Pterigio malattia del lavoro
Salve.
Spero che qualcuno mi risponda.
Dopo sei anni di lavoro come bagnino di salvataggio durante la stagione estiva ho sviluppato pterigio, io non sapevo neanche cosa fosse e che potesse essere una conseguenza della troppa esposizione ai raggi UV, considerando che prima di lavorare abbiamo tutti fatto una visita medica ma il medico si è solo limitato a consigliarci di mettere la crema e nulla più, mi chiedo: ma è possibile fare risultare lo pterigio come malattia del lavoro?
Mi sembra ingiusto che io ora debba sottopormi a stress per una eventuale operazione, probabilmente da un privato con spese a mio carico tra l' altro.
Nessuno mi ha informato di questo rischio, di chi è la responsabilità?
Si può ottenere un risarcimento?
Spero che qualcuno mi risponda.
Dopo sei anni di lavoro come bagnino di salvataggio durante la stagione estiva ho sviluppato pterigio, io non sapevo neanche cosa fosse e che potesse essere una conseguenza della troppa esposizione ai raggi UV, considerando che prima di lavorare abbiamo tutti fatto una visita medica ma il medico si è solo limitato a consigliarci di mettere la crema e nulla più, mi chiedo: ma è possibile fare risultare lo pterigio come malattia del lavoro?
Mi sembra ingiusto che io ora debba sottopormi a stress per una eventuale operazione, probabilmente da un privato con spese a mio carico tra l' altro.
Nessuno mi ha informato di questo rischio, di chi è la responsabilità?
Si può ottenere un risarcimento?
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Gentile utente,
La formazione dello pterigio, anche se le cause non sono del tutto note, può essere favorita dalla prolungata esposizione al sole ma anche da secchezza cronica dell’occhio con ripetute irritazioni.
Certamente nella sua mansione l’esposizione al sole è protratta per cui ritengo ci possano essere i presupposti perché tale patologia venga riconosciuta come malattia professionale. Naturalmente il riconoscimento non è automatico ma dovrà essere ratificato dall’INAIL che, ricevuta la denunzia, farà le sue valutazioni circa il nesso causale tra il lavoro svolto e la patologia. Se riconosciuto, lei verrà risarcito per il danno subito.
Per tale scopo le consiglio di rivolgersi ad un patronato per tutta l’assistenza medico-legale necessaria.
È fuor di dubbio infine che, nell’ambito della formazione e informazione relativa alla sicurezza, sarebbe stato utile evidenziare i possibili danni causati dalla prolungata esposizione al sole non soltanto per la cute ma anche per gli occhi con la raccomandazione di proteggerli con adeguate lenti.
Cordiali saluti
La formazione dello pterigio, anche se le cause non sono del tutto note, può essere favorita dalla prolungata esposizione al sole ma anche da secchezza cronica dell’occhio con ripetute irritazioni.
Certamente nella sua mansione l’esposizione al sole è protratta per cui ritengo ci possano essere i presupposti perché tale patologia venga riconosciuta come malattia professionale. Naturalmente il riconoscimento non è automatico ma dovrà essere ratificato dall’INAIL che, ricevuta la denunzia, farà le sue valutazioni circa il nesso causale tra il lavoro svolto e la patologia. Se riconosciuto, lei verrà risarcito per il danno subito.
Per tale scopo le consiglio di rivolgersi ad un patronato per tutta l’assistenza medico-legale necessaria.
È fuor di dubbio infine che, nell’ambito della formazione e informazione relativa alla sicurezza, sarebbe stato utile evidenziare i possibili danni causati dalla prolungata esposizione al sole non soltanto per la cute ma anche per gli occhi con la raccomandazione di proteggerli con adeguate lenti.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 10/06/2020.
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