Agonismo ed ernia iatale
Buondì,ho 37 anni,maschio e da alcuni anni pratico lo sport dei tuffi,e in passato lunga e serena vita sportiva perlopiù amatoriale passata tra calcio,sci,nuoto,alpinismo,sport da combattimento.
Da qualche tempo,pur rimanendo sempre nell'ambito amatoriale,ho partecipato ad alcune gare che non necessitano del certicato agonistico dato l'impegno di basso impatto che ha la preparazione per esse;avendo meditato di passare a competizioni più ambiziose di cui mi era stata indicata più volte la mia idoneità a livello tecnico e di preparazione fisica,vorrei avere un'opinione professionale sulla compatibilità di questa mia ambizione con una mia recente e attuale situazione: da qualche tempo ho avuto affanno facile negli allenamenti(anche di altri sport da me praticati senza competizione quali sport da combattimento-nei quali nonostante la durezza,ho a sua volta praticato e acquisito da ancora più anni la dovuta prestanza e non mi avevano mai dato problemi,così come nella semplice preparazione di palestra oltre la piscina),seguito da tachicardie che tardano a normalizzarsi e capogiri con senso di astenia anche repentino tale da impossibilitare il proseguimento dell'eventuale seduta allenante e causare allarme;questi scompensi si sono scatenati talvolta da sforzi anche minimi come portare la spesa o fare jogging a livello basso(es.20 minuti molto lento),ovviamente con minore intensità.
Da 3 mesi circa compare sangue nel catarro il mattino,e dopo alcune visite otl prescritte dal curante data la non efficacia di antibiotici per eventuali infezioni batteriche alle vie aeree,e prednisone che ha solo peggiorato i sintomi,e altri esami indicati da ospedale di zona dopo un ricovero in ps a seguito di 2 lipotimie,sono emersi i seguenti risultati:
- da fibroscopia,residuo adenoideo con segni di sanguinamento impegnante il 30% del crf
- ecg,ecocardio,rx torace,neurologo ed ematochimici tutto nella norma
- da gastroscopia,ernia iatale da scivolamento con prolasso mucosa gastrica(cardias risalito di 2cm),
A parte alcuni linfonodi nel collo dal lato del residuo adenoideo(in attesa di ulteriore indagine ma che sono stati valutati reattivi,in quanto pare un problema esacerbato da infiammazione conseguente il reflusso gastrico),l'imputato principale è l'ernia iatale.
Al livello attuale,dopo le mie spiegazioni e richieste di delucidazioni(che però non hanno riguardato l'eventuale agonismo),sono stato incentivato(salvo malessere che induca di doversi fermare)a continuare i miei allenamenti,non enfatizzando troppo gli sforzi,ciò che vorrei sapere qui è se una situazione simile sarebbe compatibile con l'agonismo amatoriale che però precluda il rilascio di un certificato agonistico:non riesco ovviamente a tenere i ritmi allenamenti precedenti,ma presumo di poter facilmente superare il test ecg da sforzo se mi riposo e lontano dai pasti,ovviamente la mia è una domanda volta più alla sicurezza di poter agire in tal senso con la patologia da cui il titolo.
Grazie anticipatamente
Da qualche tempo,pur rimanendo sempre nell'ambito amatoriale,ho partecipato ad alcune gare che non necessitano del certicato agonistico dato l'impegno di basso impatto che ha la preparazione per esse;avendo meditato di passare a competizioni più ambiziose di cui mi era stata indicata più volte la mia idoneità a livello tecnico e di preparazione fisica,vorrei avere un'opinione professionale sulla compatibilità di questa mia ambizione con una mia recente e attuale situazione: da qualche tempo ho avuto affanno facile negli allenamenti(anche di altri sport da me praticati senza competizione quali sport da combattimento-nei quali nonostante la durezza,ho a sua volta praticato e acquisito da ancora più anni la dovuta prestanza e non mi avevano mai dato problemi,così come nella semplice preparazione di palestra oltre la piscina),seguito da tachicardie che tardano a normalizzarsi e capogiri con senso di astenia anche repentino tale da impossibilitare il proseguimento dell'eventuale seduta allenante e causare allarme;questi scompensi si sono scatenati talvolta da sforzi anche minimi come portare la spesa o fare jogging a livello basso(es.20 minuti molto lento),ovviamente con minore intensità.
