Insufficienza valvolare
Buongiorno mi hanno diagnosticato una bicuspidia aortica con lieve dilatazione del bulbo ed insufficienza valvolare e volevo sapere se posso continuare a fare i soliti turni compresi quelli notturni e il mio lavoro che sto attualmente facendo ovvero movimentazione manuale di lastre in ferro e alluminio per 8 ore con movimenti statici e continuativi..il peso spesso va ben oltre i 25 kg consentiti dalla legge ma basta lavorare si fa questo è altro i dati che mi hanno refertato sono i seguenti:
Ventricolo destro: tappe 30mm
Ventricolo sinistro:
diametro telediastolico 50mm
Diametro telesiatolico 30mm
Setto interventricolare 13mm
Parete posteriore 13mm
Fe 60%
Valvola mitrale:
E/a>1 lembi fini . Insufficienza valvolare di grado lieve
Atrio sn modicamente dilatato (dt38mm; vts 2c 60 ml circa)
Valvola aortica:
Bulbo 40 mm. Aorta ascendente 34mm
Valvola con rafe anteriore, funzionalmente bicuspide, con rigurgito diastolico di grado lieve
Valvola tricuspide:
Normale. Rigurgito minimo
Il cardiologo mi ha proibito sollevamento pesi in palestra e attività fisica anaerobica
Ventricolo destro: tappe 30mm
Ventricolo sinistro:
diametro telediastolico 50mm
Diametro telesiatolico 30mm
Setto interventricolare 13mm
Parete posteriore 13mm
Fe 60%
Valvola mitrale:
E/a>1 lembi fini . Insufficienza valvolare di grado lieve
Atrio sn modicamente dilatato (dt38mm; vts 2c 60 ml circa)
Valvola aortica:
Bulbo 40 mm. Aorta ascendente 34mm
Valvola con rafe anteriore, funzionalmente bicuspide, con rigurgito diastolico di grado lieve
Valvola tricuspide:
Normale. Rigurgito minimo
Il cardiologo mi ha proibito sollevamento pesi in palestra e attività fisica anaerobica
[#1]
Ovviamente quegli sforzi non fanno bene a nessun cuore.
Se non ha alternative di lavoro purtroppo non vedo cosa puo' fare.
Arrivederci
Se non ha alternative di lavoro purtroppo non vedo cosa puo' fare.
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
diciamo che secondo la ditta non ci sono gli estremi per non fare il mio lavoro attuale è appena possibile (tra più di 4 mesi) mi faranno fare una visita dal medico competente del lavoro per accertamenti.... un ultima domanda ... Loro come azienda se io gli mostro i fogli che attestano anche se lieve questa insufficienza valvolare non dovrebbero nel più breve tempo possibile farmi fare la visita dal medico del lavoro? Anche dal punto di vista legale non succede ma se dovessi stare male chi ne risponde? Anche perché nel reparto dove lavoro io siamo a circa 37/38 gradi E la possibilità di svenimenti e malori per il caldo Sono già accaduti e nel mio caso penso siano ancor più possibili.. vi ringrazio molto e buon lavoro
[#4]
Gentile utente
Le consiglio di richiedere formalmente per iscritto (con un riscontro di ricevuta) al suo datore di lavoro una visita medica straordinaria ai sensi dell’articolo 41 comma 2 lettera c) del dlgs 81/08.
La legge non specifica entro quando la visita su richiesta deve essere effettuata ma l’orientamento dei vari organi di vigilanza è quello di ritenere, giustamente, che la visita venga effettuata il più presto possibile e sinceramente 4 mesi sono davvero troppi.
Ove un eccessivo e ingiustificato ritardo nella esecuzione della visita medica dovesse arrecare un danno al lavoratore naturalmente il datore di lavoro ed il medico competente potrebbero essere chiamati a risponderne in sede penale.
Cordiali saluti
Le consiglio di richiedere formalmente per iscritto (con un riscontro di ricevuta) al suo datore di lavoro una visita medica straordinaria ai sensi dell’articolo 41 comma 2 lettera c) del dlgs 81/08.
La legge non specifica entro quando la visita su richiesta deve essere effettuata ma l’orientamento dei vari organi di vigilanza è quello di ritenere, giustamente, che la visita venga effettuata il più presto possibile e sinceramente 4 mesi sono davvero troppi.
