Stressa o depressione lavorativa
Buongiorno,
lavoro come impiegata presso un ufficio da circa 6 anni dove sono presenti tre titolari, inizialmente ero stata assunta come sostituzione di maternità per poi passare a contratto a tempo indeterminato.
il mio problema è iniziato da subito l'ufficio dove sono non ha alcuna finestra e non si può parlare e vige un silenzio di tomba. Ho solo un collega co il quale scambio a malapena due parole e la pausa di 3 minuti per il caffè (non si può scendere in bar giusto per fare due passi) non è ben vista infatti non appena ci avviamo nella stanza dove è presnete la macchinetta del caffè uno dei due viene sempre chiamato da uno dei titolari.
oltre a questo spesso e volentieri fanno differenze molto eclatanti tra me e il mio collega maschio, lui può prendersi ferie anzi gli dicono pure di prendersi qualche giorno in più ,a me viene chiesto se proprio devo star a casa mezza giornata, a lui hanno dato un aumento di stipendio notevole senza alcuna spiegazione , gli viene dato quasi tutto il lavoro da fare tanto che io non so come passare le ore lavorative. spesso e volentieri due dei tre titolari mi rispondono (Verbalmente non per iscritto)come se fossi un'inetta, pur facendo domande inerenti all'argomento di discussione.
la situazione ormai è diventata molto stressante piango di continuo e anche il corpo ne risente il viso è molto tirato e non sorrido più, faccio molta fatica ad alzarmi dal letto e sono sempre svogliata, niente mi da più interesse.
non so cosa fare, sto andando da una psicoterapeuta che mi ha spiegato il training autogeno ma non trovo giovamento, purtroppo non posso lasciare il lavoro e di questi tempi trovarne uno nuovo è difficile.
ringrazio per la risposta
lavoro come impiegata presso un ufficio da circa 6 anni dove sono presenti tre titolari, inizialmente ero stata assunta come sostituzione di maternità per poi passare a contratto a tempo indeterminato.
il mio problema è iniziato da subito l'ufficio dove sono non ha alcuna finestra e non si può parlare e vige un silenzio di tomba. Ho solo un collega co il quale scambio a malapena due parole e la pausa di 3 minuti per il caffè (non si può scendere in bar giusto per fare due passi) non è ben vista infatti non appena ci avviamo nella stanza dove è presnete la macchinetta del caffè uno dei due viene sempre chiamato da uno dei titolari.
oltre a questo spesso e volentieri fanno differenze molto eclatanti tra me e il mio collega maschio, lui può prendersi ferie anzi gli dicono pure di prendersi qualche giorno in più ,a me viene chiesto se proprio devo star a casa mezza giornata, a lui hanno dato un aumento di stipendio notevole senza alcuna spiegazione , gli viene dato quasi tutto il lavoro da fare tanto che io non so come passare le ore lavorative. spesso e volentieri due dei tre titolari mi rispondono (Verbalmente non per iscritto)come se fossi un'inetta, pur facendo domande inerenti all'argomento di discussione.
la situazione ormai è diventata molto stressante piango di continuo e anche il corpo ne risente il viso è molto tirato e non sorrido più, faccio molta fatica ad alzarmi dal letto e sono sempre svogliata, niente mi da più interesse.
non so cosa fare, sto andando da una psicoterapeuta che mi ha spiegato il training autogeno ma non trovo giovamento, purtroppo non posso lasciare il lavoro e di questi tempi trovarne uno nuovo è difficile.
ringrazio per la risposta
[#1]
Carissima Signore,
è sempre molto difficile distinguere le situazioni lavorative"difficili" che nascono semplicemente da cattive relazioni da situazioni di mobbing (atteggiamenti volutamente persecutori) che costituiscono non solo una violazione dei diritti del lavoratore, ma un vero e proprio reato. Tale valutazione è poi del tutto impossibile con un consulto telematico, senza poter entrare nei particolari della Sua situazione psicologica e lavorativa.
Vedo comunque nella storia dei suoi consulti che anche in passato aveva avuto qualche problema, non sempre connesso al lavoro.
Mi sembra comunque ottima la scelta di rivolgersi ad uno specialista, ma ci vuole molto tempo e pazienza, e purtroppo spesso molto denaro. Cambiare spesso tuttavia è del tutto inutile, anzi controproducente.
Sperando di esserLe comunque stato in qualche modo utile, cordialmente La saluto
è sempre molto difficile distinguere le situazioni lavorative"difficili" che nascono semplicemente da cattive relazioni da situazioni di mobbing (atteggiamenti volutamente persecutori) che costituiscono non solo una violazione dei diritti del lavoratore, ma un vero e proprio reato. Tale valutazione è poi del tutto impossibile con un consulto telematico, senza poter entrare nei particolari della Sua situazione psicologica e lavorativa.
Vedo comunque nella storia dei suoi consulti che anche in passato aveva avuto qualche problema, non sempre connesso al lavoro.
