Mi bruciano gli occhi
[#1]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
caro signore
Le rispondo allo stesso modo come ho fatto qualche giorno addietro a una signora.
Le principali cause sono:
Condizioni sfavorevoli di illuminazione
L’eccesso o l’insufficienza di illuminazione generale.
La presenza di riflessi da superfici lucide. La luce diretta proveniente dalle finestre o da fonti artificiali non adeguatamente schermate. La presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero)
La scarsa definizione dei caratteri sullo schermo.
Impegno visivo statico, ravvicinato e protratto.
In questo tipo di visione, in cui gli oggetti sono distanti dagli occhi meno di un metro, i muscoli per la messa a fuoco dell’immagine e per la motilità oculare sono fortemente sollecitati. L’impegno aumenta quanto più l’oggetto è vicino e quanto più a lungo è fissato nel tempo.
Difetti visivi non o mal corretti
I principali difetti (Presbiopia, Miopia, Ipermetropia, ecc..) non sono causati dall’uso di VDT, ma possono, in talune condizioni, contribuire a far comparire i disturbi astenopici. E’ importante correggere adeguatamente tali difetti, anche se lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro. Oltre ai difetti refrattivi (che riguardano le “lenti dell’occhio”), esistono anche i difetti del coordinamento della motilità dei due occhi. Tale coordinamento consente di vedere il rilievo e la profondità. Nello strabismo manca il coordinamento dei due occhi. Anche chi non è strabico può avere un cattivo coordinamento dei due occhi (eteroforia): il cervello deve fare uno sforzo maggiore per “tenere insieme” i due occhi ed interpretare l’immagine. In questi casi una opportuna “ginnastica oculare” può essere molto utile.
Altre condizioni ambientali sfavorevoli
Buona parte dei disturbi oculari (bruciore, lacrimazione, secchezza) può anche essere determinata da fattori ambientali quali: l’inquinamento dell’aria interna: impianto di condizionamento poco efficiente, affollamento di fotocopiatrici in locali poco aerati, fumo di tabacco, rilascio di sostanze dai rivestimenti e dagli arredi, l’eccessiva secchezza dell’aria.
Le rispondo allo stesso modo come ho fatto qualche giorno addietro a una signora.
Le principali cause sono:
Condizioni sfavorevoli di illuminazione
L’eccesso o l’insufficienza di illuminazione generale.
La presenza di riflessi da superfici lucide. La luce diretta proveniente dalle finestre o da fonti artificiali non adeguatamente schermate. La presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero)
La scarsa definizione dei caratteri sullo schermo.
Impegno visivo statico, ravvicinato e protratto.
In questo tipo di visione, in cui gli oggetti sono distanti dagli occhi meno di un metro, i muscoli per la messa a fuoco dell’immagine e per la motilità oculare sono fortemente sollecitati. L’impegno aumenta quanto più l’oggetto è vicino e quanto più a lungo è fissato nel tempo.
Difetti visivi non o mal corretti
I principali difetti (Presbiopia, Miopia, Ipermetropia, ecc..) non sono causati dall’uso di VDT, ma possono, in talune condizioni, contribuire a far comparire i disturbi astenopici. E’ importante correggere adeguatamente tali difetti, anche se lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro. Oltre ai difetti refrattivi (che riguardano le “lenti dell’occhio”), esistono anche i difetti del coordinamento della motilità dei due occhi. Tale coordinamento consente di vedere il rilievo e la profondità. Nello strabismo manca il coordinamento dei due occhi. Anche chi non è strabico può avere un cattivo coordinamento dei due occhi (eteroforia): il cervello deve fare uno sforzo maggiore per “tenere insieme” i due occhi ed interpretare l’immagine. In questi casi una opportuna “ginnastica oculare” può essere molto utile.
Altre condizioni ambientali sfavorevoli
Buona parte dei disturbi oculari (bruciore, lacrimazione, secchezza) può anche essere determinata da fattori ambientali quali: l’inquinamento dell’aria interna: impianto di condizionamento poco efficiente, affollamento di fotocopiatrici in locali poco aerati, fumo di tabacco, rilascio di sostanze dai rivestimenti e dagli arredi, l’eccessiva secchezza dell’aria.
[#3]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Caro Signore.
