Depressione causata da ambiente lavorativo
Gentili signori,
mai e poi mai mi sarei aspettata di scrivervi dopo esser stata diagnosticata con "depressione" causata dall'ambiente lavorativo.
Io sono italiana, residente all'estero (Europa), ho 38 anni e da circa 8 mesi sono stata diagnosticata con depressione a seguito di molteplici sintomi causati da problemi nell'ambiente lavorativo.
Avevo iniziato a lavorare part time circa due anni fa con mansioni da impiegata amministrativa. Inizialmente ero contenta del lavoro, mi sbrigavo le mie 4 ore al giorno e poi uscivo a fare le cose di tutti i giorni, esercizio fisico, qualche hobby, mi occupavo dei miei cani e quando tornava mio marito si usciva assieme oppure si guardava un film.
Da maggio dello scorso anno, hanno iniziato a caricarmi troppo, molto piu' della mole di lavoro pattuita inizialmente e che avevo accettato di buon grado. Ho iniziato a stentare a tenere il passo con il lavoro, avevo poi una collega che mi passava le informazioni sbagliate e mi faceva rallentare ancora di piu' con il rendimento, e io cercavo di non mollare perche' essendo straniera non volevo rischiare di perdere il lavoro e ritrovarmi senza nulla.
In diverse riunioni ho fatto presente ai superiori che la mole di lavoro mia era la stessa dei miei colleghi che pero' lavoravano tutti a tempo pieno, ma nulla e' stato fatto.
In aggiunta hanno deciso di caricarci ulteriormente con mansioni di recupero crediti oltre a quelle amministrative esistenti: in pratica svolgevo due lavori in uno, in meta' del tempo di uno solo.
Ho davvero fatto di tutto per fare il piu' possibile, facevo straordinari, per tenere poi testa ai miei hobby saltavo pure il pranzo e a volte dalle 8 e mezza tornavo anche alle 4 del pomeriggio.
Purtroppo a tutte le riunioni le mie richieste di sollevarmi da parte del lavoro sono state ancora ignorate.
Come se non bastasse, non mi avevano fatto assestamento ergonomico, e un po' perche' per tensione accumulo dolori al collo e alle spalle (stando tutte quelle ore davanti al computer), un po' perche' sono piccolina di statura e su una sedia sbagliata, in estate mi si e' totalmente bloccata la schiena. Per giorni sono stata in preda a un dolore atroce, mi sentivo come se avessi un pugnale dietro alla spina dorsale all'altezza della fascia del reggiseno.
Solo a scrivere questo mi sento molto in ansia.
Insomma (tiro il fiato) dopo un mesetto circa tra fisioterapia ed esercizi che ho seguito scrupolosamente, sono tornata al lavoro e una montagna del doppio delle dimensioni di quello che dovevo fare mi aspettava, con la tensione della riunione seguente.
Un nuovo capo era stato assunto nella stessa societa', nell'ufficio del paese di cui mi occupato nelle mie mansioni amministrative: questa persona ha iniziato a dimostrare attenzioni di tipo ambiguo e fastidioso nei miei confronti, niente di fisico ma a livello verbale mi impauriva, avevo il terrore di scendere giu' per le scale se non c'era altra gente.
Contemporaneamente ho iniziato a soffrire sempre piu' di ansia, la pressione da bassa che e' normalmente, saliva all'improvviso molto alta, tensione, mancanza di sonno, disturbi gastrici e nonostante io non beva e mangi molto equilibrato, ho iniziato a mettere su peso, quasi due taglie. Ho smesso di andare in palestra, mi vergognavo tantissimo, ho perso interesse per il sesso nonostante la mia bellissima relazione, e ho perso la voglia di uscire e di dedicarmi ai miei hobby.
Mi sentivo demotivata, apatica, pesante.
A fine anno si e' aperta una nuova posizione lavorativa, questa volta a tempo pieno, alla quale ho aderito nella speranza di avere finalmente la stessa mole di lavoro degli altri colleghi.
Ironia della sorte, nei primi due giorni del nuovo impiego, sono stata attaccata verbalmente da una collega (di fronte a testimoni) perche' dovevo implicitamente indovinare il suo modo di gestire le tazze di bevande che venivano distribuite nel pomeriggio tra colleghi dello stesso dipartimento.
Ho fatto presente al terzo giorno dell'abuso e questo almeno e' terminato in tempo, ma nel frattempo le avances del capo dal lavoro precedente andavano avanti, io ero sempre piu' ansiosa, mi sentivo sempre peggio e spesso correvo nel bagno a dare di stomaco e/o a piangere anche senza motivo.
Nei giorni successivi il computer vecchio che mi era stato dato si e' rotto e io sono rimasta senza, e costretta a mendicarne un altro tra i colleghi, con la pressione di consegnare il lavoro entro le date prestabilite, oppure dovendo correre a casa a prendere il mio (a spese mie) per terminare il lavoro.
Alla fine di gennaio ero ridotta uno straccio: tre giorni prima del mio compleanno, la direttrice del personale mi ha colta nel bagno dopo che avevo dato di stomaco, mentre avevo un eczema esteso tra il collo e il seno. Le dissi cosa stava succedendo, che ero sfinita di cercare di fare il mio lavoro senza mezzi, senza supporto e soprattutto senza che nessuno facesse qualcosa per rendermi possibile di lavorare in santa pace (nei limiti del possibile).
Mi disse di correre da un medico e che la compagnia aveva fallito con me, fece la sua parte di persona comprensiva e mi lascio' andare.
Da allora, (fine gennaio) sono stata assente sino ad oggi e tutt'ora il medico mi ha dato altri due mesi almeno per depressione causata dal lavoro.
Ora a parte il fatto che sto per andare in causa perche' il datore di lavoro ha smesso di pagarmi e nega ogni responsabilita', io vi chiedo gentilmente di rispondermi ad una domanda:
Ultimamente ho a fatica perso meta' del peso che avevo accumulato, ma combatto con stanchezza cronica, apatia, disinteresse per tutto, a volte neppure sopporto la vista di mio marito, dei cani, degli amici, non esco, non voglio uscire, non riesco a dormire, mangio a volte a fatica, ho lo stomaco sottosopra, emicranie 4 volte su 6, eczema appena tornato perche' la settimana scorsa ho rivisto il datore di lavoro, e il solo pensiero di tornare in un qualsiasi ufficio o di stare nel traffico per andarci mi fa andare in panico totale. L'unica cosa che non mi sfiora e' il pensiero del suicidio, perche' ho ancora ricordi di cosa significhi essere felice e non ho perso la speranza di ritornarci, e perche' sento quanto mio marito mi voglia bene, nonostante anche i miei sentimenti siano spesso distanti ma non per colpa sua; se al momento vedo la cosa molto difficile a realizzarsi perche' senza soldi per vivere e' difficile e certamente la stima di me stessa e' calata tantissimo.
E' possibile uscire fuori da questo?
E' vero che la depressione e' cronica?
Premesso che non prendo medicine per principio e perche' soffro di una marea di intolleranze ed allergie e perche' fanno ingrassare, e anche perche' trovo assurdo cercare di mettere una "toppa" su un problema che rimane li.
Il mio medico sostiene (e io sono d'accordo) che cosi' come questo stress mi ha causato dei sintomi involontari, allo stesso modo e' possibile che possa attenuarli e gradualmente farli scomparire.
Potrei sapere se questa condizione ha davvero speranze di migliorare?
Un domani che si verificheranno inevitabilmente eventi difficili, e' possibile che se guarita possa avere una ricaduta?
Grazie anticipate per la cortese attenzione e scusate il messaggio molto lungo.
Cordiali saluti.
mai e poi mai mi sarei aspettata di scrivervi dopo esser stata diagnosticata con "depressione" causata dall'ambiente lavorativo.
Io sono italiana, residente all'estero (Europa), ho 38 anni e da circa 8 mesi sono stata diagnosticata con depressione a seguito di molteplici sintomi causati da problemi nell'ambiente lavorativo.
