Dolore in corrispondenza dello scafoide del piede
Salve sono una ragazza di 25 anni, da circa 16 anni faccio sport (pallavolo,palestra, calcio) e da 2 gioco regolarmente a calcio.
Il 12 giugno 2010 ho ricevuto un calcione all'interno del piede,
precisamente in corrispondenza dello scafoide.
Da allora nonostante riposo, ghiaccio, bagni acqua e sale, 5 sedute di tecarterapia e 2 cicli di antidolorifici/antifiamatori (capsule a rilascio prolungato Dicloreum) ho ancora difficoltà nel muovermi. Il piede è ancora gonfio.
Riesco a correre, saltare, fare scatti ma trovo ancora molta difficoltà nel giocare a pallone e a colpirlo di "piatto".
Ogni tanto sento delle fitte sotto la pianta del piede e sul punto dolorante oltre ad un forte dolore su tutto il piede e sul perone dopo l'allenamento, dolore che diminuisce con applicazioni di ghiaccio.
Ho effettuato la radiografia ma non risulta alcun trauma osseo.
Dalla risonanza magnetica invece leggo che:
NOTIZIE CLINICHE: scafoide bipartito TECNICA ESAME: esame eseguito con sequenze TSE, SPAIR e FFE secondo i tre piani dello spazio REFERTO: Si apprezza versamento endoarticolare di entità minima.
Non alterazione dei tendini peroneali, flessori es estensori dalle dita e dell'alluce.
Non alterazione del rivestimento cartilagineo tibio-astragalico né della sotto stragalica.
Normorappresentati i legamenti del seno e del tarso e del tessuto adiposo che li contiene.
Non alterazione del tendine d'Achille.
Normo rappresentata la fascia plantare.
Non alterazioni del trofismo osseo.
In corrispondenza del profilo interno dello scafoide tarsale si apprezza immagine a densità simil ossea riferibile in prima ipotesi a osso accessorio in particolare osso navicolare accessorio.
Non si evidenziano alterazioni del tendine del tibiale posteriore che decorre in prossimità dello stesso e che è caratterizzato da impegno versamentale minimo nella sua guaina.
Fatto notare ciò: cosa ha il mio piede? Perché riesco a fare attività ma non giocare a pallone? C'è modo di farlo guarire?
Grazie per l'attenzione
Il 12 giugno 2010 ho ricevuto un calcione all'interno del piede,
precisamente in corrispondenza dello scafoide.
Da allora nonostante riposo, ghiaccio, bagni acqua e sale, 5 sedute di tecarterapia e 2 cicli di antidolorifici/antifiamatori (capsule a rilascio prolungato Dicloreum) ho ancora difficoltà nel muovermi. Il piede è ancora gonfio.
Riesco a correre, saltare, fare scatti ma trovo ancora molta difficoltà nel giocare a pallone e a colpirlo di "piatto".
Ogni tanto sento delle fitte sotto la pianta del piede e sul punto dolorante oltre ad un forte dolore su tutto il piede e sul perone dopo l'allenamento, dolore che diminuisce con applicazioni di ghiaccio.
Ho effettuato la radiografia ma non risulta alcun trauma osseo.
Dalla risonanza magnetica invece leggo che:
NOTIZIE CLINICHE: scafoide bipartito TECNICA ESAME: esame eseguito con sequenze TSE, SPAIR e FFE secondo i tre piani dello spazio REFERTO: Si apprezza versamento endoarticolare di entità minima.
Non alterazione dei tendini peroneali, flessori es estensori dalle dita e dell'alluce.
Non alterazione del rivestimento cartilagineo tibio-astragalico né della sotto stragalica.
Normorappresentati i legamenti del seno e del tarso e del tessuto adiposo che li contiene.
Non alterazione del tendine d'Achille.
Normo rappresentata la fascia plantare.
Non alterazioni del trofismo osseo.
In corrispondenza del profilo interno dello scafoide tarsale si apprezza immagine a densità simil ossea riferibile in prima ipotesi a osso accessorio in particolare osso navicolare accessorio.
