Utilizzo cronico cannabis
Gentili medici, sono un ragazzo di 20 anni che da circa 5 anni a questa parte ha fatto uso massiccio e quotidiano di cannabis (in media 5-6 spinelli al giorno). Finora ho convissuto più che bene con il mio utilizzo: sempre goduto di buona salute fisica e mentale, mai sofferto d’ansia, nervi o altro. Da circa due mesi, però, ho cominciato ad avvertire diversi disturbi. Tutto è cominciato una mattina mentre guidavo, in cui ho sentito la necessità di fermarmi e scendere dal veicolo a causa di un malessere non precisato al petto e la sensazione di poter svenire o vomitare da un momento all’altro. In seguito ho avuto episodi più o meno sporadici di vomito, tachicardia, claustrofobia in mezzo a grandi folle, una sorta di ipersensibilità agli stimoli esterni e varie sensazioni di malessere non molto chiare. Col sostegno di pareri medici ho capito di soffrire di lievi attacchi di panico che ho immediatamente collegato al mio abuso di cannabis. Cinque giorni fa ho deciso di interrompere del tutto il consumo e, una volta smaltiti alcuni sintomi da “astinenza” (dolori gastrici, lieve depressione, forte tachicardia dopo aver fumato semplici sigarette), posso dire di essere di nuovo in buona salute. Mi rendo conto di aver davvero abusato della sostanza, al punto di non essere quasi mai lucido durante la giornata, e di aver quindi esposto il mio corpo ad un sovraccarico di THC che non ha mai avuto occasione di “smaltire”. Ora, fermo restando che non ho intenzione di tornare a fare l’uso eccessivo che ho fatto finora, mi chiedevo: una volta concesso un piccolo periodo di pausa all'organismo, sarebbe possibile per me tornare a consumare moderatamente la cannabis senza effetti collaterali? Oppure anche un utilizzo isolato potrebbe scatenare gli sgradevoli sintomi di cui sopra? Ed eventualmente, quanto a lungo dovrei attendere prima di poter ricominciare? Vi ringrazio anticipatamente dell’attenzione.
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Gentile utente.
Le faccio alcune precisazioni
1 - la cannabis provoca danni cerebrali, alcuni dei quali irreversibili, dei quali gli attacchi di panico sono un risvolto modesto.
2 - non c'e' un "dosaggio" che faccia bene alla sua salute
3 - mentre l'uso della cannabis non e' punita dalla legge italiana, chi le procura la cannabis e', al momento attuale, punito con il carcere.
La saluto
cecchini
Le faccio alcune precisazioni
1 - la cannabis provoca danni cerebrali, alcuni dei quali irreversibili, dei quali gli attacchi di panico sono un risvolto modesto.
2 - non c'e' un "dosaggio" che faccia bene alla sua salute
3 - mentre l'uso della cannabis non e' punita dalla legge italiana, chi le procura la cannabis e', al momento attuale, punito con il carcere.
La saluto
cecchini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 08/12/2015.
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