Avevo iniziato a lavorare part time circa due anni fa con mansioni da impiegata amministrativa. Inizialmente ero contenta del lavoro, mi sbrigavo le mie 4 ore al giorno e poi uscivo a fare le cose di tutti i giorni, esercizio fisico, qualche hobby, mi occupavo dei miei cani e quando tornava mio marito si usciva assieme oppure si guardava un film.
Da maggio dello scorso anno, hanno iniziato a caricarmi troppo, molto piu' della mole di lavoro pattuita inizialmente e che avevo accettato di buon grado. Ho iniziato a stentare a tenere il passo con il lavoro, avevo poi una collega che mi passava le informazioni sbagliate e mi faceva rallentare ancora di piu' con il rendimento, e io cercavo di non mollare perche' essendo straniera non volevo rischiare di perdere il lavoro e ritrovarmi senza nulla.
In diverse riunioni ho fatto presente ai superiori che la mole di lavoro mia era la stessa dei miei colleghi che pero' lavoravano tutti a tempo pieno, ma nulla e' stato fatto.
In aggiunta hanno deciso di caricarci ulteriormente con mansioni di recupero crediti oltre a quelle amministrative esistenti: in pratica svolgevo due lavori in uno, in meta' del tempo di uno solo.
Ho davvero fatto di tutto per fare il piu' possibile, facevo straordinari, per tenere poi testa ai miei hobby saltavo pure il pranzo e a volte dalle 8 e mezza tornavo anche alle 4 del pomeriggio.
Purtroppo a tutte le riunioni le mie richieste di sollevarmi da parte del lavoro sono state ancora ignorate.
Come se non bastasse, non mi avevano fatto assestamento ergonomico, e un po' perche' per tensione accumulo dolori al collo e alle spalle (stando tutte quelle ore davanti al computer), un po' perche' sono piccolina di statura e su una sedia sbagliata, in estate mi si e' totalmente bloccata la schiena. Per giorni sono stata in preda a un dolore atroce, mi sentivo come se avessi un pugnale dietro alla spina dorsale all'altezza della fascia del reggiseno.
Solo a scrivere questo mi sento molto in ansia.
Insomma (tiro il fiato) dopo un mesetto circa tra fisioterapia ed esercizi che ho seguito scrupolosamente, sono tornata al lavoro e una montagna del doppio delle dimensioni di quello che dovevo fare mi aspettava, con la tensione della riunione seguente.
Un nuovo capo era stato assunto nella stessa societa', nell'ufficio del paese di cui mi occupato nelle mie mansioni amministrative: questa persona ha iniziato a dimostrare attenzioni di tipo ambiguo e fastidioso nei miei confronti, niente di fisico ma a livello verbale mi impauriva, avevo il terrore di scendere giu' per le scale se non c'era altra gente.
Contemporaneamente ho iniziato a soffrire sempre piu' di ansia, la pressione da bassa che e' normalmente, saliva all'improvviso molto alta, tensione, mancanza di sonno, disturbi gastrici e nonostante io non beva e mangi molto equilibrato, ho iniziato a mettere su peso, quasi due taglie. Ho smesso di andare in palestra, mi vergognavo tantissimo, ho perso interesse per il sesso nonostante la mia bellissima relazione, e ho perso la voglia di uscire e di dedicarmi ai miei hobby.
Mi sentivo demotivata, apatica, pesante.
A fine anno si e' aperta una nuova posizione lavorativa, questa volta a tempo pieno, alla quale ho aderito nella speranza di avere finalmente la stessa mole di lavoro degli altri colleghi.
Ironia della sorte, nei primi due giorni del nuovo impiego, sono stata attaccata verbalmente da una collega (di fronte a testimoni) perche' dovevo implicitamente indovinare il suo modo di gestire le tazze di bevande che venivano distribuite nel pomeriggio tra colleghi dello stesso dipartimento.
Ho fatto presente al terzo giorno dell'abuso e questo almeno e' terminato in tempo, ma nel frattempo le avances del capo dal lavoro precedente andavano avanti, io ero sempre piu' ansiosa, mi sentivo sempre peggio e spesso correvo nel bagno a dare di stomaco e/o a piangere anche senza motivo.
Nei giorni successivi il computer vecchio che mi era stato dato si e' rotto e io sono rimasta senza, e costretta a mendicarne un altro tra i colleghi, con la pressione di consegnare il lavoro entro le date prestabilite, oppure dovendo correre a casa a prendere il mio (a spese mie) per terminare il lavoro.
Alla fine di gennaio ero ridotta uno straccio: tre giorni prima del mio compleanno, la direttrice del personale mi ha colta nel bagno dopo che avevo dato di stomaco, mentre avevo un eczema esteso tra il collo e il seno. Le dissi cosa stava succedendo, che ero sfinita di cercare di fare il mio lavoro senza mezzi, senza supporto e soprattutto senza che nessuno facesse qualcosa per rendermi possibile di lavorare in santa pace (nei limiti del possibile).
Mi disse di correre da un medico e che la compagnia aveva fallito con me, fece la sua parte di persona comprensiva e mi lascio' andare.
Da allora, (fine gennaio) sono stata assente sino ad oggi e tutt'ora il medico mi ha dato altri due mesi almeno per depressione causata dal lavoro.
Ora a parte il fatto che sto per andare in causa perche' il datore di lavoro ha smesso di pagarmi e nega ogni responsabilita', io vi chiedo gentilmente di rispondermi ad una domanda:
Ultimamente ho a fatica perso meta' del peso che avevo accumulato, ma combatto con stanchezza cronica, apatia, disinteresse per tutto, a volte neppure sopporto la vista di mio marito, dei cani, degli amici, non esco, non voglio uscire, non riesco a dormire, mangio a volte a fatica, ho lo stomaco sottosopra, emicranie 4 volte su 6, eczema appena tornato perche' la settimana scorsa ho rivisto il datore di lavoro, e il solo pensiero di tornare in un qualsiasi ufficio o di stare nel traffico per andarci mi fa andare in panico totale. L'unica cosa che non mi sfiora e' il pensiero del suicidio, perche' ho ancora ricordi di cosa significhi essere felice e non ho perso la speranza di ritornarci, e perche' sento quanto mio marito mi voglia bene, nonostante anche i miei sentimenti siano spesso distanti ma non per colpa sua; se al momento vedo la cosa molto difficile a realizzarsi perche' senza soldi per vivere e' difficile e certamente la stima di me stessa e' calata tantissimo.
E' possibile uscire fuori da questo?
E' vero che la depressione e' cronica?
Premesso che non prendo medicine per principio e perche' soffro di una marea di intolleranze ed allergie e perche' fanno ingrassare, e anche perche' trovo assurdo cercare di mettere una "toppa" su un problema che rimane li.
Il mio medico sostiene (e io sono d'accordo) che cosi' come questo stress mi ha causato dei sintomi involontari, allo stesso modo e' possibile che possa attenuarli e gradualmente farli scomparire.
Potrei sapere se questa condizione ha davvero speranze di migliorare?
Un domani che si verificheranno inevitabilmente eventi difficili, e' possibile che se guarita possa avere una ricaduta?
Grazie anticipate per la cortese attenzione e scusate il messaggio molto lungo.
Cordiali saluti.
[#1]
La depressione non è di per sé cronica è però vero che lo stato depressivo può durare così a lungo da essere definito cronico.
Assumere medicine non rappresenta mettere una toppa su un problema, le medicine sono dei coadiuvanti alle funzioni dell'organismo; quindi assumerne significa solo aiutare l'organismo nello svolgimento dei suoi normali processi fisiologici.
Esistono peraltro metodi alternativi all'utilizzo delle medicine per affrontare problemi depressivi.
Mi permetta, però, di dissentire dalla diagnosi, sulla base delle sue note anamnestiche più che di depressione mi sembra si possa trattare o di un disturbo dell'adattamento o di un disturbo post-traumatico da stress. Ovviamente è sempre possibile che a questo si sia poi associato lo sviluppo di uno stato depressivo.
