Insufficienza aortica e attività sportiva
Salve, mi chiamo Giuseppe e scrivo da Napoli, vi pongo un quesito che fino ad ora non ha trovato una risposta, secondo me, univoca e soddisfacente presso altre fonti.
Ho 35 anni e ho scoperto da 4 di avere una valvola aortica bicuspide con relativa insufficienza di grado "moderato", al momento, e fino allo scorso anno mi dicevano, non esserci indicazioni per un intervento e che avrei quindi dovuto fare una vita del tutto normale.
All'ultimo esame di qualche giorno fa (ecocardiogramma) è stato rilevato un variazione del ventricolo sinistro che è aumentato in 1 anno di 5 mm, uscendo cosi' giusto di questa misura oltre il massimo normale per età peso etc, oltre all'aumento della radice aortica a 4,2 e a un lieve aumento di tutto il vaso aortico.
Riferendo al cardiologo che corro per circa 20 minuti al giorno per 3 giorni la settimana a ritmo medio, mi ha consigliato di dimezzare o smettere tale pratica, in quanto normalmente comporta un aumento della dimensione del ventricolo sinistro, nel mia caso già "minacciato" dal difetto valvolare e che quindi potrebbe accellerare un eventuale ricorso alla chirurgia.
La mia impressione è che non abbia voluto nè vietare nè autorizzare questa mia pratica sportiva, dicendo mezzo si e mezzo no, ma la domanda a me pare di una semplicità assoluta : in presenza di valvolupatia dell'aorta di grado medio con dimensioni aumentare minimamente della base nonche del vaso aortico e del ventricolo sinistro è meglio fare o NON fare un'attività sportiva non-agonistica come lo jogging ci sono + vantaggi o + svantaggi? E se no, quale attività sarebbe eventualmente meglio indicata?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
Ho 35 anni e ho scoperto da 4 di avere una valvola aortica bicuspide con relativa insufficienza di grado "moderato", al momento, e fino allo scorso anno mi dicevano, non esserci indicazioni per un intervento e che avrei quindi dovuto fare una vita del tutto normale.
All'ultimo esame di qualche giorno fa (ecocardiogramma) è stato rilevato un variazione del ventricolo sinistro che è aumentato in 1 anno di 5 mm, uscendo cosi' giusto di questa misura oltre il massimo normale per età peso etc, oltre all'aumento della radice aortica a 4,2 e a un lieve aumento di tutto il vaso aortico.
Riferendo al cardiologo che corro per circa 20 minuti al giorno per 3 giorni la settimana a ritmo medio, mi ha consigliato di dimezzare o smettere tale pratica, in quanto normalmente comporta un aumento della dimensione del ventricolo sinistro, nel mia caso già "minacciato" dal difetto valvolare e che quindi potrebbe accellerare un eventuale ricorso alla chirurgia.
La mia impressione è che non abbia voluto nè vietare nè autorizzare questa mia pratica sportiva, dicendo mezzo si e mezzo no, ma la domanda a me pare di una semplicità assoluta : in presenza di valvolupatia dell'aorta di grado medio con dimensioni aumentare minimamente della base nonche del vaso aortico e del ventricolo sinistro è meglio fare o NON fare un'attività sportiva non-agonistica come lo jogging ci sono + vantaggi o + svantaggi? E se no, quale attività sarebbe eventualmente meglio indicata?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
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Per valutare la sua situazione si devono effettuare accertamenti specifici: ecocardiogramma da sforzo, cicloergometro massimale, eventuale holter (se ritenuto necessario per la concomitante presenza di aritmie) ...
Solo dopo uno specialista in cardiologia sportiva potrà dare un giudizio corretto. Tenga comunque presente che una blanda attività aerobica (20 minuti di corsa a ritmo medio sono sicuramente una "blanda attività aerobica") non ipertrofizza il ventricolo. Il mio consiglio è quello di rivolgersi al centro di cardiologia dello sport del Pol. Gemelli di Roma (Direttore Prof. Paolo Zeppilli) o all'Istituto Nazionale di Medicina dello Sport del CONI (Direttore Prof. Giovanni Caselli) e richiedere una consulenza specialistica: potrà così avere una risposta definitiva e corretta.
Dottor Sergio Lupo
Specialista in medicina dello sport
Solo dopo uno specialista in cardiologia sportiva potrà dare un giudizio corretto. Tenga comunque presente che una blanda attività aerobica (20 minuti di corsa a ritmo medio sono sicuramente una "blanda attività aerobica") non ipertrofizza il ventricolo. Il mio consiglio è quello di rivolgersi al centro di cardiologia dello sport del Pol. Gemelli di Roma (Direttore Prof. Paolo Zeppilli) o all'Istituto Nazionale di Medicina dello Sport del CONI (Direttore Prof. Giovanni Caselli) e richiedere una consulenza specialistica: potrà così avere una risposta definitiva e corretta.
Dottor Sergio Lupo
Specialista in medicina dello sport
Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la sollecitudine.
Dalla risposta mi pare di capire che, purtroppo, l'aumento del ventricolo, non si possa far risalire al fatto di fare jogging, dico purtroppo perche a sto punto devo pensare che sia un peggioramento che non posso influenzare aumentando o diminuendo tale attività.
Certamente, come dice lei, per avere una risposta di una certa attendibilità andrebbero effettuati esami mirati, ma data l'esigua importanza che riveste per me fare o non fare, credo che accettero'di "non fare" nella remota speranza che possa incidere in maniera se non positiva quantomeno neutra sul mio problema.
Vede, per qualche anno mi sono illuso, che magari non sarei stato sottoposto ad intervento, la paura è tanta, la prospettiva francamente mi terrorizza, ho cercato di far finta di nulla e il "correre" era un modo come un'altro di essere + "normale", purtroppo credo che le rassicurazioni sulla possibilità di non intervenire, siano piu da imputare all'inutilità di allarmare che ad una effettivà e concreta possibilità.
Dalla risposta mi pare di capire che, purtroppo, l'aumento del ventricolo, non si possa far risalire al fatto di fare jogging, dico purtroppo perche a sto punto devo pensare che sia un peggioramento che non posso influenzare aumentando o diminuendo tale attività.
Certamente, come dice lei, per avere una risposta di una certa attendibilità andrebbero effettuati esami mirati, ma data l'esigua importanza che riveste per me fare o non fare, credo che accettero'di "non fare" nella remota speranza che possa incidere in maniera se non positiva quantomeno neutra sul mio problema.
Vede, per qualche anno mi sono illuso, che magari non sarei stato sottoposto ad intervento, la paura è tanta, la prospettiva francamente mi terrorizza, ho cercato di far finta di nulla e il "correre" era un modo come un'altro di essere + "normale", purtroppo credo che le rassicurazioni sulla possibilità di non intervenire, siano piu da imputare all'inutilità di allarmare che ad una effettivà e concreta possibilità.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 18.4k visite dal 17/02/2004.
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