Non si evidenziano alterazioni del tendine del tibiale posteriore che decorre in prossimità dello stesso e che è caratterizzato da impegno versamentale minimo nella sua guaina.
Fatto notare ciò: cosa ha il mio piede? Perché riesco a fare attività ma non giocare a pallone? C'è modo di farlo guarire?
Grazie per l'attenzione
[#1]
gentile signora,
l'ipotesi più probabile è che, oltre ad avere l'osso accessorio dello scafoide ( patologia a carattere malformativo ), l'evento traumatico abbia coinvolto strutture del sistema articolare del mesopiede, creando una sorta di "instabilità" avvertita esclusivamente in particolari sollecitazioni dinamiche quali nella pratica del football; oppure, più semplicemente, che l'osso accessorio scafoideo sia diventato "sintomatico" dopo il trauma.
Io proverei ad applicare un'ortesi plantare per sostegno di tipo dinamico della volta longitudinale mediale, e starei a vedere se la sintomatologia potrà recedere spontaneamente nel giro di 12 mesi. In caso contrario, si rivolga un'altra volta al suo ortopedico di fiducia per valutare il da farsi.
Le auguro di poter risolvere il disturbo nel migliore dei modi. Sono comunque a sua disposizione per ogni altra informazione vorrà avere.
Cordialità
l'ipotesi più probabile è che, oltre ad avere l'osso accessorio dello scafoide ( patologia a carattere malformativo ), l'evento traumatico abbia coinvolto strutture del sistema articolare del mesopiede, creando una sorta di "instabilità" avvertita esclusivamente in particolari sollecitazioni dinamiche quali nella pratica del football; oppure, più semplicemente, che l'osso accessorio scafoideo sia diventato "sintomatico" dopo il trauma.
Io proverei ad applicare un'ortesi plantare per sostegno di tipo dinamico della volta longitudinale mediale, e starei a vedere se la sintomatologia potrà recedere spontaneamente nel giro di 12 mesi. In caso contrario, si rivolga un'altra volta al suo ortopedico di fiducia per valutare il da farsi.
Le auguro di poter risolvere il disturbo nel migliore dei modi. Sono comunque a sua disposizione per ogni altra informazione vorrà avere.
Cordialità
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la tempestiva risposta.
Mi è stato detto da un altro ortopedico che è necessario rimuovere l'osso accessorio, cosa ne pensa lei di tale conclusione? Sa dirmi quali sono, eventualmente, i tempi di recupero dopo l'operazione? E' davvero impensabile tornare a giocare a pallone dopo un'operazione di quel tipo?
Per quanto riguarda il suo suggerimento invece potrebbe dirmi cosa va a fare praticamente un'ortesi plantare? Mi permette di giocare?
Grazie
Mi è stato detto da un altro ortopedico che è necessario rimuovere l'osso accessorio, cosa ne pensa lei di tale conclusione? Sa dirmi quali sono, eventualmente, i tempi di recupero dopo l'operazione? E' davvero impensabile tornare a giocare a pallone dopo un'operazione di quel tipo?
Per quanto riguarda il suo suggerimento invece potrebbe dirmi cosa va a fare praticamente un'ortesi plantare? Mi permette di giocare?
