Terapia anticoagulante e lavoro
Buongiorno,
sono una ragazza di 23 anni e a marzo 2017 sono stata ricoverata con urgenza per un embolia polmonare complicata da infarto del polmone.
Mi è stata prescritta una terapia anticoagulante inizialmente per 3 mesi che è poi stata rinnovata per altri 3, ad agosto si valuterà un dosaggio inferiore o la sospensione.
Ho vari sintomi frequenti quali tachicardia, dolori, fiatone soprattutto dopo aver camminato molto. L'embolia ha sicuramente cambiato la mia vita.
Dopo il ricovero ospedaliero durato una settimana, sono stata a casa dal lavoro per 3 settimane, ho poi deciso di tornare nonostante mi sentissi ancora molto debole e affaticata.
Lavoro in un negozio vicino a casa che raggiungo a piedi, lavoro su turni e spesso tutto il giorno, 8 ore nelle quali non posso stare seduta, riesco però nella pausa pranzo a tornare a casa per riposare. Svolgo spesso attività di scarico merce molto faticosi che mi provocano dolore al petto.
Mi è stato imposto un trasferimento di sede lontano da casa (in un negozio molto più grande con attività molto più faticose) che mi obbligherebbe a svolgere una vita da pendolare, non avendo la patente dovrei raggiungere il posto con i mezzi pubblici (un ora ad andare, un ora a tornare) e sarei obbligata a stare fuori casa per tutto il giorno, rischiando di sentirmi male.
Il mio quesito è, essendo sotto terapia salvavita e soffrendo di questa patologia, ho diritto ad una percentuale di invalidità che mi permetterebbe di rifiutare il trasferimento?
Ho già preso appuntamento per un consulto con il mio medico curante, vorrei sapere però se ho qualche chance in merito.
Grazie per l'attenzione, spero in una risposta.
sono una ragazza di 23 anni e a marzo 2017 sono stata ricoverata con urgenza per un embolia polmonare complicata da infarto del polmone.
Mi è stata prescritta una terapia anticoagulante inizialmente per 3 mesi che è poi stata rinnovata per altri 3, ad agosto si valuterà un dosaggio inferiore o la sospensione.
Ho vari sintomi frequenti quali tachicardia, dolori, fiatone soprattutto dopo aver camminato molto. L'embolia ha sicuramente cambiato la mia vita.
Dopo il ricovero ospedaliero durato una settimana, sono stata a casa dal lavoro per 3 settimane, ho poi deciso di tornare nonostante mi sentissi ancora molto debole e affaticata.
Lavoro in un negozio vicino a casa che raggiungo a piedi, lavoro su turni e spesso tutto il giorno, 8 ore nelle quali non posso stare seduta, riesco però nella pausa pranzo a tornare a casa per riposare. Svolgo spesso attività di scarico merce molto faticosi che mi provocano dolore al petto.
Mi è stato imposto un trasferimento di sede lontano da casa (in un negozio molto più grande con attività molto più faticose) che mi obbligherebbe a svolgere una vita da pendolare, non avendo la patente dovrei raggiungere il posto con i mezzi pubblici (un ora ad andare, un ora a tornare) e sarei obbligata a stare fuori casa per tutto il giorno, rischiando di sentirmi male.
Il mio quesito è, essendo sotto terapia salvavita e soffrendo di questa patologia, ho diritto ad una percentuale di invalidità che mi permetterebbe di rifiutare il trasferimento?
Ho già preso appuntamento per un consulto con il mio medico curante, vorrei sapere però se ho qualche chance in merito.
Grazie per l'attenzione, spero in una risposta.
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Buongiorno,
oltre alla domanda di invalidità con richiesta dei permessi previsti dalla L.104 (3 giorni al mese per eventuali controlli medici o esami), deve fare richiesta scritta al suo datore di lavoro di visita da parte del medico competente che segue l'azienda.
A lui riferirà tutti i suoi problemi clinici (gli presenti copia della documentazione di ciò che le é successo) e le sue paure per il trasferimento in altro negozio.
oltre alla domanda di invalidità con richiesta dei permessi previsti dalla L.104 (3 giorni al mese per eventuali controlli medici o esami), deve fare richiesta scritta al suo datore di lavoro di visita da parte del medico competente che segue l'azienda.
A lui riferirà tutti i suoi problemi clinici (gli presenti copia della documentazione di ciò che le é successo) e le sue paure per il trasferimento in altro negozio.
Dr.ssa Laura Brena
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 23k visite dal 06/07/2017.
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