Rilasciamento certificato per sport agonistici di un soggetto operato al cuore
salve a tutti sono vittorio io a 6 giorni dalla nascita ho subito un intervento di transposizione dei due grossi vasi cioè l'aorta e l'arteria polmonare ora 19anni dopo l'intervento non ho alcun problema e mai avuti sempre controllato e tutto ma nn mi si vuole rilasciare il certificato per fare sport agonistico e nn ne vedo il motivo perchè godo di ottima salute e lo possono dimostrare cardiologhi e chiunque non affanno non sento dolore non faccio uso di alcun medicinale e perchè nn posso fare sport agonistici? perchè devo essere scartato anche se positivo a tutti i test? cari dottori mi rivolgo alla vostra attenzione per avere una risposta e eventualmente un indicazione su dove recarmi per farmi rilasciare questo certificato perchè lo sport per me è sempre stato la mia vita e odio doverci rinunciare nel poterlo fare a livelli agonistici che ripeto sono perfettamente in grado di farlo perchè non ho alcun problema. VI RINGRAZIO IN ANTICIPO SPERO CHE VI INTERESSIATE A QUESTA QUESTIONE PERCHÈ COME È UN MIO PROBLEMA PUò ESSERLO DI ALTRI RAGAZZI COME ME...SPERO DI AVER PRESTO UNA RISPOSTA GRAZIE
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Gentile Utente,
Premetto alla risposta alcune considerazioni.
Nel nostro Ordinamento giuridico la tutela sanitaria delle attività sportive trova riconoscimento già in alcuni articoli della Costituzione (in cui l'art. 2 riporta: “.. riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”, e l'art. 32 nel 1° comma garantisce la tutela della salute come “fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”, e nel 2° comma evidenzia pure che “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni legislative”, e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”).
Lo sport rappresenta sicuramente una dimensione esistenziale in cui trova espressione la personalità umana.
Peraltro affnché l'esercizio delle attività sportive sia lecito, è innanzitutto vietato ogni atto lesivo della vita e dell'integrità fisica.
Lo sportivo poi (o chi lo rappresenta legalmente in caso di minore) deve prestare il consenso informato all'esercizio dell'attività, secondo il principio di libertà, inoltre deve dimostrare l'idoneità psico-fisica richiesta e deve rispettare le regole di condotta prescritte al fine di prevenire e di evitare eventi di danno o di pericolo.
La legge italiana (D.M. 18/2/1982; D.M. 28/2/1983; Circolare 18/3/1996) impone a chiunque si appresti ad iniziare un'attività sportiva di sottoporsi ad una visita di idoneità, distinguendo tra quella prevista per l'attività agonistica e quella per l'attività non agonistica.
Gli sportivi che devono ottenere il certificato di idoneità agonistica sono coloro che praticano attività sportive denominate agonistiche dalle Federazioni sportive nazionali, dal CONI, dagli Enti di propaganda sportiva riconosciuti ed i partecipanti alle fasi nazionali dei Giochi della gioventù.
La visita per l'idoneità alla pratica di uno sport agonistico viene effettuata solo dagli Specialisti in Medicina dello sport operanti in strutture autorizzate, pubbliche o private, ed iscritti in specifici Albi Regionali.
La visita deve essere completa di esami clinici e strumentali richiesti per quello specifico sport.
Il certificato di solito ha durata annuale e di ogni atleta il medico deve conservare una scheda con tutti gli esami effettuati per un periodo di 5 anni dalla data della visita.
E' sufficiente, invece, il certificato di idoneità sportiva non agonistica (cosiddetto certificato di "buona salute") per i praticanti attività sportive qualificate non agonistiche dalle Federazioni sportive nazionali, dagli Enti di propaganda sportiva riconosciuti, dal CONI e per i partecipanti alle attività scolastiche ed alle fasi precedenti quelle nazionali dei Giochi della Gioventù.
Il certificato di idoneità non agonistica può essere rilasciato, oltre che dal medico sportivo, anche dal proprio medico di base o dal pediatra di base, generalmente dopo una visita accurata senza l'obbligo di ulteriori accertamenti, salvo che il medico stesso non ritenga opportuno prescriverli.
