Disturbo incomprensibile al piede destro
voglio raccontare la mia storia. Tutto inizia a settembre del 2006 (pochi mesi fa).
Passeggiando in un supermercato improvvisamente ho toccato terra con la punta della scarpa destra, inizialmente non ho dato importanza al fatto ma l’evento si è ripetuto più volte mettendomi seriamente in allarme. Una volta ho rischiato di cadere perché ho inciampato sul pavimento. Io non ho più camminato bene con il piede destro ma fino a metà ottobre ho sempre pensato che si trattasse di una cosa passeggera e che questa stranezza sarebbe scomparsa proprio come si era manifestata. Invece non era così. Il movimento che fa il piede destro, a novembre si è stabilizzato e mi fa muovere con enorme difficoltà. Quando inizio a camminare il piede destro tende ad andare sempre con la punta verso il basso. Il movimento del passo, inizia poggiando il tacco prosegue sulla pianta, poi si sofferma tra il metatarso e l'alluce facendomi inarcare il piede impedendomi di fatto di avere una corretta deambulazione. In pratica io zoppico perché il piede sinistro effettua il movimento normale mentre il piede destro ha questo movimento involontario che lo porta ad alzare il piede sulle punte. C’è inoltre un particolare importante io non ho dolore e quel movimento si manifesta soltanto quando cammino perché da fermo il piede funziona benissimo. Guido la macchina, salgo e scendo le scale, cammino all’indietro senza difficoltà, pratico la cyclette a giorni alterni per 40 minuti, insomma faccio tutto con assoluta tranquillità tranne camminare. lo stesso evento che si è verificato a settembre 2006 è continuato, stabilizzandosi. Mi sono rivolto inizialmente ad un ortopedico, il quale dopo aver constatato il mio problema, mi ha sottoposto ad una accurata visita senza trovare nulla di significativo e mi ha detto di sottopormi ad una RM cervico-dorso-lombare dalla quale però non è risultato nulla che potesse essere riconducibile al mio problema. L’ortopedico, allora, mi ha consigliato di rivolgermi ad un neurologo. Il neurologo dopo avermi visitato ha escluso problemi neurologici invitandomi a fare un SEP ed una elettromiografia agli arti inferiori. Ma anche questi esami hanno escluso collegamenti con il mio problema. Sono andato allora da un secondo neurologo (esperto in distonia) ed anche lui dopo avermi visitato ha escluso problemi neurologici e mi ha fatto fare una - RM cervello e tronco encefalico - dalla quale non è risultato nulla di importante. Sono andato allora da una fisiatra la quale dopo avermi visitato mi ha fatto fare un ciclo di fisioterapie che ho dovuto interrompere perché non portavano alcun beneficio al mio problema. Ho fatto altri accertamenti –alle anche, una ecografia ai muscoli del gluteo- perfino un eco-color doppler agli arti inferiori ma nulla, ripeto nulla è stato individuato che potesse risalire al mio problema. Ho pure pensato che tutto ciò che mi sta succedendo sia colpa mia, che io stesso ho modificato il mio modo di camminare. Tutto vero se questo problema non si fosse manifestato all’improvviso e sia peggiorato con il tempo. Il fatto è che come inizio a camminare dopo pochi passi mi devo fermare perché andando a finire sempre sulla punta del piede destro, zoppico e non riesco più ad andare avanti. Non so ma è come se trovassi un impedimento, nel piede destro all’altezza del metatarso quando inizio a camminare. Adesso per fare dei piccoli spostamenti uso un espediente, appoggio il tacco alzando il piede destro in questo modo scavalco quel movimento che mi impedisce di camminare. Io sono un combattivo ma onestamente sto perdendo le speranze. Ho 62 anni, adesso sto quasi sempre a casa e quando accompagno mia moglie al supermercato, rimango in macchina. Non so se potete darmi qualche consiglio. Grazie
Passeggiando in un supermercato improvvisamente ho toccato terra con la punta della scarpa destra, inizialmente non ho dato importanza al fatto ma l’evento si è ripetuto più volte mettendomi seriamente in allarme. Una volta ho rischiato di cadere perché ho inciampato sul pavimento. Io non ho più camminato bene con il piede destro ma fino a metà ottobre ho sempre pensato che si trattasse di una cosa passeggera e che questa stranezza sarebbe scomparsa proprio come si era manifestata. Invece non era così. Il movimento che fa il piede destro, a novembre si è stabilizzato e mi fa muovere con enorme difficoltà. Quando inizio a camminare il piede destro tende ad andare sempre con la punta verso il basso. Il movimento del