Dolore bandelletta ileotibiale
Buona sera.
Sono una persona di 36 anni che ha praticato calcio e corsa sin da giovanissimo a livello dilettantistico.
Da circa 4 anni soffro di un dolore, solo nella corsa, alla bandelletta ileotibiale. Dopo riposo, antinfiammatori, osteopati, fisioterapisti e ortopedici non riesco a risolvere il problema. L'ecografia fatta nel 2011 ha evidenziato solo un modesto ispessimento (emersa con confronto con la controlaterale) nella zona prossima al condilo femorale. Ho fatto 10 sedute di tecar ma inutilmente. Nella vita quotidiana nessun problema come nessun dolore alla palpazione anche quando spunta il dolore correndo. Dopo un periodo di riposo se riprendo a correre dopo circa 2-3 Km dolore. Anche se faccio stretching della bandelletta e rinforzo dopo un paio di giorni sento riemergere il fastidio. Non so più cosa fare.
Grazie anticipatamente per la risposta.
Sono una persona di 36 anni che ha praticato calcio e corsa sin da giovanissimo a livello dilettantistico.
Da circa 4 anni soffro di un dolore, solo nella corsa, alla bandelletta ileotibiale. Dopo riposo, antinfiammatori, osteopati, fisioterapisti e ortopedici non riesco a risolvere il problema. L'ecografia fatta nel 2011 ha evidenziato solo un modesto ispessimento (emersa con confronto con la controlaterale) nella zona prossima al condilo femorale. Ho fatto 10 sedute di tecar ma inutilmente. Nella vita quotidiana nessun problema come nessun dolore alla palpazione anche quando spunta il dolore correndo. Dopo un periodo di riposo se riprendo a correre dopo circa 2-3 Km dolore. Anche se faccio stretching della bandelletta e rinforzo dopo un paio di giorni sento riemergere il fastidio. Non so più cosa fare.
Grazie anticipatamente per la risposta.
[#1]
Gent.mo sig.
i sintomi che Lei riferisce sono quelli della sindrome della bandelletta ileo-tibiale, che caratteristicamente colpisce podisti, calciatori, ecc.ed è legata all'infiammazione conseguente all'attrito tra la bendelletta ileotibiale ed il condilo femorale durante la corsa o il cammino veloce.
Tipicamente recede con il riposo, ma può riprendere con la ripresa dell'attività.
Esistono fattori predisponenti tra cui il varismo del ginocchio, il varismo della tibia, la prominenza dell'epicondilo femorale laterale, la dismetria degli arti inferiori e il piede tendente alla pronazione e fattori sportivi come la corsa su piano inclinato o irregolare, una lunghezza eccessiva degli allenamenti, ecc.
Generalmente dopo un periodo di 20-30 gg almeno di inattività sportiva il dolore va via ; per accelerare la guarigione si possono anche fare infiltrazioni locali e FKT(ultrasuoni, laserterapia). La ripresa della attività deve essere graduale. Il trattamento chirurgico (sezione della benderella ileo-tibiale ed eventuale riduzione della sporgenza del condilo femorale esterno) va riservato ai casi ribelli (molto rari) che non si risolvono con le cure incruente.
i sintomi che Lei riferisce sono quelli della sindrome della bandelletta ileo-tibiale, che caratteristicamente colpisce podisti, calciatori, ecc.ed è legata all'infiammazione conseguente all'attrito tra la bendelletta ileotibiale ed il condilo femorale durante la corsa o il cammino veloce.
Tipicamente recede con il riposo, ma può riprendere con la ripresa dell'attività.
Esistono fattori predisponenti tra cui il varismo del ginocchio, il varismo della tibia, la prominenza dell'epicondilo femorale laterale, la dismetria degli arti inferiori e il piede tendente alla pronazione e fattori sportivi come la corsa su piano inclinato o irregolare, una lunghezza eccessiva degli allenamenti, ecc.
Generalmente dopo un periodo di 20-30 gg almeno di inattività sportiva il dolore va via ; per accelerare la guarigione si possono anche fare infiltrazioni locali e FKT(ultrasuoni, laserterapia). La ripresa della attività deve essere graduale. Il trattamento chirurgico (sezione della benderella ileo-tibiale ed eventuale riduzione della sporgenza del condilo femorale esterno) va riservato ai casi ribelli (molto rari) che non si risolvono con le cure incruente.
Dr. Sandro Reverberi
[#2]
Utente
Grazie dottore per la celere risposta. Potrebbe indicarmi il protocollo da seguire per una "ripresa graduale" considerando che mi sono fermato per il ripresentarsi del dolore ( e continuando a correrci per un po' purtroppo) circa 7 gg fa'? Anche solo lo stretching mi dà fastidi. La ringrazio sin da ora, buon pomeriggio.
[#3]
Gent.mo sig.,
se è presente anche una tumefazione riscontrabile alla ecografia e se il dolore data da parecchi mesi vuol dire che probabilmente c'è un problema anatomico e che conviene fare ulteriori indagini. Le radiografie permettono di vedere quanto sporge il condilo femorale e l'epicondilo. Una RMN potrebbe rilevare o escludere patologie (ad es. una lesione meniscale esterna) che si possono manifestare in maniera simile alla sindrome della bandelletta e confermare o meno la tumefazione a carico della bendelletta riscontrata con l'ecografia. Altra cosa da verificare è la presenza di altre patologie predisponenti (varismo del ginocchio, dismetrie, ecc.). Tenga presente che anche le calzature potrebbero influire sul tipo di corsa.
Perciò appare indispensabile una visita specialistica, che in base all'anamnesi e all'esame clinico permetterà di stabilire quali sono le indagini idonee per arrivare ad una diagnosi precisa e ad una terapia mirata.
Un protocollo "standard" rischierebbe di non risolvere i suoi problemi.
se è presente anche una tumefazione riscontrabile alla ecografia e se il dolore data da parecchi mesi vuol dire che probabilmente c'è un problema anatomico e che conviene fare ulteriori indagini. Le radiografie permettono di vedere quanto sporge il condilo femorale e l'epicondilo. Una RMN potrebbe rilevare o escludere patologie (ad es. una lesione meniscale esterna) che si possono manifestare in maniera simile alla sindrome della bandelletta e confermare o meno la tumefazione a carico della bendelletta riscontrata con l'ecografia. Altra cosa da verificare è la presenza di altre patologie predisponenti (varismo del ginocchio, dismetrie, ecc.). Tenga presente che anche le calzature potrebbero influire sul tipo di corsa.
Perciò appare indispensabile una visita specialistica, che in base all'anamnesi e all'esame clinico permetterà di stabilire quali sono le indagini idonee per arrivare ad una diagnosi precisa e ad una terapia mirata.
Un protocollo "standard" rischierebbe di non risolvere i suoi problemi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 12.2k visite dal 08/07/2012.
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