Dolori in zona fegato e superiore sotto sforzo.
Buongiorno.
Sono un atleta professionista di 24 anni e pratico sport ai massimi livelli da almeno 10 anni.
Sono abituato a carichi di allenamento estremi, ma l'anno scorso ho avuto uno stop di circa 10 mesi a causa di un'ernia L5S1.
Ho reiniziato la preparazione in aprile, chiaramente con la dovute cautela, e dopo circa due mesi avevo nuovamente raggiunto una forma atletica sufficiente.
Ho pero' iniziato a soffrire di forti dolori all'altezza del fegato, talvolta leggermente piu' in alto, o almeno li' li avverto.
Migliorando sempre piu' la forma atletica questi dolori sembravano esser svaniti, riuscivo ad allenarmi spingendo quasi al massimo, sempre con cautela.
Un mese fa ho avuto un altro piccolo stop di due settimane a causa di uno stiramento al flessore sinistro, dopodiche' ho ripreso l'attivita' in maniera molto ridotta, cercando di aumentare gradualmente.
Questi dolori sono tornati molto pu' forti di prima, soprattutto negli allenamenti di fondo e resistenza, mentre sono piu' contenuti in allenamenti di forza e/o rapidita': ho ad esempio molte piu' difficolta' in un allenamento di corsa di fondo che in uno di pallacanestro.
In questo periodo sto lavorando quasi esclusivamente sulla preparazione atletica, prima dello stiramento ero abituato a percorrere senza nemmeno particolare fatica 20Km di fondo seguiti da sessioni di scatto ed esercizio a corpo libero.
Attualmente pero' questi dolori appaiono dopo nemmeno un minuto di corsa anche se molto lenta e vanno acutizzandosi se non interrompo immediatamente lo sforzo; interrotto lo sforzo cessano dopo un paio di minuti. In precedenza riuscivo bene o male a ripartire ed una volta a regime, evitando particolari sforzi, il dolore svaniva, ultimamente pero' mi e' letteralmente impossibile allenarmi, il dolore non me lo permette. Riesco invece a svolgere allenamenti di potenziamento come sollevamento pesi ed esercizi a corpo libero, benche' nei giorni in cui il dolore durante la corsa e' particolarmente acuto le prestazioni siano visibilmente ridotte.
Ho chiesto consiglio numerose volte al mio medico di base, che pur dopo accurate visite non ha saputo risolvere il problema, rifiutandosi di approfondire il caso con visite specialistiche.
L'unico suo preudoparere e' che il dolore sia dovuto ad un'iperirrorazione del fegato dovuta ad uno sforzo eccessivo, ma per me e' da escludere perche' come ogni atleta agonista conosco bene quel tipo di dolore e so come controllarlo, inoltre questo e' un dolore molto piu' acuto, per non parlare del fatto che e' assolutamente impossibile che si presenti con uno sforzo talmente ridotto da essere per me decisamente irrilevante.
La situazione sta peggiorando rapidamente, per questo motivo ho bisogno di altri pareri, soprattutto in merito a quale tipo di specialista rivolgermi.
Ringrazio tutti per la piu' che cortese attenzione.
Cordiali saluti.
Sono un atleta professionista di 24 anni e pratico sport ai massimi livelli da almeno 10 anni.
Sono abituato a carichi di allenamento estremi, ma l'anno scorso ho avuto uno stop di circa 10 mesi a causa di un'ernia L5S1.
Ho reiniziato la preparazione in aprile, chiaramente con la dovute cautela, e dopo circa due mesi avevo nuovamente raggiunto una forma atletica sufficiente.
Ho pero' iniziato a soffrire di forti dolori all'altezza del fegato, talvolta leggermente piu' in alto, o almeno li' li avverto.
Migliorando sempre piu' la forma atletica questi dolori sembravano esser svaniti, riuscivo ad allenarmi spingendo quasi al massimo, sempre con cautela.
Un mese fa ho avuto un altro piccolo stop di due settimane a causa di uno stiramento al flessore sinistro, dopodiche' ho ripreso l'attivita' in maniera molto ridotta, cercando di aumentare gradualmente.
Questi dolori sono tornati molto pu' forti di prima, soprattutto negli allenamenti di fondo e resistenza, mentre sono piu' contenuti in allenamenti di forza e/o rapidita': ho ad esempio molte piu' difficolta' in un allenamento di corsa di fondo che in uno di pallacanestro.
In questo periodo sto lavorando quasi esclusivamente sulla preparazione atletica, prima dello stiramento ero abituato a percorrere senza nemmeno particolare fatica 20Km di fondo seguiti da sessioni di scatto ed esercizio a corpo libero.
