Effetti dell'impianto di pace maker sull'attivita' lavorativa.
Gentili Dottori,
Sono un informatore scientifico del farmaco di 61 anni e,dovendo impiantare un pace maker,mi sto chiedendo se esistono o sono identificabili fattori ostativi alla presenza,di un portatore di tale impianto in reparti ospedalieri, piuttosto che ambulatori specialistici,durante la giornata lavorativa.
Chiedo inoltre un Vostro cortese parere su eventuali limiti alla guida dell'auto,che rappresenta un mio fondamentale strumento di lavoro,e all'uso
della cintura di sicurezza e se sono richieste modifiche della patente.
Vi ringrazio sentitamente,per le risposte che potrete fornirmi.
Sono un informatore scientifico del farmaco di 61 anni e,dovendo impiantare un pace maker,mi sto chiedendo se esistono o sono identificabili fattori ostativi alla presenza,di un portatore di tale impianto in reparti ospedalieri, piuttosto che ambulatori specialistici,durante la giornata lavorativa.
Chiedo inoltre un Vostro cortese parere su eventuali limiti alla guida dell'auto,che rappresenta un mio fondamentale strumento di lavoro,e all'uso
della cintura di sicurezza e se sono richieste modifiche della patente.
Vi ringrazio sentitamente,per le risposte che potrete fornirmi.
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Spett.le Utente,
I pacemaker e defibrillatori impiantabili (ICD) odierni sono ampiamente protetti dalle influenze di apparecchi elettrici o magnetici.
La maggior parte dei dispositivi con cui si ha a che fare in ambiente domestico o lavorativo non comporta pertanto alcun problema.
I portatori di pacemaker tuttavia devono essere informati dei possibili effetti negativi che un apparecchio può esercitare sul pacemaker, anche perché qualsiasi lista non potrà mai essere esauriente, considerando che la tecnologia comporta l'introduzione di sempre più nuovi e diversi dispositivi.
In generale:
si dovrebbe mantenere una distanza minima di 70-100 cm od evitare il contatto con:
- Magneti, altoparlanti (per esempio negli impianti stereo)
- Bobine di accensione di motori a scoppio in moto
- Attrezzi elettrici (trapani o seghe da tavolo)
- Motori a combustione interna con candele di accensione
- Attrezzi elettrici da giardino
- Seghe circolari, ruttori di auto
- Saldatrici ad arco elettrico (distanza di sicurezza di almeno 1 metro)
- Antenne di apparecchi radiotrasmittenti amatoriali o CB
- Telecomandi a media portata (es. per il controllo degli aeromodelli)
- Forni ad induzione
- Apparecchi elettrici con campi elettrici intensi
- Strumenti che producono forti vibrazioni (martello pneumatico, trapani)
Pre quanto riguarda i trattamenti sanitario, sono da evitare in generale:
- Risonanza magnetica (RM)
- Litotrissia (frantumazione dei calcoli renali)
- Trattamento diatermico
- Trattamento Novodyn
- Stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS)
- Elettrocauterizzazione (bisturi elettrico)
- Terapia ad alte frequenze o onde corte (TECAR)
- Radioterapia
- Elettroshock
Considerata la Sua attività lavorativa all'interno di Ospedali, i locali nei quali vi sono campi magnetici od elettrici che possono interferire con il pacemaker dovrebbero sempre essere opportunamente segnalati.
In ogni caso, è opportuno che si astenga dal presenziare ad operazioni di installazione/prova di dispositivi elettrici o magnetici, che vengono utilizzati per i trattamenti sanitari sopra indicati.
Per quanto attiene all'idoneità alla guida, come già risposto in altro analogo consulto ad altro Utente, il Suo caso rientra nella previsione del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada - Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303), con le modifiche di cui al d.P.R. 16 settembre 1996, n. 610, derivandone che il guidizio di idoneità alla guida Le può essere rilasciato dalla Commissione Medica Locale territorialmente competente, che baserà tale giudizio sulla Sua condizione clinica, tenendo conto delle eventuali manifestazioni della patologia cardiovascolare che abbiano incidenza sulla sicurezza nella guida.
Pertanto la condizione di portatore di pacemaker di per sè non rappresenta controindicazione alla guida; peraltro tale controindicazione può essere rappresentata dalla patologia cardiovascolare che ha richiesto l'impianto del pacemaker.
Infine, sulla base del D.Lgs N° 150 del 13 marzo 2006, con il quale viene data attuazione alla direttiva europea
2003/20/CE, possono rientrare fra i soggetti esenti dall'obbligo delle cinture di sicurezza "le persone che, sulla base di certificazioni sanitarie, risultano affette da patologie particolari o presentano condizioni fisiche che costituiscono controindicazione specifica all'uso dei dispositivi di ritenuta".
I pazienti portatori di pacemaker e defibrillatori (ICD) in alcune circostanze possono rientrare in tale categoria; va precisato pero' che non tutte le persone con un pacemaker o un defibrillatore hanno la necessità dell'esonero. Infatti solo in casi specifici, nei quali la tasca del dispositivo si viene a trovare proprio sotto la cintura di sicurezza (pettorale sinistra, sottoclavicolare) e si dovesse trattare di soggetti molto magri e con estroflessione del dispositivo, l'utilizzo della cintura potrebbe portare come conseguenza dolore e decubito del dispositivo stesso. Pertanto in questi casi, valutati di volta in volta dal Centro Cardiologico che ha impiantato il pacemaker, è possibile richiedere un certificato medico che ne attesti la oggettiva necessità di esonero, che andrà convalidato dalla ASL. In questi casi andrà esibito alle Forze dell'Ordine sia il Cartellino Europeo che dimostra l'effettivo intervento subito con tutti i dati del paziente, sia il certificato medico che ne sconsiglia l'uso. Ovviamente l'esonero non è valido se la stessa persona si trova nell'autoveicolo in qualità di soggetto trasportato e pertanto non suscettibile di particolari traumi sulla tasca di alloggiamento del dispositivo, che si viene a trovare dal lato opposto al passaggio della cintura di sicurezza.
