Medici del lavoro
A seguito di un ricorso al giudizio del medico competente, sono stata sottoposta a una visita da parte della commissione ex art 41.
All’idoneità, seguiva la frase: non da sola e comunque non in luogo isolato
Detta prescrizioni per il datore di lavoro che tempi di applicazione deve o può avere?
Sono trascorsi sei mesi.. . senza che nessuno abbia preso in considerazione questa prescrizione.. .
A chi mi posso rivolgere per far valere questa prescrizione? visto che L’RSPP È GIÀ STATO INFORMATO? il datore di lavoro è obbligato a osservarla?
Grazie x la risposta
All’idoneità, seguiva la frase: non da sola e comunque non in luogo isolato
Detta prescrizioni per il datore di lavoro che tempi di applicazione deve o può avere?
Sono trascorsi sei mesi.. . senza che nessuno abbia preso in considerazione questa prescrizione.. .
A chi mi posso rivolgere per far valere questa prescrizione? visto che L’RSPP È GIÀ STATO INFORMATO? il datore di lavoro è obbligato a osservarla?
Grazie x la risposta
[#1]
Gentile utente,
il datore di lavoro ha l'obbligo di rispettare, non appena ne viene a conoscenza, le prescrizioni e le limitazioni che vengono formulate dal medico competente e/o dall'organo di vigilanza della ASS.
Le consiglio di rivolgersi in primo luogo al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della sua azienda (RLS) e in caso di mancato riscontro, rivolgersi nuovamente all'organo di vigilanza della ASS.
il datore di lavoro ha l'obbligo di rispettare, non appena ne viene a conoscenza, le prescrizioni e le limitazioni che vengono formulate dal medico competente e/o dall'organo di vigilanza della ASS.
Le consiglio di rivolgersi in primo luogo al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della sua azienda (RLS) e in caso di mancato riscontro, rivolgersi nuovamente all'organo di vigilanza della ASS.
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
Buonasera, a seguito della visita collegiale da me richiesta con ricorso l’Azienda , invece che ottemperare al giudizio modificato della commissione ex art. 41, mi ha trasferita dopo 6 mesi in altra sede e in altro servizio indicando e allegando nel trasferimento il cambio sede come da certificato del medico competente ante giudizio ex art. 41. Ora pur capendo che mi hanno trasferita con provvedimento scaduto, vorrei sapere cortesemente quale articolo di quale legge è stato disertato dal mio datore di lavoro? E più precisamente questa inadempienza all’obbligo è perseguibile civilmente x risarcimento danno biologico e de professionalizzazione? Quali probabilità ho di riuscita x un ricorso visto che l’az. non si è presentata a mediazione che mi è già costata 600 ? Più che un parere del mio legale che insiste x il ricorso avrei piacere di un suo parere che mi permetta di studiare e capire.
La ringrazio se vorrà rispondere alle mie richieste.
Dimenticavo di dirle che dal servizio vaccale in cui lavoravo da 20 in luogo isolato, senza mai averne avuto percezione a seguito di una aggressione verbale e 2 malori repertati in Ps e segnalato via mail al RSPP al RLS al direttore di struttura e al mio ex direttore, ora mi hanno trasferita alla medicina del lavoro priva di ogni formazione e pressappoco da un anno sono in affiancamento....
Dunque la domanda è devo rivolgermi al medico del servizio per cui lavoro? A naso direi che c’ qualche incompatibilità.... se non altro Erica.... sono in possesso di perizia psichiatrica e test psicologici effettuati dalla mia psicologia oltre che la valutazione medico legale .
Ma mi creda questa storia di de professionalizzazione mi sta logorando più dell’esaurimento e dei postumi avuti dopo l’aggressione. Ho bisogno d’aiuto e di riscattare la rabbia che mi portò dentro ogni giorno specie quando vado al lavoro a sentirmi inutile!
La ringrazio anticipatamente.
La ringrazio se vorrà rispondere alle mie richieste.
Dimenticavo di dirle che dal servizio vaccale in cui lavoravo da 20 in luogo isolato, senza mai averne avuto percezione a seguito di una aggressione verbale e 2 malori repertati in Ps e segnalato via mail al RSPP al RLS al direttore di struttura e al mio ex direttore, ora mi hanno trasferita alla medicina del lavoro priva di ogni formazione e pressappoco da un anno sono in affiancamento....
Dunque la domanda è devo rivolgermi al medico del servizio per cui lavoro? A naso direi che c’ qualche incompatibilità.... se non altro Erica.... sono in possesso di perizia psichiatrica e test psicologici effettuati dalla mia psicologia oltre che la valutazione medico legale .
Ma mi creda questa storia di de professionalizzazione mi sta logorando più dell’esaurimento e dei postumi avuti dopo l’aggressione. Ho bisogno d’aiuto e di riscattare la rabbia che mi portò dentro ogni giorno specie quando vado al lavoro a sentirmi inutile!
La ringrazio anticipatamente.
[#3]
Gentile utente,
Certamente se il datore di lavoro ha effettuato il trasferimento (peraltro in abbondante ritardo) motivandolo per iscritto con il dover ottemperare alle prescrizioni del medico competente pur in presenza di un diverso giudizio espresso dalla asl a seguito di ricorso, ha compiuto una violazione della norma (nel dlgs 81/08 non vi è un articolo specifico ma l’Art. 18, comma 1 lettera c) impone al datore di lavoro di nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza .
Sinceramente, per come ha descritto l’iter del contenzioso, non vedo in atto altra strada che quella del ricorso giudiziale che naturalmente avrà un lungo iter e potrà avere un risultato positivo solo se ha solide prove riguardo al danno psicofisico subito e alla responsabilità del datore di lavoro.
Cordiali saluti
Certamente se il datore di lavoro ha effettuato il trasferimento (peraltro in abbondante ritardo) motivandolo per iscritto con il dover ottemperare alle prescrizioni del medico competente pur in presenza di un diverso giudizio espresso dalla asl a seguito di ricorso, ha compiuto una violazione della norma (nel dlgs 81/08 non vi è un articolo specifico ma l’Art. 18, comma 1 lettera c) impone al datore di lavoro di nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza .
Sinceramente, per come ha descritto l’iter del contenzioso, non vedo in atto altra strada che quella del ricorso giudiziale che naturalmente avrà un lungo iter e potrà avere un risultato positivo solo se ha solide prove riguardo al danno psicofisico subito e alla responsabilità del datore di lavoro.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 877 visite dal 09/09/2019.
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