Running e frequenza cardiaca alta
Buongiorno gent.mi Dottori,
sono un uomo di 41 anni, più o meno normopeso (72 kg per 1,70m di altezza), fortunatamente sempre sano. Sono anche donatore del sangue.
Sette mesi fa ho deciso di iniziare a correre per controllare un po' il peso e soprattutto per fare un po' di attività fisica con costanza (sono un libero professionista e ho un'attività lavorativa molto stressante e sedentaria). Devo dire che in pochi mesi ho perso 4-5 kg di peso e ho ottenuto immediati benefici sul piano del benessere psico-fisico dall'attività svolta.
Ho iniziato con brevi sedute di 15 min un paio di volte a settimana per arrivare, ora, ad allentamenti di 45 min due volte a settimana (8 km a seduta circa). Corro ad un ritmo blando (circa 6 min/km) ma sufficiente per me per stare bene e raggiungere i miei obiettivi.
Ciò che mi perplime è la frequenza cardiaca. Premesso che non ho mai fatto attività sportiva in vita mia (eccetto in età adolescienziale, ma ormai lontana), nonostante siano ormai parecchi mesi che mi alleno, la mia frequenza si assesta quasi subito sui 165 battiti al minuto. Non faccio fatica a correre a quel ritmo, respiro bene e con regolarità, parlo con i miei compagni senza fatica. Al termine dell'allenamento mi fermo per problemi di tempo a disposizione, non per stanchezza. Se provo a forzare il ritmo e ad aumentare il passo la mia frequenza sale anche a 188 battiti (una volta anche 190).
Vorrei pertanto chiedere se è normale avere una frequenza intorno a 165 (quindi superiore al 90% della fc,max teorica) nelle sedute blande di allenamento o se c'è qualcosa che non va.
Ringrazio anticipatamente per le cortesi risposte.
A presto
sono un uomo di 41 anni, più o meno normopeso (72 kg per 1,70m di altezza), fortunatamente sempre sano. Sono anche donatore del sangue.
Sette mesi fa ho deciso di iniziare a correre per controllare un po' il peso e soprattutto per fare un po' di attività fisica con costanza (sono un libero professionista e ho un'attività lavorativa molto stressante e sedentaria). Devo dire che in pochi mesi ho perso 4-5 kg di peso e ho ottenuto immediati benefici sul piano del benessere psico-fisico dall'attività svolta.
Ho iniziato con brevi sedute di 15 min un paio di volte a settimana per arrivare, ora, ad allentamenti di 45 min due volte a settimana (8 km a seduta circa). Corro ad un ritmo blando (circa 6 min/km) ma sufficiente per me per stare bene e raggiungere i miei obiettivi.
Ciò che mi perplime è la frequenza cardiaca. Premesso che non ho mai fatto attività sportiva in vita mia (eccetto in età adolescienziale, ma ormai lontana), nonostante siano ormai parecchi mesi che mi alleno, la mia frequenza si assesta quasi subito sui 165 battiti al minuto. Non faccio fatica a correre a quel ritmo, respiro bene e con regolarità, parlo con i miei compagni senza fatica. Al termine dell'allenamento mi fermo per problemi di tempo a disposizione, non per stanchezza. Se provo a forzare il ritmo e ad aumentare il passo la mia frequenza sale anche a 188 battiti (una volta anche 190).
Vorrei pertanto chiedere se è normale avere una frequenza intorno a 165 (quindi superiore al 90% della fc,max teorica) nelle sedute blande di allenamento o se c'è qualcosa che non va.
Ringrazio anticipatamente per le cortesi risposte.
A presto
[#1]
L'aumento cosi' marcato della frequenza cardiaca ed il lento ritorno ai valori basali di frequenza stanno a significare che lei sta chiedendo troppo al suo cuore.
Il cuore ha due modi di far fronte ad un carico di lavoro imposto: un aumento del volume di sangue espulso ad ogni sistole o l'aumento della frequenza.