Ricadute sono possibili, ma solo sulla base della associazione tra una eventuale predisposizione genetica (grossolanamente familiarità per disturbi depressivi o correlati) associata a fattori ambientali (struttura di personalità ed eventi di vita); alle attuali condizioni è difficile, quindi, fornirle una risposta adeguata su questo.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Assumere medicine non rappresenta mettere una toppa su un problema, le medicine sono dei coadiuvanti alle funzioni dell'organismo; quindi assumerne significa solo aiutare l'organismo nello svolgimento dei suoi normali processi fisiologici.
Esistono peraltro metodi alternativi all'utilizzo delle medicine per affrontare problemi depressivi.
Mi permetta, però, di dissentire dalla diagnosi, sulla base delle sue note anamnestiche più che di depressione mi sembra si possa trattare o di un disturbo dell'adattamento o di un disturbo post-traumatico da stress. Ovviamente è sempre possibile che a questo si sia poi associato lo sviluppo di uno stato depressivo.
Ricadute sono possibili, ma solo sulla base della associazione tra una eventuale predisposizione genetica (grossolanamente familiarità per disturbi depressivi o correlati) associata a fattori ambientali (struttura di personalità ed eventi di vita); alle attuali condizioni è difficile, quindi, fornirle una risposta adeguata su questo.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
[#3]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora.
Leggendo la sua storia mi porta alla mente non ad una depressione ma ad uno stress lavorativo con caratteristiche di cronicità.
Nella mia esperienza ne ho visti diversi di questi casi e lei ha quasi tutti i sintomi quali l'eczema, l'aumento di peso, la disistima, l'ansia , la paura di non fare bene il proprio lavoro,di non essere in grado di farlo nel tempo necessario,disturbi gastrici, cefalea, insonnia, ecc.
Orbene diamo ora la definizione di stress: è una
RISPOSTA DELL'ORGANISMO AD OGNI RICHIESTA DI MODIFICAZIONE EFFETTUATA SU DI ESSO
Lo stress può assumere talvolta caratteri di cronicità.
lo stress cronico è caratterizzato da due componenti:
1)Le componenti Soggettive
2)Le componenti oggettive
Le componenti soggettive dello stress cronico risiedono fondamentalmente nella mancata rispondenza fra le aspettative dell’individuo che ha operato una determinata scelta professionale e l’esercizio quotidiano pratico della stessa, potendo essere così riassunte:
• facili ed iniziali entusiasmi con nobili aspirazioni
(forti motivazioni personali e costante
confronto con un’immagine di sé ideale)
• obiettivi ed atteggiamenti relativi alla carriera
(motivazioni al successo, precedenti esperienze)
• stile difensivo proprio del soggetto (tratti della
personalità:
nevrotica - tendono ad autopunirsi di
fronte ad un insuccesso -,
iperattiva - la loro preoccupazione è quella di
riuscire ad impegnare ogni momento della giornata -
insicura - sono convinti che, per quanti sforzi
facciano, le loro capacità non saranno mai
sufficienti a raggiungere un obiettivo o
a modificare una situazione sbagliata se non tramite
un intervento esterno ,
flessibile - sono capaci di adattarsi a qualsiasi
situazione ma sono destinati a crollare quando
diventano consci dell’incertezza e della precarietà
propria della loro vita e della loro situazione
lavorativa -,
introversa - ogni volta che si trovano davanti ad un
problema tendono ad evitarlo restando sempre
impreparati a difendersi e ad affrontarlo -, ecc).
Le componenti oggettive dello stress cronico sono
determinate prevalentemente da alcuni
aspetti relativi all’organizzazione del lavoro,
nonché alla tipologia di rapporti interpersonali fra
colleghi di lavoro e possono essere schematizzate nel
seguente modo:
• struttura di ruolo (conflitto fra adempimenti del
proprio ruolo e ambiguità all’interno del
ruolo stesso: situazioni di sovraccarico quantitativo - richieste superiori al tempo e alle forze di chi
riveste un determinato ruolo - o di sovraccarico
qualitativo - richieste incompatibili con il ruolo e
le capacità dell’operatore - , situazioni di
conflitto fra l’individuo ed il proprio ruolo)
• struttura di potere (percezione di un senso di
impotenza nei confronti dell’organizzazione - una
decisionalità fortemente gerarchica e rigidamente
formale determina una limitazione dell’autonomia del
singolo con frustrazione della possibilità
di trovare gratificazione e significato nel lavoro da
svolgere -)
• struttura di relazione (qualità e tipo di relazioni
esistenti tra i vari membri di un gruppo
di lavoro e fra ognuno ed il gruppo)
• struttura normativa della professione (assenza di una
chiara esplicitazione degli obiettivi teorici e
pratici, carenze nella messa a punto e condivisione di
programmi di lavoro che rendano l’organizzazione del
lavoro stesso funzionale e di contenuto.
Cordialmente la saluto, rimanendo a disposizione per consulti futuri.
Leggendo la sua storia mi porta alla mente non ad una depressione ma ad uno stress lavorativo con caratteristiche di cronicità.
Nella mia esperienza ne ho visti diversi di questi casi e lei ha quasi tutti i sintomi quali l'eczema, l'aumento di peso, la disistima, l'ansia , la paura di non fare bene il proprio lavoro,di non essere in grado di farlo nel tempo necessario,disturbi gastrici, cefalea, insonnia, ecc.
Orbene diamo ora la definizione di stress: è una
RISPOSTA DELL'ORGANISMO AD OGNI RICHIESTA DI MODIFICAZIONE EFFETTUATA SU DI ESSO
Lo stress può assumere talvolta caratteri di cronicità.
lo stress cronico è caratterizzato da due componenti:
1)Le componenti Soggettive
2)Le componenti oggettive
Le componenti soggettive dello stress cronico risiedono fondamentalmente nella mancata rispondenza fra le aspettative dell’individuo che ha operato una determinata scelta professionale e l’esercizio quotidiano pratico della stessa, potendo essere così riassunte:
• facili ed iniziali entusiasmi con nobili aspirazioni
(forti motivazioni personali e costante
confronto con un’immagine di sé ideale)
• obiettivi ed atteggiamenti relativi alla carriera
(motivazioni al successo, precedenti esperienze)
• stile difensivo proprio del soggetto (tratti della
personalità:
nevrotica - tendono ad autopunirsi di
fronte ad un insuccesso -,
iperattiva - la loro preoccupazione è quella di
riuscire ad impegnare ogni momento della giornata -
insicura - sono convinti che, per quanti sforzi
facciano, le loro capacità non saranno mai
sufficienti a raggiungere un obiettivo o
a modificare una situazione sbagliata se non tramite
un intervento esterno ,
flessibile - sono capaci di adattarsi a qualsiasi
situazione ma sono destinati a crollare quando
diventano consci dell’incertezza e della precarietà
propria della loro vita e della loro situazione
lavorativa -,
introversa - ogni volta che si trovano davanti ad un
problema tendono ad evitarlo restando sempre
impreparati a difendersi e ad affrontarlo -, ecc).
Le componenti oggettive dello stress cronico sono
determinate prevalentemente da alcuni
aspetti relativi all’organizzazione del lavoro,
nonché alla tipologia di rapporti interpersonali fra
colleghi di lavoro e possono essere schematizzate nel
seguente modo:
• struttura di ruolo (conflitto fra adempimenti del
proprio ruolo e ambiguità all’interno del
ruolo stesso: situazioni di sovraccarico quantitativo - richieste superiori al tempo e alle forze di chi
riveste un determinato ruolo - o di sovraccarico
qualitativo - richieste incompatibili con il ruolo e
le capacità dell’operatore - , situazioni di
conflitto fra l’individuo ed il proprio ruolo)
• struttura di potere (percezione di un senso di
impotenza nei confronti dell’organizzazione - una
decisionalità fortemente gerarchica e rigidamente
formale determina una limitazione dell’autonomia del
singolo con frustrazione della possibilità
di trovare gratificazione e significato nel lavoro da
svolgere -)
• struttura di relazione (qualità e tipo di relazioni
esistenti tra i vari membri di un gruppo
di lavoro e fra ognuno ed il gruppo)
• struttura normativa della professione (assenza di una
chiara esplicitazione degli obiettivi teorici e
pratici, carenze nella messa a punto e condivisione di
programmi di lavoro che rendano l’organizzazione del
lavoro stesso funzionale e di contenuto.
