Esposizione ad amianto
Buongiorno, faccio una domanda un po’ inusuale vista la mia professione. Sono un tecnico asl e mi capita di fare dei sopralluoghi per controllare la corretta esecuzione della rimozione amianto in materia di sicurezza sul lavoro. Sono nuovo nel fare questa attività (ho iniziato ottobre 2018) e ho controllato 5 cantieri amianto. Il problema è che ho una folta barba e utilizzando la maschera filtrante ffp3 mi sono reso conto (documentandomi su internet) che l’utilizzo della machera é totalmente inefficace. Da considerare che il mio sopralluogo in cantiere avviene a lavorazioni ferme, con amianto (compatto) rimosso ma già incapsulato. Vorrei sapere se ho rischiato veramente di essermi respirato qualche fibra e se devo seriamente preoccuparmi. Grazie
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Gentile utente,
Il problema delle maschere filtranti usate da soggetti che portano la barba è un annoso problema che non ha mai trovato una soluzione certa. A rigor di legge ove il lavoratore non sia disponibile a radere la barba, di fatto si trova in una condizione di non poter utilizzare efficacemente la maschera filtrante e quindi verrebbe meno l’idoneità a svolgere la mansione che ne prevede l’uso.
Detto questo, una soluzione potrebbe esser quella di utilizzare un sistema di protezione delle vie respiratorie a pressione positiva provvisto di cappuccio non a tenuta. Questo tipo di dispositivo è composto da un motore fissato alla vita a cui si applicano dei filtri specifici per il contaminante; un tubo di respirazione collega il motore a un cappuccio che copre fin sulle spalle del lavoratore. Lavorando in sovrapressione non è necessario che il copricapo sia a tenuta. In questo modo l'operatore è protetto anche con la barba.
Naturalmente il costo di questa apparecchiatura e maggiore delle comuni maschere ffp3 e necessità di manutenzione e ricarica delle batterie.
Infine, tenuto conto delle modalità e dei tempi di esposizione da lei indicati, non penso si sia esposto ad un maggior rischio rispetto alla popolazione generale.
Cordiali saluti
Il problema delle maschere filtranti usate da soggetti che portano la barba è un annoso problema che non ha mai trovato una soluzione certa. A rigor di legge ove il lavoratore non sia disponibile a radere la barba, di fatto si trova in una condizione di non poter utilizzare efficacemente la maschera filtrante e quindi verrebbe meno l’idoneità a svolgere la mansione che ne prevede l’uso.
Detto questo, una soluzione potrebbe esser quella di utilizzare un sistema di protezione delle vie respiratorie a pressione positiva provvisto di cappuccio non a tenuta. Questo tipo di dispositivo è composto da un motore fissato alla vita a cui si applicano dei filtri specifici per il contaminante; un tubo di respirazione collega il motore a un cappuccio che copre fin sulle spalle del lavoratore. Lavorando in sovrapressione non è necessario che il copricapo sia a tenuta. In questo modo l'operatore è protetto anche con la barba.
Naturalmente il costo di questa apparecchiatura e maggiore delle comuni maschere ffp3 e necessità di manutenzione e ricarica delle batterie.
Infine, tenuto conto delle modalità e dei tempi di esposizione da lei indicati, non penso si sia esposto ad un maggior rischio rispetto alla popolazione generale.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 25/03/2019.
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