Ove un eccessivo e ingiustificato ritardo nella esecuzione della visita medica dovesse arrecare un danno al lavoratore naturalmente il datore di lavoro ed il medico competente potrebbero essere chiamati a risponderne in sede penale.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#5]
Utente
La ringrazio molto dottore... mi ha tolto il dubbio che avevo.... anche perché con il mio problema non dovrei correre rischi però se succede che sto male e mi succede qualcosa la sola parola tra me e loro non è sufficiente ovviamente.... la ringrazio vivamente della risposta è le auguro buon lavoro
[#6]
Utente
Buongiorno A tutti ora vi racconto quello che mi sta succedendo: dopo che ho fatto un po’ di casino per avere una visita medica con il medico del lavoro in maniera da essere legalmente dalla parte della ragione il medico mi ha dato delle limitazioni ovvero non sollevare più di 15 kg stare in un ambiente privo di sbalzi di temperatura eccessivi ecc ecc.... aggiungo che ho anche problemi alla schiena con ernie lombari ecc.. il medico con questi divieti mi ha dato l’Ok per continuare a fare il mio lavoro per 3 mesi.... ma c’è qualche intoppo nel suo ok .... in pratica nel reparto dove sono io si alzano pesi di almeno 30/40 kg per almeno 100/120 volte al giorno facendo torsioni sulla schiena poi c’è un clima ben diverso dal controllato ovvero sono a lavorare in un reparto climatizzato con 24 gradi ma lavoro propio davanti ad un portone che si apre ogni 5/6 minuti perché è un uscita dei magazzinieri per il materiale ... e da lì entra forzatamente aria a temperatura esterna come se fosse un phon.... quindi non riesco a capire come mi ha dato abile a fare il mio lavoro con limitazioni completamente incompatibile con il mio reparto e lavoro
[#7]
Gentile utente,
Molto probabilmente il medico competente, certamente a conoscenza dei rischi presenti nella sua mansione, con le limitazioni che ha imposto ha voluto da un lato ratificare che di fatto lei in quella mansione non può lavorare e contestualmente dare indicazioni al datore di lavoro circa la sua possibile ricollocabilitá in altre mansioni.
Ad ogni buon conto, se lei non è d’accordo con il giudizio espresso dal medico, può proporre ricorso all’organo di vigilanza della ASL competente per territorio entro 30 giorni dalla data del giudizio del medico competente. Gli ispettori, dopo averla visitata e valutati i rischi lavorativi, potranno confermare, modificare o revocare il giudizio del medico competente (art. 41, comma 9 del dlgs. 81/08).
Cordiali saluti
Molto probabilmente il medico competente, certamente a conoscenza dei rischi presenti nella sua mansione, con le limitazioni che ha imposto ha voluto da un lato ratificare che di fatto lei in quella mansione non può lavorare e contestualmente dare indicazioni al datore di lavoro circa la sua possibile ricollocabilitá in altre mansioni.
Ad ogni buon conto, se lei non è d’accordo con il giudizio espresso dal medico, può proporre ricorso all’organo di vigilanza della ASL competente per territorio entro 30 giorni dalla data del giudizio del medico competente. Gli ispettori, dopo averla visitata e valutati i rischi lavorativi, potranno confermare, modificare o revocare il giudizio del medico competente (art. 41, comma 9 del dlgs. 81/08).
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Il medico del lavoro era abbastanza chiaro ovvero non avendo mai visto il reparto dove lavoro perché un reparto nuovo ha dato preciso ordini con le specifiche limitazioni e di pretendere dal mio superiore che vengano adottate queste misure cautelative... e’ il mio capo che con la solita frase: e ma se non ci metto te chi ci metto che non vuole accettare la mia condizione di salute ps la mia azienda è una multinazionale con più di 300 dipendenti nel mio stabilimento e potrebbe avere mille posti dove ricollocarmi ma sembra fare orecchie da mercante
[#9]
Gentile utente,
se il capo reparto (che in ambito sicurezza ricopre la figura di preposto con le sue responsabilità, anche penali) continua a farla lavorare in mansioni che non rispettano le limitazioni imposte dal medico competente, lei si può legittimamente rifiutare (Cass. sent. n. 4502 dell’8.3.16).
E' pur vero che potrebbe asserire di non avere altri posti disponibili per le sue condizioni di salute ma ciò non giustifica il fatto che continui a farla lavorare a rischio.
Se per ipotesi in azienda non vi dovessero essere mansioni compatibili con il suo stato di salute (o comunque non vi dovessero essere posti disponibili salvo creare esuberi o spostamento di altro personale) il datore di lavoro può decidere di rescindere il contratto di lavoro per sopravvenuta inidoneità; ma in tal caso deve dimostrare l'impossibilità a ricollocarla.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi al RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) perché possa intervenire con il capo reparto o con il datore di lavoro affinché le limitazioni del medico competente vengano rispettate.
Altra possibilità (che io consiglio sempre come estrema soluzione) è quella di rivolgersi all'organo di vigilanza della ASL competente per territorio denunciando quanto le sta accadendo.
Cordiali saluti
se il capo reparto (che in ambito sicurezza ricopre la figura di preposto con le sue responsabilità, anche penali) continua a farla lavorare in mansioni che non rispettano le limitazioni imposte dal medico competente, lei si può legittimamente rifiutare (Cass. sent. n. 4502 dell’8.3.16).
E' pur vero che potrebbe asserire di non avere altri posti disponibili per le sue condizioni di salute ma ciò non giustifica il fatto che continui a farla lavorare a rischio.
Se per ipotesi in azienda non vi dovessero essere mansioni compatibili con il suo stato di salute (o comunque non vi dovessero essere posti disponibili salvo creare esuberi o spostamento di altro personale) il datore di lavoro può decidere di rescindere il contratto di lavoro per sopravvenuta inidoneità; ma in tal caso deve dimostrare l'impossibilità a ricollocarla.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi al RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) perché possa intervenire con il capo reparto o con il datore di lavoro affinché le limitazioni del medico competente vengano rispettate.
Altra possibilità (che io consiglio sempre come estrema soluzione) è quella di rivolgersi all'organo di vigilanza della ASL competente per territorio denunciando quanto le sta accadendo.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.8k visite dal 04/07/2019.
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