Cordialmente la saluto, rimanendo a disposizione per consulti futuri.
[#4]
Utente
Vorrei ringraziare vivamente voi per le gentili e dettagliate risposte.
Mi consola la possibilita' che la mia condizione possa non essere cronica, mentre mi preoccupa il fatto che possa ricorrere in futuro, soprattutto per via del fatto che nella vita si verificano inevitabilmente episodi, come la perdita di un genitore ad esempio, che ci segnano nel profondo e che anche con le condizioni lavorative migliori, ci fanno stare male sia fisicamente che mentalmente.
La mia condizione e' nel frattempo migliorata con l'uso di sistemi alternativi e con l'astensione dal lavoro. L'aiuto di tecniche di respirazione, l'esercizio fisico (quel tanto possibile) e la presenza di familiari e amici mi ha pian piano reso la condizione piu' accettabile.
Non nego che ogni qual volta si presentino situazioni di tensione, come quando il datore di lavoro si mette in contatto con me, io venga assalita dagli stessi sintomi, ma la frequenza sta diminuendo e la mia vita sta pian piano tornando normale.
Quello che ancora non mi fa sentire bene con me stessa e' il problema del peso che ancora stento a perdere. Ho notato un miglioramento ma ancora mi risulta difficile tornare alla mia taglia iniziale (una taglia in meno, che sembra poco ma su una persona molto piccola di statura come me, rappresenta molto).
Il problema e' che a livello legale io, lavorando e vivendo all'estero, trovo difficile avere aiuto in modo approfondito ed affidabile.
La mancanza ora di supporto finanziario e legale non mi rende facile il recupero dalla mia indisposizione.
Sarebbe ottimo per me recarmi al S. Andrea come gentilmente suggerito dal Dr Bonomo, ma mi chiedo se potrebbero mai aiutarmi visto che il problema e' soggetto alle leggi e alle denominazioni del paese in cui risiedo.
Sono totalmente inesperta di questo tipo di problema e mi auguro che una volta tornata a lavorare (ormai altrove perche' non vedo possibilita' concreta di tornare al mio posto di lavoro, visto che sembrano ignorare totalmente che la mia condizione sia stata causata da loro, al mommento) non accada piu'.
Al momento sto scrivendo una lettera formale per chiedere che mi sia attribuito il sostegno economico, visto che il danno mi e' stato causato dalla compagnia; cosa essenziale prima di avviare qualsiasi procedimento legale.
Nella mia posizione, piu' di cosi' non ho altro da perdere.
Spero si risolva tutto per il meglio e ancora una volta, vi ringrazio.
Mi consola la possibilita' che la mia condizione possa non essere cronica, mentre mi preoccupa il fatto che possa ricorrere in futuro, soprattutto per via del fatto che nella vita si verificano inevitabilmente episodi, come la perdita di un genitore ad esempio, che ci segnano nel profondo e che anche con le condizioni lavorative migliori, ci fanno stare male sia fisicamente che mentalmente.
La mia condizione e' nel frattempo migliorata con l'uso di sistemi alternativi e con l'astensione dal lavoro. L'aiuto di tecniche di respirazione, l'esercizio fisico (quel tanto possibile) e la presenza di familiari e amici mi ha pian piano reso la condizione piu' accettabile.
Non nego che ogni qual volta si presentino situazioni di tensione, come quando il datore di lavoro si mette in contatto con me, io venga assalita dagli stessi sintomi, ma la frequenza sta diminuendo e la mia vita sta pian piano tornando normale.
Quello che ancora non mi fa sentire bene con me stessa e' il problema del peso che ancora stento a perdere. Ho notato un miglioramento ma ancora mi risulta difficile tornare alla mia taglia iniziale (una taglia in meno, che sembra poco ma su una persona molto piccola di statura come me, rappresenta molto).
Il problema e' che a livello legale io, lavorando e vivendo all'estero, trovo difficile avere aiuto in modo approfondito ed affidabile.
La mancanza ora di supporto finanziario e legale non mi rende facile il recupero dalla mia indisposizione.
Sarebbe ottimo per me recarmi al S. Andrea come gentilmente suggerito dal Dr Bonomo, ma mi chiedo se potrebbero mai aiutarmi visto che il problema e' soggetto alle leggi e alle denominazioni del paese in cui risiedo.
Sono totalmente inesperta di questo tipo di problema e mi auguro che una volta tornata a lavorare (ormai altrove perche' non vedo possibilita' concreta di tornare al mio posto di lavoro, visto che sembrano ignorare totalmente che la mia condizione sia stata causata da loro, al mommento) non accada piu'.
Al momento sto scrivendo una lettera formale per chiedere che mi sia attribuito il sostegno economico, visto che il danno mi e' stato causato dalla compagnia; cosa essenziale prima di avviare qualsiasi procedimento legale.
Nella mia posizione, piu' di cosi' non ho altro da perdere.
Spero si risolva tutto per il meglio e ancora una volta, vi ringrazio.
[#5]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara Signora
Per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare stress correlati
è più frequente incontrare casi di bulimia
piuttosto che di anoressia anche se essa non è rara.
Lo stress, sia esso generico o in relazione a specifici eventi, altera la normale regolazione dell’appetito i cui
stimoli vengono azzerati e sostituiti da reazioni compulsive.
L'aumento ponderale rientra nel quadro clinico generale.
Veda che piano piano, quasi senza accorgersene
( sempre se non inervengono le condizione che fungono da spina irritativa per innescare una recrudescenza )
uscirà da questa situazione a lei avversa e vedrà che con un po' di buona volontà, certamente potrà rimettere i vestiti di una taglia fa e nel contempo riacqisterà gli stimoli e i sapori che la vita le potrà offrire.
Si ricordi una cosa importante, lei è giovane, quindi ha la forza, la voglia , e tutte le caratteristiche per godersi la vita.
Lo faccia!
Congedandomi in maniera rispettosa colgo l'occasione di augurarle ogni bene.
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per ulteriori interventi.
Per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare stress correlati
è più frequente incontrare casi di bulimia
piuttosto che di anoressia anche se essa non è rara.
Lo stress, sia esso generico o in relazione a specifici eventi, altera la normale regolazione dell’appetito i cui
stimoli vengono azzerati e sostituiti da reazioni compulsive.
L'aumento ponderale rientra nel quadro clinico generale.
Veda che piano piano, quasi senza accorgersene
( sempre se non inervengono le condizione che fungono da spina irritativa per innescare una recrudescenza )
uscirà da questa situazione a lei avversa e vedrà che con un po' di buona volontà, certamente potrà rimettere i vestiti di una taglia fa e nel contempo riacqisterà gli stimoli e i sapori che la vita le potrà offrire.
Si ricordi una cosa importante, lei è giovane, quindi ha la forza, la voglia , e tutte le caratteristiche per godersi la vita.
Lo faccia!
Congedandomi in maniera rispettosa colgo l'occasione di augurarle ogni bene.
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per ulteriori interventi.
[#6]
Utente
Grazie mille, Dr Costa.
In effetti inizio dopo un anno e mezzo a vedere la luce fuori dal tunnel, e senza medicine, solo con metodi naturali di respirazione ed esercizio, e soprattutto con l'affetto di familiari e amici (e l'astinenza dal posto di lavoro nocivo).
spero anche io di tornare presto nella mia taglia.
in effetti sta tornando la voglia di sentirmi attiva e l'esercizio fisico con moderazione.
in ogni caso, grazie ancora per gli auguri e per i consigli.
ps: a 39 anni e' bello sentirsi ancora dire che si e' giovani ;)
In effetti inizio dopo un anno e mezzo a vedere la luce fuori dal tunnel, e senza medicine, solo con metodi naturali di respirazione ed esercizio, e soprattutto con l'affetto di familiari e amici (e l'astinenza dal posto di lavoro nocivo).
spero anche io di tornare presto nella mia taglia.
in effetti sta tornando la voglia di sentirmi attiva e l'esercizio fisico con moderazione.
in ogni caso, grazie ancora per gli auguri e per i consigli.
ps: a 39 anni e' bello sentirsi ancora dire che si e' giovani ;)
[#7]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara Signora.
