Confusione mentale / annebiamento
Salve gentili dottori,
Volevo chiedervi un consiglio/parere per una situazione che sto vivendo da un po'.
Circa un anno fa, ho iniziato a soffrire di ansia (paura di svenire) per un episodio che mi è successo mentre ero in vacanza, ero perennemente in ansia appena uscivo in pubblico che sarei svenuto.
Questo mi ha portato a soffrire di derealizazione mi sembrava di vivere in un sogno e mi durava per tutto il giorno, allora decisi di farmi seguire da una psicologa che mi ha aiutato ad uscirne (sono seguito tutt'ora).
Poco più di 3 mesi fa, mi si è ripresentato ma in una forma diversa, difficile da spiegare ma sento che non è uguale a come quando soffrivo di derealizazione, mi capita spesso nel pomeriggio e sembra placarsi la sera quando sono a casa (non sempre), ho iniziato a fare esami diversi, come controllo della cervicale visto che lavoro al computer, ma niente, ultimamente sento dolore alle orecchie, quindi ho fatto una visita dall'otorino, ma non ha visto niente di anomalo, mi ha comunque detto che ho il setto nasale molto storto e questo mi causa rinite cronica (ho il raffreddore tutto l'anno e con il tempo è peggiorato) infine ho pensato di essere celiaco, perchè ho letto che chi è intollerante al glutine tende ad avere confusione mentale, ma il test che ho fatto ha dato un risultato negativo.
Credo che non sia derealizazione o causato dall'ansia, perchè vivo molto tranquillamente grazie alla psicologa, non mi agita più, sento solo molto fastidio per questa condizione che sto vivendo.
Volevo aggiungere che il mio battito cardiaco oscilla dai 58 ai 53 a riposo e se può essere utile la mia variabilità della frequenza cardiaca è di 90-95, non fumo, non bevo alcol, faccio moderato sport e mangio sano.
Volevo un consiglio su come proseguire e cosa potrei fare per uscirne.
Grazie e buona giornata
Volevo chiedervi un consiglio/parere per una situazione che sto vivendo da un po'.
Circa un anno fa, ho iniziato a soffrire di ansia (paura di svenire) per un episodio che mi è successo mentre ero in vacanza, ero perennemente in ansia appena uscivo in pubblico che sarei svenuto.
Questo mi ha portato a soffrire di derealizazione mi sembrava di vivere in un sogno e mi durava per tutto il giorno, allora decisi di farmi seguire da una psicologa che mi ha aiutato ad uscirne (sono seguito tutt'ora).
Poco più di 3 mesi fa, mi si è ripresentato ma in una forma diversa, difficile da spiegare ma sento che non è uguale a come quando soffrivo di derealizazione, mi capita spesso nel pomeriggio e sembra placarsi la sera quando sono a casa (non sempre), ho iniziato a fare esami diversi, come controllo della cervicale visto che lavoro al computer, ma niente, ultimamente sento dolore alle orecchie, quindi ho fatto una visita dall'otorino, ma non ha visto niente di anomalo, mi ha comunque detto che ho il setto nasale molto storto e questo mi causa rinite cronica (ho il raffreddore tutto l'anno e con il tempo è peggiorato) infine ho pensato di essere celiaco, perchè ho letto che chi è intollerante al glutine tende ad avere confusione mentale, ma il test che ho fatto ha dato un risultato negativo.
Credo che non sia derealizazione o causato dall'ansia, perchè vivo molto tranquillamente grazie alla psicologa, non mi agita più, sento solo molto fastidio per questa condizione che sto vivendo.
Volevo aggiungere che il mio battito cardiaco oscilla dai 58 ai 53 a riposo e se può essere utile la mia variabilità della frequenza cardiaca è di 90-95, non fumo, non bevo alcol, faccio moderato sport e mangio sano.
Volevo un consiglio su come proseguire e cosa potrei fare per uscirne.
Grazie e buona giornata
[#1]
Io penserei utile usare un leggero "antidepressivo" (categoria INIBITORI DELLLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA) a dosaggi bassi (tipo 5 mg al mattino) sapendo che tali farmaci richiedono alcuni giorni per agire e possono essere aumentati come dose singola o sospesi,seguendo il consiglio del medico.Lei parla di derealizzazione o ansia ed ha fatto benissimo a seguire percorso psicologico assolutamente momento primario di terapia in questo caso: lo faccia con costanza.Il farmaco in oggetto è solo un piccolo aiuto l'impegno più importante è l'intervento psicologico.Mi faccia sapere qualcosa se e quando vuole.Un cordiale saluto.
Dr. Paoloalberto Brachi
[#3]
Non esiste una divisione assoluta tra il nostro stato fisico e la condizione mentale. Per sua tranquillità ( potrebbe essere utile un parere di uno psichiatra (non si impressioni!!!): io rimango della mia idea ma "per chiudere il cerchio" NON ABBANDONARE ASSOLUTAMENTE IL PERCORSO PSICOLOGICO ED INSERIRE UNA VISITA SPECIALISTICA PSICHIATRICA ( SO BENE CHE GLI PSICOLOGI NON SONO D'ACCORDO.Io l'ho giustificata molte volte per chiarirmi io,medico di base una terapia farmacologica, che,so bene, possiamo usare su misura del paziente come DOSE e come DURATA:Mi faccia sapere: spero che presto possa lasciare esami,accertamenti diagnostici etc e vivere sereno.Sono disponibile,quando posso per vari impegni, per aiutarla.Un cordiale saluto
Dr. Paoloalberto Brachi
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 313 visite dal 11/09/2024.
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