La paura dell'intervento, ho anche il timore che all'esito dello stesso potrebbe residuare una

Salve a tutti,
Vi scrivo per chiedervi un parere in merito ad una questione che mi sta molto a cuore.
Ho una cicatrice sull'addome dovuta ad una splenectomia d'urgenza che ho subito 7 anni fa e che mi provoca molto disagio specie nel periodo estivo.
La cicatrice mi divide in due l'addome e attraversa l'ombellico.
A parte l'estensione, a mio avviso non è particolarmente brutta, in quanto i lembi sono ben uniti, è di colore chiaro e in due punti è un pò rialzata, precisamente sotto lo sterno che era il punto maggiormente soggetto a tensione durante i movimenti, e vicino all'ombellico.
Subito dopo l'intervento ho utilizzato per un breve periodo Kaloidon più una pomata al cortisone.
L'anno scorso ho pure effettuato una visita presso un chirurgo estetico della mia città che mi ha consigliato l'asportazione chirurgica della cicatrice.
A parte la paura dell'intervento, ho anche il timore che all'esito dello stesso potrebbe residuare una cicatrice più brutta di quella attuale.
Per questo, letti anche precedenti consulti, mi chiedevo se potrei ottenere buoni risultati con altri trattamenti, per poi decidere in un secondo momento per l'intervento, o magari se sarebbe il caso di effettuare la revisione, in un primo momento solo su una parte della cicatrice, quella dove è presente il cheloide.
In attesa di una vostra risposta vi saluto cordialmente.
Eleonora
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Dr.ssa Gabriella La Rovere Medico estetico 374 10
Buongiorno. Occorre vedere se i due punti dell'attuale cicatrice (quelli più rialzati, per intenderci) si siano formati proprio perchè in punti in cui c'è una maggiore trazione per i movimenti oppure lei tende a formare cheloidi. Se tutto dovesse essere negativo, può sottoporsi ad un altro intervento.

dott.ssa Gabriella La Rovere

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Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta.
Le domando però in che modo si può verificare l'attitudine individuale a sviluppare cheloidi?
Io ho pure una cicatrice da parto cesareo che non presenta cheloidi, anzi è molto sottile.
Per quanto riguarda quella sull'addome, invece, ricordo che a distanza di un mese, proprio nella parte sotto lo sterno, la cicatrice tardava a guarire e si era formato un pò di pus.
NOn so se queste informazioni possono essere utili.
In ogni caso, mi chiedevo, se a prescindere dall'intervento, potrei giovarmi di alre terapie per correggere la cicatrice, come le infiltrazioni di corticosteroidi o, al limite le strisce di silicone.
VI saluto cordialmente
Eleonora
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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 65
Gentile signora,
a distanza di 7 anni possiamo parlare di cicatrice stabilizzata e che la sua sintomatologia ( senso di tensione, ecc) è la conseguenza di una fibrosi cicatriziale. Il fatto che la ferita si sia infettata ed aperta non ha aiutato a sviluppare una cicatrizzazione normale ed in questi casi probabilmente varrebbe la pena eseguire una revisione cicatriziale. Faccia controllare la cicatrice dal chirurgo plastico.
Saluti
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it

Dr. Claudio Bernardi
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Dr. Danilo De Gregorio Chirurgo plastico, Medico estetico 221 5
Concordo con i colleghi sulla necessità di una visita con un chirurgo plastico di sua fiducia, e solo dopo aver valutato l'esito cicatriziale oramai stabilizzato e valutate le possibilità mediche e chirurgiche, decidere sul trattamento.

Cordiali saluti.

