Problema alcol?

salve a tutti chiedo cortesemente un parere a merito di mio padre. ha 50 anni pesa 85 kg, lavora come fabbro in proprio 11-12 ore al giorno circa. nella sua officina ha una 'caneva' che usa come break e incontro con amici e clienti. durante tutto l'arco della giornata beve a mio parere troppi alcolici anche se non si direbbe perchè il su stato d'umore è il solito, tranquillo, concentrato sul lavoro e disponibile. inizia a bere dalle 10 con uno spuntino di metà mattina panino con affettati e vino bianco (2-3) bicchieri. alle 11 45 c'è l'aperitivo con amici/clienti del momento sempre con vino bianco+ gingerino. 12.20 pranzo con consumo di vino rosso in quantita variabile 4-5 bicchieri ca. poi caffè corretto grappa. 12.40 ritorno a lavoro fino alle 4 e mezzo per la merenda con affettati e vino rosso 3-4 bicchieri ca (nel pomeriggio le 'sedute' in caneva sono proporzionate al numero di clienti/amici che arrivano). alle 7 e 30 c'è l'aperitivo prima della cena 2-3 bicchieri.Poi vi è la cena dove finisce di solito la bottiglia del pranzo. poi si rilassa per il resto della serata con 2-3 birre distribuite in 3 ore fino al riposo.
spero che con questo quadro della giornata si possa avere un'idea della vita che conduce. la mia domanda è: dato che non ha nessun tipo di patologia e non lo ho mai visto malato è possibile che il suo stile di vita influisca sul suo fisico in bene o male? grazie in anticipo
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentilee utente,

Lei descrive un quadro di assunzione abituale. Ciò può comportare nel tempo dei danni da alcol, in vari organi tra cui il fegato, a seconda della entità del consumo, del tipo di alcolico ma anche della sensibilità individuale.

Per quanto riguard invece il comportamento, il fatto che sia abituale e di un certo rilievo come quantità non ci dice granché sulla capacità di controllo del soggetto.

In altre parole non ci dice se si tratta di un quadro di alcolismo "mascherato" in fase iniziale da consumo sociale o abitudine, oppure di semplice abitudine senza perdita di controllo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
intanto grazie della risposta. volevo dire che non credo sia un alcolismo in fase iniziale poichè questa abitudine credo che ce l'abbia da molta tempo (tipo 20 anni, forse piu). quello che non capisco è il perchè mio padre non manifesta nessun cambiamento nel suo carattere, o comportamento, anzi è sempre "attivo". Per farle un 'idea se io bevessi la metà di quello che beve lui potrei andarmene tranquillamente a letto per 1 giorno.. poi giunge anche una preoccupazione se tutto cio sia normale. cioe se puo continuare cosi oppure se è il caso di prendere provvedimenti perchè io non riesco a "inquadrarlo" come alcolizzato ma vorrei fargli capire se sia il caso di cambiare atteggiamento. se possibile vorrei sapere come fare. di centri di incontro non ne vuole sentire parlare poichè da quando è stato costretto ad andare a qualche seduta dopo il ritiro della patente qualche anno fa gli sembra una cosa da "matti". dice che è una perdita di tempo in sostanza.. chiedo aiuto a voi per qualche consiglio. grazie in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le persone con temperamento esuberante spesso bevono e aumentano questa esuberanza per lunghi periodi. Se personalmente non ha problemi o non si lamenta, seppur indirettamente, di conseguenze del bere o del fatto di non riuscire a bere quanto e come vorrebbe, beh, è difficile pensare che per lui abbia senso curarsi. La patente è stata ritirata per questa ragione o per altro motivo ? La "perdita di tempo" bisogna valutarla in rapporto a cosa la persona vuole dalla sua vita, altrimenti si confonde l'abitudine con la dipendenza.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
la ringrazio ancora. vorrei comunque sottolineare che mio padre non ha un temperamento esuberante, anzi è sempre controllato e prudente. la patente gli è stata ritirata per alcuni mesi qualche anno fa in seguito a un controllo etilometrico al quale è risultato 2-3 volte oltre il limite e ancora adesso deve fare analisi ogni qualvolta si presta al rinnovo della patente che non riesce mai ad ottenere per piu di un anno e mezzo. Avrei un’altra domanda da proporle. Ma un’abitudine che dura da anni ormai è considerata dipendenza? Perché non è che se gli manca l’alcol per anche una settimana ne sente la mancanza (ogni tanto facciamo qualche gita in montagna per dei giorni per esempio e non si porta quasi mai dietro bevande alcoliche). E anche senza alcol il suo stato di comportamento è uguale e data la quantità che assume mi sembra strano.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il rinnovo della patente vuol però dire che in previsione degli esami la persona si astiene come richiesto per gli accertamenti ? In tal caso vorrebbe dire che ha il controllo della situazione almeno per quel che riguarda il rinnovo della patente.
Poi lei riferisce interruzioni spontanee in giorni in cui ha altro da fare che gli interessa, e questo senza che si sviluppi astinenza (di solito questo significa che il bere non è consistente o non è continuo).
Per il resto, lei riferisce segni di un bere abituale e consistente. Se alla base di questo vi sia un cambiamento cerebrale, manifesto in un cambiamento dell'umore e del carattere, questo non lo so ma è pur possibile.
La dipendenza si diagnostica in base a elementi che prevedono l'abitualità come conseguenza più che come elemento centrale. In altre parole, no, non basta un'abitudine pluriennale per definire una persona alcoldipendente (nel senso di tossicodipendente).
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
si, si astiene come previsto prima degli esami. se vuole fare a meno dell'alcol non ha nessun problema. ma quando non ha interesse a farlo si lascia andare come durante il lavoro o per "relax". quindi da quanto ho capito la sua routine secondo lei resta un abitudie e non una dipendenza. non dovrei percio preoccuparmi in quanto mio padre è consono di quello che fa. grazie infinite.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gli elementi riferiti non consentono di supporre che sia un alcolismo nel senso di tossicodipendenza. Tenga presente che questo non significa niente rispetto all'intossicazione: un non-alcolista può diventare lo stesso cirrotico, avere crisi da sospensione anche gravi e sviluppare disturbi mentali tra cui demenza, nel corso degli anni ovviamente.
L'alcolismo è una delle conseguenze a lungo termine di un consumo intensivo frequente o abituale, in soggetti predisposti prima e negli altri più alla lunga.
L'unico modo per stabilire questa diagnosi è clinicamente, cioè una visita. Con gli esami si vuole ricercare i segni del bere abituale, ma anche e soprattutto identificare quelle persone che nonostante siano invitate a bere di fatto non riescono a astenersi per il periodo richiesto, cosa che sarebbe suggestiva per una incapacità di controllo rispetto alle proprie intenzioni (e quindi alcolismo).