Riabilitazione dopo rottura tendine d'achille
Egregi,
dopo la rottura del tendine d'achille sinistro sono stato operlato in via percutanea il 07/05/08, dopo l'operazione mi è stato immobilizzato l'arto in posizione equina per un mese. Tolta la doccia i medici hanno provato a muovermi il piede per metterlo a novanta gradi ed ingessarlo, ma dopo pochi tentativi hanno deciso di non immobilizzarlo, lasciarlo libero e rivederci dopo una quindicina di giorni. Il 22 giugno mi hanno visitato nuovamente e mi hanno consigliato di non ingessare il piede e di non utilizzare nessun tutore, ma di iniziare una terapia riabilitativa con l'aiuto di un fisioterapista per recuperare l'arco di piegamento del piede recuperando l'elasticita' del tendine stesso. Ormai tutti i medici che ho sentito mi hanno detto che non ci vuole fretta, ma ognugo ha dato tempi diversi e metodologie diverse.
Tutti i medici erano daccordo con il piede fermo in posizione equina per un mese, ma dopo quel mese c'è chi sostiene il gesso a novanta gradi, chi il tutore, chi addirittura preferisce lasciare completamente libero l'arto.
Mi scuso anticipatamente per le ripetizioni , ma come avra' potuto capire non ancora le idee chiare se sto seguendo la direzione giusta.
Adesso l'arto è libero, non riesco a piegare molto il piede. Quale tipo di riabilitazione devo seguire? Per quanto tempo al giorn0? Cosa posso fare per ridare tonicita' ai muscoli della gamba sinistra?
Ringrazio in anticipo del vostro aiuto
dopo la rottura del tendine d'achille sinistro sono stato operlato in via percutanea il 07/05/08, dopo l'operazione mi è stato immobilizzato l'arto in posizione equina per un mese. Tolta la doccia i medici hanno provato a muovermi il piede per metterlo a novanta gradi ed ingessarlo, ma dopo pochi tentativi hanno deciso di non immobilizzarlo, lasciarlo libero e rivederci dopo una quindicina di giorni. Il 22 giugno mi hanno visitato nuovamente e mi hanno consigliato di non ingessare il piede e di non utilizzare nessun tutore, ma di iniziare una terapia riabilitativa con l'aiuto di un fisioterapista per recuperare l'arco di piegamento del piede recuperando l'elasticita' del tendine stesso. Ormai tutti i medici che ho sentito mi hanno detto che non ci vuole fretta, ma ognugo ha dato tempi diversi e metodologie diverse.
Tutti i medici erano daccordo con il piede fermo in posizione equina per un mese, ma dopo quel mese c'è chi sostiene il gesso a novanta gradi, chi il tutore, chi addirittura preferisce lasciare completamente libero l'arto.
Mi scuso anticipatamente per le ripetizioni , ma come avra' potuto capire non ancora le idee chiare se sto seguendo la direzione giusta.
Adesso l'arto è libero, non riesco a piegare molto il piede. Quale tipo di riabilitazione devo seguire? Per quanto tempo al giorn0? Cosa posso fare per ridare tonicita' ai muscoli della gamba sinistra?
Ringrazio in anticipo del vostro aiuto
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La riabilitazione (che dovrebbe essere indicata in modo preciso dal medico che ha effettuato l'intervento) deve essere effettuata con il fisioterapista e, in linea generale, deve seguire dei protocolli standard che vanno modificati/aggiustati in funzione del soggetto e della sua risposta alla terapia.
Si rivolga quindi subito ad una buona struttura fisioterapica ed inizi la riabilitazione necessaria.
Si rivolga quindi subito ad una buona struttura fisioterapica ed inizi la riabilitazione necessaria.
Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 24/06/2008.
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