In cuori allenati (iol che non vuol dire per forza sani) la persona riesce ad aumentare poco la frequenza perche' riesce ad aumentare la quantita' di sangue che espelle ad ogni sistole.
In cuori non allenati (il che non vuol dire ammalati, anzi) l'individuo aumenta piu' la frequenza dal momento che non riesce ad aumentare il violume di sangue ad ogni sistole.
Tutto qui
Arrivederci
cecchini
Il cuore ha due modi di far fronte ad un carico di lavoro imposto: un aumento del volume di sangue espulso ad ogni sistole o l'aumento della frequenza.
In cuori allenati (iol che non vuol dire per forza sani) la persona riesce ad aumentare poco la frequenza perche' riesce ad aumentare la quantita' di sangue che espelle ad ogni sistole.
In cuori non allenati (il che non vuol dire ammalati, anzi) l'individuo aumenta piu' la frequenza dal momento che non riesce ad aumentare il violume di sangue ad ogni sistole.
Tutto qui
Arrivederci
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Buongiorno dott. Cecchini e grazie per la risposta.
Per la verità non ho detto di avere un ritorno lento ai valori basali. Francamente tutt'altro. Al termine dell'allenamento ho un ritorno molto rapido alle frequenze normali di riposo.
Detto ciò, cosa posso fare?
Ridurre il ritmo e quindi stare sotto una certa frequenza massima di allenamento?
E se è così, qual'è questa frequenza limite da non superare?
Molte grazie e cordiali saluti.
Per la verità non ho detto di avere un ritorno lento ai valori basali. Francamente tutt'altro. Al termine dell'allenamento ho un ritorno molto rapido alle frequenze normali di riposo.
Detto ciò, cosa posso fare?
Ridurre il ritmo e quindi stare sotto una certa frequenza massima di allenamento?
E se è così, qual'è questa frequenza limite da non superare?
Molte grazie e cordiali saluti.
[#4]
Utente
Mi scusi, ma applicando ciò che lei suggerisce, in sostanza ne desumo che è sconsigliato correre.
Nel senso che stare sotto 140 significa camminare. Ed evitare periodi prolungati significa necessariamente fare attività molto molto leggera.
Scusi l'insistenza ma tutto ciò mi pare in netto contrasto con quanto si legge un po' dappertutto e anche con quanto consigliato da molti suoi colleghi....
Ho capito bene?
Grazie
Nel senso che stare sotto 140 significa camminare. Ed evitare periodi prolungati significa necessariamente fare attività molto molto leggera.
Scusi l'insistenza ma tutto ciò mi pare in netto contrasto con quanto si legge un po' dappertutto e anche con quanto consigliato da molti suoi colleghi....
Ho capito bene?
Grazie
[#5]
Il cuore e' una pompa idraulica meccanica, creata da madre natura, ed obbedisce alle leggi della meccanica e dell'idraulica.
Si e' mai chiesto perche' un motore a due tempi dura meno di un motore a 4 tempi e molto meno di un motore diesel?
Perche' lavora ad un regime molto piu alto di giri.
Il cuore di atleta (quello che viene per cosi' dire "allenato") e' tutt'altro che un cuore sano, dal momento che lavora con volumi piu' elevati (ecco perche' il cuore allenato e' bradicardico): questo comporta un aumento delle pressioni di riempimento.
In alcuni sport addirittura aumenta lo spessore delle pareti e lo spessore delle pareti e' linearmente correlato a problemi quali la morte improvvisa e l'infarto.
Si leggono tante cose su internet, ma i libri di fisiopatologia cardiovascolare sono chiartissimi in merito,.
Una cosa e' l'attivita' fisica, che va incoraggiata per tanti motivi, una cosa e' l'attivita' sportiva intensa.
Tanto e' vero che aglui atleti si consigliano esami cardiologici ripetuti .
Arrivederci
cecchini
Si e' mai chiesto perche' un motore a due tempi dura meno di un motore a 4 tempi e molto meno di un motore diesel?
Perche' lavora ad un regime molto piu alto di giri.
