Sangue nelle urine e idoneità con limitazioni
Buongiorno
Ho effettuato degli esami ematochimici per l’assunzione in un nuovo posto di lavoro.
Hanno trovato del sangue nelle urine (premetto che ero in prossimità de ciclo) e la dottoressa ha deciso di darmi l’idoneita con limitazioni specificando pz va rivalutata tra due mesi previa ripetizione ematochimici, non deve essere esposta a sbalzi termici e a temperature sotto zero .
La stessa dottoressa mi manderà poi un email si consiglia rivolgersi presso proprio curante per eseguire ulteriori accertamenti con particolare attenzione alle alterazioni urinarie.
si richiede,inoltre di inoltrare tali risultati via questa email per allegare alla sua cartella.
L’azienda ora dice che non posso lavorare per questo motivo.
È vero che nell’azienda c’e Un reparto dove c’è una cella frigorifera, ma da quanto avevano detto io sarei stata in un altro reparto.
E poi mi chiedo, davvero per del sangue nelle urine possano non far lavorare una persona?
Domani effettuerò degli esami di urine e urinocultura per accertarmi di non avere niente e per poi rimandarli allo studio.
Nel frattempo leggevo che posso far ricorso all’ASL di competenza ne caso in cui io fossi contraria a queste limitazioni. È davvero possibile?
Grazie mille
Ho effettuato degli esami ematochimici per l’assunzione in un nuovo posto di lavoro.
Hanno trovato del sangue nelle urine (premetto che ero in prossimità de ciclo) e la dottoressa ha deciso di darmi l’idoneita con limitazioni specificando pz va rivalutata tra due mesi previa ripetizione ematochimici, non deve essere esposta a sbalzi termici e a temperature sotto zero .
La stessa dottoressa mi manderà poi un email si consiglia rivolgersi presso proprio curante per eseguire ulteriori accertamenti con particolare attenzione alle alterazioni urinarie.
si richiede,inoltre di inoltrare tali risultati via questa email per allegare alla sua cartella.
L’azienda ora dice che non posso lavorare per questo motivo.
È vero che nell’azienda c’e Un reparto dove c’è una cella frigorifera, ma da quanto avevano detto io sarei stata in un altro reparto.
E poi mi chiedo, davvero per del sangue nelle urine possano non far lavorare una persona?
Domani effettuerò degli esami di urine e urinocultura per accertarmi di non avere niente e per poi rimandarli allo studio.
Nel frattempo leggevo che posso far ricorso all’ASL di competenza ne caso in cui io fossi contraria a queste limitazioni. È davvero possibile?
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
Non entro nel merito del giudizio espresso dalla collega non conoscendo la realtà e i rischi presenti nel lavoro che dovrebbe fare.
Le confermo però che se non è d’accordo con il giudizio espresso può fare ricorso all’organo di vigilanza della asl competente per territorio entro 30 giorni dalla data in cui ha ricevuto il giudizio.
Di seguito le riporto i riferimenti normativi:
Art. 41 comma 9 del dlgs. 81/08 che così recita: Avverso i giudizi del medico competente ivi compresi quelli formulati in fase preassuntiva è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all’organo di vigilanza territorialmente competente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso.
cordiali saluti
Non entro nel merito del giudizio espresso dalla collega non conoscendo la realtà e i rischi presenti nel lavoro che dovrebbe fare.
Le confermo però che se non è d’accordo con il giudizio espresso può fare ricorso all’organo di vigilanza della asl competente per territorio entro 30 giorni dalla data in cui ha ricevuto il giudizio.
Di seguito le riporto i riferimenti normativi:
Art. 41 comma 9 del dlgs. 81/08 che così recita: Avverso i giudizi del medico competente ivi compresi quelli formulati in fase preassuntiva è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all’organo di vigilanza territorialmente competente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso.
cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
Grazie mille, mi hanno consegnato il referto con i controlli per i rischi.
Trattasi di un magazzino di una gdo.
La dottoressa ha specificato che non posso essere sottoposta a sbalzi termici e a temperatura sotto zero.
Lei si trova d’accordo con questa cosa? (Sapendo ovviamente il referto che ho scritto prima)
Grazie mille ancora
Trattasi di un magazzino di una gdo.
La dottoressa ha specificato che non posso essere sottoposta a sbalzi termici e a temperatura sotto zero.
Lei si trova d’accordo con questa cosa? (Sapendo ovviamente il referto che ho scritto prima)
Grazie mille ancora
[#3]
Gentile utente,
come le dicevo nel mio precedente intervento, non sono nelle condizioni, per correttezza deontologica e non conoscendo tutti i rischi della mansione e non avendo eseguito personalmente la visita medica, di esprimere un parere sul giudizio della collega.
Posso solo presumere che la collega abbia espresso quel giudizio per i seguenti motivi:
Gli sbalzi termici e il freddo intenso possono, seppur raramente, determinare ematuria.
Evidentemente la collega ha ritenuto di dover richiedere la ripetizione degli esami delle urine proprio per eseguirle lontane dal periodo del flusso mestruale. Ha ritenuto quindi di farle eseguire escludendo eventuali altre cause esterne possibili come appunto gli sbalzi termici e il freddo intenso.
Questa ribadisco è soltanto una mia ipotesi e come tale va presa.
Rimango invece perplesso del comportamento dell’azienda che ha deciso di non assumerla quando ancora il giudizio definitivo era, anche se espresso, di fatto, ancora in divenire. Avrebbe potuto, più opportunamente, rinviare l’assunzione a dopo la definizione del controllo ematochimico o assumerla con un contratto breve in mansioni consentite dalle limitazioni in attesa del giudizio definitivo.
Cordiali saluti
come le dicevo nel mio precedente intervento, non sono nelle condizioni, per correttezza deontologica e non conoscendo tutti i rischi della mansione e non avendo eseguito personalmente la visita medica, di esprimere un parere sul giudizio della collega.
Posso solo presumere che la collega abbia espresso quel giudizio per i seguenti motivi:
Gli sbalzi termici e il freddo intenso possono, seppur raramente, determinare ematuria.
Evidentemente la collega ha ritenuto di dover richiedere la ripetizione degli esami delle urine proprio per eseguirle lontane dal periodo del flusso mestruale. Ha ritenuto quindi di farle eseguire escludendo eventuali altre cause esterne possibili come appunto gli sbalzi termici e il freddo intenso.
Questa ribadisco è soltanto una mia ipotesi e come tale va presa.
Rimango invece perplesso del comportamento dell’azienda che ha deciso di non assumerla quando ancora il giudizio definitivo era, anche se espresso, di fatto, ancora in divenire. Avrebbe potuto, più opportunamente, rinviare l’assunzione a dopo la definizione del controllo ematochimico o assumerla con un contratto breve in mansioni consentite dalle limitazioni in attesa del giudizio definitivo.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 703 visite dal 08/04/2019.
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