Da 3 mesi circa compare sangue nel catarro il mattino,e dopo alcune visite otl prescritte dal curante data la non efficacia di antibiotici per eventuali infezioni batteriche alle vie aeree,e prednisone che ha solo peggiorato i sintomi,e altri esami indicati da ospedale di zona dopo un ricovero in ps a seguito di 2 lipotimie,sono emersi i seguenti risultati:
- da fibroscopia,residuo adenoideo con segni di sanguinamento impegnante il 30% del crf
- ecg,ecocardio,rx torace,neurologo ed ematochimici tutto nella norma
- da gastroscopia,ernia iatale da scivolamento con prolasso mucosa gastrica(cardias risalito di 2cm),
A parte alcuni linfonodi nel collo dal lato del residuo adenoideo(in attesa di ulteriore indagine ma che sono stati valutati reattivi,in quanto pare un problema esacerbato da infiammazione conseguente il reflusso gastrico),l'imputato principale è l'ernia iatale.
Al livello attuale,dopo le mie spiegazioni e richieste di delucidazioni(che però non hanno riguardato l'eventuale agonismo),sono stato incentivato(salvo malessere che induca di doversi fermare)a continuare i miei allenamenti,non enfatizzando troppo gli sforzi,ciò che vorrei sapere qui è se una situazione simile sarebbe compatibile con l'agonismo amatoriale che però precluda il rilascio di un certificato agonistico:non riesco ovviamente a tenere i ritmi allenamenti precedenti,ma presumo di poter facilmente superare il test ecg da sforzo se mi riposo e lontano dai pasti,ovviamente la mia è una domanda volta più alla sicurezza di poter agire in tal senso con la patologia da cui il titolo.
Grazie anticipatamente
[#1]
Gentile utente,
da quello che leggo, il suo problema dovrebbe essere circoscritto all'ernia iatale della quale soffre e che è stata accertata clinicamente.
Il reflusso gastroesofageo che ne consegue rappresenta una delle più comuni "spine irritative" che si manifestano con aritmie ventricolari e sopraventricolari fastidiose e decisamente sintomatiche.
Il mio consiglio è quello di una seria valutazione chirurgica; attualmente la correzione fatta in laparoscopia consente di ottenere ottimi risultati e rapidi recuperi in termini di tempo.
Spero di esserle stato utile.
Dr. Gianpaolo Sardo
da quello che leggo, il suo problema dovrebbe essere circoscritto all'ernia iatale della quale soffre e che è stata accertata clinicamente.
Il reflusso gastroesofageo che ne consegue rappresenta una delle più comuni "spine irritative" che si manifestano con aritmie ventricolari e sopraventricolari fastidiose e decisamente sintomatiche.
Il mio consiglio è quello di una seria valutazione chirurgica; attualmente la correzione fatta in laparoscopia consente di ottenere ottimi risultati e rapidi recuperi in termini di tempo.
Spero di esserle stato utile.
Dr. Gianpaolo Sardo
Dr. Gianpaolo Sardo
specialista in Medicina dello Sport - Catania
www.studiomedicostaff.it
[#2]
Utente
Egregio Dott. Sardo La ringrazio della risposta.
