Oppiacei : falso positivo

Venti giorni fa ho avuto un incidente stradale con danni fisici.
Oggi dopo 20 giorni vengo chiamato dai vigili del mio comune per comunicarmi che dall'esame delle urine fatte in ospedale (e' un ex ospedale ora solo pronto soccorso)sono risultato positivo agli oppiacei. Ma io non assumo tali sostanze ne' le ho mai assunte.
Per questo motivo mi chiedo: cosa e' successo? Le mie certezze nella medicina moderna sono svanite! Se non succedeva a me stesso non ci avrei mai creduto! Questa calunnia scientifica mi ha depresso. Ora, posso io dopo venti giorni (passati non a causa mia purtroppo) provare che in realta' io guidavo sobrio e che non faccio uso ne' facevo uso di sostanze oppiacee (eroina o morfina).
Non mi servono trucchi mi interesserebbe solo ricostruire la realta' visto che tutti dubitano e ridacchiano.
Depresso di mezza eta'.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Deve chiedere copia del referto per vedere chi ha fatto l'analisi (laboratorio o medicina legale?) e con che metodo (di screening o di conferma).

Nei metodi di screening possono esserci interferenze da altri farmaci mentre il metodo di conferma (gas massa) e' definitivo.

Lo scambio di campione e' in genere scongiurato dall'esistenza di procedure rigorose relative all'identificazione (il paziente firma il barattolo di raccolta urine) e alla catena di custodia.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore per il suo ottimo intervento sintetico ed istruttivo.
Domani mi rechero' in ospedale per capire cosa e' successo ma fin d'ora sappia che non solo non mi hanno fatto firmare le urine ma quando sono uscito mi avevano pure dato gli esami del sangue di un altra persona e se n'e' accorta mia madre perche' avevano valori completamente sballati ed io leggendo che si trattava di un altra persona li ho solo restituiti Mai avrei pensato che dovevo tenere d'occhio e controllare le mie urine.
Volevo inoltre sapere se c'e' una metodologia di controanalisi penso sul capello perche' questa cosa e' proprio da matti.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Lo slancio mi ha tradito, normalmente le provette non le firma il traumatizzato (se fosse in coma, cosa firma?), ma il c.d. responsabile del prelievo.

In realta' i dettagli tecnici (firma o magari sigilli, frigo a chiave o cassaforte ecc.) possono variare (ogni laboratorio detta le sue modalita' di raccolta e conservazione dei campioni), il concetto importante e' che esista una catena di custodia a garanzia della non manomissione del campione.

In lombardia l'analisi con valenza medico legale e' ristretta a laboratori forniti di uno specifico accreditamento regionale per questo tipo di analisi e il laboratorio deve stabilire le modalita' di raccolta e conservazione del campione.

Se lei identificasse la struttura che le ha fatto l'analisi (probabilmente il laboratorio di tossicologia dell'istituto di medicina legale della locale universita') e chiedesse volontariamente a tale istituto una controanalisi a pagamento, facendogli fare direttamente a loro il campionamento (non sono esperto nei dettagli ma suppongo che l'analisi del capello per oppiacei sia possibile), avrebbe in mano una "prova tecnica di parte" di dignita' pari alla "prova tecnica d'ufficio".

Se ci informa sugli sviluppi ci fa un favore, ammetto di essere incuriosito.

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Utente
Utente
Il medico legale della struttura (ospedale universitario) che ha eseguito le analisi tossicologiche ha preparato una lettera di cui ho copia in cui si spiega che la positivita' e' "conseguente alla somministrazione di farmaci oppiodi (Tachidol= codeina) prima del prelievo delle urine."
All'ingresso il paziente si presentava "collaborante, non turbe comportamentali, pupille isocoriche GCS15 PA 120/70 Po2 98%.
Scusandoci per il disguido"...
Scoperto la motivazione (malasanita') vorrei capire il perche' nella lettera di scuse ci sono questi valori che dovrebbero essere contrari all'assunzione di oppiacei credo.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Lo immaginavo ("... possono esserci interferenze da altri farmaci...") ma non toccava a me dettagliare troppo, se no poi magari il paziente inventa. Senza offesa.

Non e' un caso di malasanita' (situazione negativa per la salute del paziente che consegue a fattori politico-organizzativi fuori dal diretto controllo del medico), tutt'altro. E' un episodio di interferenza analitica, come quando inietti la glucosata e intanto vai a campionare il sangue per la glicemia, e' ovvio che viene una glicemia spaventosa.

Nel suo caso l'esigenza clinica di placare immediatamente il dolore ha fatto giustamente premio sulle precedenze da rispettare per non falsare le analisi (prima urina poi farmaco) - analisi oltretutto aventi finalita' fiscale e non medica.

Nel suo caso gli oppioidi nelle urine c'erano veramente, essi sono spiegati dal farmaco morfino simile iniettato con finalita' analgesiche. Non indicano che lei si fa le pere ed e' un tossico abituale. I dati analitici sono parola di verita', ma anche loro vanno sempre interpretati.






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