Esposizione a polveri
[#1]
Gentile utente,
le turbine a reazione dei velivoli (alimentate a cherosene avio, carburante petrolifero simile al gasolio) emettono gas e polveri sottili in quantitativi significativi (idrocarburi, ossido di carbonio, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, particolato, anidride carbonica). Sono infatti del tutto privi di dispositivi assimilabili alle marmitte catalitiche ed ai filtri anti-particolato.
Naturalmente il personale addetto al piazzale sarà esposto a tali inquinanti in maniera più o meno significativa in rapporto al traffico aereo giornaliero.
Nel documento di valutazione dei rischi dell’aeroporto dovrebbero essere riportati sia gli inquinanti che l’entità del rischio oltre naturalmente le misure di prevenzione e protezione adottate per il personale.
Cordiali saluti
le turbine a reazione dei velivoli (alimentate a cherosene avio, carburante petrolifero simile al gasolio) emettono gas e polveri sottili in quantitativi significativi (idrocarburi, ossido di carbonio, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, particolato, anidride carbonica). Sono infatti del tutto privi di dispositivi assimilabili alle marmitte catalitiche ed ai filtri anti-particolato.
Naturalmente il personale addetto al piazzale sarà esposto a tali inquinanti in maniera più o meno significativa in rapporto al traffico aereo giornaliero.
Nel documento di valutazione dei rischi dell’aeroporto dovrebbero essere riportati sia gli inquinanti che l’entità del rischio oltre naturalmente le misure di prevenzione e protezione adottate per il personale.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
Grazie della risposta tempestiva dottore.
Io lavoro in un aeroporto che possiamo definire medio piccolo. Non sono previste mascherine o altri dpi. Peraltro non ho mai visto nemmeno sugli aeroporti grandi operatori con le mascherine.
D'altro canto però vedo ad esempio sui mezzi che usiamo della polvere nera.
I rischi dell'esposizione a tali sostanze quali sono? Ci sono dati che mettono in risalto un più alto tasso di certe malattie in chi fa il mio mestiere?
Un paio di anni fa sono stati fatti dei rilevamenti relativi all'inquinamento per una settimana continuativa ma i valori sono risultati entro i limiti di norma... come è possibile se sui mezzi si vede della polvere nera?
Grazie ancora
Io lavoro in un aeroporto che possiamo definire medio piccolo. Non sono previste mascherine o altri dpi. Peraltro non ho mai visto nemmeno sugli aeroporti grandi operatori con le mascherine.
D'altro canto però vedo ad esempio sui mezzi che usiamo della polvere nera.
I rischi dell'esposizione a tali sostanze quali sono? Ci sono dati che mettono in risalto un più alto tasso di certe malattie in chi fa il mio mestiere?
Un paio di anni fa sono stati fatti dei rilevamenti relativi all'inquinamento per una settimana continuativa ma i valori sono risultati entro i limiti di norma... come è possibile se sui mezzi si vede della polvere nera?
Grazie ancora
[#3]
Gentile utente,
Se i campionamenti ambientali effettuati hanno dato risultati al di sotto dei limiti di legge ritengo non vi siano particolari problemi per gli operatori e per tal motivo non sono state imposte misure di protezione personali.
I dati oggi disponibili relativi alle malattie professionali nel settore non evidenziano prevalenza di malattie correlate alla esposizione di polveri o agenti chimici (la prevalenza è per malattie del rachide e per le ipoacusie).
Naturalmente i mezzi che stazionano e che si muovono nel piazzale aeroportuale sono costantemente esposti al deposito di polveri provenienti sia dai motori degli aerei nelle operazioni di rullaggio ma anche da quelle provenienti dai mezzi stessi e dalle polveri ambientali presenti che vengono mobilizzate dai mezzi che si muovono e che poi si depositano al suolo e sui mezzi stessi. L'entità di tale deposito dipende peraltro molto da ogni quanto i mezzi vengono puliti.
La presenza di polveri depositate sulla carrozzeria dei mezzi non significa necessariamente che questo rappresenti un rischio per gli operatori.
Il monitoraggio periodico ambientale dovrebbe garantire la salute degli operatori e non ho motivo di pensare che tali monitoraggi non vengano effettuati correttamente.
Cordiali saluti
Se i campionamenti ambientali effettuati hanno dato risultati al di sotto dei limiti di legge ritengo non vi siano particolari problemi per gli operatori e per tal motivo non sono state imposte misure di protezione personali.
I dati oggi disponibili relativi alle malattie professionali nel settore non evidenziano prevalenza di malattie correlate alla esposizione di polveri o agenti chimici (la prevalenza è per malattie del rachide e per le ipoacusie).
Naturalmente i mezzi che stazionano e che si muovono nel piazzale aeroportuale sono costantemente esposti al deposito di polveri provenienti sia dai motori degli aerei nelle operazioni di rullaggio ma anche da quelle provenienti dai mezzi stessi e dalle polveri ambientali presenti che vengono mobilizzate dai mezzi che si muovono e che poi si depositano al suolo e sui mezzi stessi. L'entità di tale deposito dipende peraltro molto da ogni quanto i mezzi vengono puliti.
La presenza di polveri depositate sulla carrozzeria dei mezzi non significa necessariamente che questo rappresenti un rischio per gli operatori.
Il monitoraggio periodico ambientale dovrebbe garantire la salute degli operatori e non ho motivo di pensare che tali monitoraggi non vengano effettuati correttamente.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile utente,
Comprendo i suoi timori ma a mio parere è giusto considerare corretti i risultati ambientali (che vengono sempre validati da professionisti abilitati che se ne assumono la responsabilità) fino a prova contraria.
Relativamente al monitoraggio biologico per l’esposizione a benzene, il dosaggio dell’acido trans,trans-Muconico ( t,t-MA ) nelle urine viene considerato oggi il marker biologico più affidabile.
Le urine su cui eseguire l’esame sono quelle di fine turno lavorativo (in alcuni casi viene effettuato l’esame sia sulle urine di inizio turno che su quelle di fine turno per valutarne il delta).
Il valore considerato normale per i soggetti esposti è <500 ug/g creatinina. È però da considerare che tali valori possono essere anche sostanzialmente influenzati dal fumo di sigaretta.
Cordiali saluti
Comprendo i suoi timori ma a mio parere è giusto considerare corretti i risultati ambientali (che vengono sempre validati da professionisti abilitati che se ne assumono la responsabilità) fino a prova contraria.
Relativamente al monitoraggio biologico per l’esposizione a benzene, il dosaggio dell’acido trans,trans-Muconico ( t,t-MA ) nelle urine viene considerato oggi il marker biologico più affidabile.
Le urine su cui eseguire l’esame sono quelle di fine turno lavorativo (in alcuni casi viene effettuato l’esame sia sulle urine di inizio turno che su quelle di fine turno per valutarne il delta).
Il valore considerato normale per i soggetti esposti è <500 ug/g creatinina. È però da considerare che tali valori possono essere anche sostanzialmente influenzati dal fumo di sigaretta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.2k visite dal 02/02/2019.
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