Il sottoscritto ha qualche annetto più di lei
e mi creda, per quello che vedo giornalmente espletando la mia professione è bene godersi la vita.
Non ha significato sprecarla.
Tornando a noi, mi raccomando, riprenda fiducia in se stessa riacquisti la sua stima, SI VOGLI BENE.
rientri nella sua taglia originaria e via.
Gli esercizi di respirazione fanno benissimo perchè oltre a rilassarla il sangue si ossigena maggiormente con i conseguenti benefici.
Con rispetto e benevolenza La saluto.
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per
ulteriori interventi.
Il sottoscritto ha qualche annetto più di lei
e mi creda, per quello che vedo giornalmente espletando la mia professione è bene godersi la vita.
Non ha significato sprecarla.
Tornando a noi, mi raccomando, riprenda fiducia in se stessa riacquisti la sua stima, SI VOGLI BENE.
rientri nella sua taglia originaria e via.
Gli esercizi di respirazione fanno benissimo perchè oltre a rilassarla il sangue si ossigena maggiormente con i conseguenti benefici.
Con rispetto e benevolenza La saluto.
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per
ulteriori interventi.
[#9]
Utente
Credo che in fondo il motivo per cui sono stata cosi' male e' proprio perche' mi voglio troppo bene per fare una vita come quella che ho sopportato per piu' di un anno in quel posto.
Riguardo alle dipendenze, ho visto due persone a me molto care anni fa entrare nel tunnel degli antidepressivi, diventare ENORMI, grassissimi e tutt'ora stanno facendo fatica enorme per tornare com'erano.
ancora una volta grazie per questi ulteriori buoni suggerimenti! Davvero grazie!
Poi mi meraviglio di come la mia stima per i sistemi naturali non mi abbia portato a cercare un omeopata in zona. Decisamente ancora non ci sto tanto con la testa se non ci ho pensato :)
Mi informo oggi stesso.
Riguardo alle dipendenze, ho visto due persone a me molto care anni fa entrare nel tunnel degli antidepressivi, diventare ENORMI, grassissimi e tutt'ora stanno facendo fatica enorme per tornare com'erano.
ancora una volta grazie per questi ulteriori buoni suggerimenti! Davvero grazie!
Poi mi meraviglio di come la mia stima per i sistemi naturali non mi abbia portato a cercare un omeopata in zona. Decisamente ancora non ci sto tanto con la testa se non ci ho pensato :)
Mi informo oggi stesso.
[#10]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora.
Gli ansiolitici e gli antidepressivi, sono utili quando vengono somministrati sotto diretto controllo medico e per brevi periodi.
Per quanto riguarda i rimedi omeopatici, sono una delle tante vie terapeutiche che lei puo' prendere, sempre sotto consiglio medico.
Cordialmente La saluto.
Gli ansiolitici e gli antidepressivi, sono utili quando vengono somministrati sotto diretto controllo medico e per brevi periodi.
Per quanto riguarda i rimedi omeopatici, sono una delle tante vie terapeutiche che lei puo' prendere, sempre sotto consiglio medico.
Cordialmente La saluto.
[#12]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara Signora.
L’abnorme assunzione fino all’abuso di sostanze psicoattive è un altro aspetto dei disturbi del comportamento stress-correlati.
In questa categoria rientrano:
• gli psicofarmaci
• il tabacco
• l’alcool e le droghe
L'assunzione di sonniferi ed ansiolitici induce lo stesso tipo di risposta del disturbo alimentare e il soggetto stressato vi ricorre con lo stesso meccanismo compulsivo.
Quindi come le dicevo è bene avere sempre al fianco un medico all'altezza della situazione.
Con rispetto e cortesia La saluto.
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per
ulteriori interventi.
L’abnorme assunzione fino all’abuso di sostanze psicoattive è un altro aspetto dei disturbi del comportamento stress-correlati.
In questa categoria rientrano:
• gli psicofarmaci
• il tabacco
• l’alcool e le droghe
L'assunzione di sonniferi ed ansiolitici induce lo stesso tipo di risposta del disturbo alimentare e il soggetto stressato vi ricorre con lo stesso meccanismo compulsivo.
Quindi come le dicevo è bene avere sempre al fianco un medico all'altezza della situazione.
Con rispetto e cortesia La saluto.
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per
ulteriori interventi.
[#13]
Utente
Assolutamente d'accordo con lei, Dr Costa.
Non sono a conoscenza del dosaggio che queste persone prendevano, so solo che erano sotto controllo medico.
Io dall'inizio ero scettica e quando poi ho visto la situazione degenerare mi sono convinta ancor di piu' di tenermi alla larga da qualsiasi tipo di droghe ed alcaloidi.
da che fumavo pochissimo (un pacchetto a settimana), due anni fa ho smesso del tutto, non prendo droghe ne medicinali, e bevo mezzo bicchiere di vino 4 volte a settimana a cena.
non mi piace proprio la dipendenza da qualsiasi cosa, eccetto gli affetti ;)
forse prendero' un paio di gocce di calmante prima di volare perche' ancora mi provoca stress prima del decollo, sempre sentendo parere del mio medico, ma da li non mi muovo.
Grazie tante anche al Dr Bonomo e per i gentili saluti.
E' bello vedere che la professione non vi cambia come persone ma riuscite ancora a vedere noi pazienti come persone, al di la del numero di registrazione.
Non sono a conoscenza del dosaggio che queste persone prendevano, so solo che erano sotto controllo medico.
Io dall'inizio ero scettica e quando poi ho visto la situazione degenerare mi sono convinta ancor di piu' di tenermi alla larga da qualsiasi tipo di droghe ed alcaloidi.
da che fumavo pochissimo (un pacchetto a settimana), due anni fa ho smesso del tutto, non prendo droghe ne medicinali, e bevo mezzo bicchiere di vino 4 volte a settimana a cena.
non mi piace proprio la dipendenza da qualsiasi cosa, eccetto gli affetti ;)
forse prendero' un paio di gocce di calmante prima di volare perche' ancora mi provoca stress prima del decollo, sempre sentendo parere del mio medico, ma da li non mi muovo.
Grazie tante anche al Dr Bonomo e per i gentili saluti.
E' bello vedere che la professione non vi cambia come persone ma riuscite ancora a vedere noi pazienti come persone, al di la del numero di registrazione.
[#14]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara Signora.
Se perdessimo questa caratteristica peculiare non saremmo più Medici.
Agire sempre con Professionalità ,lealtà, correttezza e trasparenza. Solo così il paziente si sente protetto e confortato.
Questo rientra nella deontologia del medico.
Cordialmente Le porgo i miei saluti
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per
ulteriori interventi.
Se perdessimo questa caratteristica peculiare non saremmo più Medici.
Agire sempre con Professionalità ,lealtà, correttezza e trasparenza. Solo così il paziente si sente protetto e confortato.
Questo rientra nella deontologia del medico.
Cordialmente Le porgo i miei saluti
P.S. Naturalmente sono a sua completa disposizione per
ulteriori interventi.
[#19]
Utente
e' vero, non bisognerebbe mai generalizzare, anche perche' come state dimostrando voi, e come anche la mia dottoressa di famiglia mi segue, sono le eccezioni a dare una brutta impressione.
grazie ancora, non mi aspettavo tanta cortesia e sono ancora una volta piacevolmente sorpresa
e' rincuorante :)
saluti cari
x
grazie ancora, non mi aspettavo tanta cortesia e sono ancora una volta piacevolmente sorpresa
e' rincuorante :)
saluti cari
x
[#27]
Ritengo che sia più la pubblicità negativa che si fa dei medici che la realtà testimoniata dalla persone l'errore che si fà parlando di molti errori o sbagli dei medici .
La maggior parte dei colleghi che conosco fanno il loro lavoro con grande passione.
saluti
La maggior parte dei colleghi che conosco fanno il loro lavoro con grande passione.
saluti
[#28]
Utente
Purtroppo sembra essere un grosso difetto dell'umanita' quello di notare le cose che non vanno piu' di quelle che invece in realta' funzionano.
