Fibrosi post traumatica
Buonasera a tutti.Il mio problema consiste in una fibrosi post traumatica in corrispondenza del retto femorale dovuto ad uno strappo. la lesione è guarita dopo diverse sedute dal fisioterapista ma per questa fibrosi cosa devo fare? come devo comportarmi? il dottore mi ha detto che devo andare a correre tutti i giorni e fare molto allungamento. è la cosa giusta da fare? Il fatto è che ormai sono circa 10 giorni che lo faccio e non noto miglioramenti. grazie in antiicipo per le vostre risposte. saluti
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Gentile signore,
la "fibrosi" rappresenta il naturale divenire della guarigione della lesione muscolare.
L'ematoma iniziale si riorganizza infatti in una sottile trama (tessuto connettivo lasso) che per azione di successivi rimodellamenti da parte delle cellule presenti nel tessuto muscolare portano alla formazione di un tessuto più duro e resistente (tessuto connettivo compatto). Quest'ultimo tessuto viene volgarmente chiamato appunto "fibrosi", con accezione negativa, quando in realtà rappresenta una fase positiva naturale e indispensabile della guarigione della lesione del muscolo.
Ha il vantaggio di garantire la continuità del muscolo, certo, ma ha anche il non trascurabile svantaggio di non presentarne assolutamente le stesse caratteriscihe di resistenza ed elasticità, soprattutto sotto sforzo. Solo nel tempo l'azione del muscolo in contrazione e rilasciamento eseguito con cautela, fuori dal carico e con progressione costante induce la formazione di miofibrille che progressivamente si sostituiscono al tessuto connettivo compatto.
Come duqnue lei può ben vedere il processo di guarigione strtturale (il ripristino della continuità del muscolo) non signifca essere guariti davvero.
E' molto importante anche la guarigione funzionale dell'organo o dell'apparato leso, senza di cui non si può parlare di vera guarigione.
Qui si comprende l'importanza di una terapia fisica ben condotta e ben calibrata su:
- tipo di lesione
- tipo di trattamento ortopedico attuato
- tipo/morfotipo struttrale e funzionale dell'atleta
- tipo di gesto atletico a cui queta muscolatura è dedicata.
Il tutto può essere ben governato dalla collaborazione interdisciplinare dell'ortopedico, del fisiatra e del medico dello sport insieme al fisioterapista.
In ultimo è ovvio segnalarle che sono processi di riparazione che richiedono a volte molto tempo. Dieci giorni sono davvero pochi soprattutto se si vuole ritornare al proprio sport preferito senza rischi di recidive o comparsa di fenomeni infiammatori cronici o, peggio, degenerativi.
Le consiglio pertanto di rivolgersi a questi medici per avere consigli in merito al suo caso specifico.
Cordialità
Dr. A. Valassina
la "fibrosi" rappresenta il naturale divenire della guarigione della lesione muscolare.
L'ematoma iniziale si riorganizza infatti in una sottile trama (tessuto connettivo lasso) che per azione di successivi rimodellamenti da parte delle cellule presenti nel tessuto muscolare portano alla formazione di un tessuto più duro e resistente (tessuto connettivo compatto). Quest'ultimo tessuto viene volgarmente chiamato appunto "fibrosi", con accezione negativa, quando in realtà rappresenta una fase positiva naturale e indispensabile della guarigione della lesione del muscolo.
Ha il vantaggio di garantire la continuità del muscolo, certo, ma ha anche il non trascurabile svantaggio di non presentarne assolutamente le stesse caratteriscihe di resistenza ed elasticità, soprattutto sotto sforzo. Solo nel tempo l'azione del muscolo in contrazione e rilasciamento eseguito con cautela, fuori dal carico e con progressione costante induce la formazione di miofibrille che progressivamente si sostituiscono al tessuto connettivo compatto.
Come duqnue lei può ben vedere il processo di guarigione strtturale (il ripristino della continuità del muscolo) non signifca essere guariti davvero.
E' molto importante anche la guarigione funzionale dell'organo o dell'apparato leso, senza di cui non si può parlare di vera guarigione.
Qui si comprende l'importanza di una terapia fisica ben condotta e ben calibrata su:
- tipo di lesione
- tipo di trattamento ortopedico attuato
- tipo/morfotipo struttrale e funzionale dell'atleta
- tipo di gesto atletico a cui queta muscolatura è dedicata.
Il tutto può essere ben governato dalla collaborazione interdisciplinare dell'ortopedico, del fisiatra e del medico dello sport insieme al fisioterapista.
In ultimo è ovvio segnalarle che sono processi di riparazione che richiedono a volte molto tempo. Dieci giorni sono davvero pochi soprattutto se si vuole ritornare al proprio sport preferito senza rischi di recidive o comparsa di fenomeni infiammatori cronici o, peggio, degenerativi.
Le consiglio pertanto di rivolgersi a questi medici per avere consigli in merito al suo caso specifico.
Cordialità
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 19.3k visite dal 30/07/2009.
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