Medicina del lavoro

Gentili dottori,
è da circa due anni che accuso una forte astenopatia ad entrambi gli occhi... Ho effettuato tantissime visite e fortunatamente non ho nulla fuori dalla norma, eccetto questo gran dolore oculare.
I sintomi sono una marcato fotofobia, dolore quando metto a fuoco, senso di pesantezza nelle palpebre superiori, e visione appannata.
È diventata una situazione abbastanza invalidante perché non si può vivere con un continuo dolore che non se ne va mai, ogni giorno è identico.
Ora mi chiedo, siccome tutto è sorto dal momento che la mia azienda ha cambiato capannone, e io ufficio, e considerato che quando riposo a casa più di una settimana con le ferie dopo circa 10 giorni riesco a stare meglio, potrebbe essere l'illuminazione dei neon posizionati nel mio ufficio?
Il solaio è rivestito con il cartongesso, quindi è abbastanza basso, inoltre hanno posizionato sopra la mia testa, 4 grandi Neon industriali con luce bianca, gli stessi usati all'interno del capannone della produzione.
Quando guardo verso l'alto è come se le loro radiazioni uv mi provocassero delle piccole ustioni.
È a norma questa illuminazione?
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Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.3k 118
Gentile utente,
è giusto in primo luogo, anche per tranquillizzarla, precisare che le luci al neon hanno un rischio solo teorico di emettere radiazioni ultraviolette sulla loro superfice ed essere un dannose per l'uomo.
Detto questo, la postazione di lavoro al videoterminale non è soltanto il pc, la scrivania e la sedia. L'ergonomia complessiva della postazione di lavoro al videoterminale prevede anche una corretta illuminazione, sia naturale che artificiale; corretta sia in termini di intensità che di orientamento.
Certamente una cattiva illuminazione (e per cattiva non si intende necessariamente insufficiente) può generare disconfort nell'operatore e a lungo andare causare la comparsa di sintomi oculari e visivi di vario tipo e intensità che, nel loro complesso, prendono il nome di astenopia.
Le consiglio di richiedere al suo datore di lavoro una rivalutazione delle condizioni di illuminazione del suo ufficio. Nel contempo, richieda anche una visita straordinaria con il medico competente a cui riferirà dei suoi sintomi e della modalità di insorgenza. Il medico competente potrà, se lo riterrà opportuno, effettuare un sopralluogo mirato alla sua postazione di lavoro ed eventualmente dare indicazioni al datore di lavoro relativamente all'illuminazione, alle condizioni microclimatiche e alla postazione propria del videoterminale.
Cordiali saluti

Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro

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Utente
Utente
Gentile dottor Domenico la ringrazio per la risposta! È stato davvero gentile e disponibile a dedicarmi un po' del suo tempo. Innanzitutto mi ha tranquillizzato perché mi pare di aver capito che i sintomi che accuso se dovuti all'illuminazione sono remissivi anche se abbastanza dolorosi e fastidiosi.
Ho esposto il problema ai mie datori e mi cambieranno i vecchi neon industriali con delle lampade idonee da ufficio. Forse il problema è anche la disposizione dei 4 neon a luce bianca che sono perpendicolari alla mia scrivania, scrivania grigio chiaro che riflette tantissima luce (mi pare di lavorare sopra un lago). Poi il solaio rivestito di cartongesso è molto basso, ed essendo appesi i neon scendono di altri 40 cm circa. Detto ciò le dico anche che il mio occhio è operato perché 10 anni fa ho effettuato la PRK per correggere 6 gradi di miopia ad occhio.. Questo può rendermi più delicata e sensibile? Avevo già espresso al mio medico del lavoro questa situazione, in quanto lui stesso mi disse di farmi vedere perché nel giro di un anno la mia vista era calata tantissimo (mi pare mi 6 decimi), quindi mi sono fatta visitare da una marea di dottori dall'oculista al reumatologo e fortunatamente è tutto perfetto. L'oculista mi ha detto che l'occhio non ha nulla è solo leggermente rosso e lucido, che è sotto sforzo, oppure che devo cercare delle cause altrove, cause che deduco ormai non ci siano visto le innumerevoli visite successive andate bene. La mia dottoressa di famiglia mi ha suggerito di effettuare una visita con un medico del lavoro esterno, e di seguire poi la prassi. Può andare come successivo passaggio? Grazie ancora
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Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.3k 118
Gentile utente,
In assenza di patologie, se i suoi disturbi dipendono da problemi di illuminazione sul posto di lavoro, risolti questi, i disturbi dovrebbero cessare.
Da quanto mi dice, il datore di lavoro sembra disponibile a migliorare la postazione. Oltre a sostituire i corpi illuminanti, credo sia utile rivedere la loro disposizione. In linea generale, tenga presente che è buona norma posizionare i corpi illuminanti in modo che la luce all’operatore arrivi dai lati. La luce proveniente dal davanti dell’operatore gli provocherebbe abbagliamento. La luce proveniente da dietro dell’operatore provocherebbe fastidiosi riflessi sullo schermo (le confido un piccolo trucco: per evidenziare eventuali riflessi sullo schermo, semplicemente provi a cercarli quando lo schermo è spento. A schermo acceso non sono evidenti ma provocano ugualmente disagio visivo).
Concordo con il suo oculista sul fatto che probabilmente i suoi disturbi sono causati da continua necessità di accomodamento pupillare con conseguente affaticamento dei muscoli intrinseci dell’occhio con arrossamento, lacrimazione e dolore retrobulbare.
Non ritengo invece utile rivolgersi ad un medico del lavoro esterno che potrebbe solo darle un parere ma che non sarebbe vincolante per il datore di lavoro.
Le rinnovo il consiglio di richiedere una nuova visita con il medico competente dell’azienda e, se le sue conclusioni non dovessero trovarla d’accordo, può proporre ricorso all’organo di vigilanza della asl competente per territorio che valuterà il caso ed emetterà un proprio parere, questo sì vincolante per il datore di lavoro. Ma confido non sarà necessario arrivare a questa estrema soluzione.
Un ultimo consiglio: rispetti scrupolosamente le pause dall’impegno al VDT previste dalla legge (15 minuti ogni due ore di applicazione continua al VDT e, ogni qualvolta il lavoro glielo consente, rilassi i suoi muscoli degli occhi guardando per qualche minuto verso una parete lontana e di superficie chiara.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Io dottore proprio non credevo che un disconfort lavorativo potesse creare tutti questi problemi. Ma ormai è due anni che mi porto dietro questi sintomi, da quando in effetti ho cambiato capannone/ufficio. Inoltre all'inizio mi bastava qualche giorno di riposo per riprendermi e attenuare in sintomi, invece ora arrivo al Venerdi' stremata, e per stare meglio devi stare a casa minimo una settimana.
Seguiro' senza dubbio tutti i suoi consigli!!!!!
per ora inattesa dell' elettricista ho messo in ufficio una lampada da terra con luce calda molto bassa, ed ho tolto il NEON che da proprio sopra la mia testa, ed inoltre ho coperto la scrivania chiara con un cartoncino marrone che mi evita i riflessi!! e devo dire che sto gia' molto ma molto meglio!!!
Le dico anche, che una delle pareti del mio ufficio che mi rimane sul lato destro è una grande vetrata (larga circa 3 metri), questa è sempre stata coperta dalle tapparelle, però anche questa causa molti riflessi.
Da questa finestra ogni tanto guardo fuori cosi' come mi ha consigliato riposo l'occhio, ed effettuo delle pause regolari.

Grazie mille dei preziosi consigli
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Utente
Utente
Gentile dottore,
approfitto della sua disponibilita' per farle un ulteriore domanda;
erroneamente ho definito neon le lampade che ho in ufficio, in realta' sono lampade tubulari fluorescenti philip T8 da 30 w, 2400 lumen ciascuna, in totale sono 4 i tubi.
Queste possono emettere radiazioni uv?? Secondo me sono decisamente troppe per 20 mq, messe su un solaio alto 2,70 metri.
Ho letto che sono lampade che producono una minima quantita' di mercurio, è vero?

Saluti
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Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.3k 118
Le lampade che ha menzionato non emettono raggi UV.
Relativamente all'intensità non saprei darle una risposta precisa in quanto nei calcoli è necessario prendere in considerazione diversi fattori.
Relativamente alla presenza di mercurio, non è detto che sia presente; se presente, certamente lo è in minima quantità (quantitativi importanti sono ormai da oltre un decennio banditi dal commercio). Il rischio dovuto al mercurio non è presente nelle normali condizioni di utilizzo ma solo se la lampada si rompe rilasciando i gas e i metalli presenti all'interno.
Cordiali saluti
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