passo, inizia poggiando il tacco prosegue sulla pianta, poi si sofferma tra il metatarso e l'alluce facendomi inarcare il piede impedendomi di fatto di avere una corretta deambulazione. In pratica io zoppico perché il piede sinistro effettua il movimento normale mentre il piede destro ha questo movimento involontario che lo porta ad alzare il piede sulle punte. C’è inoltre un particolare importante io non ho dolore e quel movimento si manifesta soltanto quando cammino perché da fermo il piede funziona benissimo. Guido la macchina, salgo e scendo le scale, cammino all’indietro senza difficoltà, pratico la cyclette a giorni alterni per 40 minuti, insomma faccio tutto con assoluta tranquillità tranne camminare. lo stesso evento che si è verificato a settembre 2006 è continuato, stabilizzandosi. Mi sono rivolto inizialmente ad un ortopedico, il quale dopo aver constatato il mio problema, mi ha sottoposto ad una accurata visita senza trovare nulla di significativo e mi ha detto di sottopormi ad una RM cervico-dorso-lombare dalla quale però non è risultato nulla che potesse essere riconducibile al mio problema. L’ortopedico, allora, mi ha consigliato di rivolgermi ad un neurologo. Il neurologo dopo avermi visitato ha escluso problemi neurologici invitandomi a fare un SEP ed una elettromiografia agli arti inferiori. Ma anche questi esami hanno escluso collegamenti con il mio problema. Sono andato allora da un secondo neurologo (esperto in distonia) ed anche lui dopo avermi visitato ha escluso problemi neurologici e mi ha fatto fare una - RM cervello e tronco encefalico - dalla quale non è risultato nulla di importante. Sono andato allora da una fisiatra la quale dopo avermi visitato mi ha fatto fare un ciclo di fisioterapie che ho dovuto interrompere perché non portavano alcun beneficio al mio problema. Ho fatto altri accertamenti –alle anche, una ecografia ai muscoli del gluteo- perfino un eco-color doppler agli arti inferiori ma nulla, ripeto nulla è stato individuato che potesse risalire al mio problema. Ho pure pensato che tutto ciò che mi sta succedendo sia colpa mia, che io stesso ho modificato il mio modo di camminare. Tutto vero se questo problema non si fosse manifestato all’improvviso e sia peggiorato con il tempo. Il fatto è che come inizio a camminare dopo pochi passi mi devo fermare perché andando a finire sempre sulla punta del piede destro, zoppico e non riesco più ad andare avanti. Non so ma è come se trovassi un impedimento, nel piede destro all’altezza del metatarso quando inizio a camminare. Adesso per fare dei piccoli spostamenti uso un espediente, appoggio il tacco alzando il piede destro in questo modo scavalco quel movimento che mi impedisce di camminare. Io sono un combattivo ma onestamente sto perdendo le speranze. Ho 62 anni, adesso sto quasi sempre a casa e quando accompagno mia moglie al supermercato, rimango in macchina. Non so se potete darmi qualche consiglio. Grazie
[#1]
Gentile signore,
il suo problema, denominato tecnicamente piede cadente, può essere affrontato semplicemente per quanto riguarda il disturbo (evitare che incianmpi) ma va comunque ricondotto ad una diagnosi. Sembra che lei abbia fatto tutto ciò che in questi casi si deve fare. Mancherebbe una ecografia dell'addome, nella regione inferiore destra, per ecludere un processo espansivo (es. cisti o altro) che possa comprimere i nervi che "comandano" i muscoli che sollevano il piede. Questo problema doveva comunque essere evidenziato dalla elettromiografia se ben eseguita. Il piede cadente (oltre ai problemi neurologici dell'encefalo o del midollo che lei ha controllato) può essere generato anche da compressioni o traumi (contusioni, cadute, ecc.) a carico della regioner laterale del ginocchio, dove passa il nervo che controlla i muscoli che sollevano il piede e le dita. Anche in questo caso però l'elettromiografia doveva rilevarlo. Provi a cambiare neurologo. A mio parere l'area di indagine è quella del sistema nervoso periferico. Le consiglierei di ripetere l'EMG in ambito Universitario (ROMA)presso colleghi molto esperti in quest'ambito. Nel frattempo per poter camminare in sicurezza può utilizzare un semplice ausilio da indossare tra il calzino e la scarpa che le mantiene il piede a 90° rispetto alla gamba. Si chiama "molla" ed il tipo più leggero ed efficace è la "OTTO BOCK" che può trovare nelle sanitarie o laboratori ortopedici attrezzati. Qualsiasi fisiatra gliela può prescrivere.
Non trascuri però l'importanza di dover definire una diagnosi.