Non volevo scriverlo per non andare OT ma a me 2 anni fa si ruppe la mano perche' ci caddi sopra con tutto il peso del corpo. all'ospedale (qui' all'estero) non me l'hanno fatta ingessare, mi hanno detto di muoverla il piu' possibile e mi hanno spedita a casa con la radiografia.
io nonostante il dolore, ho seguito i consigli e ho fatto di tutto per muovere la mano pian piano digitando magari col computer, ma non potevo ne aprire scatolette ne addirittura sollevare la tazza del te'.
insomma con l'aiuto dell'arnica in un mese sembrava essere tornata a posto. 2 settimane dopo l'incidente pero' andai a farmi rivedere e mi hanno detto che invece era da ingessare.
ora a distanza di 2 anni ancora fa male, evidentemente ci ho dormito sopra, non so, ma mi sta rifacendo male ed e' dura perche' non posso neppure guidare.
Vi stati anche altri di episodi, ma ce ne sono stati altrettanti invece in cui ho davvero ricevuto aiuto e supporto con gentilezza ed attenzione, e questo non l'ho dimenticato.
a me non ha cambiato l'opinione sui medici che rimane la stessa: io penso che la maggior parte davvero faccia il suo mestiere con dedizione e sacrificio. purtroppo le "pecore nere" ci sono ovunque, ma e' sempre importante non lasciarsi condizionare da loro, anche perche' se davvero instauriamo un clima di "non fiducia totale" nei confronti di tutto e tutti, non usciamo neppure piu' di casa, no?
Certamente dalla prontezza e dall'impegno con cui mi avete risposto, non ho dubbi circa la vostra serieta'.
Quindi grazie ancora.
Non volevo scriverlo per non andare OT ma a me 2 anni fa si ruppe la mano perche' ci caddi sopra con tutto il peso del corpo. all'ospedale (qui' all'estero) non me l'hanno fatta ingessare, mi hanno detto di muoverla il piu' possibile e mi hanno spedita a casa con la radiografia.
io nonostante il dolore, ho seguito i consigli e ho fatto di tutto per muovere la mano pian piano digitando magari col computer, ma non potevo ne aprire scatolette ne addirittura sollevare la tazza del te'.
insomma con l'aiuto dell'arnica in un mese sembrava essere tornata a posto. 2 settimane dopo l'incidente pero' andai a farmi rivedere e mi hanno detto che invece era da ingessare.
ora a distanza di 2 anni ancora fa male, evidentemente ci ho dormito sopra, non so, ma mi sta rifacendo male ed e' dura perche' non posso neppure guidare.
Vi stati anche altri di episodi, ma ce ne sono stati altrettanti invece in cui ho davvero ricevuto aiuto e supporto con gentilezza ed attenzione, e questo non l'ho dimenticato.
a me non ha cambiato l'opinione sui medici che rimane la stessa: io penso che la maggior parte davvero faccia il suo mestiere con dedizione e sacrificio. purtroppo le "pecore nere" ci sono ovunque, ma e' sempre importante non lasciarsi condizionare da loro, anche perche' se davvero instauriamo un clima di "non fiducia totale" nei confronti di tutto e tutti, non usciamo neppure piu' di casa, no?
Certamente dalla prontezza e dall'impegno con cui mi avete risposto, non ho dubbi circa la vostra serieta'.
Quindi grazie ancora.
[#29]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora.
Per esperienza, la prima cosa da fare in caso di trauma contusivo sono le radiografie.
Certe volte per non scoraggiare il paziente si evita di prescrivere esami strumentali che dovrebbero essere prescritti.
Cordialmente La saluto
Per esperienza, la prima cosa da fare in caso di trauma contusivo sono le radiografie.
Certe volte per non scoraggiare il paziente si evita di prescrivere esami strumentali che dovrebbero essere prescritti.
Cordialmente La saluto
[#30]
Utente
ho avuto subito la radiografia fatta. il problema e' che mi hanno poi rispedita a casa senza ingessatura, cosa che probabilmente era necessaria, a sentire il parere del dottore che mi ha visitata due settimane dopo.
pero' ormai e' acqua passata, mi andro' a far rivedere con fiducia dalla mia dottoressa di famiglia.
grazie ancora
:)
pero' ormai e' acqua passata, mi andro' a far rivedere con fiducia dalla mia dottoressa di famiglia.
grazie ancora
:)
[#31]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora.
Quale parte anatomica della mano ha subito la lesione?
Dalla radiografia, si vedeva la rima di frattura?
Oppure ha subito lesioni ligamentose.
Perchè ha questo punto, mi viene difficile dare una spiegazione a tutto ciò, che Lei mi sta dicendo.
cordialmente vorrei sapere, grazie.
Quale parte anatomica della mano ha subito la lesione?
Dalla radiografia, si vedeva la rima di frattura?
Oppure ha subito lesioni ligamentose.
Perchè ha questo punto, mi viene difficile dare una spiegazione a tutto ciò, che Lei mi sta dicendo.
cordialmente vorrei sapere, grazie.
[#33]
Utente
Scusate il ritardo.
Dunque la frattura era visibile nella radiografia ed era presente nella falange del mignolo della mano sinistra.
a prima vista si vedeva subito
al pronto soccorso mi hanno detto di muoverla il piu' possibile nonostante il gonfiore e il dolore.
due settimane dopo mi hanno detto che invece andava immobilizzata.
questo e' quanto so, al di la dei termini tecnici, considerando che sto traducendo perche' la diagnosi era fatta in lingua straniera.
Dunque la frattura era visibile nella radiografia ed era presente nella falange del mignolo della mano sinistra.
a prima vista si vedeva subito
al pronto soccorso mi hanno detto di muoverla il piu' possibile nonostante il gonfiore e il dolore.
due settimane dopo mi hanno detto che invece andava immobilizzata.
questo e' quanto so, al di la dei termini tecnici, considerando che sto traducendo perche' la diagnosi era fatta in lingua straniera.
[#35]
Utente
per il primo anno ha fatto male.
poi il dolore sembrava essere cessato.
da una decina di giorni invece e' tornato il dolore (forse ci ho dormito sopra, ho pensato)
ho messo l'arnica di notte, fasciando con una stecca, senza stringere troppo.
dopo una settimana cosi', finalmente il dolore pare cessato.
speriamo bene...
unica cosa e' che ho notato che non posso stringere oggetti (come ad esempio quando cerco di aprire i barattoli), pero' posso sollevare pesi entro una certa misura.
poi il dolore sembrava essere cessato.
da una decina di giorni invece e' tornato il dolore (forse ci ho dormito sopra, ho pensato)
ho messo l'arnica di notte, fasciando con una stecca, senza stringere troppo.
dopo una settimana cosi', finalmente il dolore pare cessato.
speriamo bene...
unica cosa e' che ho notato che non posso stringere oggetti (come ad esempio quando cerco di aprire i barattoli), pero' posso sollevare pesi entro una certa misura.
[#37]
Utente
Gentile Dr Costa,
lo so che e' velenosa, e' scritto infatti nelle avvertenze
ho messo una abbondante fasciatura sopra proprio per evitare di venirci in contatto con la bocca mentre dormo, e in piu' ho messo appena poco olio e l'ho fatto assorbire dopo aver scaldato la mano, come da avvertenze.
Fa bene infatti a far notare che e' velenosa, anche perche' spesso molta gente erroneamente pensa che i rimedi erboristici non possano causare danni e pericoli.
Per fortuna leggo e rileggo tutte le avvertenze scrupolosamente.
Grazie ancora per la sua gentilissima attenzione.
cordialissimi saluti.
lo so che e' velenosa, e' scritto infatti nelle avvertenze
ho messo una abbondante fasciatura sopra proprio per evitare di venirci in contatto con la bocca mentre dormo, e in piu' ho messo appena poco olio e l'ho fatto assorbire dopo aver scaldato la mano, come da avvertenze.
