Thc nelle urine

Buongiorno,cortesemente vorrei chiedervi mediamente per un consumatore saltuario non abituale per quanto tempo rimangono nelle urine tracce di THC?(cannabis)
In attesa di vostre risposte,
Cordiali Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

in un post del novembre 2009 lei riferiva che da 2 anni non "tocca" sostanze stupefacenti o comunque di quelle che non sono compatibili con la guida, salvo benzodiazepine al bisogno su prescrizione.
Adesso perché questa domanda sulla cannabis ?

La cannabis è una delle sostanza che resta più a lungo nelle urine, cosicché un consumo anche non regolare può benissimo corrispondere ad una positività urinaria.
Sulle benzodiazepine il discorso è più controverso, perché su prescrizione medica, e utilizzate con la precauzione di non guidare possono essere ritenuto non equivalenti ad una assunzione autogestita, ma dipende dalla commissione. L'unica legge di riferimento è la tabella che le elenca, indipendentemente dalla modalità d'uso (tossicomanica o meno) e dal contesto terapeutico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie dr.Pacini per la sua risposta.Le spiego,mi è capitato una settimana fa di assumere cannabis,(in gergo le dico che ho fatto semplicemente un tiro!).Ed erano proprio 2 anni che non toccavo nulla!
E per mia solita sfortuna concomitante ieri mi è arrivata una lettera dalla ASL che mi invita a recarmi al SERT nei prossimi giorni per un colloquio inerente ad un procedimento della legge sulle stupefacenti D.P.R. 309/90 che mi è stato applicato più di tre anni fa,nel 2006,per consumo personale di sostanze stupefacenti.
Purtroppo per i soliti tempi burocratici dopo tre anni la Prefettura mi applica la sospensione della patente per due mesi,già scontati,ed in più mi chiama anche il Sert per verificare la mia situazione di "presunto tossicodipendente",questo sempre dopo più tre anni!
Nel frattempo in questi ultimi due anni ho avuto problemi di stress ed ansia,a cui ha fatto seguito in questi ultimi mesi una sindrome miotensiva dei muscoli cervicali dorsali e cefalea.Un neurologo mi ha prescritto un cura di benzodiazepine(Alprazolam gocce) l'ho fatta per un mese Novembre scorso,ma poi per mio timore di sviluppare dipendenze e perchè avevo questi guai burocratici(sapendo che le benzodiazepine rientrano nelle tabelle) una seconda visita da uno psichiatra,sempre diagnosticandomi quei problemi miotensivi,mi prescrive una cura di antidepressivo Cipralex 10mg che assumo tutt ora da circa un mese,tutti i giorni.
A parte quell'episodio della cannabis,io allo stato attuale assumo l'antidepressivo e se ho bisogno nei momenti di maggiore tensione muscolare assumo qualche goccia di Alprazolam.Se questa mia situazione compromette un'eventuale giudizio del SERT in merito alla mia "presunta situazione di tossicodipendente",io piglio tutte le medicine e le butto nel cestino.La patente mi serve per lavorare,quindi se degli specialisti della ASL mi prescrivono una cura farmacologica che non è inerente a "condizioni di guida",a questo punto per tutelare il mio lavoro che mi costringe a far uso della patente devo smettere di curarmi e tenermi i fastidi.Dovrò fare cure alternative.
Scusate per questo mio piccolo sfogo,lo so che sono responsabile dei miei mali,e ne sto pagando le conseguenze solo che non sopporto le contraddizioni delle normative.

Distinti Saluti e Buon Lavoro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

assumere una sostanza ed essere tossicodipendente sono due cose diverse, quindi non si comprende il "presunto" da cosa derivi. Nel 2006 entrò in vigore una legge, la 49, che non puniva il consumo ma stabiliva un tetto di detenzinoe per presunto consumo personale. I reati in soggetti tossicodipendenti o di detenzione oltre i limiti consentiti sono legati alla possibilità di usufruire di misure alternative al carcere se si è tossicodipendenti.