Si sottolinea che la visita medico sportiva non può essere espletata al di fuori delle strutture autorizzate, quindi non è ammissibile uno studio di Medicina dello sport all'interno di una struttura sportiva, a meno che non rispetti tutte le norme prescritte dal DPR del 22/7/1996.
Qualora un atleta sia giudicato "NON IDONEO" all'attività sportiva, può presentare ricorso alla Commissione Medica Regionale entro 30 giorni dalla comunicazione scritta del giudizio negativo (sul certificato di NON IDONEITA' deve essere inserita la comunicazione relativa alla possibilità di effettuare il ricorso: "Entro 30 giorni dalla ricezione del presente certificato, a norma degli artt. 6 del D.M. 18.2.1982 ..., l'atleta ha la facoltà di proporre ricorso alla Commissione Medica Regionale Ricorsi per Non Idoneità all'Attività Sportiva Agonistica, l'Assessorato Regionale alla Salute ...".
Quanto sopra premesso, e ritornando al Suo quesito, la prima cosa da chiarire è la motivazione per cui Lei non ha ottenuto il certificato per l'idoneità agonistica.
E' possibile che lo sport che Lei vuole praticare esponga, per la caratteristiche di impegno psico-fisico, al rischio di complicazioni della pregressa patolgia cardiovascolare, per cui ha subìto l'intervento; oppure che le Sue condizioni fisiche non siano ottimali per quel tipo di sport; oppure ancora che Lei assuma una terapia che controindica la pratica di quella disciplina sportiva.
Una volta conosciuto il motivo della non idoneità, lei ha la possibilità di presentare ricorso alla citata Commissione Regionale, che valuterà in un livello di giudizio superiore se esistono le condizioni perché Lei possa, in sicurezza e quindi senza rischi per la salute, praticare la Sua disciplina a livello agonistico, o se debba limitarsi ad attività più leggere.
Porgo Distinti Saluti.
Premetto alla risposta alcune considerazioni.
Nel nostro Ordinamento giuridico la tutela sanitaria delle attività sportive trova riconoscimento già in alcuni articoli della Costituzione (in cui l'art. 2 riporta: “.. riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”, e l'art. 32 nel 1° comma garantisce la tutela della salute come “fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”, e nel 2° comma evidenzia pure che “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni legislative”, e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”).
Lo sport rappresenta sicuramente una dimensione esistenziale in cui trova espressione la personalità umana.
Peraltro affnché l'esercizio delle attività sportive sia lecito, è innanzitutto vietato ogni atto lesivo della vita e dell'integrità fisica.
Lo sportivo poi (o chi lo rappresenta legalmente in caso di minore) deve prestare il consenso informato all'esercizio dell'attività, secondo il principio di libertà, inoltre deve dimostrare l'idoneità psico-fisica richiesta e deve rispettare le regole di condotta prescritte al fine di prevenire e di evitare eventi di danno o di pericolo.
La legge italiana (D.M. 18/2/1982; D.M. 28/2/1983; Circolare 18/3/1996) impone a chiunque si appresti ad iniziare un'attività sportiva di sottoporsi ad una visita di idoneità, distinguendo tra quella prevista per l'attività agonistica e quella per l'attività non agonistica.
Gli sportivi che devono ottenere il certificato di idoneità agonistica sono coloro che praticano attività sportive denominate agonistiche dalle Federazioni sportive nazionali, dal CONI, dagli Enti di propaganda sportiva riconosciuti ed i partecipanti alle fasi nazionali dei Giochi della gioventù.
La visita per l'idoneità alla pratica di uno sport agonistico viene effettuata solo dagli Specialisti in Medicina dello sport operanti in strutture autorizzate, pubbliche o private, ed iscritti in specifici Albi Regionali.
La visita deve essere completa di esami clinici e strumentali richiesti per quello specifico sport.
Il certificato di solito ha durata annuale e di ogni atleta il medico deve conservare una scheda con tutti gli esami effettuati per un periodo di 5 anni dalla data della visita.
E' sufficiente, invece, il certificato di idoneità sportiva non agonistica (cosiddetto certificato di "buona salute") per i praticanti attività sportive qualificate non agonistiche dalle Federazioni sportive nazionali, dagli Enti di propaganda sportiva riconosciuti, dal CONI e per i partecipanti alle attività scolastiche ed alle fasi precedenti quelle nazionali dei Giochi della Gioventù.