Fa bene infatti a far notare che e' velenosa, anche perche' spesso molta gente erroneamente pensa che i rimedi erboristici non possano causare danni e pericoli.
Per fortuna leggo e rileggo tutte le avvertenze scrupolosamente.
Grazie ancora per la sua gentilissima attenzione.
cordialissimi saluti.
[#44]
Utente
Rieccomi,
ringraziandovi ancora per la gentile attenzione e per le vostre risposte.
Tanto per aggiornarvi, ora pare che l'assicurazione si stia rifiutando di pagarmi perche' sostiene che dal momento che il mio medico non mi ha imbottita di antidepressivi, secondo loro non mi e' stato prescritto nulla.
In poche parole per fare appello alla decisione di non pagare, ora devo scrivere il lungo dettagliato piano dietetico, erboristico, piano di esercizio fisico e sedute di stress management e di consultorio che ho fatto.
Mi chiedo se ci sia un ente in Italia che possa darmi una mano per allegare documenti che spieghino a queste persone, che chi e' in depressione con associato aumento di peso corporeo, intestino irritabile e insonnia puo' benissimo avere miglioramenti (cosa che sto riscontrando), invece di ricorrere ad antidepressivi che potrebbero aumentare il peso e peggiorare gli altri sintomi.
Qualcno di voi conoscerebbe un modo per poter avere una testimonianza che cio' che mi e' stato prescritto e' tutt'altro che una bufala ma un modo per aiutarmi sul serio e in modo permanente?
grazie
ps: se l'assicurazione rifiuta anche l'appello, il mio datore di lavoro mi ha espressamente detto che mi licenzia
bella roba
ringraziandovi ancora per la gentile attenzione e per le vostre risposte.
Tanto per aggiornarvi, ora pare che l'assicurazione si stia rifiutando di pagarmi perche' sostiene che dal momento che il mio medico non mi ha imbottita di antidepressivi, secondo loro non mi e' stato prescritto nulla.
In poche parole per fare appello alla decisione di non pagare, ora devo scrivere il lungo dettagliato piano dietetico, erboristico, piano di esercizio fisico e sedute di stress management e di consultorio che ho fatto.
Mi chiedo se ci sia un ente in Italia che possa darmi una mano per allegare documenti che spieghino a queste persone, che chi e' in depressione con associato aumento di peso corporeo, intestino irritabile e insonnia puo' benissimo avere miglioramenti (cosa che sto riscontrando), invece di ricorrere ad antidepressivi che potrebbero aumentare il peso e peggiorare gli altri sintomi.
Qualcno di voi conoscerebbe un modo per poter avere una testimonianza che cio' che mi e' stato prescritto e' tutt'altro che una bufala ma un modo per aiutarmi sul serio e in modo permanente?
grazie
ps: se l'assicurazione rifiuta anche l'appello, il mio datore di lavoro mi ha espressamente detto che mi licenzia
bella roba
[#45]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora
In questo periodo sono state fatte certificazioni da medici specialisti da dove si evince il suo stato patologico?
Risulta da qualche certificazione che lei ha effettuato presso il consultorio sedute di stress management.
Ha delle ricette di prescrizione di terapia omeopatica effettuate dallo specialista?
Lei cara signora, deve presentare tutte le certificazioni dei medici che l'hanno visitata ,che hanno prescritto farmaci o eseguito cicli di terapia.
Lei non deve dimostrare niente devono essere gli specialisti che la devono sostenere con le certificazioni.
In questo periodo sono state fatte certificazioni da medici specialisti da dove si evince il suo stato patologico?
Risulta da qualche certificazione che lei ha effettuato presso il consultorio sedute di stress management.
Ha delle ricette di prescrizione di terapia omeopatica effettuate dallo specialista?
Lei cara signora, deve presentare tutte le certificazioni dei medici che l'hanno visitata ,che hanno prescritto farmaci o eseguito cicli di terapia.
Lei non deve dimostrare niente devono essere gli specialisti che la devono sostenere con le certificazioni.
[#46]
Utente
Gentile Dr Costa,
qui' pare occorra stare dietro agli specialisti per ottenere certificati.
il mio medico ha fornito tutto quello che le e' stato richiesto.
lo psicologo del consultorio lo vedo purtroppo non prima di giovedi , sperando sempre di riuscire ad ottenere un certificato che tra l'altro significhera' slittare questa cosa ad anno nuovo, quindi immaginate che belle feste che mi aspettano...
come terapia omeopatica ho provato a informarmi ma dalle mie parti non sono accettate e sembra occorra andare in una citta' al di fuori dalla mia circoscrizione o andare via privato, cosa che visto che sono sei mesi che non mi pagano, non mi e' possibile (infatti ho finito anche i soldi per mangiare ora)
ora mi dico come fa una persona a riprendersi da una condizione di depressione stress senza sostegno economico.
prendo un sussidio ma non mi basta neppure per mangiare, tra l'altro non fumo e ormai non esco neppure piu' perche' non me lo posso permettere
e questi ci mettono 6 mesi per dirmi che non accettano il caso
scusate lo sfogo
mi chiedevo solo se dall'italia ci sia qualcuno piu' sveglio che possa far capire a questa gentaglia che le cure erboristiche e pratiche hanno effetto senza creare danno
a parte le numerose allergie che ho, conosco tre persone che sono finite sotto antidepressivi sotto controllo medico.
uno ne e' uscito dopo che ho insistito tanto dopo che stava diventando impotente (amico, non era mio ragazzo), due e' ingrassato a dismisura e ora e' depresso perche' e' grasso, e tre si e' impiccato.
insomma si non saranno tutti cosi' i casi pero' visto che sto davvero iniziando a recuperare senza appunto ingrassare o finire male, e' possibile non ci sia un modo per far capire che c'e' un'infinita' di metodi per evitare il consumo di medicinali che possono avere appunto effetti molto poco desiderati?
qui' pare occorra stare dietro agli specialisti per ottenere certificati.
il mio medico ha fornito tutto quello che le e' stato richiesto.
lo psicologo del consultorio lo vedo purtroppo non prima di giovedi , sperando sempre di riuscire ad ottenere un certificato che tra l'altro significhera' slittare questa cosa ad anno nuovo, quindi immaginate che belle feste che mi aspettano...
come terapia omeopatica ho provato a informarmi ma dalle mie parti non sono accettate e sembra occorra andare in una citta' al di fuori dalla mia circoscrizione o andare via privato, cosa che visto che sono sei mesi che non mi pagano, non mi e' possibile (infatti ho finito anche i soldi per mangiare ora)
ora mi dico come fa una persona a riprendersi da una condizione di depressione stress senza sostegno economico.
prendo un sussidio ma non mi basta neppure per mangiare, tra l'altro non fumo e ormai non esco neppure piu' perche' non me lo posso permettere
e questi ci mettono 6 mesi per dirmi che non accettano il caso
scusate lo sfogo
mi chiedevo solo se dall'italia ci sia qualcuno piu' sveglio che possa far capire a questa gentaglia che le cure erboristiche e pratiche hanno effetto senza creare danno
a parte le numerose allergie che ho, conosco tre persone che sono finite sotto antidepressivi sotto controllo medico.
uno ne e' uscito dopo che ho insistito tanto dopo che stava diventando impotente (amico, non era mio ragazzo), due e' ingrassato a dismisura e ora e' depresso perche' e' grasso, e tre si e' impiccato.
insomma si non saranno tutti cosi' i casi pero' visto che sto davvero iniziando a recuperare senza appunto ingrassare o finire male, e' possibile non ci sia un modo per far capire che c'e' un'infinita' di metodi per evitare il consumo di medicinali che possono avere appunto effetti molto poco desiderati?
[#47]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara Signora
Lei ha pienamente ragione,
Però quando ad una persona deve essere riconosciuta una indennità, una malattia, una cosa qualsiasi bisogna che sia accompagnata da certificazioni, prescrizioni ed esami strumentali.
Tutte cose che attestano la diagnosi e quindi il suo stato di salute.
La stessa patente non è altro che una certificazione di idoneità alla guida, e quando i gendarmi la richiedono la deve esibire.