L'otl dopo fibroscopia mi aveva fornito un indicazione per angio rm con mdc per il residuo adenoideo limitandosi a indicarla come "utile" senza definire l'intenzione di intervento o biopsia,il che ha scatenato la perplessità del mio curante che ora mi ha inviato con tempi brevi in altra struttura ospedaliera da un altro otl,in quanto reputa che,se necessari esami simili,siano da denifirsi chiaramente per intervento in previsione;con ciò ha evidenziato nella nuova prescrizione la coesistenza della recentemente scoperta ernia iatale,e mi ha prescritto un altro mese di cura con ipp oltre ad alcuni giorni di acido tranexamico via orale per tamponare quelli che lui definisce eventuali sanguinamenti del residuo adenoideo che,secondo lui,sono responsabili anche del catarro macchiato,formicolio e dispnea facile che sotto sforzo peggiora;il gel che mi ha eseguito la egds,dal quale per ora non mi ha reinviato per una valutazione anche perchè si aspetta che l'otl in ospedale predisponga direttamente gli eventuali esami e valutazioni pre intervento per il residuo adenoideo,non mi ha parlato di interventi sull'ernia iatale,nè mi ha disincentivato a praticare sport se non con attenzione alla distanza dai pasti,ma ho dovuto accantonare le mie mire agonistiche di più alto spessore al momento,non potendo nella maggior parte dei casi neanche reggere allenamenti leggeri per conto mio a livello di fitness senza accusare affanno o altri scompensi estremamente limitanti(peraltro,purchè io dorma bene nel complesso,la sera di solito circa dopo le ora 22,per alcune ore ho extrasistole con sbalzi pressori,come anche confermato da mio curante correttamente segnalate da uno sfigmomanometro automatico di mia proprietà che uso in casa autonomamente e che durante il giorno non le rileva,sia che abbia fatto sforzi o meno,e anche se in cura già da 1 mese con ipp,dieta e distanza della cena dal coricarsi).
Ad ora alcun miglioramento,resto in attesa della nuova valutazione otl ospedaliera,ma essendo già da 2/3 mesi in questo calvario mi viene estremamente difficile non potermi allenare per nulla,unitamente ai tempi di attesa per valutazioni,esami ed eventuali interventi che si stanno rivelando biblici e di esito finale del tutto ancora da chiarire,mentre mi è già evidente la compromissione della mia preparazione raggiunta dopo anni di sacrifici e ottima fino a poco tempo fa;vorrei continuare ad allenarmi almeno un minimo poichè alla mia età mi pare evidente che sarebbe difficile fermarsi del tutto tempi come un anno e poi recuperare da una condizione di zero assoluto o poco più(che non ricordo nemmeno avere mai avuto in vita mia)specialmente in ottica di ripresa delle uniche attività dove ho raggiunto un discreto livello quali appunto tuffi e sport da combattimento,ho molti dubbi su cosa sia meglio fare ora nell'attesa,nel caso Le chiedo un consiglio in merito quale medico dello sport,data la vaghezza delle risposte a me per ora pervenute in merito da curante e specialisti,che non disincentivano ma nè chiariscono quali limiti io debba rispettare senza peggiorare le cose in una direzione o nell'altra.
L'otl dopo fibroscopia mi aveva fornito un indicazione per angio rm con mdc per il residuo adenoideo limitandosi a indicarla come "utile" senza definire l'intenzione di intervento o biopsia,il che ha scatenato la perplessità del mio curante che ora mi ha inviato con tempi brevi in altra struttura ospedaliera da un altro otl,in quanto reputa che,se necessari esami simili,siano da denifirsi chiaramente per intervento in previsione;con ciò ha evidenziato nella nuova prescrizione la coesistenza della recentemente scoperta ernia iatale,e mi ha prescritto un altro mese di cura con ipp oltre ad alcuni giorni di acido tranexamico via orale per tamponare quelli che lui definisce eventuali sanguinamenti del residuo adenoideo che,secondo lui,sono responsabili anche del catarro macchiato,formicolio e dispnea facile che sotto sforzo peggiora;il gel che mi ha eseguito la egds,dal quale per ora non mi ha reinviato per una valutazione anche perchè si aspetta che l'otl in ospedale predisponga direttamente gli eventuali esami e valutazioni pre intervento per il residuo adenoideo,non mi ha parlato di interventi sull'ernia iatale,nè mi ha disincentivato a praticare sport se non con attenzione alla distanza dai pasti,ma ho dovuto accantonare le mie mire agonistiche di più alto spessore al momento,non potendo nella maggior parte dei casi neanche reggere allenamenti leggeri per conto mio a livello di fitness senza accusare affanno o altri scompensi estremamente limitanti(peraltro,purchè io dorma bene nel complesso,la sera di solito circa dopo le ora 22,per alcune ore ho extrasistole con sbalzi pressori,come anche confermato da mio curante correttamente segnalate da uno sfigmomanometro automatico di mia proprietà che uso in casa autonomamente e che durante il giorno non le rileva,sia che abbia fatto sforzi o meno,e anche se in cura già da 1 mese con ipp,dieta e distanza della cena dal coricarsi).
