Chirurgia per iperpressione femoro-rotulea
Buongiorno, ho 34 anni ed ho fatto molto sport nella mia vita. Sono alto 170 e normolineo (67kg).
Vorrei, se possibile, presentarVi il mio problema, che mi perseguita da un anno e mezzo, impedendomi di fare sport,in particolare quello che mi appassiona di piu’’ ossia il podismo. Circa 8 mesi fa, finalmente, ho effettuato la risonanza magnetica (piu’volte indicata “non necessaria” dagli specialisti che avevo consultato). Questa la diagnosi:
“Iperpressione esterna in corrispondenza dell'articolazione femoro-rotulea nel ginocchio dx e sx”.
Ora premetto brevemente come si sono svolti i fatti: mi sono trasferito1,5 anni all’estero e non ho potuto fare sport. Al rientro in Italia ho ripreso ad allenarmi (abbastanza seriamente,4/5 volte settimanali).
Un giorno ho corso 21 Km. Tutto bene, salgo in macchina e quando scendo delle fitte lancinanti al ginocchio (tipo spillo piantato) mi impediscono di camminare. Mi metto sul letto e la sera passa tutto. In settimana mi alleno normalmente,senza riscontrare problemi. La domenica corro dinuovo 21 Km e tutto bene, salgo in macchina e quando scendo risento il dolore al ginocchio. Questa volta il giorno dopo ancora non riesco a camminare e per il dolore e vado al Pronto Soccorso. Inizio a consultare specialisti (4 e molto prestigiosi) ed anche un centro di medicina sportiva e riabilitazione (prestigioso anch’esso in Milano). Svolgo sedute quotidiane per quasi 2 mesi (allenamento del “vasto”,mobilitazione della rotula, laser ecc ecc).Ho ripreso a giocare a tennis sulla terra rossa, senza grossi problemi, se non un poco di fastidio certe volte. Da due settimane ho ripreso a correre, il dolore non e’ancora lancinante , ma lo percepisco e ieri sera ho avuto piu’fastidio del solito, anche correndo.
Ritengo , a questo punto, che questo tipo di terapie non producano gli effetti sperati. Io ho 34 anni e vorrei ancora correre. Ho letto che e’anche possibile intervenire chirurgicamente per modificare la morfologia dell’ambiente dove lavora la rotula. E’ un intervento consigliabile in questo caso? E’un intervento serio e problematico? In tal caso, prevede una riabilitazione particolarmente lunga? Il punto e’ che dopo quasi 2 anni ancora non ho risolto il problema e questo mi nuoce molto.
A questo punto sarei disposto a tutto, pur di risolvere definitivamente questo problema, spero che Voi possiate aiutarmi e ne sono convinto.
Vi ringrazio anticipatamente. Saluti.
Vorrei, se possibile, presentarVi il mio problema, che mi perseguita da un anno e mezzo, impedendomi di fare sport,in particolare quello che mi appassiona di piu’’ ossia il podismo. Circa 8 mesi fa, finalmente, ho effettuato la risonanza magnetica (piu’volte indicata “non necessaria” dagli specialisti che avevo consultato). Questa la diagnosi:
“Iperpressione esterna in corrispondenza dell'articolazione femoro-rotulea nel ginocchio dx e sx”.
Ora premetto brevemente come si sono svolti i fatti: mi sono trasferito1,5 anni all’estero e non ho potuto fare sport. Al rientro in Italia ho ripreso ad allenarmi (abbastanza seriamente,4/5 volte settimanali).
Un giorno ho corso 21 Km. Tutto bene, salgo in macchina e quando scendo delle fitte lancinanti al ginocchio (tipo spillo piantato) mi impediscono di camminare. Mi metto sul letto e la sera passa tutto. In settimana mi alleno normalmente,senza riscontrare problemi. La domenica corro dinuovo 21 Km e tutto bene, salgo in macchina e quando scendo risento il dolore al ginocchio. Questa volta il giorno dopo ancora non riesco a camminare e per il dolore e vado al Pronto Soccorso. Inizio a consultare specialisti (4 e molto prestigiosi) ed anche un centro di medicina sportiva e riabilitazione (prestigioso anch’esso in Milano). Svolgo sedute quotidiane per quasi 2 mesi (allenamento del “vasto”,mobilitazione della rotula, laser ecc ecc).Ho ripreso a giocare a tennis sulla terra rossa, senza grossi problemi, se non un poco di fastidio certe volte. Da due settimane ho ripreso a correre, il dolore non e’ancora lancinante , ma lo percepisco e ieri sera ho avuto piu’fastidio del solito, anche correndo.