Cordiali saluti
Alberto Giattini - Fisiatra
il suo problema, denominato tecnicamente piede cadente, può essere affrontato semplicemente per quanto riguarda il disturbo (evitare che incianmpi) ma va comunque ricondotto ad una diagnosi. Sembra che lei abbia fatto tutto ciò che in questi casi si deve fare. Mancherebbe una ecografia dell'addome, nella regione inferiore destra, per ecludere un processo espansivo (es. cisti o altro) che possa comprimere i nervi che "comandano" i muscoli che sollevano il piede. Questo problema doveva comunque essere evidenziato dalla elettromiografia se ben eseguita. Il piede cadente (oltre ai problemi neurologici dell'encefalo o del midollo che lei ha controllato) può essere generato anche da compressioni o traumi (contusioni, cadute, ecc.) a carico della regioner laterale del ginocchio, dove passa il nervo che controlla i muscoli che sollevano il piede e le dita. Anche in questo caso però l'elettromiografia doveva rilevarlo. Provi a cambiare neurologo. A mio parere l'area di indagine è quella del sistema nervoso periferico. Le consiglierei di ripetere l'EMG in ambito Universitario (ROMA)presso colleghi molto esperti in quest'ambito. Nel frattempo per poter camminare in sicurezza può utilizzare un semplice ausilio da indossare tra il calzino e la scarpa che le mantiene il piede a 90° rispetto alla gamba. Si chiama "molla" ed il tipo più leggero ed efficace è la "OTTO BOCK" che può trovare nelle sanitarie o laboratori ortopedici attrezzati. Qualsiasi fisiatra gliela può prescrivere.
Non trascuri però l'importanza di dover definire una diagnosi.
Cordiali saluti
Alberto Giattini - Fisiatra
Dr Alberto Giattini
Fisiatra
[#2]
Utente
Gent.mo Dr. Giattini
La ringrazio per avermi risposto.
Voglio essere più completo a proposito dell'elettromiografia. Io ne ho effettuate due. La prima ha avuto questo esito "EVIDENZA DI SEGNI DI SOFFERZA NEUROGENA STABILIZZATA A CARICO DEI DISTRETTI MUSCOLARI
DI PERTINENZA RADICOLARE: -L5 BILATERALE: DI MEDIA-DISCRETA ENTITA'"
Preciso che l'ho effettuata seduto su una sedia con le gambe a penzoloni (il mio problema si evidenzia soltanto quando inizia a camminare). La seconda elettromiografia è stata eseguita da un neurologo che si è basato sul mio modo di camminare e si è localizzata sul gluteo destro. Questo è il risultato "ELEMENTI COMPATIBILI CON SOFFERENZA ASSONALE DI MEDIA ENTITA' DEL NERVO GLUTEO INFERIORE" Tutto ciò è stato poi smentito dalla naturalezza con cui effettuavo determinati movimenti altrimenti incopatibili con il risultato dell'elettromiografia.
Per la molla OTTO BOCK mi sto informando.
A proposito io posso calciare anche un pallone, in piedi da fermo.
La ringrazio nuovamente per avermi risposto e se ha qualche altro consiglio lo accetto con piacere.
La ringrazio per avermi risposto.
Voglio essere più completo a proposito dell'elettromiografia. Io ne ho effettuate due. La prima ha avuto questo esito "EVIDENZA DI SEGNI DI SOFFERZA NEUROGENA STABILIZZATA A CARICO DEI DISTRETTI MUSCOLARI
DI PERTINENZA RADICOLARE: -L5 BILATERALE: DI MEDIA-DISCRETA ENTITA'"
Preciso che l'ho effettuata seduto su una sedia con le gambe a penzoloni (il mio problema si evidenzia soltanto quando inizia a camminare). La seconda elettromiografia è stata eseguita da un neurologo che si è basato sul mio modo di camminare e si è localizzata sul gluteo destro. Questo è il risultato "ELEMENTI COMPATIBILI CON SOFFERENZA ASSONALE DI MEDIA ENTITA' DEL NERVO GLUTEO INFERIORE" Tutto ciò è stato poi smentito dalla naturalezza con cui effettuavo determinati movimenti altrimenti incopatibili con il risultato dell'elettromiografia.
Per la molla OTTO BOCK mi sto informando.
A proposito io posso calciare anche un pallone, in piedi da fermo.
La ringrazio nuovamente per avermi risposto e se ha qualche altro consiglio lo accetto con piacere.