Lei ha pienamente ragione,
Però quando ad una persona deve essere riconosciuta una indennità, una malattia, una cosa qualsiasi bisogna che sia accompagnata da certificazioni, prescrizioni ed esami strumentali.
Tutte cose che attestano la diagnosi e quindi il suo stato di salute.
La stessa patente non è altro che una certificazione di idoneità alla guida, e quando i gendarmi la richiedono la deve esibire.
[#48]
Utente
non hanno messo in dubbio la diagnosi ma la cura
quel che mi da noia e' il fatto che devo stare sempre a girare, cosa che nella mia condizione non e' sempre possibile ed e' piuttosto disagevole, quindi invece di aiutarmi a recuperare mi danneggiano
poi c'e' il fatto che l'omepatia non venga presa sul serio, cosa che nella mia condizione sarebbe invece una mano santa, mi sentirei molto piu' tranquilla a provare una cura omeopatice che medicinale, visti gli insuccessi in passato che mi hanno fatta finire al pronto soccorso con forti allergie e shock anafilattici
speriamo bene
grazie ancora comunque
quel che mi da noia e' il fatto che devo stare sempre a girare, cosa che nella mia condizione non e' sempre possibile ed e' piuttosto disagevole, quindi invece di aiutarmi a recuperare mi danneggiano
poi c'e' il fatto che l'omepatia non venga presa sul serio, cosa che nella mia condizione sarebbe invece una mano santa, mi sentirei molto piu' tranquilla a provare una cura omeopatice che medicinale, visti gli insuccessi in passato che mi hanno fatta finire al pronto soccorso con forti allergie e shock anafilattici
speriamo bene
grazie ancora comunque
[#49]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
cara signora
Quando ad una persona deve essere riconosciuta una indennità, una malattia, una cosa qualsiasi bisogna che sia accompagnata da certificazioni, PRESCRIZIONI FARMACOLOGICHE ed esami strumentali.
Poi i colleghi non la vogliono danneggiare, ma quelle cose li devono proprio chiedere, è la prassi.
Quando ad una persona deve essere riconosciuta una indennità, una malattia, una cosa qualsiasi bisogna che sia accompagnata da certificazioni, PRESCRIZIONI FARMACOLOGICHE ed esami strumentali.
Poi i colleghi non la vogliono danneggiare, ma quelle cose li devono proprio chiedere, è la prassi.
[#51]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora
Si li può prendere, ma devono essere prescritti da un medico,che oltre ad attestare il suo stato di salute prescrive anche farmaci omeopatici.
Cara signora Lei non si può fare l'Autocertificazione o l'autoattestazione che è bisognevolo di determinati farmaci.
Tutto questo spetta al medico.
Si li può prendere, ma devono essere prescritti da un medico,che oltre ad attestare il suo stato di salute prescrive anche farmaci omeopatici.
Cara signora Lei non si può fare l'Autocertificazione o l'autoattestazione che è bisognevolo di determinati farmaci.
Tutto questo spetta al medico.
[#52]
Utente
forse mi sono spiegata male
a me il medico ha detto di prendere il st john's worth ad esempio, l'aloe vera per l'intestino, il biancospino ecc..
non l'ho tirata fuori io la storia
anche evitare latticini quando ho problemi gastrizi, gli esercizi respiratori ecc sono tutte istruzioni del mio medico
forse non l'ho precisata questa cosa, spesso ometto involontariamente dettagli
a me il medico ha detto di prendere il st john's worth ad esempio, l'aloe vera per l'intestino, il biancospino ecc..
non l'ho tirata fuori io la storia
anche evitare latticini quando ho problemi gastrizi, gli esercizi respiratori ecc sono tutte istruzioni del mio medico
forse non l'ho precisata questa cosa, spesso ometto involontariamente dettagli
[#53]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara signora
Il medico ha detto, oppure ha prescritto il farmaco facendo una ricetta.
Ecco questo deve presentare, la ricetta da dove si evince la cura fatta.
Insomma signora le ricette sono state scritte dal medico oppure no.
Se sono state prescritte e quindi esibite non ci dovrebbero essere problemi.
Il medico ha detto, oppure ha prescritto il farmaco facendo una ricetta.
Ecco questo deve presentare, la ricetta da dove si evince la cura fatta.
Insomma signora le ricette sono state scritte dal medico oppure no.
Se sono state prescritte e quindi esibite non ci dovrebbero essere problemi.
[#54]
Utente
Non ricordo in Italia ma dove mi trovo io non c'e' ricetta ne farmacia.
Tutti i rimedi erboristici (riconosciuti) li si trovano al supermercato a prezzi accessibili.
Per questo non c'e' ricetta
esistono indicazioni precise specificate nelle scatole ma non vi e' alcun monopolio da parte delle farmacie ne prescrizione perche' non e' necessaria.
Tutti i rimedi erboristici (riconosciuti) li si trovano al supermercato a prezzi accessibili.
Per questo non c'e' ricetta
esistono indicazioni precise specificate nelle scatole ma non vi e' alcun monopolio da parte delle farmacie ne prescrizione perche' non e' necessaria.
[#58]
Utente
come le spiegavo non e' necessaria la ricetta perche' la maggior parte delle medicine e nel mio caso i rimedi erboristici adatti, sono venduti nei supermercati (che all'estero dove mi trovo) hanno il banco farmacia
solo determinati farmaci vanno venduti con ricetta e vengono venduti contando le dosi, altrimenti tutti gli altri vengono venduti senza bisogno di ricetta alcuna e messi nel carrello.
cosi' funziona nel paese dove sono io
non c'e' ne fai da te perche' e' il medico a indicarne l'acquisto (altrimenti neppure avrei saputo cosa fosse il st john's worth) ma neppure c'e' bisogno di ricetta.
sono sicura di aver specificato che son all'estero
solo determinati farmaci vanno venduti con ricetta e vengono venduti contando le dosi, altrimenti tutti gli altri vengono venduti senza bisogno di ricetta alcuna e messi nel carrello.
cosi' funziona nel paese dove sono io
non c'e' ne fai da te perche' e' il medico a indicarne l'acquisto (altrimenti neppure avrei saputo cosa fosse il st john's worth) ma neppure c'e' bisogno di ricetta.
sono sicura di aver specificato che son all'estero
[#59]
Medico del lavoro, Medico di base, Medico di medicina generale, Medico osteopata
Cara Signora
Il medico, le medicine le ha consigliate a voce, senza scrivere una ricetta e le modalità di somministrazione.
Non penso sia una prassi molto corretta, lei potrebbe dimenticare anche il nome del farmaco e addirittura il modo di somministrazione.
E' Buona norma fare la prescrizione dei farmaci con ricetta scritta dal medico da dove si evince la data, il nome del farmaco, le modalità di somministrazione, e la firma del medico e nei casi previsti anche il nominativo del paziente.
Oltretutto la ricetta scritta, le può servire quando la richiedono e può dimostrare la terapia effettuata.
Il medico, le medicine le ha consigliate a voce, senza scrivere una ricetta e le modalità di somministrazione.
Non penso sia una prassi molto corretta, lei potrebbe dimenticare anche il nome del farmaco e addirittura il modo di somministrazione.
E' Buona norma fare la prescrizione dei farmaci con ricetta scritta dal medico da dove si evince la data, il nome del farmaco, le modalità di somministrazione, e la firma del medico e nei casi previsti anche il nominativo del paziente.
Oltretutto la ricetta scritta, le può servire quando la richiedono e può dimostrare la terapia effettuata.
[#60]
Utente
non mi e' mai capitato questo prima e l'ultima cosa alla quale ho pensato era che mi sarebbe stato chiesto
infatti non pensavo neppure che ci sarebbe voluto tutto questo tempo per iniziare a riprendermi
comunque io la lettera la scrivo non saltando neppure uno dei passaggi del piano che era stato discusso col medico
piu' di questo non posso fare
infatti non pensavo neppure che ci sarebbe voluto tutto questo tempo per iniziare a riprendermi
comunque io la lettera la scrivo non saltando neppure uno dei passaggi del piano che era stato discusso col medico
piu' di questo non posso fare
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.