Ritengo , a questo punto, che questo tipo di terapie non producano gli effetti sperati. Io ho 34 anni e vorrei ancora correre. Ho letto che e’anche possibile intervenire chirurgicamente per modificare la morfologia dell’ambiente dove lavora la rotula. E’ un intervento consigliabile in questo caso? E’un intervento serio e problematico? In tal caso, prevede una riabilitazione particolarmente lunga? Il punto e’ che dopo quasi 2 anni ancora non ho risolto il problema e questo mi nuoce molto.
A questo punto sarei disposto a tutto, pur di risolvere definitivamente questo problema, spero che Voi possiate aiutarmi e ne sono convinto.
Vi ringrazio anticipatamente. Saluti.
[#1]
Forse, visto che non è un atleta "professionista", sarebbe meglio non correre ... e dedicarsi ad un'altra attività fisica.
La sindrome da iperpressione rotulea si cura con ginnastica specifica, fisioterapia, eventuale uso di plantari ... (come del resto ha fatto). Se non si hanno i risultati sperati un intervento potrebbe risolvere la situazione, ma io personalmente non penso che sia una soluzione ottimale, sia per i tempi di recupero che per il fatto che comunque mi sembra una soluzione esagerata nel suo caso. E' ovvio che lei può decidere e pensare diversamente e in questo caso deve affidarsi ad un buon chirurgo ortopedico e seguire le sue indicazioni.
Dottor Sergio Lupo
La sindrome da iperpressione rotulea si cura con ginnastica specifica, fisioterapia, eventuale uso di plantari ... (come del resto ha fatto). Se non si hanno i risultati sperati un intervento potrebbe risolvere la situazione, ma io personalmente non penso che sia una soluzione ottimale, sia per i tempi di recupero che per il fatto che comunque mi sembra una soluzione esagerata nel suo caso. E' ovvio che lei può decidere e pensare diversamente e in questo caso deve affidarsi ad un buon chirurgo ortopedico e seguire le sue indicazioni.
Dottor Sergio Lupo
Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com
[#2]
Forse, visto che non è un atleta "professionista", sarebbe meglio non correre ... e dedicarsi ad un'altra attività fisica.
La sindrome da iperpressione rotulea si cura con ginnastica specifica, fisioterapia, eventuale uso di plantari ... (come del resto ha fatto). Se non si hanno i risultati sperati un intervento potrebbe risolvere la situazione, ma io personalmente non penso che sia una soluzione ottimale, sia per i tempi di recupero che per il fatto che comunque mi sembra una soluzione esagerata nel suo caso. E' ovvio che lei può decidere e pensare diversamente e in questo caso deve affidarsi ad un buon chirurgo ortopedico e seguire le sue indicazioni.
Dottor Sergio Lupo
La sindrome da iperpressione rotulea si cura con ginnastica specifica, fisioterapia, eventuale uso di plantari ... (come del resto ha fatto). Se non si hanno i risultati sperati un intervento potrebbe risolvere la situazione, ma io personalmente non penso che sia una soluzione ottimale, sia per i tempi di recupero che per il fatto che comunque mi sembra una soluzione esagerata nel suo caso. E' ovvio che lei può decidere e pensare diversamente e in questo caso deve affidarsi ad un buon chirurgo ortopedico e seguire le sue indicazioni.
