Compatibilità tra rottura acetabolo e podismo
Buondì,
ho 46 anni e 12 anni fa, in seguito ad incdente stradale ho subito la rottura esposta della tibia/perone gamba sx e sfondamento dell'acetabolo.
Mi hanno salvato la gamba anche se con accorciamento di 4 cm che compenso con calzature su misura e spessori nel caso di sci.
La testa del femore ha reagito bene, fortunatamente senza necrosi.
Pratico a livello amatoriale nuoto e mtb ma vorrei iniziare a correre, anche se su distanze bevi (max 20 km). Mi dicono però che il podismo è deleterio per chi come me ha subito la rottura dell'acetabolo. Non ho dolori all'anca e tollero abbastanza bene la mia situazione. Devo effettivamente abbandonare l'idea della corsa o c'è qualche speranza ?
Grazie.
ho 46 anni e 12 anni fa, in seguito ad incdente stradale ho subito la rottura esposta della tibia/perone gamba sx e sfondamento dell'acetabolo.
Mi hanno salvato la gamba anche se con accorciamento di 4 cm che compenso con calzature su misura e spessori nel caso di sci.
La testa del femore ha reagito bene, fortunatamente senza necrosi.
Pratico a livello amatoriale nuoto e mtb ma vorrei iniziare a correre, anche se su distanze bevi (max 20 km). Mi dicono però che il podismo è deleterio per chi come me ha subito la rottura dell'acetabolo. Non ho dolori all'anca e tollero abbastanza bene la mia situazione. Devo effettivamente abbandonare l'idea della corsa o c'è qualche speranza ?
Grazie.
[#1]
La corsa è sicuramente una attività "rischiosa" per una articolazione che ha subito un'alterazione anatomica. Inoltre la differenza di carico sui due arti dovrebbe essere attentamente compensata ...
Io le consiglio di continuare a praticare attività meno traumatiche per le sue anche, se però vuole un giudizio preciso deve rivolgersi allo specialista in medicina dello sport per una valutazione clinica e strumentale della situazione anatomica e per avere tutti i consigli e le indicazioni del caso (lo stesso specialista che dovrebbe visitarla almeno ogni 12 mesi, visto che pratica attività sportiva).
Io le consiglio di continuare a praticare attività meno traumatiche per le sue anche, se però vuole un giudizio preciso deve rivolgersi allo specialista in medicina dello sport per una valutazione clinica e strumentale della situazione anatomica e per avere tutti i consigli e le indicazioni del caso (lo stesso specialista che dovrebbe visitarla almeno ogni 12 mesi, visto che pratica attività sportiva).
Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 20/04/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.