Iter diagnositico per alitosi extraorale
Gentilissimi dottori,
chiedo un consiglio su come potere proseguire in modo efficiente la ricerca della causa eziologica della mia alitosi.
Mi scuso perchè questo è un doppione di un consulto chiesto in altra sezione, ma mi è stato cortesemente fatto notare che non era di competenza odontoiatrica, quindi lo posto qui.
Vorrei chiedere vostro parere riguardante l'iter diagnostico per individuare la causa eziologica della mia alitosi.
Ho motivo di credere che nel mio caso sia presente alitosi extraorale.
Si tratta, purtroppo, di un alitosi di grado severo, che limita di molto la qualità della mia vita.
Ho già effettuato, presso dipartimento universitario, approfondito esame di denti e mucose orali, indagine ORL, RMN collo, maxillo-facciale, e controlli ematici.
Gli esami non hanno mostrato nulla di clinicamente rilevante.
Tengo a sottolineare che non è purtroppo un odore fisiologico.
E non è semplice alitosi intraorale, perchè non recede con le normali pratiche di igiene orale, accurata pulizia della lingua, utilizzo di dentifrici e paste lingua contenenti zinco, dopo ciclo di uso di colluttori medicati o comunque che inibiscono la produzione di composti solforati (cloruro di zinco, clorito di sodio ecc).
Vi scrivo quello che mi piacerebbe poter fare.
1) Misurazioni qualitativa e quantitativa, mediante gascromatografia, dei massimi valori dell'alitosi statica intraorale previa somministrazione di colluttorio proteico, e successiva nuova rilevazione post somministrazione di soluzione che inibisce i vsc.
Così da poter determinare quanto il mio cavo orale abbia la capità di produrre composti solforati.
Insomma togliermi definitivamente il dubbio che possa trattarsi di un problema di ecologia del cavo orale, sfuggito ad ogni controllo radiografico o dei professionisti che mi hanno visitato (anche
2) Misurazione qualitativa e quantitativa dei gas emessi dal naso.
3) Misurazione qualitativa e quantitativa dell'alito non statico (quindi respiro), per individuazione esistenza di forme di alitosi blood born.
4) Test soglia olfattiva per determinare deficit sensoriali/neurologici.
In sostanza vorrei poter determinare, secondo la metodologia e classificazione Murat/Harvey-Woodworth, l'eventuale presenza di alitosi tipo 1, 2, 3, 4, 5, e combinazioni di queste.
Siccome è una domanda che viene sempre posta in questi casi (me l'hanno fatta tutti i medici che mi hanno visitato), anticipo la risposta: non ritengo di avere un alitosi psicologica, ma sono anche consapevole del fatto che non posso essere io a determinarlo.
Questo rafforza la mia necessità di effettuare i test di cui sopra.
Mi rivolgo a voi per sapere se esistono centri universitari che effettuano questa tipologia di esami.
Siete a conoscenza di professionisti o centri universitari ai quali potrei rivolgermi?
Nell'attesa di un cortese riscontro, porgo cordiali saluti.
chiedo un consiglio su come potere proseguire in modo efficiente la ricerca della causa eziologica della mia alitosi.
Mi scuso perchè questo è un doppione di un consulto chiesto in altra sezione, ma mi è stato cortesemente fatto notare che non era di competenza odontoiatrica, quindi lo posto qui.
Vorrei chiedere vostro parere riguardante l'iter diagnostico per individuare la causa eziologica della mia alitosi.
Ho motivo di credere che nel mio caso sia presente alitosi extraorale.
Si tratta, purtroppo, di un alitosi di grado severo, che limita di molto la qualità della mia vita.
Ho già effettuato, presso dipartimento universitario, approfondito esame di denti e mucose orali, indagine ORL, RMN collo, maxillo-facciale, e controlli ematici.
Gli esami non hanno mostrato nulla di clinicamente rilevante.
Tengo a sottolineare che non è purtroppo un odore fisiologico.
