Un antidepressivo, la paura

Gentile dottore,
Sono reduce da un’influenza con febbre intorno ai 38 gradi per 4 giorni, dolori articolari, pochi disturbi gastrointestinal e una leggera laringite, curata con un antibiotico .Tutto questo mi ha fatto perdere circa 2 kg che fatico a riprendere (sono guarita da una settimana). Controllandomi la temperatura ho notato che verso sera arriva anche a 36.9 gradi.

Gli ultimi esami del sangue risalgono ad un mese fa e credo siano piuttosto completi in quanto fatti in occasione di un ricovero per una perdita di sangue che risulto’, dopo una colonscopia, dovuta ad un prolasso emorroidale. L’unica cosa che ricordo e’ che risultavano valori sotto la norma di P-GGT, acido urico, magnesio e amilasi.
Secondo voi, questa astenia post influenzale, giustifica il rifarli? Il fatto che l’influenza che ho avuto si sia manifestata praticamente soprattutto con febbre e pochi sintomi respiratori ha insinuato in me, ipocondriaca in cura con un antidepressivo, la paura di un linfoma.

Grazie dell’aiuto.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
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Gent.ma utente

Non credo sia il caso di preoccuparsi. Se ha dovuto assumere antibiotici, evidentemente non si trattava di un'influenza perché i visurs non sono sensibili agli antibiotici.

L'astenia post-influenzale è perfettamente normale. Non credo che gli esami abbiano nulla a che fare con essa. La Sua temperatura corporea è perfettamente normale.

Se l'astenia inspiegabile si prolungasse oltre le 10-12 settimane potrebbe essere utile indagare la presenza di una mononucleosi, più che un linfoma, ma gli ipocondriaci scelgono sempre inevitabilmente la malattia più rara e grave. Non funziona così.

Saluti.
[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore,

allora aspettero' l'evolversi della situazione.... anche perche' so benissimo che la mia ipocondria e' il problema principale.

Se eventualmente fosse mononucleosi, avendo una bimba di 2 anni, dovrei prendere qualche precauzione nei suoi riguardi?

Posso quindi dimenticare il linfoma?

Grazie mille,

per un ipocondriaco una rassicurazione aiuta tantissimo.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
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Gent.ma Utente,

Non è necessario prendere precauzioni, Se lei avesse una mononucleosi e SE la bambina la contraesse, si tratterebbe comunque di una malattia a decorso benigno.

Il linfoma è l'ipotesi meno probabile al momento.

Saluti.
[#4]
Utente
Utente
Grazie mille,

un ultima domanda. Il mio medico dice che al limite l'unico esame che potrebbe mancare e' l'elettroferesi.

Cosa studia questo esame esattamente? Ne abbiamo parlato al telefono ed e' stato piuttosto sbrigativo... forse anche perche' ormai mi conosce...

Grazie.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
L'elettroforesi studia il diverso frazionamento delle proteine del sangue. Oltre alla loro quantità assoluta, si può dire che ne sia la "prova del nove" perché definisce la misura degli altri risultati. Dal m omento che molte delle sostanze che si ricercano sono legate a proteine, la loro diminuzione o aumento sposta il range di normalità della lettura. Preciso che, comunque, è sempre indispensabile sapere cosa si cerchi: le analisi fatte "così per vedere se tutto va bene" sono totalmente senza significato".
[#6]
Utente
Utente
Non saprei.

L'unica cosa di cui ho parlato col mio medico e' stata l'astenia, la perdita di peso dopo l'influenza e il rialzo di temperatura serale.

Puo' avermi richiesto questi esami in relazione alla mononucleosi?

Grazie.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Direi che sembrerebbe probabile.
[#8]
Utente
Utente
Ho effettuato gli esami dottore e sono risultati i globuli bianchi al limite (10.6)con un aumento dei neutrofili ed una diminuzione dei linfociti.

Il resto (compresa l'elettroforesi) nella norma.

Il mio medico dice che si puo' trattare di una banale infezione (anche una cistite per esempio), di lasciar perdere e di non assumere medicinali.

Concorda?

Grazie mille.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Non solo concordo, ma sottolineo come il dato laboratoristico, a volte è in disaccordo con quello clinico. Noi lo vediamo continuamente e proprio per questo dovremmo informare i pazienti che "fare le analisi" in realtà, senza un quadro clinico o un quesito specifico, non serve praticamente a nulla. Ma l'informazione che gira in Italia è a livelli da terzo mondo e ci sono troppi medici che non sanno resistere alle ansie dei pazienti che, ovviamente, non sanno questi particolari.
[#10]
Utente
Utente
Lo so dottore, ed e' altrettanto importante sottolineare anche quanto vengano prescritti medicinali (inclusi antibiotici) che non permettono al corpo umano di fare il proprio lavoro!