La cura con cipralex non è equiparabile ad uso di sostanze, e quella con xanax non è una cura antipanico comunque.

Per cui cannabis e cipralex sono due questioni diverse. Lei deve tutelarsi nel senso che la definizione di tossicodipendente deve essere accertata in base ai criteri diagnostici, e non senza motiviazione. Un utilizzatore non necessariamente è tossicodipendente.
Il tipo di destino legale è variabile a seconda del reato contestato.
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Utente
Utente
Grazie ancora dr Pacini per la sua attenzione.La 49/06 la conosco benissimo(la famosa Fini-Giovanardi) solo che nei miei confronti è stata applicata in maniera impropria e le spiego il perchè.Innanzitutto è stata per me una prima segnalazione come consumatore in prefettura e visto l'esiguo quantitativo riscontrato della sostanza (198 mg di cloridrato di coca su 750mg consentiti come parametro massimo di detenzione personale) meritavo una semplice ammonizione ed un invito formale a non ripetere più il fatto,in secondo luogo se ciò non era possibile avrei dovuto sostenere un percorso socio-riabilitativo al SERT come chiesto da me inizialmente al colloquio in prefettura,per evitare la sanzione amministrativa,invece mi viene detto testualmente che la convenzione con il sert nella mia città non esiste più e quindi devo essere sottoposto direttamente alla sanzione amministrativa,e sconto 2 mesi di sospensione dei documenti e patente.Ora come dettovi precedentemente mi arriva questa lettera del sert per un colloquio che dovrò fare la settimana prossima,cosa che avrei dovuto fare invece inizialmente per evitare la sanzione amministrativa.
Ecco perchè mi citavo sempre come "presunto tossicodipendente" perchè le norme ti imbattono in queste situazioni.
Per quanto riguarda l'alprazolam ed il Cipralex,devo dire che il Cipralex mi sta dando i suoi effetti soprattutto per le cefalee tensive che sono molto diminuite e quasi assenti,l'Alprazolam lo assumo al bisogno per momenti maggiori di tensione od ansia.Certo sono consapevole che assumendo il tranquillante non bisogna mettersi alla guida,un pò come una persone che beve,e quindi basta applicare del buon senso.
Ora dal colloqui al sert vedrò come si metteranno le cose e spiegare la mia situazione.
Scusate per il post se l ho dilungato su argomenti tecnici-legali.
Buon Lavoro Cordiali Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Tenga presente che la legge indica la misura alternativa alla sanzione in caso di tossicodipendenza, in caso di NON tossicodipendenza in pratica non c'è bisogno. La tossicodipendenza è da accertarsi, se una visita medica certifica che lei NON è cocainomane, ovviamente l'iter dovrebbe essere diverso. Peraltro, se rientra nei limiti di detenzione consentita, e non vi è evidenza che la stesse cedendo, trasportando ad altri o cose simili, anche la sanzione non si capisce che senso abbia. Se l'aveva in macchina la sanzione è comprensibile, o meglio la sorveglianza, che si può semplicemente richiedere in termini di controlli (sottoporsi a controlli urinari o del capello per dimostrare che non si usa) anche se non si è tossicomani. Di fatto la legge 49 è applicata a volte in maniera impropria, perché in effetti nel testo ogni consumatore si presume abbia "un problema" di droga, e quindi è automaticamente considerata la gestione medica.
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Utente
Utente
Certo,infatti avrei benissimamente accettato la gestione medica,quindi programma al sert per dimostrare la mia condizione di non tossicodipendenza,pur di evitare qualsiasi sanzione amministrativa,ma non mi è stato permesso.
Inoltre il senso della legge,che prevede la convenzione con i sert,è quella di tutelare e curare il presunto consumatore con programmi socio-riabilitativi per un eventuale condizione di tossicodipendenza.Se per assurdo io fossi stato un consumatore abituale (cocainomane a tutti gli effetti),in questi tre anni e mezzo avrei continuato sfacciatamente a consumare droga senza problemi,tanto le istituzioni dopo 3 anni e mezzo si preoccupano della mia situazione di tossicomane,cosa che effettivamente vogliono verificare ora con quell'invito al sert che ho ricevuto.
Per fortuna in vita mia quella "robaccia" l'ho provata tre-quattro volte,inoltre una buona legge tutela i suoi cittadini se le istituzioni intervengono subito,in teoria il sert avrebbe dovuto convocarmi subito entro poche settimane dalla segnalazione per verificare realmente se facevo uso abituale di droghe e no dopo quasi 4 anni!
Pazienza...Grazie ancora per la vostra collaborazione.

