Nuove terapie per l'insonnia

Cari dottori,

apro un consulto per sapere se, in base alle vostre informazioni e aggiornamenti, avete più notizie di noi semplici pazienti sulle terapie "del futuro" riguardanti i disturbi del sonno, specialmente quelli concernenti i disordini del ritmo circadiano.


Parlo di farmaci come il Ramelteon, il Tasimelteon, il Suvorexant, il Lemborexant...

In altri Paesi questi farmaci sono già disponibili e potrebbero costituire una valida alternativa alle benzodiazepine o ad altri farmaci di natura ipnoinducente, come alcuni antidepressivi o neurolettici.
Che poi, in altri Stati c'è anche la disponibilità di antistaminici di prima generazione qui in Italia rimossi dal commercio, elemento questo che peggiora ulteriormente la situazione per gli italiani insonni.


Il problema degli antidepressivi usati per trattare i disturbi del sonno è che essi tendono spesso ad abbassare troppo la pressione, dare forte sonnolenza residua il giorno dopo (rischio di incidenti se ci si mette alla guida), causare priapismo etc.


I neurolettici, senza entrare troppo nel dettaglio perché sarebbe poco etico, sono noti per i disturbi di natura extrapiramidale.


Le benzodiazepine donano una qualità del sonno a mio giudizio eccellente, da sogno, ma sappiamo che esse restano medicinali da relegare a un uso breve nel tempo, per via dei rischi di tolleranza farmacologica purtroppo...

Sapete illuminarmi riguardo novità su molecole diverse che potrebbero arrivare, dopo approvazione, in Italia?


Ringrazio per le risposte che potrete darmi! Un caro saluto
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Buongiorno,

Mi sembra come potrebbe esserci qualcosa che non va nel contesto della architettura del suo sonno... per quel che posso pensare nel contesto di un consulto a distanza e le relative limitazioni a questo connesso.

L'inter diagnostico secondo Linee Guida prevede una preliminare Visita Neurologica con esperto certificato (membro come chi le scrive della Associazione Italiana Medicina del Sonno) in Medicina del Sonno.

E la successiva esecuzione di uno Studio Strumentale del Suo Sonno mediante una "EEG-Polisonnografia con ipnogramma", esame che fornirà numerosi dati multi-mediali, cardio-respiratori, elettroencefalografici ed in particolare circa la architettura del suo sonno (dato quest'ultimo desumibile dall'Ipnogramma ed ottenibile solamente mediante la tipologia di esame suddetto !!

Leggere:
https://www.medicitalia.it/blog/neurologia/6822-medicina-del-sonno-polisonnografia-vera-vs-monitoraggio-cardio-respiratorio-chiarezza.html

Leggo che risiede a Roma dove io esercito. Non sarà difficile organizzare quanto suddetto.

Una volta individuato il vulnus nell'ambito del suo sonno sarà il momento di programmare un trattamento "mirato" ai suoi disturbi.

Circa quel che Lei chiama "le terapie del futuro" a base di "agonisti dei recettori della Melatonina" avrà letto come i medesimi, alcuni già, in uso sono gravati da effetti collaterali frequenti e severi. Pertanto mi sembra come sia il caso di attendere ulteriori trials prima della loro assunzione.

Leggere:
https://en.wikipedia.org/wiki/Melatonin_receptor_agonist#Drug_design_and_development

Circa le attuali terapie in uso nel nostro Paese nei "Disturbi nel e del Sonno" con i Disturbi del Ritmo Circadiano non sono necessariamente basati sull'uso di "...benzodiazepine o ad altri farmaci di natura ipnoinducente, come alcuni antidepressivi o neurolettici...".

Esistono sostanze "mirate" da usare una volta documentato il vulnus nell'architettura del sonno una volta differenti da quelle che Lei sopra riferisce.
Inoltre molto importante è una "corretta ed adeguata del igiene del sonno".

Pertanto, come è ovvio, prima una corretta diagnosi clinica supportata da uno studio strumentale del sonno ed a seguire un trattamento "mirato".

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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