Esonero mascherina
Buongiorno,
sono un disabile con invalidità al 75% pluripatologico e fra le varie patologie ho sordità e gravi problemi respiratori, proprio a causa di questi ultimi ho ricevuto certificato medico dal mio curante che mi esonera dal portare la mascherina così come previsto dal dpcm del 26 aprile 2020.
Sono assunto come categoria protetta e al lavoro il medico competente dice che tale esonero non vale sul posto di lavoro, e siccome faccio il magazziniere non posso lavorare in smart workin, inoltre nella prima parte ho usufruito della V07 stando a casa ora non c'è e più tale opzione per chi ha legge 104 art 3 comma1.
Cosa posso fare?
Grazie
sono un disabile con invalidità al 75% pluripatologico e fra le varie patologie ho sordità e gravi problemi respiratori, proprio a causa di questi ultimi ho ricevuto certificato medico dal mio curante che mi esonera dal portare la mascherina così come previsto dal dpcm del 26 aprile 2020.
Sono assunto come categoria protetta e al lavoro il medico competente dice che tale esonero non vale sul posto di lavoro, e siccome faccio il magazziniere non posso lavorare in smart workin, inoltre nella prima parte ho usufruito della V07 stando a casa ora non c'è e più tale opzione per chi ha legge 104 art 3 comma1.
Cosa posso fare?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Questa è una problematica che sempre più spesso ci troviamo, noi medici competenti, a dover affrontare visto che le istituzioni non hanno ritenuto di prorogare la possibilità dei soggetti fragili di rimanere tutelati al domicilio nei casi in cui non è applicabile il lavoro agile.
Non vi sono soluzioni valide per tutti. Nei casi che mi sono trovato ad affrontare simili al suo, in alcuni casi sono riuscito, con la collaborazione del datore di lavoro, a trovare una collocazione in cui il distanziamento consentiva di limitare l’uso della mascherina soltanto in alcune situazioni, in altri casi ciò non è stato possibile e si è dovuto ricorrere ad altre soluzioni per consentire al lavoratore di rimanere al domicilio (es. cassa integrazione ove applicabile).
In casi estremi ho dovuto prendere anche in considerazione la possibilità di esprimere un giudizio di temporanea non idoneità alla mansione ma in tal caso il medico curante dovrebbe emettere una certificazione di malattia.
Cordiali saluti
Questa è una problematica che sempre più spesso ci troviamo, noi medici competenti, a dover affrontare visto che le istituzioni non hanno ritenuto di prorogare la possibilità dei soggetti fragili di rimanere tutelati al domicilio nei casi in cui non è applicabile il lavoro agile.
Non vi sono soluzioni valide per tutti. Nei casi che mi sono trovato ad affrontare simili al suo, in alcuni casi sono riuscito, con la collaborazione del datore di lavoro, a trovare una collocazione in cui il distanziamento consentiva di limitare l’uso della mascherina soltanto in alcune situazioni, in altri casi ciò non è stato possibile e si è dovuto ricorrere ad altre soluzioni per consentire al lavoratore di rimanere al domicilio (es. cassa integrazione ove applicabile).
In casi estremi ho dovuto prendere anche in considerazione la possibilità di esprimere un giudizio di temporanea non idoneità alla mansione ma in tal caso il medico curante dovrebbe emettere una certificazione di malattia.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
Buongiorno gentile Dottore,
Grazie del celere ed esaustivo riscontro.
Chiedo un ulteriore quesito premetto che lavoro da 4 anni nella medesima azienda ma cambiando la proprietà è cambiato anche il medico competente e mi trovo con idoneità con limitazioni che prima citavano movimentazione manuale dei carichi non superiori a 9kg, iperflessione del tronco>50 , non esporre a broncoirritanti, non esporre a sbalzi termici, evitare guida a scopo professionale, evitare lavori in altezza >2mt, rumore >80 dcb, indicata alternanza posturale, indossare abiti da lavoro solo in cotone100%.
Ora il nuovo medico pochi giorni fa ha riportato solo: può movimentare carichi manuale max15kg come da NIOSH 0,85, non esporre direttamente a broncoirritanti , si consiglia se possibile abiti in cotone.
ORA LA MIA DOMANDA È : quindi prima alzavo fino a 9kg ora 15?
Inoltre già più volte ho avuto reazioni da dermatite atopica causato dal indossare abiti in poliestere che mi obbligano ad indossare.
E le altre prescrizioni valide nei 3 anni successivi non sono più valide?
Luogo di lavoro inverno dai 7 ai 10 gradi centigradi estate dai 30 ai 40.
Premetto che la mia situazione di salute non è mutata anzi semmai peggiorata. ( riguardo alla movimentazione manuale di carichi ho ernia discale l5s1 e cedimenti vertebrali d8 d9 con osteoporosi)
Grazie immensamente del tempo dedicatomi.
Grazie del celere ed esaustivo riscontro.
Chiedo un ulteriore quesito premetto che lavoro da 4 anni nella medesima azienda ma cambiando la proprietà è cambiato anche il medico competente e mi trovo con idoneità con limitazioni che prima citavano movimentazione manuale dei carichi non superiori a 9kg, iperflessione del tronco>50 , non esporre a broncoirritanti, non esporre a sbalzi termici, evitare guida a scopo professionale, evitare lavori in altezza >2mt, rumore >80 dcb, indicata alternanza posturale, indossare abiti da lavoro solo in cotone100%.
Ora il nuovo medico pochi giorni fa ha riportato solo: può movimentare carichi manuale max15kg come da NIOSH 0,85, non esporre direttamente a broncoirritanti , si consiglia se possibile abiti in cotone.
ORA LA MIA DOMANDA È : quindi prima alzavo fino a 9kg ora 15?
Inoltre già più volte ho avuto reazioni da dermatite atopica causato dal indossare abiti in poliestere che mi obbligano ad indossare.
E le altre prescrizioni valide nei 3 anni successivi non sono più valide?
Luogo di lavoro inverno dai 7 ai 10 gradi centigradi estate dai 30 ai 40.
Premetto che la mia situazione di salute non è mutata anzi semmai peggiorata. ( riguardo alla movimentazione manuale di carichi ho ernia discale l5s1 e cedimenti vertebrali d8 d9 con osteoporosi)
Grazie immensamente del tempo dedicatomi.
[#3]
Gentile utente,
Come ben comprenderà, non conoscendo a fondo la tipologia e l’entità dei rischi presenti nella sua mansione né i deficit funzionali derivanti dalle patologie di cui lei patisce, mi è impossibile esprimere un parere sui giudizi espressi dai colleghi che l’hanno visitata.
Le ricordo però che, ove il giudizio del medico competente non dovesse trovarla d’accordo, può proporre ricorso all’organo di vigilanza della asl competente per territorio. L’organo di vigilanza potrà confermare, modificare o revocare il giudizio del medico competente.
Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni da quando le é stato comunicato il giudizio del medico competente.
Cordiali saluti
Come ben comprenderà, non conoscendo a fondo la tipologia e l’entità dei rischi presenti nella sua mansione né i deficit funzionali derivanti dalle patologie di cui lei patisce, mi è impossibile esprimere un parere sui giudizi espressi dai colleghi che l’hanno visitata.
Le ricordo però che, ove il giudizio del medico competente non dovesse trovarla d’accordo, può proporre ricorso all’organo di vigilanza della asl competente per territorio. L’organo di vigilanza potrà confermare, modificare o revocare il giudizio del medico competente.
Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni da quando le é stato comunicato il giudizio del medico competente.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 03/12/2020.
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