Attualmente pero' questi dolori appaiono dopo nemmeno un minuto di corsa anche se molto lenta e vanno acutizzandosi se non interrompo immediatamente lo sforzo; interrotto lo sforzo cessano dopo un paio di minuti. In precedenza riuscivo bene o male a ripartire ed una volta a regime, evitando particolari sforzi, il dolore svaniva, ultimamente pero' mi e' letteralmente impossibile allenarmi, il dolore non me lo permette. Riesco invece a svolgere allenamenti di potenziamento come sollevamento pesi ed esercizi a corpo libero, benche' nei giorni in cui il dolore durante la corsa e' particolarmente acuto le prestazioni siano visibilmente ridotte.
Ho chiesto consiglio numerose volte al mio medico di base, che pur dopo accurate visite non ha saputo risolvere il problema, rifiutandosi di approfondire il caso con visite specialistiche.
L'unico suo preudoparere e' che il dolore sia dovuto ad un'iperirrorazione del fegato dovuta ad uno sforzo eccessivo, ma per me e' da escludere perche' come ogni atleta agonista conosco bene quel tipo di dolore e so come controllarlo, inoltre questo e' un dolore molto piu' acuto, per non parlare del fatto che e' assolutamente impossibile che si presenti con uno sforzo talmente ridotto da essere per me decisamente irrilevante.
La situazione sta peggiorando rapidamente, per questo motivo ho bisogno di altri pareri, soprattutto in merito a quale tipo di specialista rivolgermi.
Ringrazio tutti per la piu' che cortese attenzione.
Cordiali saluti.
[#1]
Lei è un atleta "professionista" e si rivolge al suo medico di base per risolvere un problema legato all'attività sportiva?
Mi sembra quanto meno "superficiale" un comportamento di questo tipo.
Fermo restando che si devono escludere patologie legate agli organi presenti nella zona epatica (calcolosi della colecisti, patologie del fegato, appendicite ...) con l'esecuzione degli esami necessari (ecografia, esami di laboratorio ...), credo che il comportamento corretto sia quello di rivolgesi allo specialista in medicina dello sport che, dopo una visita e l'esecuzione degli esami necessari, potrà darle le indicazioni corrette, una diagnosi e la necessaria terapia, oppure indirizzarla allo specialista più idoneo.
Sarà opportuno anche riesaminare con il medico dello sport l'alimentazione, i carichi di allenamento e quanto altro possa essere causa della sintomatologia che accusa.
Dottor Sergio Lupo
Mi sembra quanto meno "superficiale" un comportamento di questo tipo.
Fermo restando che si devono escludere patologie legate agli organi presenti nella zona epatica (calcolosi della colecisti, patologie del fegato, appendicite ...) con l'esecuzione degli esami necessari (ecografia, esami di laboratorio ...), credo che il comportamento corretto sia quello di rivolgesi allo specialista in medicina dello sport che, dopo una visita e l'esecuzione degli esami necessari, potrà darle le indicazioni corrette, una diagnosi e la necessaria terapia, oppure indirizzarla allo specialista più idoneo.
Sarà opportuno anche riesaminare con il medico dello sport l'alimentazione, i carichi di allenamento e quanto altro possa essere causa della sintomatologia che accusa.
Dottor Sergio Lupo
Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com
[#2]
Utente
Mi sono rivolto al mio medico di base poichè nel momento in cui ho cominciato ad avvertire il disturbo ero convalescente dall'infortunio ed ho scelto di eseguire una riabilitazione curata da specialisti non legati ad alcun club, affinchè fosse fatta nei tempi e con le cautele dovuti.
Con questi specialisti ho indagato una possibile causa posturale del problema, che però è svanito prima che l'analisi fosse completata, nonostante i crescenti carichi di allenamento.
Non sapendo presso quale specialista rivolgermi sono stato costretto ad interpellare il medico di base, che in passato ha anche lavorato da medico di medicina sportiva.
Reinizierò a breve allenamenti in squadra, ho offerte da parte di più club ma il problema è che in queste condizioni non sono nemmeno in grado di sostenere i consueti allenamenti di prova, ed essendo quindi improbabile che una di queste offerte si chiuda a breve credo che non avrò uno staff medico a disposizione.
Eseguirò comunque appena possibile un controllo completo da sforzo presso un centro di medicina sportiva.
Grazie.
Con questi specialisti ho indagato una possibile causa posturale del problema, che però è svanito prima che l'analisi fosse completata, nonostante i crescenti carichi di allenamento.
Non sapendo presso quale specialista rivolgermi sono stato costretto ad interpellare il medico di base, che in passato ha anche lavorato da medico di medicina sportiva.
Reinizierò a breve allenamenti in squadra, ho offerte da parte di più club ma il problema è che in queste condizioni non sono nemmeno in grado di sostenere i consueti allenamenti di prova, ed essendo quindi improbabile che una di queste offerte si chiuda a breve credo che non avrò uno staff medico a disposizione.
Eseguirò comunque appena possibile un controllo completo da sforzo presso un centro di medicina sportiva.
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.5k visite dal 18/09/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.