Distinti Saluti.
I pacemaker e defibrillatori impiantabili (ICD) odierni sono ampiamente protetti dalle influenze di apparecchi elettrici o magnetici.
La maggior parte dei dispositivi con cui si ha a che fare in ambiente domestico o lavorativo non comporta pertanto alcun problema.
I portatori di pacemaker tuttavia devono essere informati dei possibili effetti negativi che un apparecchio può esercitare sul pacemaker, anche perché qualsiasi lista non potrà mai essere esauriente, considerando che la tecnologia comporta l'introduzione di sempre più nuovi e diversi dispositivi.
In generale:
si dovrebbe mantenere una distanza minima di 70-100 cm od evitare il contatto con:
- Magneti, altoparlanti (per esempio negli impianti stereo)
- Bobine di accensione di motori a scoppio in moto
- Attrezzi elettrici (trapani o seghe da tavolo)
- Motori a combustione interna con candele di accensione
- Attrezzi elettrici da giardino
- Seghe circolari, ruttori di auto
- Saldatrici ad arco elettrico (distanza di sicurezza di almeno 1 metro)
- Antenne di apparecchi radiotrasmittenti amatoriali o CB
- Telecomandi a media portata (es. per il controllo degli aeromodelli)
- Forni ad induzione
- Apparecchi elettrici con campi elettrici intensi
- Strumenti che producono forti vibrazioni (martello pneumatico, trapani)
Pre quanto riguarda i trattamenti sanitario, sono da evitare in generale:
- Risonanza magnetica (RM)
- Litotrissia (frantumazione dei calcoli renali)
- Trattamento diatermico
- Trattamento Novodyn
- Stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS)
- Elettrocauterizzazione (bisturi elettrico)
- Terapia ad alte frequenze o onde corte (TECAR)
- Radioterapia
- Elettroshock
Considerata la Sua attività lavorativa all'interno di Ospedali, i locali nei quali vi sono campi magnetici od elettrici che possono interferire con il pacemaker dovrebbero sempre essere opportunamente segnalati.
In ogni caso, è opportuno che si astenga dal presenziare ad operazioni di installazione/prova di dispositivi elettrici o magnetici, che vengono utilizzati per i trattamenti sanitari sopra indicati.
Per quanto attiene all'idoneità alla guida, come già risposto in altro analogo consulto ad altro Utente, il Suo caso rientra nella previsione del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada - Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303), con le modifiche di cui al d.P.R. 16 settembre 1996, n. 610, derivandone che il guidizio di idoneità alla guida Le può essere rilasciato dalla Commissione Medica Locale territorialmente competente, che baserà tale giudizio sulla Sua condizione clinica, tenendo conto delle eventuali manifestazioni della patologia cardiovascolare che abbiano incidenza sulla sicurezza nella guida.
Pertanto la condizione di portatore di pacemaker di per sè non rappresenta controindicazione alla guida; peraltro tale controindicazione può essere rappresentata dalla patologia cardiovascolare che ha richiesto l'impianto del pacemaker.
Infine, sulla base del D.Lgs N° 150 del 13 marzo 2006, con il quale viene data attuazione alla direttiva europea
2003/20/CE, possono rientrare fra i soggetti esenti dall'obbligo delle cinture di sicurezza "le persone che, sulla base di certificazioni sanitarie, risultano affette da patologie particolari o presentano condizioni fisiche che costituiscono controindicazione specifica all'uso dei dispositivi di ritenuta".
I pazienti portatori di pacemaker e defibrillatori (ICD) in alcune circostanze possono rientrare in tale categoria; va precisato pero' che non tutte le persone con un pacemaker o un defibrillatore hanno la necessità dell'esonero. Infatti solo in casi specifici, nei quali la tasca del dispositivo si viene a trovare proprio sotto la cintura di sicurezza (pettorale sinistra, sottoclavicolare) e si dovesse trattare di soggetti molto magri e con estroflessione del dispositivo, l'utilizzo della cintura potrebbe portare come conseguenza dolore e decubito del dispositivo stesso. Pertanto in questi casi, valutati di volta in volta dal Centro Cardiologico che ha impiantato il pacemaker, è possibile richiedere un certificato medico che ne attesti la oggettiva necessità di esonero, che andrà convalidato dalla ASL. In questi casi andrà esibito alle Forze dell'Ordine sia il Cartellino Europeo che dimostra l'effettivo intervento subito con tutti i dati del paziente, sia il certificato medico che ne sconsiglia l'uso. Ovviamente l'esonero non è valido se la stessa persona si trova nell'autoveicolo in qualità di soggetto trasportato e pertanto non suscettibile di particolari traumi sulla tasca di alloggiamento del dispositivo, che si viene a trovare dal lato opposto al passaggio della cintura di sicurezza.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14k visite dal 10/07/2015.
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