Durante la sua attività di Videoterminalista, i disturbi visivi e muscoloscheletrici, si possono attenuare notevolmente attraverso pause e cambiamenti di attività che interrompono:
a) La fissità della stazione assisa (patologie
muscoloscheletriche)
b) L'impegno dell'avambraccio e della mano durante la
digitazione. (Sindrome del tunnel carpale, morbo di
Dupuytren, morbo di De Quervaine, tendinopatie come
l'epicondilite omerale o gomito del tennista e
l'epitrocleite omerale o gomito del golfista.
c) L'impegno della visione ravvicinata, protratta e
statica
Durante la sua attività di Videoterminalista, i disturbi visivi e muscoloscheletrici, si possono attenuare notevolmente attraverso pause e cambiamenti di attività che interrompono:
a) La fissità della stazione assisa (patologie
muscoloscheletriche)
b) L'impegno dell'avambraccio e della mano durante la
digitazione. (Sindrome del tunnel carpale, morbo di
Dupuytren, morbo di De Quervaine, tendinopatie come
l'epicondilite omerale o gomito del tennista e
l'epitrocleite omerale o gomito del golfista.
c) L'impegno della visione ravvicinata, protratta e
statica
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Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Caro signore
I disturbi della colonna vertebrale compaiono soprattutto perchè il disco intervertebrale nelle posizioni fisse è mal nutrito e invecchia precocemente.
con il movimento dei segmenti vertebrali i dischi eliminano le scorie e permettono l'ingresso di sostanze nutritive.
I dolori muscolari alle braccia compaiono perchè nelle contrazioni muscolari statiche ad esempio quando si digita a braccia non appoggiate,ai muscoli arriva meno sangue del necessario: quindi il muscolo malnutrito si affatica e diventa dolente.
Digitando con gli avambracci appoggiati o introducendo periodi di riposo, si evita questo problema.
Cosi pure facendo delle pause (ogni due ore) e cambiando posizione e facendo degli esercizi di rilassamento e di stiramento si alleviano i disturbi alla colonna vertebrale.
Nel contempo le pause la aiutano ad alleviare e prevenire i disturbi visivi come l'astenopia.
I disturbi della colonna vertebrale compaiono soprattutto perchè il disco intervertebrale nelle posizioni fisse è mal nutrito e invecchia precocemente.
con il movimento dei segmenti vertebrali i dischi eliminano le scorie e permettono l'ingresso di sostanze nutritive.
I dolori muscolari alle braccia compaiono perchè nelle contrazioni muscolari statiche ad esempio quando si digita a braccia non appoggiate,ai muscoli arriva meno sangue del necessario: quindi il muscolo malnutrito si affatica e diventa dolente.
Digitando con gli avambracci appoggiati o introducendo periodi di riposo, si evita questo problema.
Cosi pure facendo delle pause (ogni due ore) e cambiando posizione e facendo degli esercizi di rilassamento e di stiramento si alleviano i disturbi alla colonna vertebrale.
Nel contempo le pause la aiutano ad alleviare e prevenire i disturbi visivi come l'astenopia.
[#7]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Caro signore
Le rispondo come alla signora dell'altro giorno.
Bruciore,stanchezza alla lettura,lacrimazione,visione sdoppiata,secchezza,visione annebbiata,senso di corpo estraneo,pesantezza,ammiccamento frequente,fastidio alla luce.Tutti questi disturbi,reversibili nel loro complesso,costituiscono la sindrome della fatica visiva( ASTENOPIA ) che può insorgere in situazioni di sovraccarico dell'apparato visivo. L'astenopia è una sindrome causata da fattori e compiti lavorativi che in associazione con le caratteristiche oftalmiche del soggetto, favoriscono l'insorgenza o la reiterazione di un insieme di sintomi oculari e visivi che, nei casi più gravi,possono anche accompagnarsi a disturbi generali. In letteratura si possono trovare molte definizioni di astenopia occupazionale. Da una delle prime, che risale a Duke-Elder (1949), secondo la quale l’astenopia è “quella sensazione che si avverte quando si prende coscienza del lavoro dell’apparato oculare per rendere chiara una visione per mezzo d’aggiustamenti talora inefficaci dell’accomodazione”, si è arrivati a quella SIMLII più recente e restrittiva. Le manifestazioni dell’astenopia includono anche disturbi quali cefalea, astenia, nausea, dispepsia, vertigini e malessere generale. Con il termine di astenopia occupazionale si comprende dunque un complesso di sintomi e segni clinici, la cui definizione risulta tuttora non unanimemente condivisa e la cui eziologia, multifattoriale (Romano C et al. 1997), non è stata completamente chiarita. Le manifestazioni sono aspecifiche, prevalentemente soggettive e di difficile quantificazione obiettiva. La valutazione clinica è resa difficoltosa anche da una componente psico-emotiva a cui è attribuito un ruolo rilevante nella determinazione dei disturbi riferiti.
