Bpco, malattia professionale?
Buongiorno scrivo per mio padre, di anni 59, lavoratore autonomo in edilizia per 35 anni.
Nel 2012 viene diagonsticata BPCO (fenotipo prevalente enfisema) con scambi intrapolmonari dei gas conservati a riposo. Possibile interstiziopatia polmonare in esposto a polveri miste.
La mia domanda è questa, la sua BPCO può essere riconosciuta come malattia professionale in quanto ha svolto esclusivamente il tipo di lavoro descritto sopra in maniera continuativa per 35 anni per 8 ore al giorno 6 giorni la settimana?
Essendo mio padre fumatore di 20 sigarette al giorno dall'età di 18 anni, nel caso presentasse domanda di malattia professionale all'inail potrebbe essere rigettato l'accoglimento, in quanto fumatore, oppure, considerata l'attività lavorativa a rischio ci sarebbe possibiltà di riconoscimento?
Nel 2012 viene diagonsticata BPCO (fenotipo prevalente enfisema) con scambi intrapolmonari dei gas conservati a riposo. Possibile interstiziopatia polmonare in esposto a polveri miste.
La mia domanda è questa, la sua BPCO può essere riconosciuta come malattia professionale in quanto ha svolto esclusivamente il tipo di lavoro descritto sopra in maniera continuativa per 35 anni per 8 ore al giorno 6 giorni la settimana?
Essendo mio padre fumatore di 20 sigarette al giorno dall'età di 18 anni, nel caso presentasse domanda di malattia professionale all'inail potrebbe essere rigettato l'accoglimento, in quanto fumatore, oppure, considerata l'attività lavorativa a rischio ci sarebbe possibiltà di riconoscimento?
[#1]
Gentile utente,
ritengo innanzitutto che sia necessaria una valutazione specialistica più recente per valutare lo stato attuale.
Detto questo, il fatto che suo padre sia un fumatore da lunga data non esclude a priori la possibilità che gli venga riconosciuta la malattia professionale ma è da tenere conto che (dati tratti dal sito INAIL):
- la causa della patologia deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente
- È ammesso il concorso di cause extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità.
A mio parere, il punto debole nel caso di suo padre, è il secondo in quanto obiettivamente l'abitudine tabagica è certamente da sola capace di determinare l'insorgenza di BPCO e di interstiziopatie.
Cordiali saluti
ritengo innanzitutto che sia necessaria una valutazione specialistica più recente per valutare lo stato attuale.
Detto questo, il fatto che suo padre sia un fumatore da lunga data non esclude a priori la possibilità che gli venga riconosciuta la malattia professionale ma è da tenere conto che (dati tratti dal sito INAIL):
- la causa della patologia deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente
- È ammesso il concorso di cause extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità.
A mio parere, il punto debole nel caso di suo padre, è il secondo in quanto obiettivamente l'abitudine tabagica è certamente da sola capace di determinare l'insorgenza di BPCO e di interstiziopatie.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 03/07/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.