[#3]
sono d'accordo con il collega che mi ha preceduto, aggiungerei semmai di prendere in considerazione anche della terapia manuale, quantomeno a scopo ex-juvantibus (oppure osteopatica), la sofferenza nervosa mi sembra da tenere in considerazione visti gli esami e la clinica anche se quat'ultima non presenta una sintomatologia completa, ma il disturbo lamentato rientra nella sintomatologia neurogena.
A volte minime dislocazioni o aderenze non ben identificabili con i mezzi radiologici possono beneficiare di manipolazioni.
Se fosse interessato, a Latina non saprei chi indicarle ma a Roma potrebbe chiedere al dr. FRATONI, tel 06.5780191 oppure 393.9761458; dica pure che è stato consigliato da me.
cordiali saluti e mi faccia sapere gli esiti.
A volte minime dislocazioni o aderenze non ben identificabili con i mezzi radiologici possono beneficiare di manipolazioni.
Se fosse interessato, a Latina non saprei chi indicarle ma a Roma potrebbe chiedere al dr. FRATONI, tel 06.5780191 oppure 393.9761458; dica pure che è stato consigliato da me.
cordiali saluti e mi faccia sapere gli esiti.
Dr. med. Cosimo SAVOIA
[#4]
Gentile signore,
dalla descrizione che mi ha dato dei due esami elettromiografici, sono sempre più convinto che è bene che che si rivolga ad uno specialista più esperto. A Roma uno dei più competenti è il dott. Padua alla Clinica Neurologica del Policlinico Gemelli. Non le saprei dire per modalità e tempi di attesa, ma direi che vale la pena di sentire.
Le sarei grato se mi facesse sapere l'esito.
Grazie
Cordiali saluti
dalla descrizione che mi ha dato dei due esami elettromiografici, sono sempre più convinto che è bene che che si rivolga ad uno specialista più esperto. A Roma uno dei più competenti è il dott. Padua alla Clinica Neurologica del Policlinico Gemelli. Non le saprei dire per modalità e tempi di attesa, ma direi che vale la pena di sentire.
Le sarei grato se mi facesse sapere l'esito.
Grazie
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Grazie per l'attenzione sul mio caso, veramente incomprensibile.
Al Dott.Savoia volevo dire che sono stato da un noto professionista locale specializzato in massiofisioterapia che però non ha eseguito
la manipolazione richiesta. Questo perchè nel 2002 sono stato operato di by-pass aorto-coronarico. Il professionista temeva un accelerazione dei battiti cardiaci. Al professionista ho fatto presente di non soffrire nè di diabete nè di pressione alta ma è stato irremovibile. Mi ha però mandato da un fisioterapista che mi ha fatto fare degli esercizi di allungamento muscolare.
Al Dott. Giattini riferisco che il secondo neurologo che mi ha visitato era del -Dipartimento di scienze mororie- dell'Università
"La Sapienza" di Roma.
Capisco perfettamente di essere un caso particolare onestamente penso che non sia facile venirne a
capo.
Vedrò di sentire anche il Dott.Padua.
Geazie per l'interessamento.
Al Dott.Savoia volevo dire che sono stato da un noto professionista locale specializzato in massiofisioterapia che però non ha eseguito
la manipolazione richiesta. Questo perchè nel 2002 sono stato operato di by-pass aorto-coronarico. Il professionista temeva un accelerazione dei battiti cardiaci. Al professionista ho fatto presente di non soffrire nè di diabete nè di pressione alta ma è stato irremovibile. Mi ha però mandato da un fisioterapista che mi ha fatto fare degli esercizi di allungamento muscolare.
Al Dott. Giattini riferisco che il secondo neurologo che mi ha visitato era del -Dipartimento di scienze mororie- dell'Università
"La Sapienza" di Roma.
Capisco perfettamente di essere un caso particolare onestamente penso che non sia facile venirne a
capo.
Vedrò di sentire anche il Dott.Padua.
Geazie per l'interessamento.
[#6]
Utente
Gentile Dott. Giattini.
Giovedi 19 aprile andrò a fare una visita con elettromiografia dal Dott. Padua. La ringrazio per il consiglio, ho saputo che il dott. Padua è veramente competente, spero riesca a trovare qualcosa che mi possa dare la possibilità di curarmi perchè lentamente sto sempre peggiorando.
Le farò sapere l'esito.
Un saluto anche al Dott.Savoia
Giovedi 19 aprile andrò a fare una visita con elettromiografia dal Dott. Padua. La ringrazio per il consiglio, ho saputo che il dott. Padua è veramente competente, spero riesca a trovare qualcosa che mi possa dare la possibilità di curarmi perchè lentamente sto sempre peggiorando.
Le farò sapere l'esito.
Un saluto anche al Dott.Savoia
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 39.6k visite dal 09/04/2007.
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