Ematoma dito piede trasformatosi in piccola ferita
Un saluto ai medici dello staff e grazie come sempre per il bel servizio che offrite.
PArto col dire che il 27 dicembre sono risultato positivo al Covid, con pochi sintomi, ma, al molecolare sono uscito negativo solamente il 21 gennaio.
Essendo un gran "camminatore" ho sofferto molto l'isolamento, e cosi, mi sono messo a fare dentro casa un po'0 di esercizi aerobici, tra questi una "corsetta calciata" sul posto.
Sarà che una delle ultime volte (il 19 gennaio) l'ho fatta con le ciabatte, sarà che non sono abituato a correre, men che meno "da fermo" (quando cammino, appoggio tutta la pianta col normale schema del passo, in questa corsetta invece il peso era tutto caricato sull'avampiede), il giorno dopo mi sono svegliato con le dita del piede sinistro arrossate e dolenti... Col passare dei giorni, l'indolenzimento è diminuito, ma al posto degli arrossamenti si sono creati degli ematomi sottopelle.
Ho inviato le immagini al mio medico di base (sono trasfertista di lavoro, e non ce l'ho vicino), raccontando il tutto, lui non ha imputato questa cosa alla corsetta maldestra, ma ha detto che potrebbe trattarsi di "geloni da covid" un fenomeno di vasculite transitorio dovuto all'infezione, di cui si è spesso sentito parlare e letto anche su queste pagine mediche.
Mi ha prescritto VESSEL 250 USI 2 volte al dì, e tutti gli esami della coagulazione piu VES e PCR, tutti son risultati nella norma.
Dopo qualche giorno, mentre il resto degli ematomi cominciava a "seccarsi" e cambiare colore, la pelle di "sangue pesto" sul dorso del terzo dito, ha cominciato a spellare, probabilmente anche per lo sfregamento con delle scarpe, eleganti ma non molto comode, che devo mettere per lavoro.
Sotto la pelle, quindi, si son creati due piccoli "buchini" di ferita aperta.
Sono andato alla guardia medica della mia città ospitante, a cui ho raccontato di nuovo la cosa, lui ha "spremuto" un po' il dito per far uscire un po' di siero (era liquido trasparente, non pus), e mi ha detto di applicarvi Betadine e garzarlo mattina e sera.
Secondo questo dottore i geloni da Covid non c'entrano nulla, è un tipico traumatismo capillare, da impatto.
Mi ha anche consigliato di sospendere l'eparina perche ritarda la cicatrizzazione.
Le macchioline/vescichette di sangue sotto lo stesso dito, per dire, non mi dànno alcun fastidio, queste invece sono molto dolorose.
PArliamo sempre di pochi millimetri di pelle, non di un'ulcera diabetica, ma, per la posizione particolare, mi fanno male.
Stranamente, il dolore maggiore, lo sento piu la notte (forse per le coperte?) e la mattina mi fa proprio male all'inizio anche appoggiarlo a terra, poi, pian piano, paradossalmente, camminandoci su, il dolore diminuisce.
Tra una settimana ho preso app.
to con un chirurgo plastico/vulnologo, perche voglio vederci chiaro, nel frattempo vorrei capire se sto procedendo bene.
Sarebbe forse meglio dopo l' "innaffiamento" con Betadine, utilizzare garze di Connettivina invece di quelle normali?
Vi ringrazio!
PArto col dire che il 27 dicembre sono risultato positivo al Covid, con pochi sintomi, ma, al molecolare sono uscito negativo solamente il 21 gennaio.
Essendo un gran "camminatore" ho sofferto molto l'isolamento, e cosi, mi sono messo a fare dentro casa un po'0 di esercizi aerobici, tra questi una "corsetta calciata" sul posto.
Sarà che una delle ultime volte (il 19 gennaio) l'ho fatta con le ciabatte, sarà che non sono abituato a correre, men che meno "da fermo" (quando cammino, appoggio tutta la pianta col normale schema del passo, in questa corsetta invece il peso era tutto caricato sull'avampiede), il giorno dopo mi sono svegliato con le dita del piede sinistro arrossate e dolenti... Col passare dei giorni, l'indolenzimento è diminuito, ma al posto degli arrossamenti si sono creati degli ematomi sottopelle.
Ho inviato le immagini al mio medico di base (sono trasfertista di lavoro, e non ce l'ho vicino), raccontando il tutto, lui non ha imputato questa cosa alla corsetta maldestra, ma ha detto che potrebbe trattarsi di "geloni da covid" un fenomeno di vasculite transitorio dovuto all'infezione, di cui si è spesso sentito parlare e letto anche su queste pagine mediche.
Mi ha prescritto VESSEL 250 USI 2 volte al dì, e tutti gli esami della coagulazione piu VES e PCR, tutti son risultati nella norma.
Dopo qualche giorno, mentre il resto degli ematomi cominciava a "seccarsi" e cambiare colore, la pelle di "sangue pesto" sul dorso del terzo dito, ha cominciato a spellare, probabilmente anche per lo sfregamento con delle scarpe, eleganti ma non molto comode, che devo mettere per lavoro.
Sotto la pelle, quindi, si son creati due piccoli "buchini" di ferita aperta.
Sono andato alla guardia medica della mia città ospitante, a cui ho raccontato di nuovo la cosa, lui ha "spremuto" un po' il dito per far uscire un po' di siero (era liquido trasparente, non pus), e mi ha detto di applicarvi Betadine e garzarlo mattina e sera.
Secondo questo dottore i geloni da Covid non c'entrano nulla, è un tipico traumatismo capillare, da impatto.
Mi ha anche consigliato di sospendere l'eparina perche ritarda la cicatrizzazione.
Le macchioline/vescichette di sangue sotto lo stesso dito, per dire, non mi dànno alcun fastidio, queste invece sono molto dolorose.
PArliamo sempre di pochi millimetri di pelle, non di un'ulcera diabetica, ma, per la posizione particolare, mi fanno male.
Stranamente, il dolore maggiore, lo sento piu la notte (forse per le coperte?) e la mattina mi fa proprio male all'inizio anche appoggiarlo a terra, poi, pian piano, paradossalmente, camminandoci su, il dolore diminuisce.
Tra una settimana ho preso app.
to con un chirurgo plastico/vulnologo, perche voglio vederci chiaro, nel frattempo vorrei capire se sto procedendo bene.
Sarebbe forse meglio dopo l' "innaffiamento" con Betadine, utilizzare garze di Connettivina invece di quelle normali?
Vi ringrazio!
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 29/01/2022.
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