Lesioni muscolari calcificazioni
Salve, Vorrei un consulto riguardo il mio problema.
Un introduzione:
Pratico calcio agonistico e a inizio preparazione di questa stagione (2016/17), a luglio, durante una partita mi provoco una lesione del retto femorale che POI si rivelerà di secondo grado (all'inizio mi era stata diagnosticata una lesione al retto femorale di primo grado, ovviamente sbagliata, visto che la lesione era di circa 3/3,5 cm).
Svolgo un programma di cure fatto di tecar terapia, laser, ultrasuoni e rexon (il nome del macchinario) più riabilitazione funzionale SENZA ESERCIZI IN ECCENTRICA. Ogni giorno queste terapie per circa un mese.
Rientro in squadra, altra partita, finisco con la gamba dx, dove avevo avuto la lesione, molto affaticata e dolente. Mi fermo per due settimane, e svolgo sempre le solite terapie.
Dopo un mese vengo riimpiegato in partita (ottobre), a fine partita presento lesione di primo grado a monte della passata sempre sul retto femorale. E viene scoperta una terza cicatrice procuratomi in passato (probabilmente insieme a quella di luglio).
Pratico due settimane di tecar terapia, laser, ultrasuono e rexon più recupero funzionale. Dopodiché mi prescrivono di effettuare sulle cicatrici (ecograficamente all'elastosonografia rigide) onde d'urto focalizzate. La situazione migliora (all'ecografia con elastosonogramma le cicatrici sembrano meno rigide). Rientro in campo, dopo aver praticato riabilitazione fisica e onde d'urto, la cicatrice di ottobre mi ridà altri fastidi: formazione di edema.
Dopodiché mi sposto lontano da casa da un fisioterapista di fiducia il quale per un mese, mi fa fare un percorso di riabilitazione fatto da massaggi trasversi profondi (mai fatti fino a quel punto) tecar e riabilitazione funzionale in palestra.
Rientro in squadra, ma i dolori ritornano: sento come un senso di rigidità nella zona delle cicatrici.
Mi affido ad altro fisioterapista vicino casa il quale prosegue con i massaggi trasversi profondi e con un macchinario di nome RSQ.
Rientro in squadra, ma ancora soffro, se calcio bruscamente e per distanze lunghe (faccio il portiere ed inevitabilmente devo calciare) e per lungo tempo, la gamba mi si affatica e ritornano i dolori. Questo fisioterapista mi parla di CALCIFICAZIONI e dice di non preoccuparmi.
Però io ad ora sento sempre dolori ogni tanto che non mi fanno sentire per niente sicuro di poter esprimermi al 100%.
Cosa mi consigliate di fare?
Grazie mille in anticipo
Ps: mi hanno detto che e' stato sbagliato in passato non aver fatto massaggi sulle cicatrici, che ha provocato la formazione di calcificazioni, che sarebbero quelle che mi fanno fastidio. Come posso rimediare ora?
Un introduzione:
Pratico calcio agonistico e a inizio preparazione di questa stagione (2016/17), a luglio, durante una partita mi provoco una lesione del retto femorale che POI si rivelerà di secondo grado (all'inizio mi era stata diagnosticata una lesione al retto femorale di primo grado, ovviamente sbagliata, visto che la lesione era di circa 3/3,5 cm).
Svolgo un programma di cure fatto di tecar terapia, laser, ultrasuoni e rexon (il nome del macchinario) più riabilitazione funzionale SENZA ESERCIZI IN ECCENTRICA. Ogni giorno queste terapie per circa un mese.
Rientro in squadra, altra partita, finisco con la gamba dx, dove avevo avuto la lesione, molto affaticata e dolente. Mi fermo per due settimane, e svolgo sempre le solite terapie.
Dopo un mese vengo riimpiegato in partita (ottobre), a fine partita presento lesione di primo grado a monte della passata sempre sul retto femorale. E viene scoperta una terza cicatrice procuratomi in passato (probabilmente insieme a quella di luglio).
Pratico due settimane di tecar terapia, laser, ultrasuono e rexon più recupero funzionale. Dopodiché mi prescrivono di effettuare sulle cicatrici (ecograficamente all'elastosonografia rigide) onde d'urto focalizzate. La situazione migliora (all'ecografia con elastosonogramma le cicatrici sembrano meno rigide). Rientro in campo, dopo aver praticato riabilitazione fisica e onde d'urto, la cicatrice di ottobre mi ridà altri fastidi: formazione di edema.
Dopodiché mi sposto lontano da casa da un fisioterapista di fiducia il quale per un mese, mi fa fare un percorso di riabilitazione fatto da massaggi trasversi profondi (mai fatti fino a quel punto) tecar e riabilitazione funzionale in palestra.
Rientro in squadra, ma i dolori ritornano: sento come un senso di rigidità nella zona delle cicatrici.
Mi affido ad altro fisioterapista vicino casa il quale prosegue con i massaggi trasversi profondi e con un macchinario di nome RSQ.
Rientro in squadra, ma ancora soffro, se calcio bruscamente e per distanze lunghe (faccio il portiere ed inevitabilmente devo calciare) e per lungo tempo, la gamba mi si affatica e ritornano i dolori. Questo fisioterapista mi parla di CALCIFICAZIONI e dice di non preoccuparmi.
Però io ad ora sento sempre dolori ogni tanto che non mi fanno sentire per niente sicuro di poter esprimermi al 100%.
Cosa mi consigliate di fare?
Grazie mille in anticipo
Ps: mi hanno detto che e' stato sbagliato in passato non aver fatto massaggi sulle cicatrici, che ha provocato la formazione di calcificazioni, che sarebbero quelle che mi fanno fastidio. Come posso rimediare ora?
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Non ricevendo risposte Le consiglierei di ripostare anche in area ORTOPEDIA
Tanti saluti
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 15/03/2017.
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