Dottor Sergio Lupo
[#3]
Sono d'accordo con il collega e penso che l'intervento di artroscopia e ev. lateral release possa giovarle; i tempi di recupero non sono un problema;sono disposto ad operarla ma è necessario visitarla e visionare la RMN per essere sicuri della indicazione e del trattamento;
distinti saluti
distinti saluti
Matteo Bianchi
[#4]
Ex utente
Grazie mille,
una cosa pero'non mi e'molto chiara:
Il dott. Lupo mi sembra sconsigliare l'intervento: "ma io personalmente non penso che sia una soluzione ottimale, sia per i tempi di recupero che per il fatto che comunque mi sembra una soluzione esagerata nel suo caso".
Il dott. Bianchi invece, pare trovarlo vantaggioso: " penso che l'intervento di artroscopia e ev. lateral release possa giovarle; i tempi di recupero non sono un problema".
Ovviamente, come possono immaginare, mi piacerebbe molto poter continuare a correre. Ad oggi, pero', non ho trovato soluzioni al problema (ambo le ginocchia).
Un intervento del genere garantisce risultati positivi?
Ed in tal caso, potrei riprendere a correre normalmente, senza conseguenze?
Siccome vivo all' estero ma sono in Italia per periodi di circa 1 mese, questi tempi sarebbero sufficienti??
Come sono quantificabili questi tempi (visita-diagnosi-tempi di attesa-intervento-eventuale riabilitazione/convalescenza-ripresa attivita' normali)?
Grazie Mille
Distinti Saluti
Andrea Pilotti
una cosa pero'non mi e'molto chiara:
Il dott. Lupo mi sembra sconsigliare l'intervento: "ma io personalmente non penso che sia una soluzione ottimale, sia per i tempi di recupero che per il fatto che comunque mi sembra una soluzione esagerata nel suo caso".
Il dott. Bianchi invece, pare trovarlo vantaggioso: " penso che l'intervento di artroscopia e ev. lateral release possa giovarle; i tempi di recupero non sono un problema".
Ovviamente, come possono immaginare, mi piacerebbe molto poter continuare a correre. Ad oggi, pero', non ho trovato soluzioni al problema (ambo le ginocchia).
Un intervento del genere garantisce risultati positivi?
Ed in tal caso, potrei riprendere a correre normalmente, senza conseguenze?
Siccome vivo all' estero ma sono in Italia per periodi di circa 1 mese, questi tempi sarebbero sufficienti??
Come sono quantificabili questi tempi (visita-diagnosi-tempi di attesa-intervento-eventuale riabilitazione/convalescenza-ripresa attivita' normali)?
Grazie Mille
Distinti Saluti
Andrea Pilotti
[#5]
Gentile Sig Pilotti, mi inserisco in questo "dibattito" e spezzo una lancia in favore del Dottor Lupo. Anch'io penso all'intervento come ultima istanza sulla base di un ragionamento fisiopatologico complesso: ritengo infatti che la manifestazione algica da alterato carico rotuleo ebba avere una causa remota in un disturbo posturale, compensto per un certo periodo, che per causa sopravvenute si rende evidente ad un certo momento.Personalmente ritengo che prima dell'intervento sarebbe opportuno almeno studiare la postura e, ove possibile, correggerla. Consideri quanto detto in modo assolutamente generico poichè mi guardo bene dal dare consigli senza avere una visione diretta del caso.
Cordiali saluti.
Dr. Carlo de Michele
Cordiali saluti.
Dr. Carlo de Michele
dr. Carlo de Michele
Medico Internista
Spec in Medicina dello Sport
Medicina Manuale Osteopatica
info@studiosintesis.it
www. studiosintesis.it
[#6]
buongiorno Sig Pilotti, ho letto attentamente la discussione attorno al suo caso clinico e mi trovo in ttale accordo con il Dr De Michele.
un intervento chirurgico se eseguito senza tenere conto di eventuali disturbi posturali potrebbe non avere il risultato sperato, ma comunque è utile una valutazione specialistica prima di procedere oltre, cordialmente
Dr. Moioli
un intervento chirurgico se eseguito senza tenere conto di eventuali disturbi posturali potrebbe non avere il risultato sperato, ma comunque è utile una valutazione specialistica prima di procedere oltre, cordialmente
Dr. Moioli
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 12.4k visite dal 16/03/2007.
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