Idoneità sportiva con talassemia minor e sindrome di gilbert
Buonasera, ho 27 anni e gioco a Tennis per divertimento, anche se mi piace fare qualche torneo di quarta categoria per i quali occorre la tessera agonistica.
Alle visite sportive agonistiche non ho mai avuto problemi, in quanto ECG a riposo e sotto sforzo, Spirometria, esame delle urine sono sempre risultati perfetti.
L'anno scorso invece ho dovuto "lottare" per mesi per ottenere l'idoneità.
Premetto che sono portatore sano di Talassemia Minor con queste analisi del sangue:
Emoglobina 11,3
Ematocrito 34,1
Vol. Corpuscolare medio 59,7
Eritrociti 5,82
Leucociti 5,59
Piastrine 203
Colesterolo 118
Colesterolo HDL 62
Colesterolo LDL 47
Trigliceridi 52
AST/GOT 20
ALT/GPT 17
GGT 34
ALP 47
e Sindrome di Gilbert. La somma di queste due condizioni ereditarie che non mi comportano problemi di nessun tipo nella vita quotidiana (ho fatto tutte le analisi del caso seguito da un ematologo e da un genetista) mi porta ad avere livelli molto elevati di Bilirubina Indiretta. I valori oscillano tra 5 e 7, Questi valori alti mi danno a volte un ittero giallastro alla pelle, così che il medico mi chiese le analisi del sangue e non voleva darmi l'idoneità per la bilirubina così elevata, anche se giustificata dalla somma delle mie patologie. Alla fine dopo varie telefonate con il mio ematologo (che tra l'altro mi ha fatto anche un foglio scritto dove certifica che alla base dei risultati delle analisi da me svolte, sono portatore sano di Talassemia Minor e Sindrome di Gilbert con eccellette livello di compensazione e non presento controindicazioni a svolgere qualsiasi tipo di attività anche agonistica) l'ho ottenuta. Ma sono passati mesi in cui non sono stato tranquillo anche a livello mentale ed è un esperienza che non vorrei ripetere.
Quindi non sono sicuro quest'anno di voler ripetere la visita con il terrore di ripercorrere una simile vicissitudine. Purtroppo mi sono trasferito per lavoro e quindi dovrei affrontare l'esame in una nuova struttura.
A vostro parere di medici sportivi, sono un soggetto al quale è difficoltoso dare l'idoneità sportiva?
grazie mille delle risposte
Alle visite sportive agonistiche non ho mai avuto problemi, in quanto ECG a riposo e sotto sforzo, Spirometria, esame delle urine sono sempre risultati perfetti.
L'anno scorso invece ho dovuto "lottare" per mesi per ottenere l'idoneità.
Premetto che sono portatore sano di Talassemia Minor con queste analisi del sangue:
Emoglobina 11,3
Ematocrito 34,1
Vol. Corpuscolare medio 59,7
Eritrociti 5,82
Leucociti 5,59
Piastrine 203
Colesterolo 118
Colesterolo HDL 62
Colesterolo LDL 47
Trigliceridi 52
AST/GOT 20
ALT/GPT 17
GGT 34
ALP 47
e Sindrome di Gilbert. La somma di queste due condizioni ereditarie che non mi comportano problemi di nessun tipo nella vita quotidiana (ho fatto tutte le analisi del caso seguito da un ematologo e da un genetista) mi porta ad avere livelli molto elevati di Bilirubina Indiretta. I valori oscillano tra 5 e 7, Questi valori alti mi danno a volte un ittero giallastro alla pelle, così che il medico mi chiese le analisi del sangue e non voleva darmi l'idoneità per la bilirubina così elevata, anche se giustificata dalla somma delle mie patologie. Alla fine dopo varie telefonate con il mio ematologo (che tra l'altro mi ha fatto anche un foglio scritto dove certifica che alla base dei risultati delle analisi da me svolte, sono portatore sano di Talassemia Minor e Sindrome di Gilbert con eccellette livello di compensazione e non presento controindicazioni a svolgere qualsiasi tipo di attività anche agonistica) l'ho ottenuta. Ma sono passati mesi in cui non sono stato tranquillo anche a livello mentale ed è un esperienza che non vorrei ripetere.
Quindi non sono sicuro quest'anno di voler ripetere la visita con il terrore di ripercorrere una simile vicissitudine. Purtroppo mi sono trasferito per lavoro e quindi dovrei affrontare l'esame in una nuova struttura.
A vostro parere di medici sportivi, sono un soggetto al quale è difficoltoso dare l'idoneità sportiva?
grazie mille delle risposte
[#1]
Salve,
la strategia migliore è quella di portare tutti i suoi esami alla prossima visita.
