Idoneità con cardio aspirina
Buongiorno gentilissimi dottori,
volevo sottoporre velocemente il mio caso.
Sono un podista amatoriale di 49 anni ma in possesso della idoneità agonistica.Percorrenza media circa 120 km/mese ad un passo di circa 4,50 /km
A Dicembre sono stato colpito da una piccola ischemia celebrale che mi ha comportato un ricovero di alcuni giorni all'ospedale ed un fermo completo della attività che dura tutt'ora.
A seguito di tutti gli accertamenti e' emersa la presenza del FOP.Non sono stati riscontrati altri fattori di rischio (no diabete,colesterolo e trigliceridi ai minimi,non bevo e non fumo)
I primi giorni di gennaio mi è' stata effettuata la procedura di chiusura con la rassicurazione da parte del dottore che mi ha effettuato l'intervento che avrei potuto riavere l'idoneità agonistica dopo un periodo di cura con il cardirene, che avrei smesso completamente dopo 6 mesi,portandomi come esempio il caso del calciatore,all'epoca del Milan, Cassano.
All'ultimo controllo neurologico però il neurologo mi ha comunicato che pur riducendo la dose di cardirene da 300 a 100 mm,non poteva esentarmi dall'assumere questo farmaco tutta la vita dicendomi che non dovrebbero esserci comunque controindicazioni alla attività agonistica che potrei riavere ,dopo il parere positivo del cardiologo(scritto sul referto)
In realtà io sapevo che la cardio aspirina e' un farmaco che se assunto non permette il rilascio del certificato.Questa sarebbe una cosa abbastanza grave in quanto io mi sono sottoposto all'intervento anche per potere smettere i farmaci (che a quanto pare non potrò fare) e per potere continuare la mia attività che svolgo con passione
Potete darmi ragguagli in proposito?
Potrò riavere l'idoneità alla pratica di podismo dovendo assumere per tutta la vita la cardio aspirina?
Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata
volevo sottoporre velocemente il mio caso.
Sono un podista amatoriale di 49 anni ma in possesso della idoneità agonistica.Percorrenza media circa 120 km/mese ad un passo di circa 4,50 /km
A Dicembre sono stato colpito da una piccola ischemia celebrale che mi ha comportato un ricovero di alcuni giorni all'ospedale ed un fermo completo della attività che dura tutt'ora.
A seguito di tutti gli accertamenti e' emersa la presenza del FOP.Non sono stati riscontrati altri fattori di rischio (no diabete,colesterolo e trigliceridi ai minimi,non bevo e non fumo)
I primi giorni di gennaio mi è' stata effettuata la procedura di chiusura con la rassicurazione da parte del dottore che mi ha effettuato l'intervento che avrei potuto riavere l'idoneità agonistica dopo un periodo di cura con il cardirene, che avrei smesso completamente dopo 6 mesi,portandomi come esempio il caso del calciatore,all'epoca del Milan, Cassano.
All'ultimo controllo neurologico però il neurologo mi ha comunicato che pur riducendo la dose di cardirene da 300 a 100 mm,non poteva esentarmi dall'assumere questo farmaco tutta la vita dicendomi che non dovrebbero esserci comunque controindicazioni alla attività agonistica che potrei riavere ,dopo il parere positivo del cardiologo(scritto sul referto)
In realtà io sapevo che la cardio aspirina e' un farmaco che se assunto non permette il rilascio del certificato.Questa sarebbe una cosa abbastanza grave in quanto io mi sono sottoposto all'intervento anche per potere smettere i farmaci (che a quanto pare non potrò fare) e per potere continuare la mia attività che svolgo con passione
Potete darmi ragguagli in proposito?
Potrò riavere l'idoneità alla pratica di podismo dovendo assumere per tutta la vita la cardio aspirina?
Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata
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Medico Chirurgo
Gentile Signore,
la piccola ichemia cerebrale (probabilmente un TIA) sicuramente è derivata da un embolo a partenza dal FOP di cui è stata effettuata con successo la chiusura.
Teoricamente come affermato dal cardiologo, a cicatrizzazione avvenuta, l'assunzione di aspirina non avrebbe più senso.
Ho l'impressione che il collega neurologo, d'altro canto, anche in considerazione che per il TIA, data la non giovanissima età, non ci sia un nesso di causalità con il FOP assoluto, perchè la Medicina non è una scienza esatta, voglia nel suo interesse mantenerla disaggregato con il dosaggio minimo di ASA.
Si agisce nel suo interesse non contro di lei e la sua passione sportiva.
Semplicemente si faccia rilasciare il certificato dal cardiochirurgo che la chiusura del FOP è stata effettuata ed è andata a buon fine e non dica che assume la Cardioaspirin: mi sembra che la soluzione sia semplice, ancorchè si ricorra a una piccola omissione anamnestica.....
:-)
Cordiali saluti.
la piccola ichemia cerebrale (probabilmente un TIA) sicuramente è derivata da un embolo a partenza dal FOP di cui è stata effettuata con successo la chiusura.
Teoricamente come affermato dal cardiologo, a cicatrizzazione avvenuta, l'assunzione di aspirina non avrebbe più senso.
Ho l'impressione che il collega neurologo, d'altro canto, anche in considerazione che per il TIA, data la non giovanissima età, non ci sia un nesso di causalità con il FOP assoluto, perchè la Medicina non è una scienza esatta, voglia nel suo interesse mantenerla disaggregato con il dosaggio minimo di ASA.
Si agisce nel suo interesse non contro di lei e la sua passione sportiva.
Semplicemente si faccia rilasciare il certificato dal cardiochirurgo che la chiusura del FOP è stata effettuata ed è andata a buon fine e non dica che assume la Cardioaspirin: mi sembra che la soluzione sia semplice, ancorchè si ricorra a una piccola omissione anamnestica.....
:-)
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.1k visite dal 05/03/2015.
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