Individuazione lavoratore fragile in materia di coronavirus
Buongiorno, sono una paziente cinquantenne affetta da carenza congenita di Antitrombina III e proteina C che mi ha causato due trombosi venose profonde (poplitea e iliaca aggettante nella cava) con conseguente embolia polmonare e posizionamento di filtro cavale di Greenfield nel 1989.
Da allora sono in terapia anticoagulante con Coumadin.
Soffro di ipertensione per la quale assumo lobivon e di asma bronchiale cronica dall'infanzia non allergica che tratto con foster ogni giorno mattina e sera.
Ho altre patologie quali una diffusa artrosi multidistrettuale e fibromialgia cheperò non mi preoccupano ai fini della domanda che porrò.
Lavoro come operatore fiscale e svolgo attività intensa di sportello a contatto con il pubblico in un ufficio non dotato di finestre ma soltanto di aerazione forzata.
Ci stiamo accingendo al ritorno al lavoro dopo la fase di lockdown ma la mia preoccupazione è di avere comorbidità che possano risultare un fattore di rischio per complicazioni (ad esempio trombotiche o polmonari) nel caso di infezione da coronavirus.
Vorrei chiedere cortesemente se le mie preoccupazioni possano essere fondate soprattutto in vista della riapertura al pubblico e se io debba richiedere una visita al medico del lavoro della mia azienda al fine di discutere la sicurezza del mio rientro sul posto di lavoro e di definirne le eventuali modalità.
Ringrazio sin d'ora per l'attenzione che vorrete dedicarmi e porgo i miei più cordiali saluti
Da allora sono in terapia anticoagulante con Coumadin.
Soffro di ipertensione per la quale assumo lobivon e di asma bronchiale cronica dall'infanzia non allergica che tratto con foster ogni giorno mattina e sera.
Ho altre patologie quali una diffusa artrosi multidistrettuale e fibromialgia cheperò non mi preoccupano ai fini della domanda che porrò.
Lavoro come operatore fiscale e svolgo attività intensa di sportello a contatto con il pubblico in un ufficio non dotato di finestre ma soltanto di aerazione forzata.
Ci stiamo accingendo al ritorno al lavoro dopo la fase di lockdown ma la mia preoccupazione è di avere comorbidità che possano risultare un fattore di rischio per complicazioni (ad esempio trombotiche o polmonari) nel caso di infezione da coronavirus.
Vorrei chiedere cortesemente se le mie preoccupazioni possano essere fondate soprattutto in vista della riapertura al pubblico e se io debba richiedere una visita al medico del lavoro della mia azienda al fine di discutere la sicurezza del mio rientro sul posto di lavoro e di definirne le eventuali modalità.
Ringrazio sin d'ora per l'attenzione che vorrete dedicarmi e porgo i miei più cordiali saluti
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Gentile utente,
Non è da escludere che le sue patologie e le terapie che assume possano configurare una condizione di particolare fragilità relativamente a complicazioni in caso di infezione da SARS coV 2.
Le consiglio di parlarne con il suo medico curante per la valutare la possibilità di un periodo di malattia per prevenzione ed eventualmente richiedere un consulto con il medico competente aziendale.
Cordiali saluti
Non è da escludere che le sue patologie e le terapie che assume possano configurare una condizione di particolare fragilità relativamente a complicazioni in caso di infezione da SARS coV 2.
Le consiglio di parlarne con il suo medico curante per la valutare la possibilità di un periodo di malattia per prevenzione ed eventualmente richiedere un consulto con il medico competente aziendale.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 02/05/2020.
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