Ad ora alcun miglioramento,resto in attesa della nuova valutazione otl ospedaliera,ma essendo già da 2/3 mesi in questo calvario mi viene estremamente difficile non potermi allenare per nulla,unitamente ai tempi di attesa per valutazioni,esami ed eventuali interventi che si stanno rivelando biblici e di esito finale del tutto ancora da chiarire,mentre mi è già evidente la compromissione della mia preparazione raggiunta dopo anni di sacrifici e ottima fino a poco tempo fa;vorrei continuare ad allenarmi almeno un minimo poichè alla mia età mi pare evidente che sarebbe difficile fermarsi del tutto tempi come un anno e poi recuperare da una condizione di zero assoluto o poco più(che non ricordo nemmeno avere mai avuto in vita mia)specialmente in ottica di ripresa delle uniche attività dove ho raggiunto un discreto livello quali appunto tuffi e sport da combattimento,ho molti dubbi su cosa sia meglio fare ora nell'attesa,nel caso Le chiedo un consiglio in merito quale medico dello sport,data la vaghezza delle risposte a me per ora pervenute in merito da curante e specialisti,che non disincentivano ma nè chiariscono quali limiti io debba rispettare senza peggiorare le cose in una direzione o nell'altra.
[#3]
gentile utente, la particolareggiata esposizione del suo problema ma anche la lunghezza della controrisposta mi fanno sorgere il dubbio che soffra di ansia. Questa deve cercare di eliminarla o quantomeno limitarla; lo stress psicofisico più psico che fisico rappresentano la causa più frequente del suo disturbo.
Per quel che riguarda il mio ambito specialistico, in attesa delle risposte definitive che sta aspettando, non mi sento di porre un veto assoluto alla attività sportiva che non vuol dire farsi una maratona o lanciarsi con il deltaplano.....
Bandita qualsiasi forma di attività competitiva.
Anche una semplice camminata veloce fatta in uno dei parchi della sua zona potrà garantirle uno stato mentale più rilassato, meno ansiogeno.
Stress lavorativo, familiare ed ansia sono figli di quel "logorio della vita moderna" divenuto famoso con quella pubblicità televisiva del bravo Ernesto Calindri.
Risolva il problema e non si pentirà. E' ancora giovane per potersi garantire un futuro sportivo degno di nota....
Cordiali saluti ed auguri.
Per quel che riguarda il mio ambito specialistico, in attesa delle risposte definitive che sta aspettando, non mi sento di porre un veto assoluto alla attività sportiva che non vuol dire farsi una maratona o lanciarsi con il deltaplano.....
Bandita qualsiasi forma di attività competitiva.
Anche una semplice camminata veloce fatta in uno dei parchi della sua zona potrà garantirle uno stato mentale più rilassato, meno ansiogeno.
Stress lavorativo, familiare ed ansia sono figli di quel "logorio della vita moderna" divenuto famoso con quella pubblicità televisiva del bravo Ernesto Calindri.
Risolva il problema e non si pentirà. E' ancora giovane per potersi garantire un futuro sportivo degno di nota....
Cordiali saluti ed auguri.
[#4]
Utente
Me lo auguro,ma riguardo all'ansia,che dopo mesi di attesa(ad oggi ancora senza aver ottenuto la minima soluzione al problema iniziale,se non per ciò che riguarda alcune diagnosi ancora incomplete)di sicuro non è parte di me se non per il fatto che questo problema mi preoccupa nel rischio del suo protrarsi troppo a lungo;non conosco praticante di sdc che sia salito su un ring anche solo per sparring e limitatamente per competizione(come ho fatto per anni in passato),nè tuffatore seppur amatoriale(specialmente se,come me,è sempre stato dedito in estate anche a tuffi da alture di notevole altezza oltre che canyoning e attività altamente ansiogene per chi ne è predisposto davvero e che ho avuto la sfortuna a volte di avere con me con connotazioni problematiche)senza rogne particolari familiari o lavorative o economiche,sebbene non sia un benestante,che possa avere l'ansia e fare cose simili,che se stessi bene le rifarei oggi stesso;ho comunque anche avuto la dovuta valutazione neurologica in seguiti ad alcuni episodi lipotimici recenti annessi al problema(per i quali mi ero ritrovato in ps,con ambulanza chiamata da altri e con mia resistenza agli addetti che volevano trasportarmi via,poichè speravo in problema transitorio e non volevo farmi ricoverare)che ha certificato la non esistenza di tale problema,se non nell'ambito della preoccupazione annessa al mio stato di salute recente e attuale.
