Abilità al lavoro
Buongiorno... volevo chiedere un informazione circa quanto accaduto sul posto di lavoro... eseguiti due interventi chirurgici (il primo discectomia ed il secondo microdiscectomia) alla colonna vertebrale, ne deve seguire un terzo di artrodesi con stabilizzazione, per recidiva di ernia, compressione radicolare, materiale cicatriziale e protusione, il medico del lavoro a seguito di visita e presa conoscenza del mio stato fisico, e informato anche sulla terapia del dolore con assunzione di farmaci oppiacei, ha ritenuto che io fossi idoneo ad ogni mansione lavorativa (magazziniere) quando invece il medico chirurgo, ovvero colui che dovrà eseguire il terzo intervento, attraverso un certificato mi ha ritenuto inidoneo, in quanto ho difficoltà a deambulare, deficit di forza, lo stesso mi riferiva che il certificato andava preso in considerazione in sede di visita dal medico del lavoro, ma così nn è stato. Chiedo se tale è da considerarsi correttamente professionale o non?
Grazie
Grazie
[#1]
Gentile utente,
come ben comprenderà, non è questa la sede nè è mia consuetudine giudicare l'operato di colleghi.
In questa sede le posso dare le indicazioni di legge di cui può disporre nel caso in cui non si trovi d'accordo (come appare chiaro dalle sue parole) con il giudizio espresso dal medico competente.
Avverso il giudizio del medico competente, ai sensi dell'articolo 41, comma 9 del Dlgs 81/08, lei può proporre ricorso all'organo di vigilanza dalla asl competente per territorio, entro il termine massimo di trenta giorni da quando le è stato comunicato il giudizio.
L'organo di vigilanza, dopo aver espletato tutte le azioni che riterrà necessarie (es. visita medica, acquisizione di documentazione sanitaria, acquisizione di documentazione inerente la valutazione dei rischi aziendali, ecc.) emetterà il proprio giudizio che potrà confermare, modificare o revocare quello del medico competente.
Cordiali saluti
come ben comprenderà, non è questa la sede nè è mia consuetudine giudicare l'operato di colleghi.
In questa sede le posso dare le indicazioni di legge di cui può disporre nel caso in cui non si trovi d'accordo (come appare chiaro dalle sue parole) con il giudizio espresso dal medico competente.
Avverso il giudizio del medico competente, ai sensi dell'articolo 41, comma 9 del Dlgs 81/08, lei può proporre ricorso all'organo di vigilanza dalla asl competente per territorio, entro il termine massimo di trenta giorni da quando le è stato comunicato il giudizio.
L'organo di vigilanza, dopo aver espletato tutte le azioni che riterrà necessarie (es. visita medica, acquisizione di documentazione sanitaria, acquisizione di documentazione inerente la valutazione dei rischi aziendali, ecc.) emetterà il proprio giudizio che potrà confermare, modificare o revocare quello del medico competente.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 978 visite dal 05/08/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.