Lavori pesanti e artrosi post traumatica
Buongiorno a tutti.
Nel 2002 a causa di un incidente sul lavoro (caduta da quasi 10 metri) ho riportato la frattura scomposta del calcagno sx. Dopo il periodo di recupero, non recuperando la funzionalità dell'articolazione della caviglia ho effettuato nuovi accertamenti ed é risultato (come ragionevole aspettarsi benchè neppure lontanamente considerato dall'equipe che mi tenne in cura per la frattura) che la stessa era compromessa ed artrosica.
Venni sottoposto, nel 2003, ad asportazione della cartilagine ed attualmente il mio calcagno risulta ancora aperto (l'intervento non é riuscito bene e le due sezioni dell'osso sono rimaste distaccate), insistono 4 viti e una placca in titanio.
Alla luce di quanto sopra l'Inail riconobbe il 9% di invalidità ed io, pur dovendo necessariamente cambiare impiego, ho continuato a lavorare regolarmente ed ininterrottamente.
Purtroppo in tutti questi anni sono sempre incappato in lavori faticosi ed attualmente lavoro come magazziniere in una Farmacia e mi trovo a dover movimentare carichi estremamente pesanti (giusto ieri ho scaricato 35 quintali di merce in maniera del tutto manuale, maneggiandola più volte e movimentando, ad occhio e croce, circa 10 tonnellate!!!) al punto che ieri sera la mia caviglia ha preso a dolermi in maniera insopportabile.
A seguito di visita ortopedica é stata ventilata l'ipotesi che l'artrosi sia in via di peggioramento e mi si é raccomandato di "evitare sforzi in futuro".
Ora, premesso che io VOGLIO lavorare e che negli ultimi sei anni avrò collezionato si e no 6/7 giorni di malattia a conferma di ciò, come devo fare? Il lavoro non cresce sugli alberi, é già tanto averne uno ma non voglio lasciarci un pezzo alla volta (la caviglia prima, poi mi son procurato l'infiammazione del capolungo del bicipite di entrambe le braccia e ormai sento che anche la schiena sta cedendo, mi capita di zoppicare per il dolore che provo all'altezza delle vertebre lombari).
So di poter chiedere un aggravamento all'Inail ma oltre a un eventuale indennizzo cosa otterrei? Esiste qualche legge, normativa, regolamento che tuteli chi si debilita sul lavoro o non ho scelta che continuare fino a storpiarmi del tutto?
Grazie
Nel 2002 a causa di un incidente sul lavoro (caduta da quasi 10 metri) ho riportato la frattura scomposta del calcagno sx. Dopo il periodo di recupero, non recuperando la funzionalità dell'articolazione della caviglia ho effettuato nuovi accertamenti ed é risultato (come ragionevole aspettarsi benchè neppure lontanamente considerato dall'equipe che mi tenne in cura per la frattura) che la stessa era compromessa ed artrosica.
Venni sottoposto, nel 2003, ad asportazione della cartilagine ed attualmente il mio calcagno risulta ancora aperto (l'intervento non é riuscito bene e le due sezioni dell'osso sono rimaste distaccate), insistono 4 viti e una placca in titanio.
Alla luce di quanto sopra l'Inail riconobbe il 9% di invalidità ed io, pur dovendo necessariamente cambiare impiego, ho continuato a lavorare regolarmente ed ininterrottamente.
Purtroppo in tutti questi anni sono sempre incappato in lavori faticosi ed attualmente lavoro come magazziniere in una Farmacia e mi trovo a dover movimentare carichi estremamente pesanti (giusto ieri ho scaricato 35 quintali di merce in maniera del tutto manuale, maneggiandola più volte e movimentando, ad occhio e croce, circa 10 tonnellate!!!) al punto che ieri sera la mia caviglia ha preso a dolermi in maniera insopportabile.
A seguito di visita ortopedica é stata ventilata l'ipotesi che l'artrosi sia in via di peggioramento e mi si é raccomandato di "evitare sforzi in futuro".
Ora, premesso che io VOGLIO lavorare e che negli ultimi sei anni avrò collezionato si e no 6/7 giorni di malattia a conferma di ciò, come devo fare? Il lavoro non cresce sugli alberi, é già tanto averne uno ma non voglio lasciarci un pezzo alla volta (la caviglia prima, poi mi son procurato l'infiammazione del capolungo del bicipite di entrambe le braccia e ormai sento che anche la schiena sta cedendo, mi capita di zoppicare per il dolore che provo all'altezza delle vertebre lombari).
So di poter chiedere un aggravamento all'Inail ma oltre a un eventuale indennizzo cosa otterrei? Esiste qualche legge, normativa, regolamento che tuteli chi si debilita sul lavoro o non ho scelta che continuare fino a storpiarmi del tutto?
Grazie
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A mio parere è inutile presentare domanda di aggravamento all'Inail. Ne parli con il medico competente aziendale per eventuali limitazioni alla mansione. In ogni caso per movimentare pesi, dovrebbe avere degli ausili (carrelli, muletto, ecc).
In ogni caso deve sapere gestire le problematiche sanitarie e conservare il lavoro.
In ogni caso deve sapere gestire le problematiche sanitarie e conservare il lavoro.
Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 20/06/2013.
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