Devo ammettere che il mio medico e' stato proprio esasperato da me e che in qualche modo voleva rassicurarmi soprattutto riguardo a malattie bel piu' importanti. Ora comunque gli ho promesso di non parlargli di controlli per almeno un anno :).

Mi ha comunque consigliato una visita psichiatrica, che faro' a fine mese, perche' credo che il problema da risolvere non sia la piccola infezione ma qualcosa d'altro e di molto piu' radicato e difficile da combattere.

Grazie per la pazienza.
[#11]
Utente
Utente
Non e' necessario neanche ripetere l'emocromo? E' normale che nel pomeriggio (verso le 16) e dopo i pasti la mia temperatura si aggiri intorno ai 36.9 gradi? Ha senso continuare a misurarla?

Nonostante le rassicurazioni del medico non mi levo la paura dalla testa.

Grazie.

[#12]
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.ma Utente,

l'emocromo può essere ripetuto ma sarebbe anche giusto realizzare che il vero problema non sta nella temperatura (peraltro perfettamente normale) ma nella paura. Si cercano rassicurazioni al 100% che non si possono avere. Coraggio, vivere è fatto anche di incertezze.

Saluti
[#13]
Utente
Utente
Ha ragione dottore,

su tutti i fronti.

Basterebbe pensare che e' una temperatura normale e non associarla ad un infezione. Basterebbe pensare che ho fatto gli esami dieci giorni dopo un influenza che poi si e' risolta con un antibiotico e di cui magari avevo qualche strascico. Basterebbe anche ricordare che non meno di 3 settimane fa ho avuto una cistite che forse non e' del tutto andata a posto... Insomma, basterebbe affidarmi al mio medico che mi ha proprio detto di evitare altri esami... o basterebbe accettare come dice lei le incertezze della vita.

Questo e' proprio quello che non riesco a fare.

Ci provero'.... anche perche' magari nell'emocromo poi potrebbe venir fuori un qualsiasi altro valore al limite e il problema ricomincerebbe da capo.

Grazie e scusi per l'insistenza.
[#14]
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.ma Utente,

credo che qualcosa, al di là dell'aspetto squisitamente clinico, si stia muovendo. L'accettazione delle caratteristiche dell'ansia è un passo importantissimo e molto meno diffuso di quanto non si creda. Ci sono un numero impressionante di consulti che iniziano o terminano con "sono ansioso" o "sono ipocondriaco" e questo è un porgere l'argomento "mettendo le mani avanti": il significato del messaggio è "Lo so che ho problemi di ansia ma non ne voglio discutere, parliamo invece di queste altre cose" senza realizzare che è l'ansia il vero problema. Non c'è nulla di male.

In Italia, per ragioni culturali e sociali, si tende a mascherare questi problemi dietro una facciata di popolo "felice, allegro e monolitico", e così ci si preclude la possibilità di affrontarli. Chi le scrive ha un interesse specifico, tra gli altri, proprio in queste problematiche.

Perché, a questo punto, non cominciare a pensare che il problema abbia origini complesse e profonde, al punto tale che non lo si può risolvere da soli? Sarebbe come il Barone di Munchausen che si tira fuori dalla palude tirandosi per i capelli: serve una visuale esterna e oggettiva. Questa visuale e lo skill per utilizzarla si chiama "Psicoterapia" ed è appannaggio precipuo della Psicologia Clinica.
[#15]
Utente
Utente
Gentile dottore lei ha toccato il punto fondamentale.
Io sono da due anni seguita da una psicologa ed ho iniziato un anno fa a curarmi anche con un antidepressivo. Diciamo che ho fatto molti passi in avanti... a detta di chi mi sta vicino, ed anche a mio parere a Febbraio avevo raggiunto quasi lo stato precedente alcune problematiche familiari che avevano scatenato tutto questo.

Il problema e' che, vuoi la Primavera, stagione sovrana per le ricadute, la colonscopia effettuata a meta' marzo, l'influenza che ho avuto e la conseguente astenia hanno fatto riaffiorare in me tutto quello che forse piu' che superato era, per ora, solo sopito.

La consapevolezza e' stata sempre un mio punto a favore.... solo che pare non basti a farmi uscire da queste ossessioni.

Grazie ancora.
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