Se riesce scelga un centro di medicina dello sport con un'utenza importante, magari universitario.
Il collega in tal modo potrà valutare al meglio le sue condizioni cliniche. Tenga conto che non esistono attualmente linee-guida per l'idoneità agonistica che riguardano specificamente il suo caso.
Saluti
la strategia migliore è quella di portare tutti i suoi esami alla prossima visita.
Se riesce scelga un centro di medicina dello sport con un'utenza importante, magari universitario.
Il collega in tal modo potrà valutare al meglio le sue condizioni cliniche. Tenga conto che non esistono attualmente linee-guida per l'idoneità agonistica che riguardano specificamente il suo caso.
Saluti
Dr. Francesco Lofrano
[#2]
Ex utente
Grazie della risposta.
Non sono sicuro se andrò a fare la visita, perché non avrei voglia di aggiungere ulteriori problemi e preoccupazioni per una cosa che dovrebbe essere puro divertimento.
Quello che non capisco è se i test fatti normalmente per l'idoneità fisica vengono superati tutti senza problemi, perché ci devono essere controindicazioni a darmela per altri motivi che ho già approfondito con uno specialista della questione?
Ovviamente io sono il primo a non voler fare una cosa rischiosa per la mia persona, ma se ho il parere favorevole del mio ematologo (per scritto) a svolgere attività fisica anche agonistica perché i valori che ho "sballati" sono genetici e alla mia persona non causano nessun tipo di problema non vedo veramente motivi per non avere l'idoneità.
E sarei tentato eventualmente di non dire niente e farmi visitare appunto come tutti senza portare la analisi del sangue.
E' un discorso sbagliato il mio? Mi sfugge qualcosa?
Grazie dottore per i sui consigli
Non sono sicuro se andrò a fare la visita, perché non avrei voglia di aggiungere ulteriori problemi e preoccupazioni per una cosa che dovrebbe essere puro divertimento.
Quello che non capisco è se i test fatti normalmente per l'idoneità fisica vengono superati tutti senza problemi, perché ci devono essere controindicazioni a darmela per altri motivi che ho già approfondito con uno specialista della questione?
Ovviamente io sono il primo a non voler fare una cosa rischiosa per la mia persona, ma se ho il parere favorevole del mio ematologo (per scritto) a svolgere attività fisica anche agonistica perché i valori che ho "sballati" sono genetici e alla mia persona non causano nessun tipo di problema non vedo veramente motivi per non avere l'idoneità.
E sarei tentato eventualmente di non dire niente e farmi visitare appunto come tutti senza portare la analisi del sangue.
E' un discorso sbagliato il mio? Mi sfugge qualcosa?
Grazie dottore per i sui consigli
[#3]
Gentile utente,
capisco le sue obiezioni; tuttavia consideri che:
A)"Non sono sicuro se andrò a fare la visita, perché non avrei voglia di aggiungere ulteriori problemi e preoccupazioni per una cosa che dovrebbe essere puro divertimento"
La visita d'idoneità serve a prevenire problematiche connesse all'attività fisica.
B)"Quello che non capisco è se i test fatti normalmente per l'idoneità fisica vengono superati tutti senza problemi, perché ci devono essere controindicazioni a darmela per altri motivi che ho già approfondito con uno specialista della questione?"
Ogni specialista fornisce una consulenza nel suo campo specifico di studio. Il medico dello Sport è l'unico che può dare il certificato e pertanto si avvale delle consulenze di altri medici se queste sono necessarie. Nulla le impedisce di chiedere ad un altro medico dello sport un SECONDO consulto.
c)"E sarei tentato eventualmente di non dire niente e farmi visitare appunto come tutti senza portare la analisi del sangue"
questo tipo di comportamento, abbastanza diffuso a dire il vero, non equivale ad un secondo consulto, ma significa mentire riguardo alle proprie condizioni di salute (un pò come il diabetico che per non avere problemi di rinnovo patente, non comunica la sua patologia alla compagnia di assicurazione).
Non lo consiglio a nessuno.
Le ribadisco di valutare nella sua zona un centro di rilievo dove lavorano medici con l'esperienza necessaria a valutare il suo caso.
Saluti
capisco le sue obiezioni; tuttavia consideri che:
A)"Non sono sicuro se andrò a fare la visita, perché non avrei voglia di aggiungere ulteriori problemi e preoccupazioni per una cosa che dovrebbe essere puro divertimento"
La visita d'idoneità serve a prevenire problematiche connesse all'attività fisica.
B)"Quello che non capisco è se i test fatti normalmente per l'idoneità fisica vengono superati tutti senza problemi, perché ci devono essere controindicazioni a darmela per altri motivi che ho già approfondito con uno specialista della questione?"