Grazie
[#3]
gentile signora,
le rispondo nel merito dei quesiti che pone:
1) la rimozione dell'osso accessorio scafoideo diventa indispensabile quando permane la sintomatologia nonostante i tentativi effettuati di trattamento conservativo. tale sintomatologia nella maggior parte dei casi è da riferire a sindrome conflittuale con la scarpa
2)tempi di recupero per intervento di "osteotomia
esezione con tenoplastica":un mese in assenza di carico, un altro mese per la fase di recupero funzionale; orientativamente, direi tre mesi per la ripresa dell'allenamento alla pratica sportiva
3) necessità dell'intervento per giocare al pallone: la possibilità di ripresa della pratica sportiva dopo intervento non è da escludersi
4) plantare: significa mettere nella scarpa un sostegno che vada a scaricare meccanicamente il peso del corpo sulla volta plantare composta appunto anche dallo scafoide
spero di averle tolto qualche dubbio
a disposizione per ulteriori repliche da parte sua
cordialità
le rispondo nel merito dei quesiti che pone:
1) la rimozione dell'osso accessorio scafoideo diventa indispensabile quando permane la sintomatologia nonostante i tentativi effettuati di trattamento conservativo. tale sintomatologia nella maggior parte dei casi è da riferire a sindrome conflittuale con la scarpa
2)tempi di recupero per intervento di "osteotomia
esezione con tenoplastica":un mese in assenza di carico, un altro mese per la fase di recupero funzionale; orientativamente, direi tre mesi per la ripresa dell'allenamento alla pratica sportiva
3) necessità dell'intervento per giocare al pallone: la possibilità di ripresa della pratica sportiva dopo intervento non è da escludersi
4) plantare: significa mettere nella scarpa un sostegno che vada a scaricare meccanicamente il peso del corpo sulla volta plantare composta appunto anche dallo scafoide
spero di averle tolto qualche dubbio
a disposizione per ulteriori repliche da parte sua
cordialità
[#4]
Ex utente
Approfitto della Sua gentilezza per aggiornarla riguardo al mio stato. Sono stata da un medico che ha tastato la situazione attraverso un piccolo macchinario che mandava delle scossette elettriche, è partito dal retro del ginocchio fin giù alla caviglia e ha individuato alcuni nervi credo accavallati. La situazione è migliorata di molto, durante e dopo l'allenamento (atletico) ora non ho più alcun dolore, riesco anche a giocare a calcio ma faccio ancora fatica a fare i cosidetti "contrasti" tipici del gioco del calcio. Come si dice? Ad ogni minimo contatto con la zona critica "vedo le stelle!".
Le fitte spontanee durante il giorno son rimaste ma non più sotto la pianta del piede ma solo nel punto X andando in su per la caviglia. Ma sono sopportabili.
La situazione è migliorata ma non è ancora ottimale. C'è qualche altro tipo di trattamento conservativo che posso fare per provare a risolvere il problema? Oltre all'ortesi plantare intendo, che suppongo abbia dei costi elevati.
Nel caso lo ritenga utile e necessario sarebbe possibile avere con Lei un contatto privato per una visita?
La ringrazio ancora per l'attenzione.
Le fitte spontanee durante il giorno son rimaste ma non più sotto la pianta del piede ma solo nel punto X andando in su per la caviglia. Ma sono sopportabili.
La situazione è migliorata ma non è ancora ottimale. C'è qualche altro tipo di trattamento conservativo che posso fare per provare a risolvere il problema? Oltre all'ortesi plantare intendo, che suppongo abbia dei costi elevati.
Nel caso lo ritenga utile e necessario sarebbe possibile avere con Lei un contatto privato per una visita?
La ringrazio ancora per l'attenzione.
[#5]
gentile signora,
mi sembra che la sua situazione stia migliorando...rimane il problema del dolore localizzato nella sede dello scafoide accessorio.
una terapia antalgica, quale quella applicata dal medico cui si è rivolta, può aiutarla a gestire favorevolmente il residuo stato infiammatorio.
circa la possibilità di applicare un plantare a sostegno della volta mediale, i costi non necessariamente devono essere "proibitivi", perchè a volte è sufficiente un modello prefabbricato del valore di qualche decina di euro
ad ogni modo, se vuole incontrarmi mi potrà contattare all'indirizzo g.delforno@g.mail.com
cordialità
mi sembra che la sua situazione stia migliorando...rimane il problema del dolore localizzato nella sede dello scafoide accessorio.
una terapia antalgica, quale quella applicata dal medico cui si è rivolta, può aiutarla a gestire favorevolmente il residuo stato infiammatorio.
circa la possibilità di applicare un plantare a sostegno della volta mediale, i costi non necessariamente devono essere "proibitivi", perchè a volte è sufficiente un modello prefabbricato del valore di qualche decina di euro
ad ogni modo, se vuole incontrarmi mi potrà contattare all'indirizzo g.delforno@g.mail.com
cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 67.8k visite dal 26/08/2010.
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