L'ho anticipata riguardo alle camminate al parco,macino chilometri anche solo già da tempo quando non ho sintomi acuti,dal momento che non riesco a fare molto altro,e ovviamente la Sua risposta conferma la mia saggia scelta di non azzardare in piscina e in palestra.
Non mi resta che sperare e insistere con i medici con cui sono in contatto.
La ringrazio
L'ho anticipata riguardo alle camminate al parco,macino chilometri anche solo già da tempo quando non ho sintomi acuti,dal momento che non riesco a fare molto altro,e ovviamente la Sua risposta conferma la mia saggia scelta di non azzardare in piscina e in palestra.
Non mi resta che sperare e insistere con i medici con cui sono in contatto.
La ringrazio
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Utente
Gent.mo Dott.Sardo,vorrei porLe un ultima domanda,dal momento che sono stato visitato dal gel il quale ha escluso interventi sulla mia ernia iatale data la dimensione,e che ritiene meritevole di cura limitata con ipp solo al bisogno e per pediodo limitato con pausa in tal caso dalle mie attività senza precluderle:
a prescindere dal problema della neoformazione adenoidea,che nei prossimi giorni vedrà la soluzione definitiva scelta dagli otl e che auspico si risolverà presto,
e a mero titolo di esempio,se a Lei in qualità di medico dello sport venisse richiesta l'idoneità sportiva agonistica(per tuffi o pugilato)da un soggetto in forma(quindi senza altre problematiche e con ecg da sforzo,eeg e quantaltro richiesto nella norma)ma portatore di un'ernia come la mia,che a periodi può dare sintomi,lo potrebbe considerare idoneo?
a prescindere dal problema della neoformazione adenoidea,che nei prossimi giorni vedrà la soluzione definitiva scelta dagli otl e che auspico si risolverà presto,
e a mero titolo di esempio,se a Lei in qualità di medico dello sport venisse richiesta l'idoneità sportiva agonistica(per tuffi o pugilato)da un soggetto in forma(quindi senza altre problematiche e con ecg da sforzo,eeg e quantaltro richiesto nella norma)ma portatore di un'ernia come la mia,che a periodi può dare sintomi,lo potrebbe considerare idoneo?
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gentile utente, bene apprendere che la sua ernia iatale non sia meritevole di correzione chirurgica. Come suggeritoLe da suo medico, l'uso iniziale dell'inibitore di pompa protonica può essere l'inizio della soluzione ma, luso di questi ultimi deve essere limitato ad una fase acuta e, comunque, non oltre 15 giorni, per evitare altro tipo di problemi. Secondo il mio modesto parere, effettuata la prima fase del trattamento, potrà virare verso l'uso di anti-H2, vecchi farmaci anti ulcera che, in dosi minime sono venduti in farmacia e declassati a farmaco da banco come antiacido ( per esempio il vecchio Ranidil che usavamo in dosi da 150 e 300 mg e che oggi viene proposto come antiacido alla dose di 75 mg.). Questo, limitando ma non annullando del tutto la secrezione gastrica, le potrà dare quel sollievo che tanto cerca.