Ogni specialista fornisce una consulenza nel suo campo specifico di studio. Il medico dello Sport è l'unico che può dare il certificato e pertanto si avvale delle consulenze di altri medici se queste sono necessarie. Nulla le impedisce di chiedere ad un altro medico dello sport un SECONDO consulto.
c)"E sarei tentato eventualmente di non dire niente e farmi visitare appunto come tutti senza portare la analisi del sangue"
questo tipo di comportamento, abbastanza diffuso a dire il vero, non equivale ad un secondo consulto, ma significa mentire riguardo alle proprie condizioni di salute (un pò come il diabetico che per non avere problemi di rinnovo patente, non comunica la sua patologia alla compagnia di assicurazione).
Non lo consiglio a nessuno.
Le ribadisco di valutare nella sua zona un centro di rilievo dove lavorano medici con l'esperienza necessaria a valutare il suo caso.
Saluti
[#4]
Ex utente
A) La visita d'idoneità serve a prevenire problematiche connesse all'attività fisica.
Infatti la farei volentieri, proprio per controllare che sia tutto a posto a livello generale. L'attività agonistica che faccio è veramente modesta.
B)Ogni specialista fornisce una consulenza nel suo campo specifico di studio. Il medico dello Sport è l'unico che può dare il certificato e pertanto si avvale delle consulenze di altri medici se queste sono necessarie. Nulla le impedisce di chiedere ad un altro medico dello sport un SECONDO consulto.
Quindi se ho capito bene, se da un punto vista dei normali esami sportivi è tutto a posto, dovrebbe bastare un foglio scritto da un altro medico specialista per la mia patologia (in questo caso l'ematologo appunto). Oppure il medico sportivo si rivolge a un medico di sua fiducia e non è interessato a un foglio di un collega che nn conosce?
C)questo tipo di comportamento, abbastanza diffuso a dire il vero, non equivale ad un secondo consulto, ma significa mentire riguardo alle proprie condizioni di salute (un pò come il diabetico che per non avere problemi di rinnovo patente, non comunica la sua patologia alla compagnia di assicurazione).
Non lo consiglio a nessuno.
Capisco quello che vuol dire, ma nel mio caso, la sindrome di Gilbert non è considerata una malattia ma un’alterazione cronica benigna del metabolismo della bilirubina. Quindi sinceramente prima che venisse fuori questo problema l'anno scorso, non mi sento di aver omesso un particolare sul mio stato di salute in quanto non l'avevo mai pensata come una malattia da comunicare ma semplicemente una mia caratteristica come posso essere gli occhi azzurri e i capelli biondi, come d'altronde mi è sempre stato detto quando ho fatto tutte le visite del caso per capire i motivi di questi valori nel sangue sballati.
Comunque dottore la ringrazio molto di tutte le indicazioni che mi ha dato.
Infatti la farei volentieri, proprio per controllare che sia tutto a posto a livello generale. L'attività agonistica che faccio è veramente modesta.
B)Ogni specialista fornisce una consulenza nel suo campo specifico di studio. Il medico dello Sport è l'unico che può dare il certificato e pertanto si avvale delle consulenze di altri medici se queste sono necessarie. Nulla le impedisce di chiedere ad un altro medico dello sport un SECONDO consulto.
Quindi se ho capito bene, se da un punto vista dei normali esami sportivi è tutto a posto, dovrebbe bastare un foglio scritto da un altro medico specialista per la mia patologia (in questo caso l'ematologo appunto). Oppure il medico sportivo si rivolge a un medico di sua fiducia e non è interessato a un foglio di un collega che nn conosce?
C)questo tipo di comportamento, abbastanza diffuso a dire il vero, non equivale ad un secondo consulto, ma significa mentire riguardo alle proprie condizioni di salute (un pò come il diabetico che per non avere problemi di rinnovo patente, non comunica la sua patologia alla compagnia di assicurazione).
Non lo consiglio a nessuno.
Capisco quello che vuol dire, ma nel mio caso, la sindrome di Gilbert non è considerata una malattia ma un’alterazione cronica benigna del metabolismo della bilirubina. Quindi sinceramente prima che venisse fuori questo problema l'anno scorso, non mi sento di aver omesso un particolare sul mio stato di salute in quanto non l'avevo mai pensata come una malattia da comunicare ma semplicemente una mia caratteristica come posso essere gli occhi azzurri e i capelli biondi, come d'altronde mi è sempre stato detto quando ho fatto tutte le visite del caso per capire i motivi di questi valori nel sangue sballati.
Comunque dottore la ringrazio molto di tutte le indicazioni che mi ha dato.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8k visite dal 22/03/2012.
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