Dr. Danilo De Gregorio

Dr Danilo De Gregorio

http://www.dottdanilodegregorio.com
http://cosmeticsurgerydrdanilodegregorio.blogspot.com/

[#5]
Utente
Utente
Ringrazio tutti i medici per le risposte che gentilmente mi hanno fornito.
In effetti, come dicevo nel post introduttivo, ho già fatto una visita da un chirurgo plastico il quale mi ha indicato la revisione chirurgica come l'unica strada percorribile nel mio caso, mentre a sue dire gli altri interventi, tipo iniezioni di cortisone, non sarebbero indicati perchè è passato troppo tempo.
Le mie perplessità però permangono, in primis, perchè leggo anche in altre risposte su quesiti analoghi al mio, che le strade percorribili sono diverse, anche se è passato del tempo dall'evento che ha determinato la formazione della cicatrice; inoltre mi domando se questo tipo di intervento è facile da eseguire o può presentare delle difficoltà, anche in relazione ai possibili esiti dello stesso.
Voglio, inoltre, precisare che la cicatrice non mi crea alcun fastidio, oltre quello estetico naturalmente!
Saluto cordialmente.
Eleonora
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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 65
Potrebbe anche valutare il caso di eseguire una correzione parziale, ovvero solo nei punti di peggior qualità cicatriziale ed attendere l'evoluzione della nuova cicatrice, come se fosse un vero e proprio "test".
Saluti
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it

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Dr. Stefano Battaglini Dermatologo, Medico estetico 560 9
esiste anche la possibilità di trattare le cicatrici ipertrofiche e/o i cheloidi con il laser erbium frazionato, chiaramente tale metodica non è in grado di eliminare del tutto l'inestetismo ma di migliorarne l'aspetto si.

Dr.Stefano Battaglini
Specialista in dermatologia e venereologia
www.stefanobattaglini.it

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Utente
Utente
Ringrazio tutti i medici che gentilmente mi hanno risposto, in particolare il dott. Bernardi che si è mostrato davvero molto comprensivo nel percepire i miei dubbi e le mie paure.
Auguro a tutti un buon lavoro.
Saluti
Eleonora
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Prof.ssa Elisa Cervadoro Dermatologo, Medico termale, Medico estetico 426 10
Buongiorno,
in una delle sue domande chiede il motivo per cui la cicatrice del taglio cesareo non ha dato cheloide mentre questa soprattutto in alcune sue parti si: deve sapere che esistono sedi anatomiche che hanno una tendenza intrinseca a formare cheloidi oltre chiaramente alla predisposizione costituzionale e razziale. Sono proprio delle sedi dette anche regiona anatomo-chirugiche tipiche quali per esempio sterno, torace in genere, arti superiori e soprattutto aree di maggior tensione come ha proprio detto lei ovvero starno e zone di piega quale quella ombelicale o zone prossimali alle articolazioni.
Esistono anche altri trattamenti oltre quello chirurgico per affrontare cicatrici stabili e cercare di migliorarne l'aspetto estetico:
- Terapia fotodinamica;
- Terapia termale;
La terapia fotodinamica è un ambito di interesse specialistico dermatologico di solito utilizzata per alre lesioni per cui l'applicazione ai cheloidi rimane compatenza stretta dello specialista dermatologo che ne ha avuto esperienza!
Per quanto riguarda la terapia termale il consiglio e di eseguire dieci giorni di bagni termali cercando di fare , qualora non vi siano altre controindicazioni, due bagni/die di circa 20'.
Il consiglio è quello di scegliere uno stabilimento termale con acqua bicarbonato-calcico-magnesiaca che ha componenti lenitive ed anti-infiammatorie specifiche.
In particolare dato che nè ho esperienza diretta le consiglio Terme Comano (Trento)dato che hanno la convenzione per la riabilitazione delle cicatrici ipertrofiche e cheloidi con il Centro Ustioni di Genova da anni.
Cordiali saluti

Dr. Elisa Cervadoro
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Università Di Pisa

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Utente
Utente
A distanza di tempo non ho ancora deciso nulla in merito ad un eventuale intervento, anche se, in questo periodo specialmente, il problema si ripresenta ed è davvero avvilente...
ultimamente mi sono chiesta spesso se fosse il caso di coprire con un tatuaggio la cicatrice, cosa ne pensate?
Cosa mi dite, inoltre della dermopigmentazione? E' temporanea o definitiva? Inoltre con l'esposizione al sole come reagisce la pella sottoposta a questo tipo di trattamento? Voglio dire, si abbronza allo stesso modo della pelle circostante oppure no?