Il cuore di atleta (quello che viene per cosi' dire "allenato") e' tutt'altro che un cuore sano, dal momento che lavora con volumi piu' elevati (ecco perche' il cuore allenato e' bradicardico): questo comporta un aumento delle pressioni di riempimento.
In alcuni sport addirittura aumenta lo spessore delle pareti e lo spessore delle pareti e' linearmente correlato a problemi quali la morte improvvisa e l'infarto.
Si leggono tante cose su internet, ma i libri di fisiopatologia cardiovascolare sono chiartissimi in merito,.
Una cosa e' l'attivita' fisica, che va incoraggiata per tanti motivi, una cosa e' l'attivita' sportiva intensa.
Tanto e' vero che aglui atleti si consigliano esami cardiologici ripetuti .
Arrivederci
cecchini
[#6]
Utente
Dottore la ringrazio ma le sue risposte non mi sono molto d'aiuto.
Francamente non capisco se lei sia favorevole o meno alla corsa. Di fatto mi sta dicendo che l'attività fisica fa bene ma che far "girare" il cuore a frequenze alte fa male.
Ma quindi qualsiasi sportivo ad un certo livello sta danneggiando il proprio cuore?
Perché qualsiasi attività fisica di tipo aerobico fa inevitabilmente salire le frequenze.
E se è così, come si fa a capire quale sia l'attività fisica indicata per un soggetto sedentario che voglia però tenersi in forma e avere un beneficio a livello cardiovascolare ?
Almeno può indicarmi qualche lettura o qualche riferimento che possa aiutarmi?
Perché, non ne abbia a male, ma con le sue risposte lei sostanzialmente non mi ha detto nulla di "costruttivo".
Grazie e cordiali saluti
Francamente non capisco se lei sia favorevole o meno alla corsa. Di fatto mi sta dicendo che l'attività fisica fa bene ma che far "girare" il cuore a frequenze alte fa male.
Ma quindi qualsiasi sportivo ad un certo livello sta danneggiando il proprio cuore?
Perché qualsiasi attività fisica di tipo aerobico fa inevitabilmente salire le frequenze.
E se è così, come si fa a capire quale sia l'attività fisica indicata per un soggetto sedentario che voglia però tenersi in forma e avere un beneficio a livello cardiovascolare ?
Almeno può indicarmi qualche lettura o qualche riferimento che possa aiutarmi?
Perché, non ne abbia a male, ma con le sue risposte lei sostanzialmente non mi ha detto nulla di "costruttivo".
Grazie e cordiali saluti
[#8]
Gentile utente,
comprendo perfettamente di averla spiazzata.
Ma , vede, che interesse avrei io a metterla in guardia dal raggiungimento e dal mantenimento di elevate frequenza cardiache?
Otterrei per caso una remunerazione? Un privilegio? Un ritorno economico'
Evidentemente no.
Vede lei giustamnete mi scrive che io vado "contro" cio' che e' comunemente affermato.
Ma cio non e' vero.
Chi lo dice, spesso, ha interesse di palestre o di essersi auto nominato "trainer" (perche' in itraliano fa meno figo...).
Oppure chi dice questo non conosce , pur essendo medico, la fisiopatologia cardiaca.
La sorprende?
Non sia sorpreso. Ci sono medici, o meglio laureati in medicina che proprio oggi dicono che vaccinarsi fa male, nonostante che con le vaccinazioni, almeno in Europa, non ci fossero piu casi di vaiolo, poiliomelite, tubercolosi,.... oggi purtroppo si riaffacciano nel nostro continente queste malattie solo perche' questi disgraziti provengono da paesi meno fortunati.
Quindi essere laureato in medicina non equivale a dire la verita'. altrimenti questi colleghi contro le vaccinazioni andrebbero radiati.
Chi le parla, e lo faccio volentieri perche', dal modo con il quale scrive fa intendere di essere una pesona intelligente e colta, e' un cardiologo di 60 anni, con 33 anni di servizio in cardiologia e medicina di urgenza.