E non è semplice alitosi intraorale, perchè non recede con le normali pratiche di igiene orale, accurata pulizia della lingua, utilizzo di dentifrici e paste lingua contenenti zinco, dopo ciclo di uso di colluttori medicati o comunque che inibiscono la produzione di composti solforati (cloruro di zinco, clorito di sodio ecc).
Vi scrivo quello che mi piacerebbe poter fare.
1) Misurazioni qualitativa e quantitativa, mediante gascromatografia, dei massimi valori dell'alitosi statica intraorale previa somministrazione di colluttorio proteico, e successiva nuova rilevazione post somministrazione di soluzione che inibisce i vsc.
Così da poter determinare quanto il mio cavo orale abbia la capità di produrre composti solforati.
Insomma togliermi definitivamente il dubbio che possa trattarsi di un problema di ecologia del cavo orale, sfuggito ad ogni controllo radiografico o dei professionisti che mi hanno visitato (anche
2) Misurazione qualitativa e quantitativa dei gas emessi dal naso.
3) Misurazione qualitativa e quantitativa dell'alito non statico (quindi respiro), per individuazione esistenza di forme di alitosi blood born.
4) Test soglia olfattiva per determinare deficit sensoriali/neurologici.
In sostanza vorrei poter determinare, secondo la metodologia e classificazione Murat/Harvey-Woodworth, l'eventuale presenza di alitosi tipo 1, 2, 3, 4, 5, e combinazioni di queste.
Siccome è una domanda che viene sempre posta in questi casi (me l'hanno fatta tutti i medici che mi hanno visitato), anticipo la risposta: non ritengo di avere un alitosi psicologica, ma sono anche consapevole del fatto che non posso essere io a determinarlo.
Questo rafforza la mia necessità di effettuare i test di cui sopra.
Mi rivolgo a voi per sapere se esistono centri universitari che effettuano questa tipologia di esami.
Siete a conoscenza di professionisti o centri universitari ai quali potrei rivolgermi?
Nell'attesa di un cortese riscontro, porgo cordiali saluti.
[#2]
Utente
Gentilissimo dottore,
purtropp non la so lunga, ma ho dovuto per forza approfondire la questione.
Mi creda, ciò è dovuto al fatto che purtroppo, nel rimbalzo di competenze tra medici, ed esami fatti (sono persino dispiaciuto per aver gravato sul SSN), non si è venuti a capo della questione.
Ho così scoperto che sulla questione delle alitosi extraorali vi sono molte ricerche in corso, e si è arrivati ad una metodologia di analisi, economica ed efficiente, che riesce ad individuare quantomeno il distretto in cui andare poi a cercare condizioni subcliniche che danno origine al problema. Restringere il campo sarebbe d'aiuto.
Mi scuso: ho posto una domanda molto specifica, di interesse, mi rendo conto, non molto generale.
Ho pensato che magari, nell'ambito della vostra intranet, facendo circolare la domanda, uno dei tanti professionisti di questo stimato network, avesse un suggerimento.
Le auguro buona giornata e cordialmente la saluto.
purtropp non la so lunga, ma ho dovuto per forza approfondire la questione.
Mi creda, ciò è dovuto al fatto che purtroppo, nel rimbalzo di competenze tra medici, ed esami fatti (sono persino dispiaciuto per aver gravato sul SSN), non si è venuti a capo della questione.
Ho così scoperto che sulla questione delle alitosi extraorali vi sono molte ricerche in corso, e si è arrivati ad una metodologia di analisi, economica ed efficiente, che riesce ad individuare quantomeno il distretto in cui andare poi a cercare condizioni subcliniche che danno origine al problema. Restringere il campo sarebbe d'aiuto.
Mi scuso: ho posto una domanda molto specifica, di interesse, mi rendo conto, non molto generale.
Ho pensato che magari, nell'ambito della vostra intranet, facendo circolare la domanda, uno dei tanti professionisti di questo stimato network, avesse un suggerimento.
Le auguro buona giornata e cordialmente la saluto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 585 visite dal 15/11/2021.
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