Invalidità 100 e legge 104

Gentili esperti di “Medicitalia”,
mio cognato ha certificata un’invalidità del 100%, e il suo stato è tale che spesso urge soccorrerlo, ad esempio per portarlo al Pronto soccorso od anche solo per calmarlo. Si tratta di un quarantottenne con problemi fisici, psicofisici e psichiatrici, non autosufficiente (ad esempio, va aiutato a lavarsi), generalmente non collaborativo, soggetto ad eventuali e poco prevedibili accessi d’ira, con compromissioni delle facoltà intellettive. Si tratta di caratteristiche tutte certificate dallo psichiatra, assieme alla dichiarazione che il soggetto non è in grado di presentarsi a visite mediche. Nell’ultimo controllo è risultato “non rivedibile”. Vive con gli anziani genitori; io e mia moglie accorriamo in aiuto quando urge un intervento più lucido e completo, ma non sempre siamo in condizioni di reperibilità o di tempestività per farlo. Aggiungo un quadro del trascorso e dello stato di salute prettamente fisico dell’uomo: 20 anni di tossicodipendenza; un’endocardite aortica, per la quale gli emboli hanno lesionato più punti del cervello; avambracci e relativi tendini profondamente e visibilmente lesionati, da cui scarse motilità e sensibilità delle mani, cattiva presa, uso incontrollato della forza; altri logoramenti fisici, come ad esempio alle ginocchia (un ginocchio è stato completamente ricostruito) e conseguenti difficoltà di deambulazione; obesità.
Dopo 10 anni che sono iniziati i problemi più seri, si è deciso di richiedere di usufruire dei benefici della legge 104. A seguito di tale richiesta, la commissione dell’ASL ha preteso che mio cognato si presentasse al suo cospetto per effettuare la visita di controllo; il giorno dell’appuntamento fissato, mio cognato si è rifiutato di andarci, ed ora siamo in attesa della seconda ed ultima chiamata. Ora, chiedo, è mai possibile che un invalido al 100%, tra l’altro col tipo di diagnosi di cui sopra, debba essere sottoposto ancora ad un controllo? Ci hanno risposto sommariamente che la 104 “è a parte”. A questo punto, non ci credo. Forse (ripeto “forse”), sorvolerei anche sull’abuso di volersi accanire sui controlli, se solo mio cognato collaborasse, ma alla prossima chiamata il comportamento del paziente sarà quasi certamente lo stesso. Allora desidero sapere cosa devo fare in questo pantano privo di coerenza logica e ricco di dispiacere. Devo richiedere assistenza ad un medico legale? Sporgere denuncia?
Grazie per la cortese e preziosa attenzione.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.7k 2.4k
Gentile Utente,

Le consiglio di postare il consulto nella sezione "Medicina legale e delle assicurazioni".

Buon fine settimana

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
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La ringrazio, dottore.
Buona serata.