Necessità di prendere respiri profondi: è un sintomo di reflusso o di altra natura?

Salve.
Avevo scritto questo consulto nella sezione gastroenterologia ma non ho ricevuto nessuna risposta.
Avrei bisogno di un parere su dei sintomi che ho da diversi mesi.
Diversi mesi fa sono andata dal medico curante perché avevo bruciore/dolore al petto e stomaco.
Lui ha subito pensato al reflusso e mi ha prescritto un farmaco a base di lansoprazolo (non ricordo il nome) da prendere 30min della colazione e gaviscon dopo pranzo e dopo cena per 20 giorni. Io inizialmente non ero convinta si trattasse di reflusso perché mi sembrava di non averne mai sofferto, quindi non ho iniziato subito la terapia. Mi ero però dimenticata di riferire una sensazione di respiro pesante: la necessità di prendere dei respiri profondi con la pancia. Subito dopo mi sentivo meglio, ma poi dopo un po' si ripresentava questa necessità, anche a stomaco vuoto o a un po' di ore da un pasto. Inizialmente (a inizi 2021 circa) non ci facevo caso anche perché non era troppo frequente, ora invece è una sensazione che avverto quasi tutti i giorni. Da oggi ho iniziato a prendere il gaviscon per vedere se va meglio. Non ho la risalita di acidi in gola, solo bruciore/dolore allo stomaco e talvolta al petto e gola. La mia alimentazione è sana. Non mangio cioccolato, non bevo più caffè, né dolci con tanti grassi, né salse. Mangio pasta con condimenti semplici, yogurt greci 0% grassi, cereali integrali, frutta (mele, pere e banane talvolta), latticini magri come i fiocchi di latte e ricotta, verdure. Niente snack confezionati, o cibi potenzialmente acidi come i pomodori. Come è possibile che io abbia il reflusso con questa alimentazione? Mangio anche poco per queste sensazioni fastidiose e ho perso parecchio peso (non ero sovrappeso). Questa sensazione di respiro pesante mi sembra che parta dalla bocca dello stomaco, avverto tipo un formicolio e poi questa necessità di respiro profondo, però non sono sicura al 100% che parta da lì. Quindi non capisco se questa sensazione sia di natura digestiva o aerea o cardiaca. Ho anche un po' di affanno in certi momenti, anche a riposo. Sicuramente non è ansia. Ovviamente se ci penso e mi ci fisso, poi ho più fastidio, però di base è una sensazione fisica anche stancante.
Ho anche parecchia aria nello stomaco.
Per quanto riguarda il reflusso, oltre a ciò descritto prima, digerisco spesso o comunque rutto spesso e avverto pesantezza allo stomaco subito dopo aver mangiato o durante un pasto, pur mangiando poco. Per esempio oggi mi sentivo pienissima dopo aver mangiato meno di 50g di pasta con broccoli, e 130g di ricotta con la zucca. Poi però per fortuna non è durata tanto questa sensazione di pienezza eccessiva. Secondo voi questa necessità di prendere respiri profondi è causata dal reflusso? Ho il reflusso? Che ne pensate? Per quanto riguarda il cuore, un mese fa ho fatto la visita completa: ecg, ecografia, controllo holter che misi in estate (nella norma), saturazione anche credo. Tutto nella norma stando a ciò che mi ha detto il cardiologo.
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Dr. Claudio Bosoni Allergologo, Medico di base 5.5k 281
Io penso che i suoi disturbi abbiano origine da uno stato d' ansia permanente, che si manifesta con la difficoltà a respirare profondamente, con un reflusso acido dallo stomaco, per una iperacidità dallo stesso prodotta per una stimolazione nervosa eccessiva. Questo giustifica anche le eruttazioni, il gonfiore. Aerofagia nervosa.
Come terapia lei dovrebbe assumere un farmaco che blocchi la produzione acida, un farmaco che stimoli lo svuotamento dello stomaco verso il basso e poi un ansiolitico per ridurre l' ansia.

Dr. Claudio Bosoni

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Utente
Utente
Salve, la ringrazio per la sua tempestiva risposta. Sicuramente sono una persona ansiosa, e se mi soffermo a pensare a questa sensazione di respiro pesante, è peggio. Però penso che questa sia una sensazione fisica, ovviamente poi peggiora se ci penso perché mi parte l'ansia. Al di là dell'ansia, questa necessità di prendere respiri profondi, è dunque un sintomo del reflusso?( non ho la risalita di acido in gola). Io per ora sto prendendo il gaviscon dopo pranzo e dopo cena, avrei anche il lansox da prendere la mattina poco prima della colazione ma il problema è che mi sveglio tardi, quindi o faccio colazione tardi o la salto, e non so mai quando prenderlo.Quindi sto procedendo solo col gaviscon. Per quanto riguarda l'ansiolitico, lo psichiatra da cui ero seguita mi prescrisse il Risperdal, che è un antipsicotico. Mai preso perché con gli psicofarmaci ho una brutta esperienza. Effettivamente sono pure stitica negli ultimi due mesi. Di mio non vado mai in bagno tutti i giorni, però da quando mi sono ritrovata a mangiare meno e perdere peso, andare in bagno è diventata un'impresa, infatti non ricordo nemmeno con precisione quando ci sono andata l'ultima volta, sicuramente almeno 10 giorni fa, spero non di più. Io in casa ho il guttalax, va bene? Posso prenderlo anche se prendo il gaviscon? Scusi per il disturbo
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Le consiglio di consultare uno psichiatra, non quello che le ha prescritto il risperdal.
Sta assumendo farmaci, però gli "psicofarmaci" (un termine improprio anche se molto usato, che indica solo pregiudizio) li rifiuta.
Ci sono farmaci mirati; l'ansiolitico è un rimedio occasionale, che nella sua situazione cronica non sarebbe utile e potrebbe indurre dipendenza. Però le terapie ci sono.
Esistono anche psicoterapie, quindi trattamenti non farmacologici, per gestire l'ansia e imparare a non focalizzare l'attenzione su disturbi fisici. E' un percorso più lento e richiede impegno da parte del paziente. La terapia farmacologica può essere associata alla psicoterapia.
Attualmente la preoccupazione per i disturbi fisici l'ha portata a un'alimentazione non equilibrata, probabilmente a limitare le occasioni sociali legate al cibo (ed è giovanissima!), e a problemi di stitichezza. Se non agisce sulle cause, cioè sul pensiero ansioso, può fare tutti gli esami clinici e strumentali possibili, ma non guarisce e vive male.

Franca Scapellato

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Dr. Claudio Bosoni Allergologo, Medico di base 5.5k 281
Io ritengo che la sua sia una sindrome ansioso-depressiva che si manifesta a livello organico (somatizzazioni), soprattutto nell' apparato gastroenterico. Lei dovrebbe, se vuole veramente guarire, prendere dei farmaci che, le permetteranno di vivere meglio. Non posso fare nomi commerciali, ma le consiglio di farsi prescrivere un antidepressivo triciclico, che agisca più in senso sedativo che euforizzante, al quale associerei un ansiolitico. Il tutto a dosaggi medio alti e per parecchi mesi. Poi, una volta raggiunta la stabilità, potrà sentire anche il parere di uno psicoterapeuta. Se non farà questo rimarrà una depressa cronica senza nemmeno rendersene conto. Faccia in modo di vivere bene.
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