Le caratteristiche dell'astenopia occupazionale:
La gravità della sintomatologia non è correlata all’anzianità lavorativa ad apparecchiature munite di VDT.Una caratteristica interessante dell’astenopia è la non correlabilità dell’entità della sintomatologia astenopica con l’anzianità lavorativa al VDT. In altre parole diversi studi in letteratura evidenziano la “non cumulabilità” nel tempo della sintomatologia astenopica (Gur 1994). Si tratta di un fenomeno del tutto reversibile con il riposo funzionale e non correlabile, quanto a gravità, con gli anni di lavoro al VDT.Le manifestazioni dell’astenopia sono aspecifiche, prevalentemente soggettive e di difficile quantificazione obiettiva. La valutazione clinica è resa difficoltosa anche da una componente psico-emotiva a cui è attribuito un ruolo rilevante nella determinazione dei disturbi riferiti. L’astenopia ha carattere di rapida reversibilità, non è cumulativa e non c’è evidenza che possa diventare cronica (Gur 1994)
Le rispondo come alla signora dell'altro giorno.
Bruciore,stanchezza alla lettura,lacrimazione,visione sdoppiata,secchezza,visione annebbiata,senso di corpo estraneo,pesantezza,ammiccamento frequente,fastidio alla luce.Tutti questi disturbi,reversibili nel loro complesso,costituiscono la sindrome della fatica visiva( ASTENOPIA ) che può insorgere in situazioni di sovraccarico dell'apparato visivo. L'astenopia è una sindrome causata da fattori e compiti lavorativi che in associazione con le caratteristiche oftalmiche del soggetto, favoriscono l'insorgenza o la reiterazione di un insieme di sintomi oculari e visivi che, nei casi più gravi,possono anche accompagnarsi a disturbi generali. In letteratura si possono trovare molte definizioni di astenopia occupazionale. Da una delle prime, che risale a Duke-Elder (1949), secondo la quale l’astenopia è “quella sensazione che si avverte quando si prende coscienza del lavoro dell’apparato oculare per rendere chiara una visione per mezzo d’aggiustamenti talora inefficaci dell’accomodazione”, si è arrivati a quella SIMLII più recente e restrittiva. Le manifestazioni dell’astenopia includono anche disturbi quali cefalea, astenia, nausea, dispepsia, vertigini e malessere generale. Con il termine di astenopia occupazionale si comprende dunque un complesso di sintomi e segni clinici, la cui definizione risulta tuttora non unanimemente condivisa e la cui eziologia, multifattoriale (Romano C et al. 1997), non è stata completamente chiarita. Le manifestazioni sono aspecifiche, prevalentemente soggettive e di difficile quantificazione obiettiva. La valutazione clinica è resa difficoltosa anche da una componente psico-emotiva a cui è attribuito un ruolo rilevante nella determinazione dei disturbi riferiti.
Le caratteristiche dell'astenopia occupazionale:
La gravità della sintomatologia non è correlata all’anzianità lavorativa ad apparecchiature munite di VDT.Una caratteristica interessante dell’astenopia è la non correlabilità dell’entità della sintomatologia astenopica con l’anzianità lavorativa al VDT. In altre parole diversi studi in letteratura evidenziano la “non cumulabilità” nel tempo della sintomatologia astenopica (Gur 1994). Si tratta di un fenomeno del tutto reversibile con il riposo funzionale e non correlabile, quanto a gravità, con gli anni di lavoro al VDT.Le manifestazioni dell’astenopia sono aspecifiche, prevalentemente soggettive e di difficile quantificazione obiettiva. La valutazione clinica è resa difficoltosa anche da una componente psico-emotiva a cui è attribuito un ruolo rilevante nella determinazione dei disturbi riferiti. L’astenopia ha carattere di rapida reversibilità, non è cumulativa e non c’è evidenza che possa diventare cronica (Gur 1994)
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Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Caro signore
Ma no,
Se un videoterminalista, la sua postazione non e corredata di tutti gli accorgimenti per la prevenzione dei rischi nell'ambiente lavorativo è normale che dopo poco tempo incomincia a stancarsi.
E' molto importante fare degli esercizi di:
RILASSAMENTO,STIRAMENTO e RINFORZO MUSCOLARE,
Per il collo,le spalle,la colonna vertebrale,per la muscolatura dell'addome e per gli avambracci che possono essere fatti sia a casa che nelle pause lavorative.
Questi esercizi aiutano il fisico a superare quel senso di peso quando la fatica si fa sentire.
Ma no,
Se un videoterminalista, la sua postazione non e corredata di tutti gli accorgimenti per la prevenzione dei rischi nell'ambiente lavorativo è normale che dopo poco tempo incomincia a stancarsi.
E' molto importante fare degli esercizi di:
RILASSAMENTO,STIRAMENTO e RINFORZO MUSCOLARE,
Per il collo,le spalle,la colonna vertebrale,per la muscolatura dell'addome e per gli avambracci che possono essere fatti sia a casa che nelle pause lavorative.
Questi esercizi aiutano il fisico a superare quel senso di peso quando la fatica si fa sentire.
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 13.6k visite dal 23/11/2008.
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