Integratore di calcio: sì o no?

Gentili dottori,

Scrivo per avere un parere in merito alla terapia prescrittami da una endocrinologa circa sei mesi fa.

Sono affetta da sindrome di Turner e, come da prassi nel mio quadro clinico, presento una situazione di osteoporosi.

6 mesi fa ho eseguito Dexa lombare e femorale di controllo con referto: ridotta densità di massa ossea a livello del collo femorale (Z Score -2. 5, T score -2. 6) e ridotta densità ossea a livello lombare (Z Score -2. 4, T score -2. 5). L'endocrinologa che mi aveva presa in carico ha consigliato di sostituire la terapia che seguivo da anni (calcitriolo 0, 5 mg/die) con colecalciferolo 25. 000 UI ogni 15 gg.

Fino a qui niente di strano, anche il mio medico di base è stato d'accordo sul cambio terapia. Solo che l'endocrinologa mi ha consigliato di associare anche un integratore di calcio, nello specifico calciobase, da prendere a giorni alterni.
Quando le ho chiesto per quanti mesi dovessi prenderlo mi ha fatto capire che non c'è un termine definito e che probabilmente nella mia condizione dovrei assumerlo più o meno per sempre, magari a cicli ma sempre,

Solo che io questo integratore faccio fatica ad assumerlo, per me ha un sapore sgradevole, e ieri, visto che sono andata dal medico per rinnovare alcune prescrizioni, con l'occasione gli ho chiesto se fosse possibile sostituire con un altro integratore equivalente, magari in compresse.
Mi ha risposto che per lui non avrei dovuto proprio assumerlo, che non è necessario e basta la vitamina D. Anzi, secondo lui ne ho preso anche troppo e se continuo potrebbe pure farmi male.

Mi chiedo a questo punto a chi devo dare retta.

Allego per completezza anche i risultati delle ultime analisi del sangue di 6 mesi fa, quando ancora non assumevo nessun integratore e segnalo che l'unica carenza riscontrata è nei valori di vitamina D mentre i valori di calcio nel sangue sono sempre stati nella norma, anche da precedenti analisi:
- livelli di calcio di 9. 9 mg/dl, fosforo 3. 9 mg/dl, vitamina D 15. 8 ng/ml.

Vi ringrazio in anticipo
[#1]
Dr. Nicola Di Fiore Medico di base 81
La calcemia raramente risulta carente nella moltitudine di pazienti che visito ogni giorno tranne in coloro che soffrono di gravi patologie che vengono diagnosticate da un aumento o diminuzione sensibile di questo elemento.Nel Suo caso, sta nella norma ,e basterà anche un solo pezzettino di parmigiano della grandezza di un dado da brodo al giorno, per sopperire ad una eventuale carenza ,non provoca nemmeno intolleranza in quanto è fermentato e il lattosio è quasi assente.Certamente qualora si rendessero necessarie pesanti terapie cortisoniche o si verificasse un malassorbimento per malattie infiammatorie del tenue,o ipoparatiroidismo,rachitismo,osteomalacia, insufficienza renale e uso di barbiturici,monitorando il suo livello sierico si potrebbe correggerlo assumendo prodotti farmaceutici adeguati.La vitamina D è importante,ma va controllata lo stesso, in quanto un abuso potrebbe avere effetti tossici,anzi è stato dimostrato che ad alte dosi ha anche un effetto controproducente sulla densità ossea.

Nicola Di Fiore

[#2]
Utente
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Gentile dott. Di Fiore, la ringrazio della risposta esaustiva.
Mi pare di capire, quindi, che lei concordi con il mio medico di famiglia, che l'integrazione di calcio non sia necessaria.
Tanto meglio.
Grazie dei consigli sulla dieta, direi che di calcio ne assumo già un quantitativo sufficiente, mi piacciono i formaggi e ne mangio spesso.
Per quanto riguarda la vitamina D sì, la controllo ogni anno circa con analisi del sangue, ma è da integrare, su quello non ci sono dubbi.
La ringrazio della disponibilità.
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