Per quanto riguarda il suo quesito finale, bisogna considerare che il medico dello sport, oltre ad essere un clinico che deve aderire ai protocolli di legge in maniera severa, deve in qualche modo saper consigliare lo sportivo che ha davanti sempre per il rispetto che lo stesso deve al suo corpo. Per quanto riguarda i tuffi, non ci sono particolari controindicazioni; il protocollo di visita (tab. B), integrato dalla visita neurologica e dall'EEG e dalla visita ORL con audiometria, non pone veti. Diverso il discorso del pugilato in quanto la particolare tipologia traumatica di questo sport mi vedrebbe costretto ad altri esami di 2° e 3° livello per potere concedere, nell'interesse dello sportivo, la idoneità. Poi, sappia che nel corso della visita vengono sottaciute dall'atleta tanti problemi nella speranza di confondere il medico. Si ricordi che una parte della visita consiste nella firma di una dichiarazione di responsabilità dove si deve sottoscrivere di "avere informato esattamente il medico sulle attuali condizioni psicofisiche e sulle affezioni precedenti e di non essere mai stato dichiarato non idoneo in precedenti visite medico sportive di legge".
Cordiali saluti.
Per quanto riguarda il suo quesito finale, bisogna considerare che il medico dello sport, oltre ad essere un clinico che deve aderire ai protocolli di legge in maniera severa, deve in qualche modo saper consigliare lo sportivo che ha davanti sempre per il rispetto che lo stesso deve al suo corpo. Per quanto riguarda i tuffi, non ci sono particolari controindicazioni; il protocollo di visita (tab. B), integrato dalla visita neurologica e dall'EEG e dalla visita ORL con audiometria, non pone veti. Diverso il discorso del pugilato in quanto la particolare tipologia traumatica di questo sport mi vedrebbe costretto ad altri esami di 2° e 3° livello per potere concedere, nell'interesse dello sportivo, la idoneità. Poi, sappia che nel corso della visita vengono sottaciute dall'atleta tanti problemi nella speranza di confondere il medico. Si ricordi che una parte della visita consiste nella firma di una dichiarazione di responsabilità dove si deve sottoscrivere di "avere informato esattamente il medico sulle attuali condizioni psicofisiche e sulle affezioni precedenti e di non essere mai stato dichiarato non idoneo in precedenti visite medico sportive di legge".
Cordiali saluti.
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Utente
Terminato il calvario della neoformazione adenoidea,che si sospetta possa avermi indotto un tale stress da esarcerbare sintomi accessori(e che a breve,con tutta probabilità,per ciò che mi è stato detto da curante e specialisti,mi vedrà sostenerne o programmare l'intervento di rimozione),nel caso avessi ancora problemi riconducibili all'ernia,potrò valutare la ranitidina grazie al Suo consiglio.
Non ero stato preciso riguardo al pugilato poichè non è proprio di quello che si tratta ma bensì di MMA ovvero Arti marziali miste,che in breve sarebbe un mix di judo e kickboxing,ma presumo si tratti della stessa tipologia di eventuale valutazione medico sportiva,comunque anche per il resto della Sua risposta La ringrazio molto,è stato decisamente esaustivo.
Non ero stato preciso riguardo al pugilato poichè non è proprio di quello che si tratta ma bensì di MMA ovvero Arti marziali miste,che in breve sarebbe un mix di judo e kickboxing,ma presumo si tratti della stessa tipologia di eventuale valutazione medico sportiva,comunque anche per il resto della Sua risposta La ringrazio molto,è stato decisamente esaustivo.
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Gentile utente, da un punto di vista del protocollo di idoneità sportiva, l'MMA non è la stessa cosa del pugilato. La visita segue il nonmale e semplice protocollo di tabella B senza altri esami ( al pari di Judo e Karate per fare un esempio ).
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#9]
Utente
Sono molto sorpreso di questo,dal momento che,pur essendo i potenziali eventi traumatici al capo forse più probabili nella boxe per ovvi motivi,l'MMA è comunque un'attività dove sicuramente questi traumi non vengono per nulla risparmiati,io nella mia pratica ho riportato alcune problematiche alle orecchie(tipo otoematomi che tendono a malformare,sebbene abbia per ora limitato i danni),alle giunture,alla schiena e costato,ma certo non ho potuto evitare anche tanti colpi in testa.Non avendo ancora fatto dei match veri e propri al di fuori dello sparring,sebbene anche molto duro,in palestra,presumo che non fossi a conoscenza del dettaglio,La ringrazio comunque.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.8k visite dal 30/04/2018.
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