Mi sembra comunque ottima la scelta di rivolgersi ad uno specialista, ma ci vuole molto tempo e pazienza, e purtroppo spesso molto denaro. Cambiare spesso tuttavia è del tutto inutile, anzi controproducente.
Sperando di esserLe comunque stato in qualche modo utile, cordialmente La saluto
Dr. Gilberto Marcello Boschiroli
[#2]
Gentile utente,
indipendentemente dal fatto che si tratti di mobbing o meno e questo non è possibile definirlo attraverso consulto online, credo che per lei sia importante riflettere, accompagnata da un professionista sul significato che attribuisce al suo lavoro.
Quali bisogna cerca di soddisfare attraverso il lavoro, oltre a quelli economici?
Anche il suo corpo le sta comunicando una situazione di disagio, le sta mandando dei segnali che le dicono: fermati e ascoltati!
L'apatia può essere una modalità di affrontare la sofferenza, ma porta ad un indebolimento dell'inviduo e ad un ulteriore abbassamento dell'autostima e dell'autoefficacia.
Credo che un percorso di career coaching, le possa essere utile, perchè si tratta di un supporto mirato legato all'ambito lavorativo.
rimanendo a disposizione
porgo
cordiali saluti
indipendentemente dal fatto che si tratti di mobbing o meno e questo non è possibile definirlo attraverso consulto online, credo che per lei sia importante riflettere, accompagnata da un professionista sul significato che attribuisce al suo lavoro.
Quali bisogna cerca di soddisfare attraverso il lavoro, oltre a quelli economici?
Anche il suo corpo le sta comunicando una situazione di disagio, le sta mandando dei segnali che le dicono: fermati e ascoltati!
L'apatia può essere una modalità di affrontare la sofferenza, ma porta ad un indebolimento dell'inviduo e ad un ulteriore abbassamento dell'autostima e dell'autoefficacia.
Credo che un percorso di career coaching, le possa essere utile, perchè si tratta di un supporto mirato legato all'ambito lavorativo.
rimanendo a disposizione
porgo
cordiali saluti
Dott.ssa Monica Salvadore
Psicologa- Psicoterapeuta
[#3]
Utente
buongiorno,
ringrazio entrambi per le risposte, volevo solo spiegare bene che si i miei precedenti consulti di ansia o problematiche a livello generale sono comunque sempre derivate da questo lavoro, i miei problemi relazionali e fisici riguardanti l'apparato digerente sono iniziati esattamente dopo tre mesi dal mio inizio in quest'azienda.
Ho perso il sorriso e la voglia di essere felice finendo per allontanare le persone che mi circondavano perchè mi vedevano troppo negativa e incline a lamentarmi sempre.
anche il rapporto con il mio partner ne risente.
l'unico periodo dove ho avuto un miglioramento è quando ho fatto un secondo lavoro temporaneo completamente diverso da quello che svolgo ora a livello di organizzazione eventi.
di analisti ne ho già cambiati 4 da quando lavoro qui e quando spiego cosa accade a lavoro mi dicono che si non è un comportamento normale quello che i miei titolari tengono nei miei confronti ma che devo ritenermi fortunata perchè un lavoro ce l'ho.Di questo ne sono consapevole ma mi sta portando a rovinarmi l'esistenza, oltre all'apatia ho anche momenti di rabbia dove inveisco mentalmente contro di loro .
purtroppo ho anche controllato ma nella mia zona o provincie limitrofe corsi di career coaching ci sono solo a livello studentesco per indirizzare i neolaureati alla scelta del lavoro giusto.
ringrazio ancora per l'attenzione
ringrazio entrambi per le risposte, volevo solo spiegare bene che si i miei precedenti consulti di ansia o problematiche a livello generale sono comunque sempre derivate da questo lavoro, i miei problemi relazionali e fisici riguardanti l'apparato digerente sono iniziati esattamente dopo tre mesi dal mio inizio in quest'azienda.
Ho perso il sorriso e la voglia di essere felice finendo per allontanare le persone che mi circondavano perchè mi vedevano troppo negativa e incline a lamentarmi sempre.
anche il rapporto con il mio partner ne risente.
l'unico periodo dove ho avuto un miglioramento è quando ho fatto un secondo lavoro temporaneo completamente diverso da quello che svolgo ora a livello di organizzazione eventi.
di analisti ne ho già cambiati 4 da quando lavoro qui e quando spiego cosa accade a lavoro mi dicono che si non è un comportamento normale quello che i miei titolari tengono nei miei confronti ma che devo ritenermi fortunata perchè un lavoro ce l'ho.Di questo ne sono consapevole ma mi sta portando a rovinarmi l'esistenza, oltre all'apatia ho anche momenti di rabbia dove inveisco mentalmente contro di loro .
purtroppo ho anche controllato ma nella mia zona o provincie limitrofe corsi di career coaching ci sono solo a livello studentesco per indirizzare i neolaureati alla scelta del lavoro giusto.
ringrazio ancora per l'attenzione
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 16/02/2016.
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