Il certificato di idoneità non agonistica può essere rilasciato, oltre che dal medico sportivo, anche dal proprio medico di base o dal pediatra di base, generalmente dopo una visita accurata senza l'obbligo di ulteriori accertamenti, salvo che il medico stesso non ritenga opportuno prescriverli.
Si sottolinea che la visita medico sportiva non può essere espletata al di fuori delle strutture autorizzate, quindi non è ammissibile uno studio di Medicina dello sport all'interno di una struttura sportiva, a meno che non rispetti tutte le norme prescritte dal DPR del 22/7/1996.
Qualora un atleta sia giudicato "NON IDONEO" all'attività sportiva, può presentare ricorso alla Commissione Medica Regionale entro 30 giorni dalla comunicazione scritta del giudizio negativo (sul certificato di NON IDONEITA' deve essere inserita la comunicazione relativa alla possibilità di effettuare il ricorso: "Entro 30 giorni dalla ricezione del presente certificato, a norma degli artt. 6 del D.M. 18.2.1982 ..., l'atleta ha la facoltà di proporre ricorso alla Commissione Medica Regionale Ricorsi per Non Idoneità all'Attività Sportiva Agonistica, l'Assessorato Regionale alla Salute ...".
Quanto sopra premesso, e ritornando al Suo quesito, la prima cosa da chiarire è la motivazione per cui Lei non ha ottenuto il certificato per l'idoneità agonistica.
E' possibile che lo sport che Lei vuole praticare esponga, per la caratteristiche di impegno psico-fisico, al rischio di complicazioni della pregressa patolgia cardiovascolare, per cui ha subìto l'intervento; oppure che le Sue condizioni fisiche non siano ottimali per quel tipo di sport; oppure ancora che Lei assuma una terapia che controindica la pratica di quella disciplina sportiva.
Una volta conosciuto il motivo della non idoneità, lei ha la possibilità di presentare ricorso alla citata Commissione Regionale, che valuterà in un livello di giudizio superiore se esistono le condizioni perché Lei possa, in sicurezza e quindi senza rischi per la salute, praticare la Sua disciplina a livello agonistico, o se debba limitarsi ad attività più leggere.
Porgo Distinti Saluti.
[#2]
Gentile Utente, il collega Mascotti ha esaurientemente esposto la normativa vigente relativa alla idoneità alla pratica di attività sportiva agonistica.
La transposizione dei grandi vasi è una emergenza neonatale, infatti lei è stato operato a 6 giorni di vita.
Lei non specifica quale sport voglia praticare; secondo i Protocolli Cardiologici per l'idoneità allo sport agonistico ("COCIS", 2009, tale condizione non permette la concessione di suddetta idoneità. In soggetti selezionati, può essere concessa l'idoneità ad alcune attività agonistiche (golf, ippica, sport di tiro) dopo valutazione individualizzata da parte di Centri ad alta competenza nel campo delle cardiopatie congenite. Capisco il suo disappunto, ma i colleghi non hanno fatto altro che seguire le indicazioni fornite dalle più note associazioni scientifiche in materia proprio per tutelare anche la sua salute.
Cordialità,
La transposizione dei grandi vasi è una emergenza neonatale, infatti lei è stato operato a 6 giorni di vita.
Lei non specifica quale sport voglia praticare; secondo i Protocolli Cardiologici per l'idoneità allo sport agonistico ("COCIS", 2009, tale condizione non permette la concessione di suddetta idoneità. In soggetti selezionati, può essere concessa l'idoneità ad alcune attività agonistiche (golf, ippica, sport di tiro) dopo valutazione individualizzata da parte di Centri ad alta competenza nel campo delle cardiopatie congenite. Capisco il suo disappunto, ma i colleghi non hanno fatto altro che seguire le indicazioni fornite dalle più note associazioni scientifiche in materia proprio per tutelare anche la sua salute.
Cordialità,
Dr. Uberto M.Santoboni
Specialista in Medicina dello Sport
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.4k visite dal 05/05/2011.
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