Postumi ematoma coscia da cadutai.
Quattro mesi fà cadendo sull'estremità del manubrio della bici mi sono prodotto un ematoma sulla coscia DX di cui mi rimane ancora un leggero affossamento circolare. Dopo il dolore iniziale poi non ho più avuto sintomi. Da circa due mesi però, quando muovo la gamba DX dopo un periodo in cui l'ho tenuta ferma, tipo mi alzo dalla scrivania dopo esser stato seduto, sento al momento un dolore muscolare al ginocchio che poi scompare. Da ecografia muscolotendinea: Nel cavo popliteo a dx non si apprezzano formazioni nodulari solide nè liquide. Regolari le strutture muscolo-tendinee al ginocchio Dx. Al terzo medio sup di coscia Dx anteriormente, sede di rilievo clinico, si apprezza subito nel sottocutaneo raccolta liquida, delle dimensioni di 8.7x2.7 mm, riferibile ad ematoma. Ho fatto su prescrizione del Fisiatra 7 sedute di Tecarterapia, ma senza risultati apprezzabili. La raccolta liquida andrà via da sola col tempo? Cosa mi consiglia di fare?
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Gentile utente, il trauma contusivo, a mio modesto parere sarebbe stato meglio affrontarlo subito, in acuto. Adesso, a quattro mesi di distanza, diventa oltremodo difficile eliminare le tracce del trauma subito. Intanto perchè il sangue della raccolta saccata tende a colliquare e diventa impossibile aspirarlo ed eliminarlo a meno di una incisione chirurgica. Inoltre, si saranno certamente formate aderenze perifericamente alla raccolta che renderanno difficile un recupero al 100 %.
Vediamo, però, cosa si può fare per ovviare.
Utili potrebbero essere sedute di onde d'urto, focali o radiali a seconda della profondità tenendo in considerazione che le focali, più profonde, sono di pertinenza esclusivamente medica mentre le radiali possono essere fatte anche dal fisioterapista. In contemporanea attuare un lavoro progressivo di riscaldamento e stretching dei quadricipiti in modo da fare assumere alle nuove fibre muscolari il fisiologico andamento parallelo che consente il giusto allungamento-contrazione muscolare. Altra metodica che si può attuare, in un secondo tempo, è quello della fibrolisi che consente di "spezzare" ulteriormente le cicatrici muscolari che inevitabilmente si formano dopo i traumi.
Spero di esserLe stato utile. Cordiali saluti.
Vediamo, però, cosa si può fare per ovviare.
Utili potrebbero essere sedute di onde d'urto, focali o radiali a seconda della profondità tenendo in considerazione che le focali, più profonde, sono di pertinenza esclusivamente medica mentre le radiali possono essere fatte anche dal fisioterapista. In contemporanea attuare un lavoro progressivo di riscaldamento e stretching dei quadricipiti in modo da fare assumere alle nuove fibre muscolari il fisiologico andamento parallelo che consente il giusto allungamento-contrazione muscolare. Altra metodica che si può attuare, in un secondo tempo, è quello della fibrolisi che consente di "spezzare" ulteriormente le cicatrici muscolari che inevitabilmente si formano dopo i traumi.
Spero di esserLe stato utile. Cordiali saluti.
Dr. Gianpaolo Sardo
specialista in Medicina dello Sport - Catania
www.studiomedicostaff.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.7k visite dal 13/12/2018.
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