Ambiente lavorativo
Salve! io lavoro in una fabbrica della lavorazione della frutta: E una pratica comune spellare le pesche con il vapore della soda, e lavare la frutta con un' alto contenuto di cloro.Premetto che non esiste nessun condizionamento dell'aria, ne aspiratori, ne altro.Siamo in tanti risentire disagi ... Grazie!
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Gent.mo utente di Ravenna,
il datore di lavoro ha l'obbligo di effettuare una dettagliata valutazione dei rischi presenti nell'ambiente di lavoro e di riportarla per iscritto in un apposito documento che deve essere a disposizione presso la sede aziendale. Nel Suo caso deve sussiste re una apposita sezione del documento titolata "ESPOSIZIONE A AGENTI CHIMICI".
Il documento è consultabile dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), al quale in prima battuta deve rivolgersi per sapere come è stato valutato il posto di lavoro.
Un altro passo è rivolgersi al medico competente di azienda (se presente è quello che effettua ai lavoratori le visite periodiche di legge), riferendo i disagi lamentati. Il lavoratore ha diritto di avere la visita del medico competente su sua richiesta. Il medico ha il dovere di informare il lavoratore sui rischi a cui è esposto e a valutare se i disagi lamentati possono derivare dall'esposizione agli agenti chimici da Lei riportati.
Ultima spiaggia, se le precedenti non sono praticabili, è rivolgersi ai servizi ASL di tutela della salute nei luoghi di lavoro territorialmente competenti, segnalando il caso, e al limite presentando un esposto scritto. L'ASL, che a Ravenna so essere molto efficiente, provvederà a effettuare una ispezione in azienda e a verificare come stanno effettivamente le cose.
E' chiaro che l'allerta della ASL, che è l'Organo di Vigilanza con incarico di Polizia Giudiziaria e che deve quindi reprimere eventuali reati riscontrati, avvertendo la magistratura, può porre rilevanti problemi giudiziari al datore di lavoro e creare quindi conflitti con i lavoratori.
Spero di esserle stato in qualche modo utile, anche se è molto difficile esprimere pareri su situazioni che non si conoscono direttamente.
Cordialmente,
il datore di lavoro ha l'obbligo di effettuare una dettagliata valutazione dei rischi presenti nell'ambiente di lavoro e di riportarla per iscritto in un apposito documento che deve essere a disposizione presso la sede aziendale. Nel Suo caso deve sussiste re una apposita sezione del documento titolata "ESPOSIZIONE A AGENTI CHIMICI".
Il documento è consultabile dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), al quale in prima battuta deve rivolgersi per sapere come è stato valutato il posto di lavoro.
Un altro passo è rivolgersi al medico competente di azienda (se presente è quello che effettua ai lavoratori le visite periodiche di legge), riferendo i disagi lamentati. Il lavoratore ha diritto di avere la visita del medico competente su sua richiesta. Il medico ha il dovere di informare il lavoratore sui rischi a cui è esposto e a valutare se i disagi lamentati possono derivare dall'esposizione agli agenti chimici da Lei riportati.
Ultima spiaggia, se le precedenti non sono praticabili, è rivolgersi ai servizi ASL di tutela della salute nei luoghi di lavoro territorialmente competenti, segnalando il caso, e al limite presentando un esposto scritto. L'ASL, che a Ravenna so essere molto efficiente, provvederà a effettuare una ispezione in azienda e a verificare come stanno effettivamente le cose.
E' chiaro che l'allerta della ASL, che è l'Organo di Vigilanza con incarico di Polizia Giudiziaria e che deve quindi reprimere eventuali reati riscontrati, avvertendo la magistratura, può porre rilevanti problemi giudiziari al datore di lavoro e creare quindi conflitti con i lavoratori.
Spero di esserle stato in qualche modo utile, anche se è molto difficile esprimere pareri su situazioni che non si conoscono direttamente.
Cordialmente,
Dr. Gilberto Marcello Boschiroli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 801 visite dal 31/08/2016.
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