Info prp
Buongiorno, devo fare la seconda seduta di prp o plasma ricco di piastrine, leggo sul web che prima di iniettare c'è bisogno venga aggiunta al gel piastrinico una soluzione attivatrice, il mio medico estetico dice non sia necessaria per il raggiungimento dei risultati, infatti ho notato che oltre al gel piastrinico non preleva altro nella siringa per le iniezioni. Ciò che mi dice corrisponde a verità? Ovvero avró comunque i risultati che questa metodologia promette anche senza l'aggiunta dell'attivatore piastrinico? Grazie mille
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gentile utente, generalmente le piastrine vengono attivate con un "attivatore" (calcio gluconato ad es.). Provi a farsi spiegare bene dal suo medico sono sicuro che c'è una spiegazione.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it
[#2]
Utente
Grazie dott. Graziano, in effetti anche a me sembrava strano, ma proprio lui mentre mi spiegava come funziona il trattamento mi disse che qualcuno aggiunge un attivatore che però si è scoperto che non è necessario in quanto i risultati ci sono comunque; ed in effetti dopo il prelievo venoso lui inserisce le provette in centrifuga e successivamente aspira con una siringa il composto piastrinico e lo inietta, ma non vedo fare nessuna aggiunta...
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Le confermo anch'io circa la necessità di un'attivatore qualora venga utilizzata una provetta semplice . Esistono però dei kit già pronti che contengono attivatore piastrinico.
saluti
saluti
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
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Utente
Volevo aggiornare con la risposta che mi ha dato il medico in merito al mio quesito.
L'attivatore è calcio cloruro e dovrebbe in pratica "mimare" l'attivazione fornita dalla parete vasale (che contiene calcio) allorchè si verifica una sua soluzione di continuo.
Non serve l'attivatore perchè il PRP si attiva nel preciso istante in cui passa il derma (anche perchè non lo si trova più in vendita seppure costasse meno di pochissimo).
Poichè da qualche tempo l'attivatore non si trova, tutte le esperienze recenti documentate (vedi i lavori di (nome cognome di un medico che qui ometto, non sapendo se lo posso pubblicare) che è stato un po' l'ideatore della procedura e mio grande amico da trent'anni) confermano che se ne può fare a meno.
Grazie
L'attivatore è calcio cloruro e dovrebbe in pratica "mimare" l'attivazione fornita dalla parete vasale (che contiene calcio) allorchè si verifica una sua soluzione di continuo.
Non serve l'attivatore perchè il PRP si attiva nel preciso istante in cui passa il derma (anche perchè non lo si trova più in vendita seppure costasse meno di pochissimo).
Poichè da qualche tempo l'attivatore non si trova, tutte le esperienze recenti documentate (vedi i lavori di (nome cognome di un medico che qui ometto, non sapendo se lo posso pubblicare) che è stato un po' l'ideatore della procedura e mio grande amico da trent'anni) confermano che se ne può fare a meno.
Grazie
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gentile utente, per quanto concerne il fatto che non si trova più in commercio le posso dire che non mi risulta (avendone acquistate di recente); per il discorso dell'attivazione così come descritta mi devo documentare. Mi piacerebbe avere comunque i riferimenti bibliografici di quanto affermato per approfondire il discorso.
cordiali saluti
cordiali saluti
[#9]
Utente
Riporto il paragrafo dove si parla di questo, mi piacerebbe avere la vostra opinione in merito. grazie.
Ottenuto il PRP è necessario ottenere il rilascio dei FC dalle piastrine per realizzare il processo naturale noto come degranulazione , che avviene spontaneamente in caso di lesioni dell’endotelio vasale. Si aggiunge , per questo motivo al plasma ottenuto dalla centrifugazione , il cloruro di calcio in rapporto 1/10 per innescarne processo . La necessità di aggiungere il cloruro di calcio , risulta essere non utile da alcuni , poiché si è potuto constatare che l’attivazione avviene ugualmente in quanto le piastrine , venendo a contatto con componenti diversi dalle cellule endoteliali , ovvero i tessuti extravasali vi aderiscono e danno inizio ad una serie di reazioni tra cui anche la degranulazione .
Ottenuto il PRP è necessario ottenere il rilascio dei FC dalle piastrine per realizzare il processo naturale noto come degranulazione , che avviene spontaneamente in caso di lesioni dell’endotelio vasale. Si aggiunge , per questo motivo al plasma ottenuto dalla centrifugazione , il cloruro di calcio in rapporto 1/10 per innescarne processo . La necessità di aggiungere il cloruro di calcio , risulta essere non utile da alcuni , poiché si è potuto constatare che l’attivazione avviene ugualmente in quanto le piastrine , venendo a contatto con componenti diversi dalle cellule endoteliali , ovvero i tessuti extravasali vi aderiscono e danno inizio ad una serie di reazioni tra cui anche la degranulazione .
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gentile utente, come certo saprà molto dipende da chi ha scritto e da quale rivista scientifica lo ha pubblicato. Questi "alcuni" che non lo ritengono utile avranno sicuramente pubblicato dei lavori scientifici, mi farebbe piacere leggerli e farmi una opinione.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.3k visite dal 11/05/2015.
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