Quando le dico la frequenza elevata non la fa bene - non fa bene a nessuno - mi esprimo a ragion veduta.
Vede , il flusso coronarico , avviene in diastole e man mano che la frequenza cardiaca aumenta, il tempo di diastole si riduce, dal mopmento che il tempo di sistole non puo' variare.
Ne risulta che il tempo di perfusione coronarica paradossalmente sia minore quando la frequenza e quindi quandoi il "motore cuore" ne ha piu bisogno.
Ed in questo l'allenamento serve entro certi limiti...rallenrtando la frequenza aumenta il tempo di perfusuione coronarica. Entro vvoamente certi limiti, perche' paradossalmente se sottoponessi il mio cuore ad uno stre sportivo costante le pareti del mio cuore aumenterebbero di spesso. da un massimo di 11 mm reaggiungerebbero facilmente i 13-15-17 mm ed oltre.
e' questo un problema?, si
per due motivi:
1- le arterie coronariche NON aumentano di diamtero all'aumentare della ipertrofia e quindi hanno un flusso costnte (offerta costante) mentre il muscolo caridaco ha richieste maggiori (aumento dell'offerta).
Ecco perche lo sport intenso, eccessivo e prolungato non sono rccomandabili.
Mi scusi la prolissita'
cecchini
comprendo perfettamente di averla spiazzata.
Ma , vede, che interesse avrei io a metterla in guardia dal raggiungimento e dal mantenimento di elevate frequenza cardiache?
Otterrei per caso una remunerazione? Un privilegio? Un ritorno economico'
Evidentemente no.
Vede lei giustamnete mi scrive che io vado "contro" cio' che e' comunemente affermato.
Ma cio non e' vero.
Chi lo dice, spesso, ha interesse di palestre o di essersi auto nominato "trainer" (perche' in itraliano fa meno figo...).
Oppure chi dice questo non conosce , pur essendo medico, la fisiopatologia cardiaca.
La sorprende?
Non sia sorpreso. Ci sono medici, o meglio laureati in medicina che proprio oggi dicono che vaccinarsi fa male, nonostante che con le vaccinazioni, almeno in Europa, non ci fossero piu casi di vaiolo, poiliomelite, tubercolosi,.... oggi purtroppo si riaffacciano nel nostro continente queste malattie solo perche' questi disgraziti provengono da paesi meno fortunati.
Quindi essere laureato in medicina non equivale a dire la verita'. altrimenti questi colleghi contro le vaccinazioni andrebbero radiati.
Chi le parla, e lo faccio volentieri perche', dal modo con il quale scrive fa intendere di essere una pesona intelligente e colta, e' un cardiologo di 60 anni, con 33 anni di servizio in cardiologia e medicina di urgenza.
Quando le dico la frequenza elevata non la fa bene - non fa bene a nessuno - mi esprimo a ragion veduta.
Vede , il flusso coronarico , avviene in diastole e man mano che la frequenza cardiaca aumenta, il tempo di diastole si riduce, dal mopmento che il tempo di sistole non puo' variare.
Ne risulta che il tempo di perfusione coronarica paradossalmente sia minore quando la frequenza e quindi quandoi il "motore cuore" ne ha piu bisogno.
Ed in questo l'allenamento serve entro certi limiti...rallenrtando la frequenza aumenta il tempo di perfusuione coronarica. Entro vvoamente certi limiti, perche' paradossalmente se sottoponessi il mio cuore ad uno stre sportivo costante le pareti del mio cuore aumenterebbero di spesso. da un massimo di 11 mm reaggiungerebbero facilmente i 13-15-17 mm ed oltre.
e' questo un problema?, si
per due motivi:
1- le arterie coronariche NON aumentano di diamtero all'aumentare della ipertrofia e quindi hanno un flusso costnte (offerta costante) mentre il muscolo caridaco ha richieste maggiori (aumento dell'offerta).
Ecco perche lo sport intenso, eccessivo e prolungato non sono rccomandabili.
Mi scusi la prolissita'
cecchini
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 18.6k visite dal 02/01/2016.
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