Ascesso inguinale pus maleodorante

Gentili dottori,
Vi scrivo per chiedere il vostro parere su un dolorosissimo e molto esteso ascesso inguinale. Il medico di base al quale mi sono rivolto mi ha fatto trattare la zona con gentalyn beta alternato a bactroban 2%. Inoltre assumo da circa tre giorni claritromicina e ciproxin alternati ogni 6 ore (il disturbo è comparso 8 giorni fa e da 3 giorni il dolore è diventato insopportabile).
Oggi la pustola (delle dimensioni di un pugno) è esplosa. È fuoriuscito un grandissimo filotto di sangue di colore nero/bordeaux e la cosa che più mi ha preoccupato (oserei dire scioccato) è stato l'odore che immediatamente si è diffuso nella stanza. Un odore nauseabondo per cui ho trattenuto a fatica il vomito. Un odore intenso, invadente, pungente. Misto di metano e azoto, stantii.
Molto simile al peggior odore di feci, e altrettanto pervasivo.
Ora, la fuoriuscita di sangue è stata importante ed è durata per circa mezz'ora, poi il fiotto si è calmato (anche se non sparito del tutto) e l'odore si è riassorbito.
Più del colore scuro del sangue e del dolore collaterale, ciò che mi ha impressionato è stato l'olezzo e vorrei sapere se, per casi analoghi sia normale o quantomeno non sia preoccupante drenare una sostanza così fetida mista al proprio sangue.
Grazie in anticipo.
Fernando.

P.s. sarebbe anche interessante conoscere le cause prime di un ascesso così violento o, più in generale, di un ascesso inguinale.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore è abbastanza anomalo che le sia venuto un ascesso inguinale in assenza di altre patologie. Strano e pericoloso che abbia perso sangue. Tenga presente che in quella zona passano vasi importanti la cui rottura può dare guai molto seri. Io le consiglio di recarsi subito al proto soccorso e farsi vedere per capire la causa e farsi medicare con serietà.
Mi faccia sapere
Cordiali saluti
Gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta.
Fisicamente sto bene, a parte il dolore residuo all'interno dell'inguine e non sono a conoscenza di esser afflitto da eventuali altre patologie. Il sangue proviene dalla sacca inguinale, infatti era misto a pus, quello che mi incuriosiva era solo l'odore nauseabondo del siero. Stamattina ho avuto una seconda, più modesta, fuoriuscita di sangue e pus. Tuttavia di normale odore ferrico. E la sacca infiammata, oltre a essersi sfiammata, si è notevolmente ridotta di dimensioni.
Avrei volentieri richiesto un ricovero ospedaliero tramite il mio medico curante se i tempi di accettazione non fossero biblici.
Chiaramente indagherò sulla causa di quanto è successo, può suggerirmi qualche specialista in particolare? Non saprei nemmeno da dove cominciare.
Grazie.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore lo specialista idoneo è un chirurgo. L'odore cattivo è legato al fatto che la infezione è verosimilmente da staffilococchi, forse per un pelo incarnito o per una infezione di una ghiandola sudoripara. Comunque non dovrebbe essersi manifestato da un giorno all'altro. L'infezione dovrebbe essere iniziata diversi giorni fa manifestandosi con gonfiore , dolore ed arrossamento della pelle, per poi giungere a rottura come capita ad ogni ascesso. Se si medica da solo metta dell'acqua ossigenata e una garzetta sterile all'interno. Cari saluti
Gerunda
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Utente
Utente
Certamente non si è manifestata da un giorno all'altro. È iniziata 8 giorni fa con un piccolo bozzetto, grande quanto la punta del mignolo, all'inguine. Più specificamente nell'incavo addossato all'interno della coscia. È comparso con febbre, torpore e spossatezza tanto che l'ho scambiato con un ingrossamento ghiandolare a seguito di influenza. Tuttavia, al passare del tempo, non si manifestava ne tosse, ne raffreddore. Non in misura tale da far pensare all'influenza. Poi forse ho atteso troppo senza far nulla, ma il dolore e il gonfiore restavano scarsi. Usavo la tachipirina per abbassare la febbre. Da 4 giorni a questa parte il dolore ha raggiunto livelli incredibili così mi son rivolto al medico e ho scoperto di essere affetto da un ascesso inguinale.
4 giorni di antibiotici e di creme, come ho già detto, hanno fatto fuoriuscire il siero e calmare il dolore.
Sto medicando come posso la ferita, almeno fino a questo pomeriggio quando andrò dal dottore.
Grazie infinite per la sua precisione e solerzia.
[#5]
Utente
Utente
Son passate quasi tre settimane dalla comparsa (e circa otto/nove giorni dall'inizio della guarigione) e l'ascesso, dopo aver formato un piastrone di grandi dimensioni (quadrato di almeno 6-7 centimetri di lato) si è ridotto e oggi risulta più morbido e di dimensioni notevolmente inferiori (circa un centimetro e mezzo di diametro).
Il chirurgo a cui mi son rivolto mi ha detto di attendere il completo riassorbimento dell'infezione (mi ha visitato già due volte e in entrambi i casi ha procrastinato l'intervento) prima di estrarre la cisti.
La cosa che mi è parsa curiosa è che mi ha sospeso gli antibiotici (Claritromicina) e le creme (Gentalyn Beta e Bactroban) dandomi solo il compito di tener pulita la zona, dicendomi che l'infezione si sarebbe ridotta da sola.
Nel frattempo è comparsa una dermatite piuttosto fastidiosa che ho risolto in una settimana con delle creme (Dermaval, Ecomì e Fitostimoline).
L'area dell'infezione, come pronosticato dal chirurgo, si è effettivamente sgonfiata da sola senza apporto di farmaci in circa 10 giorni, ma da ieri sera ho una sensazione di fastidio moderato (che prima non c'era) e l'impressione che si stia gonfiando (appena di poco) di nuovo.
Vorrei scongiurare eventuali ricadute e così, oltre a rivolgermi ancora al chirurgo di cui sopra, avrei piacere di un vostro cortese parere su quale sia la migliore procedura per:
1. scongiurare una ricaduta nel breve (in attesa dell'intervento)
2. coadiuvare la risoluzione definitiva del problema, ovvero ridurre la oramai piccola infezione velocemente e procedere all'intervento.

Inoltre, vi chiedo, non sarebbe possibile l'intervento di rimozione della cisti nonostante il perdurare dell'infezione?

Grazie.

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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore per ridurre lo stato infiammatorio cutaneo dovrebbe prendere in farmacia della Pomata alla vasellina salicilata al 10% (se non ce la hanno in farmacia possono farle la confezione galenica da 50 grammi). Spalma la pomata generosamente sopra tutta la zona infiammata alla mattina e alla sera e copre il tutto con una garza. Lo stato infiammatorio dovrebbe ridursi significativamente e in pochi giorni rendere la zona operabile. Cari saluti
Gerunda
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Utente
Utente
Gentile Professore,
seguirò certamente il Suo consiglio, e La ringrazio infinitamente della risposta.
Cordialità.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Cordialità
Gerunda
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