Obesità e medico di base

Sono una donna di 30 anni con un BMI di 35.8 (obesità di secondo grado).
Soffro di obesità fin da bambina.
Da adolescente in seguito di una dieta ristrettissima e improvvisata ero riuscita ad arrivare ad essere normopeso. Dopo meno di due anni ricominciai a ingrassare molto velocemente a seguito di abbuffate (che perdurano tutt'oggi).
Qualche anno fa decisi di chiedere consiglio al mio medico di base, ma lui pur conoscendo i miei trascorsi e la mia anamnesi familiare (diabete di tipo 2 da parte di madre) si limitò a darmi una dieta precompilata senza ulteriori esami (diceva essere inutili) e aggiungendo sarcasticamente che l'unico modo di dimagrire è "chiudere la bocca".

Da quell'incontro ho continuato ad ingrassare.

Di recente ho anche contattato uno sportello che si occupa di disturbi alimentari ma per ragioni di competenza territoriale mi hanno detto che essendo residente in un comune fuori dalla loro competenza l'unico modo è passare per il medico di famiglia.

Sento davvero il bisogno di affrontare seriamente questo problema e iniziare un percorso assistita da professionisti (nel pubblico, in quanto non posso permettermi il privato).
Il mio peso eccessivo pregiudica in modo negativo la mia vita e temo che se non faccio qualcosa ora peggiorerà ulteriormente.

Devo dunque andare nuovamente dal mio medico di base ma questa volta voglio essere informata.

Vorrei sapere quali esami il medico di base PUO' e DEVE prescrivere in una situazione del genere (obesa, con familiarità per il diabete, che vuole dimagrire naturalmente - no operazioni, affetta da abbuffate frequenti).

Qual'è il percorso da seguire? A quali servizi potrei avere accesso?
Voi cosa mi consigliereste?

Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

In presenza di quadri di tipo bulimico, esistono terapie farmacologiche per questo tipo di comportamenti.
L'obesità in sé ha anche dei trattamenti chirurgici.
Le diete consentono di perdere temporaneamente circa il 5-10% del peso, che tende poi ad essere ripreso dopo un tempo variabile.

Lei già limita l'operato del medico escludendo la chirurgia. Al 99,99% chi si presenta con questo problema riceve una dieta, e spesso la segue sia per un senso di colpa per la sua condizione, sia perché si concentra su ciò che per definizione non c'è in questo disturbo, ovvero la capacità di gestire l'alimentazione in maniera stabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Grazie per la risposta Dr.Pacini

Tuttavia ancora non capisco quali esami e quale percorso possa essere prospettato ad un paziente che si trova nella mia situazione:

- esami del sangue?
- esami della tiroide?
- esami carico glicemico?
- visita psicologica?
- a quali terapie farmacologiche si riferisce?

Chiedo questo perché come scritto nel messaggio principale (ma forse non è completamente trasparito), il mio medico di base è "avverso" a farmi fare esami, li trova inutili.
Per lui i disturbi alimentari si limitano esclusivamente all'anoressia. Dunque secondo il ragionamento del mio medico io in quanto obesa non soffro di nulla se non di "pigrizia".

In conclusione, un qualsiasi medico a cui si presenta un paziente come me, cosa dovrebbe consigliare e quali esami prescrivere?
Quale percorso consiglierebbe?

Sono sicura esista un protocollo medico per il trattamento di questi disturbi e vorrei conoscerlo.

Grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi riferisco alle terapie per la bulimia e disturbo da abbuffate, che ci sono.
Non è però un sinonimo di obesità. E' un tipo di disturbo alimentare che può condurre all'obesità.

In quanto agli esami, quello se mai riguarda l'accertamento su rischi imminenti o complicazioni in atto, e di solito si fa in un inquadramento generale.
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