Cordiali Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Non esattamente.
Se lei non è malato non sussisterebbe il discorso del programma riabilitativo. I Sert di occupano della diagnosi di tossicodipendenza, ma se non lo si è, allora il rapporto con le sostanze viene gestito per quello che risulta. Se la detenzione è ad uso personale fino a prova contraria, ed è sotto il limite ammesso in realtà non credo dovrebbero esservi vere sanzioni, poi la prefettura può anche decidere di "sorvegliarla" per un periodo.
Consumo abituale non è tossicodipendenza, tanto è vero che legalmente la malattia mentale con uso abituale è una attenuante, il consumo abituale senza malattia mentale che ne sia alla base è un'aggravante.
Più che altro in questo caso mi pare ci sia un "vuoto" in cui non si è accertato niente, a quanto dice.
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Utente
Utente
Sono state accertate e verbalizzate le mie dichiarazioni in prefettura,in cui ho detto che allo stato attuale non faccio uso di nessuna sostanza stupefacente,e per onestà ho ammesso che ne ho fatto uso quelle poche volte in passato,potevo anche fare il "finto puritano" dicendo che non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti in vita mia,ma chi ci avrebbe creduto!Quindi meglio passare per onesti che per furbetti!
Egregio dr.Pacini,io concordo pienamente quello che lei sostiene e paradossalmente sono pienamente favorevole alle disposizioni che prevede la 49/06,ma che lo si faccia dopo aver accertato e verificato un presunto stato di "vera tossicodipendenza" del segnalato e soprattutto in tempi brevi.
Lei ha scritto "Consumo abituale non è tossicodipendenza",mi par di capire che ci potremmo trovare in quei casi in cui una persona che assume una sostanza stupefacente da una vita(uso abituale),ci risponda "tanto smetto quando voglio!"
Qui poi entreremmo nel discorso delle dipendenza,e credo che le ne sappia molto ma molto più di me che sono un profano in materia.
Buon Lavoro Distinti Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
"Lei ha scritto "Consumo abituale non è tossicodipendenza",mi par di capire che ci potremmo trovare in quei casi in cui una persona che assume una sostanza stupefacente da una vita(uso abituale),ci risponda "tanto smetto quando voglio!""

No, non è questo il discorso. E' che una parte delle persone che consumano abitualmente (alcune sostanze) non sono tossicomani, sono utilizzatori abituali. Pretendere che questi smettano così, per dimostrare qualcosa di morale, e vedere che invece continuano è assurdo se si volesse così capire se sono o meno tossicomani.
Per converso, il fatto di smettere è proprio anche dei tossicodipendenti, i quali possono effettivamente smettere periodicamente, ma non controllano l'uso quando fanno uso e vivono nel problema di tenere sotto controllo una cosa che non riescono più a controllare.

In sostanza quindi prendere uno con una urina positiva ad una droga non è un modo per far diagnosi di tossicodipendenza, neanche per risalire alla frequenza e alla entità dell'uso. Proporre una "terapia" ad una "urina positiva" è un percorso monco di un passaggio diagnostico che è l'anello principale della catena.
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